Brano: [...] divisione del lavoro linguistico e delega da parte dei destinatari dell'uso estetico del linguaggio.
Un tentativo di fondazione epistemologica della semiotica di ascendenza neokantiana, ma con riferimenti anche a Hjelmslev, Peirce e Chomsky, è costituito dai due ultimi volumi di Garroni (1972 e 1977). In Ricognizione della semiotica. Tre lezioni (1977), l'autore, continuando le ricerche iniziate in Progetto di semiotica (1972), sostiene che la semantica non sarebbe una parte della semiotica, come vuole la classica ripartizione di Morris (semantica, sintassi e pragmatica), ma « è ben piú che una parte della semiotica, essa ne costituisce piuttosto la fondazione teorica » (p. 19): ed è sul problema del significato che Garroni sviluppa il suo discorso fino a postulare una semantica trascendentale che dia conto di tutte le possibili forme di significazione.
Un altro grosso filone della semiotica fa capo al formalismo russo degli anni Venti e si è sviluppato per conto proprio. Il discorso sulla tradizione sovietica, scoperta in Italia solo negli anni Sessanta, si fa piú complesso, poiché queste
VARIETÀ E DOCUMENTI 313
ricerche abbracciano ambiti e settori di indagine tra i piú disparati, come la filosofia del linguaggio, la tipologia della cultura, la metrica, la narratologia, l'analisi letteraria, il folklore ecc. Si possono, in ogni caso, distinguere almeno due fasi:[...]
[...]ière), tutti i personaggi di Propp (destinatore, oggetto, destinatario, adiuvante, soggetto oppositore), e scopre che l'impalcatura logica dei rapporti tra i personaggi, abbastanza vasta, ma anche semplice, è sorretta dal materiale semantico e da 7 verbi modali e/o descrittivi (volere, potere, sapere, fare; avere, essere, sembrare) che si combinano tra loro in varie misure. Il tutto è tenuto su dai fili dell'isotopia, ossia dal piano di coerenza semantica di un testo.
Bremond (1966, tr. it. 1969 e 1973, tr. it. 1977) individua in ogni tipo di racconto un'organizzazione ternaria (principio ternario già descritto nella Poetica di Aristotele) dell'azione narrativa: virtualità, attualizzazione (o mancata), scopo raggiunto (o mancato). Egli si propone, seguendo una linea di tipo logico, di tracciare una grammatica dei comportamenti dei personaggi, individuando i punti in cui questi, costretti dalle circostanze, devono « scegliere ». Per questo motivo i personaggi sono divisibili in categorie tipo: agentepaziente, influenzatore, produttore di migli[...]
[...]sto motivo i personaggi sono divisibili in categorie tipo: agentepaziente, influenzatore, produttore di miglioramento o di peggioramento, retributore ecc. e ciò comporta che in ogni racconto l'eroe agisce in modo da ottenere un miglioramento o evitare un peggioramento della situazione o far fronte ad essa. Il metodo di Todorov (1969) investe solo il piano della sintassi narrativa ossia cerca di individuare nel testo (il Decameron) una dimensione semantica, sintattica e referenziale. Van Dijk (1972, tr. it. 1976) propone un modello testuale, ispirato alla grammatica generativa trasformazionale di Chomsky, capace di rendere conto sia dei testi generalmente narrativi che di quelli piú tipicamente letterari. Postula quindi l'ipotesi dell'esistenza di una unità linguistica di base (testo) che si manifesta nel « discorso » come enunciazione. Questo doppio livello è costituito da una macrostruttura che è la « forma logica » di un testo identificabile con la sua struttura profonda e da una microstruttura, formata da n frasi che è la struttura superfic[...]
[...] di base (testo) che si manifesta nel « discorso » come enunciazione. Questo doppio livello è costituito da una macrostruttura che è la « forma logica » di un testo identificabile con la sua struttura profonda e da una microstruttura, formata da n frasi che è la struttura superficiale. La nozione empirica di « coerenza » globale del testo serve a legare saldamente questi due livelli. Essa è stabilita, naturalmente, dalla dimensione referenziale, semantica e pragmatica del discorso.
Una sintesi ragionata e critica, con lucidi presupposti logici e linguistici, è stata elaborata da Segre (1974): essa può essere considerata fondamentale e punto di partenza per chi voglia interessarsi a questa problematica.
Il contributo italiano in questa area di ricerca e nel periodo qui esaminato, e quantitativamente molto scarso: ai due volumi di Ruffinatto sul Lazzarillo de Tormes (1975 e 1977) si aggiunga il volume di Avalle (1977a) che analizza il tema della « fanciulla perseguitata » attraverso la vita di Santa Uliva, la novella n, 7 del Decameron fino al[...]
[...]e misura per cercarvi lo spazio del poetico e del linguaggio letterario. Lo stesso Gruppo µ, fondandosi sulle dicotomie saussuriane significante/significato, sintagma/paradigma, ripropone il medesimo schema tassonomico delle figure retoriche, secondo l'antica consuetudine anche se vestite a nuovo. Le figure (metabole) sono infatti il risultato di mutazioni parziali o complete che riguardano la morfologia (metaplasmi), la sintassi (metatassi), la semantica (metasememi), la logica (metalogismi). L'imperialismo della metafora sulle altre figure è giustificata, secondo gli autori, dal fatto che essa « è la figura centrale di ogni retorica » ed è il prodotto di due sineddochi. Gli autori, presi a discutere formalmente sulle « figure della comunicazione » spesso dimenticano il contesto e la competenza del destinatario che, in fin dei conti, è il solo giudice che può stabilire il tasso di figuralità di un enunciato. Quest'ultima osservazione vale anche per l'altro volume Rhétorique de la poésie (1977) di prossima pubblicazione in Italia.
Ma forse tu[...]
[...] 1969; 1969: Figures II, Paris, Seuil, tr. it. Figure II. La parola letteraria, di F. Madonia, Torino, Einaudi, 1972; 1970: La Rhétorique restreinte, « Communications » 16 (1970), pp. 158171; 1972: Figures III, Paris, Seuil, tr. it. Figure III. Discorso del racconto, di L. Zecchi, Torino, Einaudi, 1976; GENOT, Gérard 1970: Analyse structurelle de «Pinocchio », Firenze; GREIMAS, Algirdas Jules 1966: Sémantique structurale, Paris Larousse, tr. it. Semantica strutturale. Ricerca di metodo, I. Sordi, Milano, Rizzoli, 1969; GREIMAS, Algirdas & COURTES, Joseph 1979: Sémiotique. Dictionnaire raisonné de la théorie du langage, Paris, Hachette; GROUPE . 1970: Rhétorique générale, Paris, Larousse, tr. it. Retorica generale. Le figure della comunicazione, di M. Wolf, Milano, Bompiani, 1976; 1977: Rhétorique de la poésie, Bruxelles, Complexe; HAMON, Philippe 1977: Semiologia, lessico, leggibilità del testo narrativo, trad. di A. Martinelli, Parma, Pratiche Editrice; HELBO, André (a cura di) 1979: Le champ sémiologique, Bruxelles, Complexe; HENRY, Albert 1[...]