Brano: Militarismo e antimilitarismo
bunali militari celebrano non meno di 6.000 processi all'anno (in media
1 ogni 40 reclute).
Distribuendo ogni anno centinaia di miliardi di commesse all’industria, le forze armate ampliano poi l’area della loro influenza, stabilendo alleanze e complicità (le cronache italiane sono ricche di dettagli sulle pressioni politiche, anche internazionali, e sui guadagni leciti e illeciti che stanno dietro alle commesse) che non raggiungono certo il rilievo politico registrato in altri Stati (si pensi agli Stati Uniti, la cui economia è dominata dalle spese belliche), ma che hanno ugualmente [...]
[...]civili) e si capirà perché qualsiasi proposito di rinnovamento in questo campo trovi una resistenza passiva insormontabile, in ambienti ben consci della propria inutilità ma ben decisi a difendere i propri privilegi.
Le forze armate italiane sono infine il pretesto per una occhiuta ingerenza degli Stati Uniti nella vita italiana, sotto il paravento della N.A.T.O., con intenti di controllo spinti sino alla politica interna e parlamentare.
L’antimilitarismo oggi
Dinanzi a questo blocco di interessi sempre più estranei alle esigenze della difesa del Paese, compatti e ben collegati con le forze politiche ed economiche italiane e straniere, a poco sono giunti sinora gli sforzi delle minoranze impegnate nella lotta antimilitarista. Dopo le grandi battaglie popolari e parlamentari contro la N.A.T.O. durante gli anni Cinquanta, i partiti di sinistra hanno dato la priorità ad altre battaglie (dalle fabbriche alle campagne, dalle amministrazioni locali alla creazione di un’alternativa di governo), sicché i problemi della difesa, l’organizzazione dell[...]
[...]evidente di oppressione delle libertà, operando attraverso la propaganda e il rifiuto a prestare il servizio militare (il che significa lunghi mesi e anni di galera, dato che il Codice italiano non prevede Yobiezione di coscienza). Essi propongono la non violenza, come unico modo per assicurare un rapporto non sopraffattore tra uomini. La loro lotta, come quella delle altre correnti, non pare tuttavia destinata a grandi successi, fino a quando l’antimilitarismo non avrà una base di massa e una consapevolezza teorica oggi solo parzialmente presenti.
Bibliografia: P. Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino 1962; Roberto Battaglia, La prima guerra d’Africa, Torino 1958; G. Rochat, L’esercito italiano nel 1914, su « Nuova rivista storica » 1961; E. Forcella A. Monticone, Plotone d’esecuzione, Bari 1968; A. Monticone, Italiani in uniforme, Bari 1972; M. Isnenghi, I vinti di Caporetto, Padova 1967; Rochat, L’esercito italiano da Vittorio Veneto a Mussolini, Bari 1967; ld.f II ruolo delle forze armate nel regime fascista, su « Rivista di storia [...]
[...], in AA.VV., « Il fascismo », Torino 1972; id., Militari e politici nella preparazione della campagna d’Egitto, Milano 1971; P.
Pieri G. Rochat, Badoglio, Torino 1973; G. Bocca, Storia dell'Italia nella guerra fascista, Bari 1969; E. Cerquetti, Che cos’è la Nato, Milano 1969; « Critica marxista » 1968, fascicolo 2° dedicato alla Nato; AA. VV., Il potere militare in Italia, Bari 1971; A. D’Orsi, La macchina militare, Milano 1971; G. Rochat, L’antimilitarismo oggi, Torino 1973; S. Canestrini, L’ingiustizia militare, Milano 1973; S. Bova G. Rochat, Le forze armate in Italia, su « Inchiesta » 1971; AA.VV., Le istituzioni militari e l’ordinamento costituzionale, Roma 1974. G.Roch.
Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
M.V.S.N.. Milizia fascista, ufficialmente istituita in Italia con decreto regio del 13.1.1923 per «provvedere, in concorso coi corpi armati della sicurezza pubblica, e con l’Esercito, a mantenere all’interno
l ordine pubblico; preparare e conservare inquadrati i cittadini per la difesa degli interessi dell’Italia nel m[...]