Brano: Rhodesia
“colonia autonoma”, continuava intanto la lotta per l'indipendenza africana. Nel 1963 sorse la Zimbawe Africari National Union [Z.A.N. U.) che, guidata da N. Sithole e R. Mugabe, si impegnò nella lotta armata contro il perdurante regime razzista, finché le autorità britanniche misero l’Unione fuori legge, arrestando circa 2.000 africani che ne facevano parte e i loro dirigenti, compreso Nkomo. Nel 1964 gli inglesi affidarono il governo della colonia a Smith, ma questi, dopo essersi assicurato l’appoggio, oltre che di tutti i bianchi, di alcuni africani retribalizzati secondo i canoni della costituzione razzista, proclamò unilateralmente l’indipendenza della Rhodesia del Sud dalla Corona britannica (11.11.1965).
La secessi[...]
[...]tinuarono a mantenere con il governo di Smith scambi economici, comprese le forniture di armi.
Nel dicembre 1966 il governo sudrodhesiano dichiarò di uscire dal Commonwealth britannico. La dittatura di Smith non aveva tuttavia molte prospettive, dato l’isolamento politico internazionale in cui era venuta a trovarsi e data la vivace, crescente opposizione condotta all’interno del paese da parte degli africani organizzati nella Z.A.P.U. e nella Z.A.N.U.. Quando questi passarono a vere e proprie azioni di guerriglia, si impose ai razzisti bianchi una soluzione di compromesso che venne trovata con il sostegno degli Stati della cosiddetta FrontLine (Botswana, Zambia, Angola, Mozambico, Tanzania).
Convegno di Lancaster
Smith si dichiarò disposto a concludere un accordo interrazziale con gli africani moderati capeggiati da Muzerewa, ma questi non godeva di molto credito nel paese. Intervenne allora, per fare opera di mediazione, il premier sudafricano Vorster e, seguendo il consiglio del suo scaltro collega, nel 1974 Smith liberò dal carcere (dove era
no rinchiusi da quasi 10 anni) Nkome e Sithole. Dopo una serie di falliti tentativi di approccio che videro anche l’intervento del segretario di stato americano Kissinger, del nuovo premier britannico Callaghan e dei vari capi[...]
[...] il premier sudafricano Vorster e, seguendo il consiglio del suo scaltro collega, nel 1974 Smith liberò dal carcere (dove era
no rinchiusi da quasi 10 anni) Nkome e Sithole. Dopo una serie di falliti tentativi di approccio che videro anche l’intervento del segretario di stato americano Kissinger, del nuovo premier britannico Callaghan e dei vari capi di stato africani (Kuanda, Nyerere, Machel, Neto) per indurre i leader della Z.A.P.U. e della Z.A.N.U. (unitisi nel Patriotic Front) a raggiungere un’intesa con Smith, si arrivò infine alla Conferenza di Lancaster (Londra, settembredicembre 1979). In tale sede fu deciso di trasformare anche la Rhodhesia del Sud in uno Stato indipendente e “multinazionale”, con istituzioni politiche formalmente rispettose, nelle rappresentanze, dei rapporti di forza quantitativi (20 seggi agli europei e 80 agli africani), purché non venisse intaccata la situazione economica esistente. Di fatto, questa si basa tuttora sulla segregazione razzista nella proprietà agraria (con tutta la terra produttiva in mano ai[...]