Brano: [...]rteo popolare a Budapest nei giorni della rivolta ungherese (ottobre 1956)
non cambiare niente. Perfino Tito, che pure in quel periodo andava d’accordo con Krusciov (v.), ne fu urtato. Di conseguenza la confusione crebbe e si approfondì la crisi della società ungherese. Quando, per salvare il salvabile, Nagy venne riammesso nel partito, la situazione nel paese si era ormai radicalizzata: inutilmente Nagy, ridiventato primo ministro, cercò di guidare la protesta. Alle richieste programmatiche del Circolo Petoefi e alle proteste degli studenti per colpire alla radice lo stalinismo, Geroe (che controllava sempre il partito) rispose rivolgendo un appello alla guarnigione sovietica perché intervenisse. Di conseguenza, il 23 e 24 ottobre crebbero i disordini e lo stesso Nagy venne travolto. Premuto dall'inealzare degli avvenimenti, annunciò il ritorno al “pluripartitismo” e denunciò il Patto di Varsavia, affermando la volontà del popolo ungherese di uscirne. Per i sovietici questo era troppo: il 4 novembre, approfittando dell’attacco franc[...]
[...]endenze concilianti in seno agli intellettuali, che si traducevano nella disponibilità a un compromesso con il potere. Nel suo sforzo di colmare almeno gradualmente il solco profondo che divideva governati e governanti, Kàdàr consentì ai contadini benestanti di entrare, apportando il loro contributo di conoscenze e capacità, nelle fattorie collettive, abolì le discriminazioni verso i figli della vecchia borghesia (in passato ostacolati nel proseguimento degli studi superiori), consentì ai non comunisti di ricoprire alte cariche negli apparati dello Stato e dell'economia.
Alcune amnistie e riabilitazioni, insieme al rilascio di passaporti per l’estero furono provvedimenti che, verso la metà degli anni Sessanta, permisero di creare un clima più favorevole aH’attuazione di una riforma economica e sociale di più ampio respiro, tuttora in corso.
S.BI.
Unione degli Italiani dellìstria e di Fiume
U.I.I.F.. Organizzazione sorta per iniziativa del Partito comunista della Croazia, in Stanzia Paradiso, una località nei dintorni di Albo[...]
[...]tudi superiori), consentì ai non comunisti di ricoprire alte cariche negli apparati dello Stato e dell'economia.
Alcune amnistie e riabilitazioni, insieme al rilascio di passaporti per l’estero furono provvedimenti che, verso la metà degli anni Sessanta, permisero di creare un clima più favorevole aH’attuazione di una riforma economica e sociale di più ampio respiro, tuttora in corso.
S.BI.
Unione degli Italiani dellìstria e di Fiume
U.I.I.F.. Organizzazione sorta per iniziativa del Partito comunista della Croazia, in Stanzia Paradiso, una località nei dintorni di Albona, il 10.7.
1944.
Nacque come organizzazione politica degli italiani aderenti al Fronte unico popolare di liberazione e dei combattenti delI’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, con
il compito di « contribuire alla massima mobilitazione della minoranza italiana nella lotta armata e nel Movimento popolare di liberazione contro l’occupatore ed i suoi servi e per la conquista rivoluzionaria del potere popolare », « sulla base della giusta soluzione del problema nazionale nella Regione Giulia », per « sviluppare la fratellanza fra gli italiani e I croati ».
Il primo Comitato direttivo dell’U.I.
I.F. venne composto da Domenico Segalla (all'epoca rappresentante Italiano al Parlamento rivoluzionario della Croazia), Aldo Rismondo, Lodovico Boscariol, Eros Segui e altri rimasti ignoti, che redassero e stamparono un “Appello agli Italiani”.
L’Ufficio degli Italiani
L'organizzazione dell'U.I.I.F. era stata preceduta da un organismo costituitosi circa un anno prima a Pisino (v.) col nome di “Ufficio degli Italiani” nell'ambito del primo Parlamento rivoluzionario istriano che, riunitosi appunto in quella cittadina nei giorni 25 e 26.9.1943, sanzionò
il diritto del popolo insorto all'autodeterminazione, all'unione alla nuova Jugoslavia, garantendo alla minoranza italiana tutti i diritti e le libertà nazionali su piede di eguaglianza con i croati. L’“Ufficio degli Italiani” (composto da Pino Budicin, Alfredo Stiglich, Giulio Revelante, Nicola De Simone, Aldo Rismondo, Aldo Negri, Mario Cherin, Giusto Massarotto e Giacomo Urbinz) [...]