Brano: [...]ano a Parigi e, di ritorno in Italia, partecipano attivamente alla riattivazione della rete comunista napoletana, ottenendo larghe adesioni degli stabilimenti metallurgici e tra il personale dell’Osservatorio di economia rurale di Portici ». Sono accusati di « costituzione del P.C.I. e propaganda ». Si tratta di Emilio Sereni, condannato a 15 anni, e Manlio Rossi Doria, condannato alla stessa pena. Arrestati, tengono un comportamento tale che il T.S. li considera, come dice testualmente la sentenza n. 44, « individui irriducibili, ormai perduti per la causa della patria ». Il processo era avvenuto in seguito a delazione di un certo Senese.
Numerosi furono poi gli operai dell’Ilva e di altri grandi fabbriche mandati al confino, ammoniti e diffidati. Tra questi: Ciro Picardi, che passerà ben 12 anni al confino; Giovanni Marino, Gennaro Musto, Salvatore Serio, Giuseppe Elucardone, Arturo Picariello, Andrea Putignano.
Il 22.12.1930 l’ex segretario del Partito liberale, il napoletano Mario Vinciguerra, scrittore e giornalista, si trovò i[...]
[...]no, ammoniti e diffidati. Tra questi: Ciro Picardi, che passerà ben 12 anni al confino; Giovanni Marino, Gennaro Musto, Salvatore Serio, Giuseppe Elucardone, Arturo Picariello, Andrea Putignano.
Il 22.12.1930 l’ex segretario del Partito liberale, il napoletano Mario Vinciguerra, scrittore e giornalista, si trovò implicato a Roma in un processo per la stampa e diffusione di un giornale illegale, YAIleanza nazionale (v.), e viene condannato dal T.S. a 15 anni di reclusione.
Con sentenza n. 3 del 27.1.1932 vennero condannati il funzionario del Centro del Partito Gino Menconi (a 17 anni), Eugenio Reale (a
10 anni), il tornitore Gennaro Rippa (a 8 anni), jl medico Vincenzo Catalano (a 5 anni). Furono assolti Alfonso Del Prete, Luigi Russo, Sisto Romano, Francesco Vitale e Giorgio Quadro. Il 22.5.1933
11 T.S. condannò a 8 anni di reclusione Clemente Maglietta (v.) sotto l'accusa di essere un « funzionario della Federazione giovanile comunista » e di aver compiuto « lavoro di riorganizzazione in Umbria e in Abruzzo fino all’arresto», avvenuto nell’aprile 1932.
Il 9.12.1936, per « propaganda comunista e offesa al duce » a seguito della diffusione a Castellammare di Stabia di volantini dal titolo « A morte Mussolini, rinnegato e assassino », vennero condannati l’ebanista Guglielmo Perez (a
5 anni), il carpentiere Nunziante Martorano (a 6 anni), il metallurgico Luigi Di Martino (a 8 anni),
10[...]
[...]a e offesa al duce » a seguito della diffusione a Castellammare di Stabia di volantini dal titolo « A morte Mussolini, rinnegato e assassino », vennero condannati l’ebanista Guglielmo Perez (a
5 anni), il carpentiere Nunziante Martorano (a 6 anni), il metallurgico Luigi Di Martino (a 8 anni),
10 studente Francesco Marano (a
8 anni), e Giuseppe de Rosa (a 8 anni), tutti di Castellammare. Venne assolto Roberto Vingiano.
11 28.4.1938 il T.S. condannò un gruppo di antifascisti di San Giorgio a Cremano, perché trovati in possesso dell’opuscolo « Il Fronte antifascista ». Essi erano: Angelo Batocchi (a 4 anni), il pensionato Giorgio Barbieri (a 4 anni), Vito Camillo (a 3 anni), il contadino Bruno Conte (a 3 anni), Giuseppe Cocci (a 1 anno), lo stagnino Eduardo Di Dato (a 1 anno). Furono assolti il meccanico Giovanni Punzo, il pensionato Giuseppe D’Arienzo, il sellaio Giuseppe Radente.
Nel settembre 1938 passarono davanti al T.S., accusati di « costituzione del P.C.I., appartenenza allo stesso e propaganda », i « presunti membri d[...]
[...]Giorgio a Cremano, perché trovati in possesso dell’opuscolo « Il Fronte antifascista ». Essi erano: Angelo Batocchi (a 4 anni), il pensionato Giorgio Barbieri (a 4 anni), Vito Camillo (a 3 anni), il contadino Bruno Conte (a 3 anni), Giuseppe Cocci (a 1 anno), lo stagnino Eduardo Di Dato (a 1 anno). Furono assolti il meccanico Giovanni Punzo, il pensionato Giuseppe D’Arienzo, il sellaio Giuseppe Radente.
Nel settembre 1938 passarono davanti al T.S., accusati di « costituzione del P.C.I., appartenenza allo stesso e propaganda », i « presunti membri del Comitato Federale » responsabili della diffusione di « Stato Operaio », de « l'Unità », del « Fronte antifascista » e de « Il grido dei disoccupati ». Essi erano: il meccanico Salvatore Cacciapuoti (a 9 anni), l’artista Carlo Rossi (a 20 anni), il verniciatore Carlo Alpi (a 8 anni), il pittore Bernardo Pecherat (a 4 anni), il sarto Raffaele Crisilli (a 5 anni), il muratore Pasquale Donadio (a 9 anni), il fruttivendolo Valentino Ventura (a 8 anni). Vennero assolti i fratelli Gregorio e Vito[...]
[...]atore Carlo Alpi (a 8 anni), il pittore Bernardo Pecherat (a 4 anni), il sarto Raffaele Crisilli (a 5 anni), il muratore Pasquale Donadio (a 9 anni), il fruttivendolo Valentino Ventura (a 8 anni). Vennero assolti i fratelli Gregorio e Vito Nunciante che già nel 1930 erano stati implicati in violenti incidenti all’Università di Napoli in occasione della nomina del nuovo rettore, il fascista Bruschetti ni.
Un altro processo si svolse davanti al T.S. nel luglio 1942, a seguito dell’attività di propaganda contro il fascismo svolta nello stabilimento Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali di Napoli. Accusati di « disfattismo, offese al duce, ascolto di radio nemiche », vennero condannati a pene varie da 2 a
4 anni Nicola Acquino, il falegname Gaetano Arienzo, gli elettricisti Ciro Pucci, Salvatore De Sivo, Ernesto Mobilio, Vincenzo Caronte e Giuseppe Petrosino. In altri processi vennero imputati e condannati, in quegli stessi anni, Iffrido Scaffidi, Antonio Cafasso, Eugenio Mancini, Antonio De Ambrosio e Ugo De Feo (quest’ultimo, [...]