Il segmento testuale blanquisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 64
Brano: [...]ne esercitati dalle classi dominanti, il grado di maturità di una situazione rivoluzionaria sia stato esagerato e che l’insurrezione sia conseguentemente fallita. Oppure, al contrario, è accaduto e può accadere che si sottovaluti una situazione la quale esige dal partito del proletariato azioni decisive, e si lasci così sfuggire il momento fa
vorevole all'organizzazione di una insurrezione vittoriosa.
A titolo di esempio: il 14.8.1870
i blanquisti organizzarono un’insurrezione a Parigi (v. Francia); le masse però non sostennero gli insorti ed essi furono schiacciati. Ma ecco che, appena tre settimane più tardi, le truppe francesi vennero battute dai prussiani a Sedan: a quella notizia, il 4 settembre tutta Parigi insorse.
Nel momento deH’insurrezione dei blanquisti il fermento popolare era già grande e la disorganizzazione delle classi dirigenti era un fatto accertato, e tuttavia mancava lo choc necessario per scatenare le masse: questo choc venne più tardi, con Sedan. I blanquisti avevano scelto male, prematuramente, la data dell’insurrezione..
Nell’ottobre 1917, per contro, Zinoviev e Kamenev (v.) sottovalutarono la maturità della situazione rivoluzionaria; se avessero avuto maggior seguito, se la maggioranza del Comitato centrale del Partito comunista bolscevico avesse ascoltato loro, non vi sarebbe stata la rivoluzione socialista in Russia.
Caratteri dell’insurrezione
L’insurrezione nel senso pieno della parola non è mai, beninteso, una operazione puramente militare; essa è in primo luogo un poderoso movimento rivoluzionario, esprime un possente slancio del[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 566
Brano: [...]ca che non avesse come obiettivo immediato la rivoluzione sociale, rifiutava l’organizzazione centralizzata dell’Internazionale e sosteneva che bisognava distruggere
lo Stato, creando al suo posto una federazione di libere comunità autogestite.
La polemica assunse forme aspre subito dopo la sanguinosa repressione della Comune di Parigi (1871). lì ruolo principale nell’insurrezione parigina era stato svolto dalle correnti proudhoniane e dai blanquisti, ma ciò non aveva impedito a Marx di riconoscere il valore storico di quella esperienza che dimostrava, per la prima volta nella storia, la possibilità della conquista del potere politico da parte dei lavoratori. Però, mentre proudhoniani e bakuniniani vedevano nella Comune di Parigi un modello di autogoverno e di egualitarismo su base federativa, Marx (d’accordo in questo con i blanquisti) ne esaltava il significato di dittatura rivoluzionaria del proletariato. Lo scontro fra bakuniniani e marxisti si concluse con l’espulsione di Bakunin dalle fila dell’Internazionale, cui seguì qualche anno dopo (1876) lo scioglimento dell’organizzazione.
Ma l’esistenza e l’opera stimolante di quella prima organizzazione centralizzata aveva molto contribuito alla nascita di partiti politici operai
e socialisti nei vari paesi. La corrente “marxista” aveva acquistato un ruolo predominante nel movimento operaio tedesco, vaste adesioni in quello inglese e significative influenze anche in Fr[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 419
Brano: r
ÙVOEU' du PROLETARIA!
« Il voto del proletariato Cartolina di propaganda per il Primo maggio, con le rivendicazioni dei lavoratori francesi: per il 1906 la giornata di 8 ore e per il 1907 il riposo settimanale
costituito nel 1904 la Section Frangaise de ì’Internationale Ouvrière (S.F.I.O.), aderente alla Seconda Internazionale (v.), procedettero alla unificazione del movimento di sinistra (blanquisti, socialisti rivoluzionari ecc.) in un unico grande Partito socialista unitario (Congresso del 13.1.1905). Come segretario generale, Jaurès spinse il partito su posizioni riformiste, provocando
il distacco a sinistra di Georges Sorel (18471922), teorico del socialismo rivoluzionario.
Dal 1906 al 1909 si ebbe in Francia
il primo governo diretto da Georges Clemenceau (18411929), detto
il Tigre, esponente di piccola borghesia laica e radicale, propugnatore di una politica tutta incentrata sulla, difesa della proprietà. Durante
il governo Clemenceau, la lotta tra l’« uomo nuovo » de[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 223
Brano: [...]arole d’ordine, gli anarchici si trovarono isolati e, accertata la limitata consistenza delle loro forze locali, sembrarono disposti a rientrare nei ranghi unitari. Tuttavia egemonizzarono il comizio del Primo Maggio 1891, che divenne così una sequenza di sparsi tafferugli (v. Primo Maggio).
Il socialismo romano si convinse della necessità organizzativa: staccatosi dagli anarchici (definiti sprezzantemente da Labriola « comunardi fuori posto, blanquisti ignoranti»), il movimento crebbe. Furono create le strutture rappresentative a livello locale: il 1892 venne fondato a Genova il Partito socialista e l’anno successivo fu costituita a Roma la Camera del lavoro, ma l’insieme del movimento continuava a essere gracile: le associazioni operaie erano circoli dalla fisionomia umanitaria, rappresentati da borghesi illuminati, privi di una visione conflittuale della realtà. Leghe e cooperative univano brandel
li di classe operaia: scalpellini, operai dell’arte muraria, lavoratori del legno e del metallo, dell’arte bianca (fornai, pastai), vetturin[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 728
Brano: [...]Assemblea nazionale.
Nel 1898, attraverso equivoci patteggiamenti condotti all’insaputa del partito, fu designato ministro del Commercio nel « gabinetto di difesa repubblicana » presieduto da WaldeckRousseau che aveva come ministro della Guerra Gallifet, il famigerato « boia » della Comune (v. Francia). L’avvenimento, giudicato scandaloso dalla maggior parte dei socialisti, portò alla spaccatura del Gruppo parlamentare, con il distacco dei 12 blanquisti riunitisi in un Gruppo socialista rivoluzionario, e di 15 guesdisti che si costituirono in Frazione parlamentare del Partito operaio.
Passando su posizioni sempre più di destra e contrario alla linea del Partito socialista unificato, Millerand se ne distaccò definitivamente nel 1905, guadagnandone cariche di governo: fu ministro dei Lavori Pubblici (19091910) e poi della Guerra (19121913), incarico che riebbe nel gabinetto presieduto da Viviani (24.829.10.1915). Commissario generale in Alsazia Lorena dal marzo al settembre 1919, con un suo famoso discorsoprogramma il 7 novembre di quell’an[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 73
Brano: [...]iornale socialista, VEgalité. L’anno successivo fu costituito il Partito dei lavoratori socialisti di Francia, con un programma redatto da Marx, Engels, Lafargue e Guesde, di chiara impronta classista. II movimento socialista francese comprendeva tuttavia un ventaglio di tendenze diverse, in forte contrasto tra loro, che andavano dalla linea intransigente di Guesde al gradualismo riformistico dei « possibilisti » di Paul Brosse, ai rivoluzionari blanquisti guidati da M. Edouard Vaillant, al gruppo di Aristide Briand, fino all’ambiguo socialismo di Alexandre Miller and.
In Italia, accanto al movimento anarchico si andavano formando i primi embrioni socialisti, a opera di Andrea Costa che aveva abbandonato l’anarchismo per fondare nel 1881 il Partito socialista rivoluzionario di Romagna, e di Costantino Lazzari, fondatore a sua volta del Partito operaio a Milano (1882). In Inghilterra, era nata nel 1883 la Federazione socialdemocratica fondata da Henry Mayers Hyndman, che tuttavia non aveva molta influenza sul proletariato, più legato al rifor[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 69
Brano: [...] spirituali e mezzi materiali. L’anima del nuovo Consiglio generale fu Sorge, che conosceva la situazione americana ed era stato contrario al trasferimento del Consiglio generale, ma che, dopo aver in un primo tempo rifiutato, aveva accettato l’elezione a segretario generale ».
Il contraccolpo emotivo e politico del trasferimento del Consiglio generale in America in realtà fu molto forte: blandamente ostili furono i tedeschi; avversi furono i blanquisti, che pure erano stati i principali sostenitori di Marx ed Engels contro i proudhoniani; decisamente contrari, fino a proporre l’espulsione di Marx dall'Internazionale, i dirigenti operai inglesi.
Il VI Congresso, convocato a Ginevra per I’8.9.1873 dal Consiglio generale di New York, rappresentò di fatto l’atto di morte della organizzazione. Scarse furono le partecipazioni, in grande maggioranza svizzere. Ormai la Prima Internazionale si avviava allo scioglimento, che fu decretato ufficialmente al Congresso di Filadelfia del 1876.
Dagli Stati Uniti l’Associazione non mancò tuttavia di pr[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine blanquisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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