Brano: [...]per la difesa di Roma. La Divisione « Ariete » era stata costituita a Ferrara nell'aprile 1943 ed era stata messa agli ordini del generale Raffaele Cadorna (v.) con un organico, in parte proveniente dal fronte africano, totalmente inesperto di mezzi corazzati. Dopo un affrettato addestramento fu schierata nella zona Avianolmola, con un organico che comprendeva il Reggimento « Montebello » (reparto esplorante corazzato), il Reggimento corazzato « Vittorio Emanuele II », il Reggimento « Cavalleggeri di Lucca », il 135° Reggimento artiglieria, il 235° Reggimento artiglieria controcarro, e alcune unità minori (un battaglione semovente, un battaglione del genio e servizi vari).
Subito dopo il 25.7.1943, il « Montebello » e il « Vittorio » vennero spostati a Roma per cautelare l’ordine pubblico. Ai primi di agosto, alle due unità seguì il resto della divisione, che si trovò così schierata a nord della Capitale, tra le vie Cassia e Claudia, nel dispositivo del corpo d’armata motorizzato agli ordini del generale Giacomo Carboni (v.).
Tra le ragioni che fac[...]
[...]Data l’impossibilità a muoversi dei reparti impegnati a fuoco coi tedeschi, soltanto nel tardo pomeriggio del 9 l’« Ariete » potè iniziare lo sganciamento, sostituita nella difesa del fronte Nord da reparti della Divisione « Re » (generale Traianel
lo). L’assenza di Carboni (vagante
— a suo dire — tra Tivoli e Arsoli alla ricerca di Roatta) dette luogo a un vuoto di comando che fornì il pretesto al generale Calvi di Bergolo (v.), genero di Vittorio Emanuele III, per avviare trattative di resa con Kesselring. Al suo rientro, Carboni stimolò i Comandi di divisione a riprendere l’iniziativa, senza tuttavia far interrompere le trattative coi tedeschi (nelle quali si erano intanto intromessi, con più autorità, il generale Caviglia (v.), comandante del presidio di Roma, e il ministro della Guerra Sorice).
Alle 11 del giorno 10 Cadorna ricevette da Carboni l’ordine di mandare una colonna della « Ariete » verso la Città universitaria e di approntare, con reparti del « Lucca » e del « Vittorio Emanuele II », una più complessa operazione mirante a presidi[...]
[...]ò i Comandi di divisione a riprendere l’iniziativa, senza tuttavia far interrompere le trattative coi tedeschi (nelle quali si erano intanto intromessi, con più autorità, il generale Caviglia (v.), comandante del presidio di Roma, e il ministro della Guerra Sorice).
Alle 11 del giorno 10 Cadorna ricevette da Carboni l’ordine di mandare una colonna della « Ariete » verso la Città universitaria e di approntare, con reparti del « Lucca » e del « Vittorio Emanuele II », una più complessa operazione mirante a presidiare l’aeroporto di Ciampino. Era appunto in atto questa operazione su due scaglioni a tenaglia ed essa aveva (con lo scaglione del generale Fenulli) debellato alcuni nuclei nemici, quando, nel pomeriggio del 10, giunta notizia dell’accordo di resa ai tedeschi, Cadorna ordinò il rientro dei reparti. L’indomani i comandanti di divisione furono convocati per una riunione presso la Farnesina, nel corso della quale il colonnello Montezemolo dette lettura delle clausole di armistizio imposte dai tedeschi. Alla fine della riunione, Cadorna si vide aff[...]