Brano: [...] Cocci (n. a Offida), condannato a 1 anno; nel 1940, Natale Zampetti, condannato a 2 anni. Tra questi, il solo Merlini risulta processato per attività svolta in provincia di Ascoli; gli altri, per attività svolta in province diverse.
Bibliografia: Massimo Salvadori, La resistenza nell’Anconetano e nel Piceno, Roma, 1962; Secondo Balena, Bandenkrieg nel Piceno, Ascoli Piceno, 1965.
rapporti con la Chiesa. Il foglio si faceva portatore di un anticlericalismo rozzo, plebeo, come era venuto spontaneamente formandosi in una certa parte della società italiana (soprattutto nei circoli dirigenti liberali e massoni), come reazione contro la politica ostinatamente antirisorgimentale della Chiesa.
In contrapposizione all’A., i circoli clericali e cattolici provvidero a pubblicare a loro volta (in veste non ufficiale) un settimanale illustrato dal titolo II Mulo che, in forma ancora più volgare e sguaiata, si diede a svolgere propaganda antisocialista. Però « Il Mulo » non ebbe mai, né la diffusione né le capacità satiriche de « L'Asino ». Nel 1925 ques[...]
[...]usione né le capacità satiriche de « L'Asino ». Nel 1925 quest’ultimo fu costretto a cessare le pubblicazioni e Galantara, perseguitato dal fascismo, finì i suoi anni in condizioni di penosa indigenza.
Contro il genere di propaganda condotta da « L’Asino », che neppure i dirigenti socialisti approvavano, Filippo Turati, non certo tenero verso i clericali, polemizzò più di una volra. Nella Critica Sociale del 16.1. 1907 egli scrisse: « Il vero anticlericalismo che possono fare i socialisti non consiste in quel volterrianesimo che Si tenta di rimettere in \foga ed a cui manca, per essere tale davvero, unicamente — ma non è poca cosa — Io spirito del signor De Voltaire; (non consiste nel dileggio del sentimento religioso, nella goffa e magari pornografica caricatura del sacerdote, nella diffusione dello spirito di scherno e di intolleranza: questo non è, a dire il vero, che del cattolicesimo travestito e qualche volta peggiorato. Il vero anticlericalesimo consiste nel dissipare le dense nebbie che cir
condano il pensiero delle classi povere. La lo[...]
[...]si firmava Rata Langa, fin dall’inizio ne fu condirettore; ne assunse da solo l’eredità e la direzione nel 1912, quando Podrecca venne espulso dal Partito socialista (con Bissolati, Bonomi, Cabrini, Canepa e altri ancora).
« L’Asino » divenne molto popolare per la semplicità del linguaggio, per
lo sferzante tono satirico e per la immediatezza di certe sue caricature/àvolte non prive di valore artistico. Nondimeno, quel genere di grossolano anticlericalismo, spinto fino alla volgarità, e che passò col nome di «podrecchismo», corrispondeva a una concezione primitiva e angusta del problema religioso e dei
Frontespizio interno de « L’Asino » (11.12.1892)
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