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Il segmento testuale Todorov è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Alfonso Paolella, Varietà e documenti. Semiologia, narratologia e retorica. Una rassegna bibliografica 1975-1979 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]ici della linguistica (Saussure nel 1967, Hjelmslev nel 1968, Sapir nel 1969 ecc.) proseguita poi nel decennio successivo, mentre a soli tre anni di distanza dall'edizione francese venivano riproposti in Italia i Saggi di linguistica generale di Jakobson (1966) e, poco dopo, nel 1971, i Problemi di linguistica generale di Benveniste (1966). Nello stesso tempo la traduzione di Erlich (1954, tr. it. 1966) e la riedizione italiana dell'antologia di Todorov (1965, tr. it. 1968) diffondevano in Italia alcuni pezzi classici del formalismo (e con la raccolta di Faccani e Eco, 1969, dei loro continuatori). Unica eccezione a questa ritardata apertura verso macroscopici fenomeni della cultura internazionale è la precoce traduzione, nel 1956, di Theory of Literature di Wellek e Warren (prima ed. 1949), solo di recente scoperta in Francia.
Gli anni Settanta hanno assistito ad una vera esplosione e quasi ad una inflazione di studi di linguistica e semiotica, che tuttavia trovano sensibile solo una piccola fetta del mondo accademico. Nel 1974 si tiene il[...]

[...]Un panorama internazionale relativo alle aree di ricerca, ai problemi e alle teorie semiotiche (i lavori italiani sono presentati da Segre) si può trovare in un recentissimo volume apparso in Belgio: Le champ sémiologique a cura di A. Helbo (1979). Esistono anche buoni dizionari, anche se qualcuno è ormai obsoleto come quello, non tradotto, di Morier (1961); ancora valido, anche se avverte per alcune voci il peso degli anni, è quello di Ducrot e Todorov (1972). Solo da pochi mesi è uscito in Francia Sémiotique: Dictionnaire raisonné de la théorie du langage di Greimas e Courtés che presenta tuttavia notevoli lacune bibliografiche per la non motivata decisione degli autori di operare un appiattimento cronologico del materiale esaminato; infine è da ricordare quello di Marchese (1978), piuttosto insoddisfacente e lacunoso in molti lemmi.
Da quando Peirce e Saussure, ciascuno per conto proprio, scoprivano il valore « segnico » degli oggetti, questa disciplina, chiamata ormai indifferentemente, dopo varie polemiche e proposte, semiologia o semi[...]

[...]semiotica letteraria sul testo comporta anche la considerazione di un tipo particolare di testo, che è il racconto. Per l'analisi del racconto,
o narratologia, bisogna risalire alle « lezioni » dei formalisti russi (contributi vengono dagli americani Forster, 1927, tr. it. 1963, Frye, 1957, tr. it. 1969): Veselovskij (1977), Propp (1928, tr. it. 1966), Sklovskij (1925, tr. it. 1966 e 1976; 1959, tr. it. 1969), Tomasevskij (1928, tr. it. 1978) e Todorov (1965, tr. it. 1968) e alle piú recenti ricerche francesi: il n. 8 di « Communications » tradotto in volume (AA.VV., L'analisi del racconto, 1969), Barthes (1970, tr. it. 1973), Bremond (1973, tr. it. 1977), Greimas (1966, tr. it. 1969). A Tomasevskij e a Sklovskij siamo debitori dei concetti di intrigo o intreccio, di fabula
e di motivo; quelli di funzione, modello e ruolo dei personaggi, a Propp, anche se alcuni di questi concetti si devono far risalire al filologo Veselovskij (Avalle, 1977a). Il discorso narrativo viene dai formalisti russi segmentato dal punto di vista evenemenziale (azi[...]

[...] dei comportamenti dei personaggi, individuando i punti in cui questi, costretti dalle circostanze, devono « scegliere ». Per questo motivo i personaggi sono divisibili in categorie tipo: agentepaziente, influenzatore, produttore di miglioramento o di peggioramento, retributore ecc. e ciò comporta che in ogni racconto l'eroe agisce in modo da ottenere un miglioramento o evitare un peggioramento della situazione o far fronte ad essa. Il metodo di Todorov (1969) investe solo il piano della sintassi narrativa ossia cerca di individuare nel testo (il Decameron) una dimensione semantica, sintattica e referenziale. Van Dijk (1972, tr. it. 1976) propone un modello testuale, ispirato alla grammatica generativa trasformazionale di Chomsky, capace di rendere conto sia dei testi generalmente narrativi che di quelli piú tipicamente letterari. Postula quindi l'ipotesi dell'esistenza di una unità linguistica di base (testo) che si manifesta nel « discorso » come enunciazione. Questo doppio livello è costituito da una macrostruttura che è la « forma logica[...]

[...]is, Fontaniér e poi, piú recentemente, ma per altri fini, con Sklovskij (ostranenie: « straniamento ») e con le ricerche di Toma"sevskij e di Tynianov sulla norma e sullo scarto. Spesso si è creduto di poter risolvere il problema operando una equazione tra norma = linguaggio denotativo e scarto = linguaggio connotativo (Barthes, 1957, tr. it. 1974; 1964, tr. it. 1966 e van Dijk, 1972, tr. it. 1976), ma questo si è rivelato scarsamente operativo (Todorov, 1972, tr. it. 1972, p. 301 e Di Girolamo, 1978, pp. 1123) proprio perché bisognerà definire cosa sia una norma, né essa può essere intesa, formalisticamente, come la ricerca delle invarianti del linguaggio. Ricerche sulla metonimia e sulla metafora sono state condotte anche da Henry (1971, tr. it. 1975).
Nel 1979 è stato riproposto, aggiornato solo nella bibliografia un vecchio saggio di Barthes apparso nel n. 16 di « Communications » (1970, tr. it. 1972 e 1979). L'autore vede nella retorica, intesa come metalinguaggio, un incrociarsi di 6 pratiche diverse: una tecnica, un insegnamento, una[...]



da Luca Toschi, recensione su Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979, pp. 267 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]l secolo, ma inesorabilmente tenuti lontani dallo sbarramento crociano, questo tardivo incontro con le avanguardie del passato sembra avere causato come contraccolpo una sorta di complesso di inferiorità, con una conseguente mancanza di elaborazioni originali, e, fatto ancora piú grave, con l'accantonamento di tutto un patrimonio ideologicofilosofico e la fortuna di proposte compromissorie davvero pasticciate capaci di fare tutt'uno di Gramsci e Todorov. Accade cosí che i piú scientificamente agguerriti non si stanchino di riproporre formalizzazioni in cui gli smontaggi e le ricostruzioni dei testi, troppo spesso, non hanno niente da invidiare alle vecchie parafrasi con interessanti indulgenze verso una nuova prosa d'arte.
Calvino, da par suo, risente, anzi vuole risentire di questo clima; il suo è un tuffo nel caos computerizzato: « Il libro che cerco [ ... ] è quello che dà il senso del mondo dopo la fine del mondo, il senso che il mondo è la fine di tutto ciò che c'è
RECENSIONI 491
al mondo, che la sola cosa che ci sia al mondo è la fi[...]



da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Lingua e stile» in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...]hé intatta l'articolazione della rivista, divisa in tre sezioni principali (Saggi, Problemi, Notizie) cui si affiancano, a scopo di diffusione informativa, due « sommari » dei maggiori interventi che compongono il numero, in lingua inglese e in russo. Collaborano a Lingua e stile fra gli italiani T. De Mauro,
E. Raimondi. L. Rosiello, M. Pazzaglia, R. Cremante, P. Valesio, G. Celati, R. Barilli, G. E. Sansone ed E. Saccone; fra gli stranieri T. Todorov, W. Shibles, J. P. Maher, G. Genot, E. Coserio. (m. m.)


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Todorov, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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