Brano: [...] Bartolomeo Montagna. Furono inoltre cercati, in quel periodo, contatti diretti con i servizi alleati in Svizzera. Le formazioni ebbero un proprio giornale (Brescia libera), il cui primo numero uscì il 19.11.1943 incitando i giovani a disertare la chiamata alle armi: « Piuttosto la fame e i disagi che non la schiavitù. Le Fiamme verdi vi attendono per la difesa della Patria ».
Durante l’inverno del 1943 e nei primi mesi del 1944 le formazioni bresciane, e in particolare quelle della Valcamonica, dove i primi nuclei si erano formati dalla metà di ottobre, subirono resistendo i primi rastrellamenti. Nel febbraio 1944 Astolfo Lunardi, uno dei promotori della Resistenza bresciana, venne arrestato e fucilato insieme a Ermanno Margheriti. Nello stesso mese di febbraio, « Brescia libera» scomparve, sostituita da II Ribelle, foglio che avrebbe acquistato notevole prestigio, fino a rappresentare, nella letteratura cattolica resistenziale, quanto di più avanzato sul piano delle idee politiche e sociali. Teresio Olivelli (v.) sarà l’animatore del gior[...]
[...]venne arrestato e fucilato insieme a Ermanno Margheriti. Nello stesso mese di febbraio, « Brescia libera» scomparve, sostituita da II Ribelle, foglio che avrebbe acquistato notevole prestigio, fino a rappresentare, nella letteratura cattolica resistenziale, quanto di più avanzato sul piano delle idee politiche e sociali. Teresio Olivelli (v.) sarà l’animatore del giornale, oltre che della lotta armata.
Nell’estate del 1944 le « Fiamme verdi » bresciane sostennero violenti attacchi del nemico. Agli inizi del luglio subirono il rastrellamento di Cevo e nell'agosto impegnarono combattimento per catturare prigionieri da utilizzare negli scambi. Fu in questa occasione che stipularono con il nemico un patto per la delimitazione di una zona franca, suscitando violente proteste da parte di altre formazioni che respingevano qualsiasi intesa con l’occupante.
Nel successivo inverno, di fronte al proclama di Alexander (v.) e al bando di Mussolini, le formazioni in generale resistettero e « Il Ribelle » ebbe anzi dure parole verso una formazione che [...]
[...]ena che sento per te. Ma ti capisco, perché anch’io sono stanco come te, stanco da non poterne più. Perché anch’io come te, come tutti, ho sbagliato dei calcoli e ho paura dell’inverno imminente. Pure guardo lassù dove c’è neve, dove ci sono i ragazzi che ti sei lasciato alle spalle, che non ritroverai più, mal più, tuoi fratelli. E stringo i denti, e vado avanti come loro e con loro. Fino in fondo
A metà dicembre del 1944 le « Fiamme verdi » bresciane comprendevano le seguenti formazioni, per uri totale di 1.560 uomini: Brigata «Antonio Schivardi » e Battaglione sciar tori « Adamello », dislocati nella alta Valcamonica con 380 uomini; Brigata « Ferruccio Lorenzini »,_ nella media Valcamonica e nella vai di Scalve, con 300 uomini; Brigata « Giacomo Perlasca », nelle valli Sabbia e Trompia, con 280 uomini; Brigata « Dieci Giornate » a Ronchi Bresciano e lungo la riviera del Garda, con 250 uomini.
La forza risultava pressoché inalterata rispetto a un censimento fatto il 20 settembre, quando i membri delle stesse formazioni risultavano esse[...]