Brano: [...] di missili concessi dagli U.S.A..

La « campagna » si risolse in una rotta totale delle truppe regolari. Tra catturati, uccisi e feriti, ma soprattutto disertori passati ai ribelli, Batista perse un decimo dei suoi uomini. In più, il 40 % delle armi cadde in mani castriste. La piccola banda aiutata dai contadini della Sierra aveva sconfitto uno dei più forti eserciti dell’America Latina. Anche sul terreno politico, nel frattempo, l’iniziativa castrista riportò vistosi successi. Nel corso della campagna, il «Movimento 26 luglio» strinse un tacito accordo con il Partido Socialista Popular (che aveva inizialmente giudicato avventurosa la tattica castrista dell’azione armata), grazie al quale si stabilì un c saldo collegamento con vasti gruppi

operai delle città. Il 20 luglio si raggiunse un accordo tra Castro e tutti gli altri gruppi dell’opposizione a Batista (Partito rivoluzionario cubano, Partito democratico, Federazione degli studenti, Ex ufficiali dell’esercito, Gruppo Montecristi, Movimento della resistenza civica, Direttorio rivoluzionario, Organizzazione Autentico) e poche settimane dopo nacque il Fronte Nazionale Unito che cominciò a sviluppare una intensa azione unitaria nelle città, organizzando una rete militare e preparando lo [...]

Brano: [...]le comunista “Vie nuove” (194655) e infine a “l’Unità”, come corrispondente da Parigi e successivamente dal l’Avana fino al 1969. Lavorò in seguito presso il quotidiano “Repubblica” dalla sua fondazione (1975). All'attività giornalistica ha affiancato una produzione saggistica e di ricerca storica: Gollismo e lotta operaia (Einaudi, 1964); La Risoluzione cubana (Editori Riuniti, 1966); L'Ottobre cubano, lineamenti di una storia della rivoluzione castrista (Einaudi, 1968). Dal 1985 è l’organizzatore del “Premio Anghiari”, riservato ai diari inediti,

A.To.

Tutu, Desmond

N. a Klerkdorp (Transvaal, Sudafrica) nel 1930; vescovo anglicano. Insegnante di liceo, nel 1960 ordinato sacerdote, dal 1975 primo decano nero nella cattedrale anglicana di Johannesburg, dal 1976 al 1978 vescovo del Lesotho (v.), dal 1978 è segretario generale del Consiglio delle Chiesa sudafricane, un’organizzazione che raggruppa 17 chiese protestanti e rappresenta circa 12 milioni di persone, in maggioranza neri.

Da sempre impegnato contro l’apartheid (v.), Tutu è [...]

Brano: [...]izia del dittatore Laureano Gomez.

Rientrato in Argentina nel 1952, si laureò e ripartì subito per il Venezuela, da dove passò nel Guatemala. Qui ebbe modo di assistere all’esperienza rivoluzionaria iniziata da Jacobo Arbenz nel feb

Ernesto Guevara

braio 1953. Nello stesso tempo studiava e collaborava a riviste marxiste. In quegli anni conobbe Hilda Gadea (che sposò nel 1955), una profuga cubana che lo mise in contatto con l’emigrazione castrista. Quando il governo Arbenz venne rovesciato dai mercenari di Gastillo Armas sostenuti dagli Stati Uniti, Guevara fu costretto a lasciare il Guatemala e si rifugiò in Messico.

Nella rivoluzione cubana

Nel Messico conobbe Raul e poi Fidel Castro. Aderì immediatamente al progetto di sbarco a Cuba (v.), arruolandosi come medico del’ la spedizione del Granma. Da allora fino al 1965 la sua vita si fuse interamente con quella della rivoluzione cubana. Ferito al collo dopo

lo sbarco, fu ciononostante tra i 17 sopravvissuti alla spedizione.

Egli stesso racconterà le vicende di quella dramma[...]

Brano: [...]la libertà cubana: Aguerro Velazco e Andrés Sànchez. La lotta armata contro la Spagna iniziò nel 1860, con la proclamazione della « Republica de Cuba Libre », e finì dopo dieci anni con la sconfitta dei cubani. Ma subito la guerriglia riprese nella provincia d’Oriente per trasformarsi in insurrezione popolare sedici anni dopo, quando da Nuova York José Marti, il grande leader nazionalista morto in combattimento, che ispirerà anche la rivoluzione castrista, diede l’ordine della rivolta popolare (28.1.1895).

La lotta contro gli spagnoli si concluse l’1.1.1899 con il riconoscimento deH’indipendenza cubana. Fu una indipendenza fittizia. Gli Stati Uniti,

Brano: [...] il movimento di liberazione nazionale latino

americano ha vissuto una specie di 1905 (con riferimento alla rivoluzione russa di quell’anno), passando per una esperienza, che, pur registrando una serie di sconfitte, nel contempo ha permesso di definire una tattica e una strategia della lotta rivoluzionaria. Le sconfitte del movimento di liberazione in Argentina (1959 e 1964) e in Ecuador (1962) hanno dimostrato che non basta seguire l’esempio castrista della lotta armata per creare ovunque condizioni rivoluzionarie, e quindi hanno chiarito la necessità di uno stretto legame tra lotta armata e movimento delle masse; ma soprattutto hanno dimostrato l’intima connessione tra obiettivi rivoluzionari interni e lotta antimperialista. La lotta armata è stata ripresa in tutte quelle situazioni, in cui la violenza reazionaria non consente ancora un’azione legale e pacifica delle masse.

Guatemala

Il Guatemala è il paese in cui la lotta armata di liberazione nazionale sta ottenendo i maggiori successi, mettendo in serie difficoltà la dittatura di[...]