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Il segmento testuale San Giuseppe è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 86Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 715

Brano: [...] Sardegna nella difesa di Roma, Gal lizzi, 1968; Viva Tedesco, Il contributo di Roma e della provincia nella lotta di liberazione, Amministrazione provinciale di Roma, 1967; Ruggero Zangrandi, L'Italia tradita: 8 settembre 1943, Mursia, 1971; Ruggero Zangrandi, 25 luglio8 settembre 1943, Feltrinelli, 1964.

Portella delle Ginestre

Pianoro sovrastato dai monti Pizzuta e Cometa, che si stende per breve tratto tra i comuni di Piana dei Greci e San Giuseppe Jato (Palermo), n.5.1947 fu teatro di una strage, attribuita alla mafia (v.).

A Portella delle Ginestre, fin dai tempi delle lotte dei fasci contadini guidati da Nicolò Barbato, il Primo maggio di ogni anno erano soliti riunirsi i lavoratori di quei paesi con le loro famiglie per celebrare la Festa internazionale del lavoro. Questa tradizione, che il fascismo interruppe anche in Sicilia, riprese

vigorosa dopo la Liberazione e soprattutto dopo i decreti Gullo dell' autunno del 1944 che colpivano il latifondo, dando la terra ai contadini.

Il Primo maggio 1947 si presentava dunque a Por[...]

[...]e (1947), uniti nel Blocco del Popolo erano passati, d’un balzo, a raccoglierne 567.392; mentre la Democrazia cristiana, che nel 1946 aveva avuto 643.355 voti, aveva subito quasi un dimezzamento scendendo a 399.860 voti. Per la prima volta in Sicilia, comunisti e socialisti avevano ottenuto la maggioranza relativa all’Assemblea Regionale superando (con 30 deputati su 90) la stessa D.C. (23 deputati). Anche a Piana dei Greci, a San Cipirrello e a San Giuseppe Jato il successo del Blocco del Popolo era stato notevole, mentre una netta sconfitta avevano subito la D.C, e i separatisti, per i quali aveva fatto votare il bandito Giuliano. Tra la folla dei manifestanti convenuti a Portella pochi giorni dopo e nei dirigenti della Federterra esisteva dunque un entusiasmo non comune.

La strage

Stava iniziando a parlare il calzolaio Giacomo Schirò, segretario della Sezione socialista di San Giuseppe, quando si udì una scarica di armi da fuoco. Fu il segnale di inizio della strage: seguirono infatti raffiche di mitra che, per venti minuti, si abbatterono su quella folla inerme e ancora incredula.

Alla fine, rimasero sul terreno 8 cadaveri e decine di feriti, di cui 3 dovevano morire nei giorni seguenti. Questo l’elenco delle vittime: Francesco Vicari, Giovanni Megna, Castrenze Intravaia, Giorgio Cu senza, Margherita Cl e sceri, Serafino Lascari, Vincenza La Fata, Giovanni Crifò (di 12 anni), Lorenzo Di Maggio (di 7 anni), Filippo Lascari, Vito Aletta.

Un mese e mezzo dopo la strage,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 362

Brano: [...]istenza lombarda. Arrestato per la sua attività antifascista, fu carcerato per 10 mesi a Milano.

Dopo la Liberazione fu tra i dirigenti della Democrazia cristiana nel Varesotto, membro del Consiglio comunale di Varese, presidente deH’Amministrazione provinciale, senatore della ILI e IV Legislatura repubblicana (19581968).

Pajetta, Pietro

Nedo. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1914 a Taino (Varese), m. il 24.2.1944 a San Giuseppe di Casto (Vercelli) ; impiegato.

Ragioniere presso la Stipel di Novara, nel 1935 si arruolò nel 4° Bersaglieri della Divisione motorizzata « Trento » e fu mobilitato in Libia fino al 1936. Dopo il congedo si impiegò alla Banca di Luino, ma nel 1937 espatriò in Francia e, successivamente, fu tra coloro che accorsero nelle Brigate Internazionali in difesa della Repubblica spagnola. Durante la battaglia dell’Ebro (18. 3.1938) rimase ferito riportando la perdita della mano e del polso destro, quindi tornò in Francia. Qui, durante l’occupazione tedesca, fu tra gli organizzatori dei F.T.P. (Fran[...]

[...]l febbraio 1944 diresse la difesa contro un forte rastrellamento tedesco. I combattimenti contro le preponderanti forze nemiche si protrassero per diversi giorni, con gravi perdite per entrambe le parti, ma alla fine i garibaldini furono costretti a disperdersi per riorganizzare le proprie forze su nuove posizioni.

Il 24.2.1944, allo scopo di riprendere i contatti con il Comando regionale, il comandante Nedo decise di portarsi personalmente a San Giuseppe di Casto, presso Andorno. Si fece scortare da una pattuglia fino all’alpe del Pratetto, poi proseguì da solo nella neve, lungo

Pietro Pajetta

il sentiero costeggiante il monte Casto. Si era separato da poco dai compagni, quando venne sorpreso e affrontato da un gruppo di tedeschi. All’intimazione di arrendersi, rispose facendo fuoco con la pistola, sparando fino all'ultimo colpo. Colpito da una raffica nemica riuscì a fuggire e a sottrarsi alla cattura, ma le ferite non gli permisero di proseguire. Cadde di lì a poco e morì dissanguato. La neve ricoprì il suo corpo, sottraendolo alle ri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 93

Brano: [...]on gli stabilimenti sussidiari a Madonna deil’Olmo (Cuneo) e a Germagnano (Lanzo); le Officine Meccaniche di Savi gliano (difese dalla Brigata S.A.P. « Carando »), le sottostazioni ferroviarie di trasformazione a Robilante e a Limone, in Val Vermenagna.

8) Nella zona delle Langhe, il salvataggio delle centrali elettriche di Bistagno e di Spigno (Società Cieli); della sottostazione di Cairo Montenotte e di numerosi altri impianti nella zona di San Giuseppe Cairo, CengiO e Ferrania; del deposito di combustibili di San Giuseppe.

9) Nella zona del Monferrato, la salvaguar



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 17

Brano: [...]a attività provocatoria i polacchi di Anders (v.) che giunsero ad aggredire diverse sezioni del P.C.I.. In alcuni comuni della provincia vi furono provocazioni tese a screditare i comunisti, come a Martina Franca (dove fu fatta scoppiare una bomba sotto l’abitazione del leader democristiano) o a Massafra (dove fu ucciso un lavoratore durante un comizio) o miranti a impedire l’apertura di sezioni del partito, come a Monteparano o a San Marzano di San Giuseppe. La situazione venne fronteggiata, anche se all’interno della Federazione si manifestarono segni di divisione nel gruppo dirigente, tanto che nel 1946, in apposito congresso, si arrivò al cambio del segretario (che era Giuseppe Latorre) con Paolo Moschelli, inviato dalla Direzione nazionale del Partito.

Gli anni del dopoguerra

Nel referendum istituzionale del 2.6.

1946 a Taranto e provincia il 48.6% dei voti andò alla Repubblica. Le sinistre vinsero poi le elezioni amministrative e si insediarono al comune. Nel 1948 si ebbe un forte impegno nel Fronte democratico popolare per le elez[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 560

Brano: [...]etta, del Tidone e del Trebbia. Accanto al Comando vi erano l’intendenza, la cosiddetta Formazione moralepolitica, (affidata al commissario politico tenente Arcangelo Rocca) e il Servizio sanitario, diretto dal medico Rinaldo Laudi.

Dalla Brigata alla Divisione

Nel giugnoluglio 1944 l’attività della Brigata aumentò di intensità: fra le azioni da ricordare, quella contro il presidio repubblichino di Pianello» gli attacchi alla polveriera di San Giuseppe e alla caserma di Sant' Antonio presso Piacenza» l’attentato al metanodotto per l’erogazione del gas alla città, il sequestro dell’ ispettore generale di pubblica sicurezza, l’arresto e il rilascio del commissario prefettizio di Carpaneto, la prima liberazione di Bobbio (v.) il 7.7.1944.

Lo sviluppo delia lotta armata e l’estensione delle zone controllate imposero nell agosto 1944 una nuova riorganizzazione delle foree par

560



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 59

Brano: [...]ostituzione e quadri di comando

La formazione garibaldina nacque nel giugno 1944 dalla riorganizza

zione dei battaglioni « Piave » e « Pisacane », già facenti parte della Brigata «Biella» (v.), la seconda Brigata Garibaldi, e operanti il primo nella vai Strona, il secondo nella vai Sessera, agli ordini di Nedo (v. Paletta, Pietro). La nuova brigata assunse il nome di battaglia di questo valoroso comandante che era caduto in combattimento a San Giuseppe di Casto nel febbraio 1944.

I quadri dirigenti della 50a « Nedo », al momento della sua costituzione, erano: Francesco Moranino (Gemisto), comandante; Secondo Saracco [Secondo), commissario politico; Anni bai e Giachetti (Danda), vicecomandante; Argante Bocchio [Massimo), vicecommissario; capitano Bertola [Rosso), capo di stato maggiore.

A Saracco subentrarono presto nel ruolo di commissario prima Giuseppe Maroino [Artiglio), poi definitivamente Silvio Bertona [Carlo). Tale struttura del comando rimase immutata per l’intero 1944, nelle successive fasi di sviluppo della formazione, in pa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 72

Brano: [...]27.2.1945 tre colonne di tedeschi e fascisti, provenienti dalle frazioni di Pettinengo, dalla valle Cervo e da Vallemosso, puntarono sui paesi di Andorno e Camandona, che i partigiani avevano precedentemente liberato. I battaglioni garibaldini « Gianni Crestani » (comandato da Guglielmo Raviola), « Strippoli » (comandato da Isidoro Zanco) e « Bertotto Ravaldo » (comandato da Leandro Volpini) si schierarono a difesa rispettivamente di Andorno, di San Giuseppe di Casto e di Camandona.

Dopo un aspro combattimento, col favore delle tenebre i nazifascisti arrivarono alle porte di Andorno e iniziarono a bombardare l’abitato con i mortai. I partigiani poterono resistere ancora per due ore, ma alla fine furono costretti a ritirarsi, salvo un distaccamento, che rimase bloccato in un edificio direttamente esposto al tiro nemico. La lotta si riaccese e, con audace sortita, alcuni1 garibaldini riuscirono a sganciarsi, mentre altri rimasero sul terreno. Alla fine, privi di munizioni, gli assediati furono costretti alla resa.

Linee di attacco nella batta[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine San Giuseppe, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---C.L.N. <---comunisti <---fascisti <---Giuseppe di Casto <---antifascista <---fascismo <---nazifascisti <---Bibliografia <---C.M. <---P.C.I. <---Storia <---antifascisti <---comunista <---cristiana <---socialisti <---A.A. <---A.E.M. <---A.N.D.P <---A.N.P.I. <---Acciaierie Falck di Piateda <---Alpina GL <---Angelo Nardelli <---Antonio Di Gregorio di Taranto <---Antonio Gramsci <---Antonio Paradiso di Castellaneta <---Appennino Emiliano <---Armando Ravaglioli <---B.D.C. <---Banca di Luino <---Basile di Martina <---Blocco del Popolo <---Bombay Muhammad <---Brigata GL <---Brigata S <---Brigata S A P <---Brigate Garibaldi nel Biellese <---Brigate nere <---Bruno De Stefanis <---Bruno di Espedito di Ginosa <---C.M.N.E. <---C.N.L. <---C.V.L. <---Carlo Lignozzo di Taranto <---Carmelo Leggeri di Massafra <---Cartiere Burgo di Verzuolo <---Ciro Francesco Palmieri di Grottaglie <---Cosimo Damiano Gallo di San Marzano <---Cosimo Moccia di Manduri <---Cosimo di Maggio di Castellaneta <---Cotonifici Valle Susa <---D.C <---D.C. <---Del Grosso <---Deportati Politici <---Domenico Tornasicchì di Taranto <---Donato Trio di Laterza <---Eliseo Leccisi di Taranto <---Ernaldo Gili <---Espedito di Ginosa <---Ettore Muti <---F.T.P. <---FIAT <---Filippo Lascari <---Francesco Moschettino di Ginosa <---G.N.R. <---Galleria del Sempione <---Giacomo Schirò <---Gianni Cagianelli <---Gianni Crestani <---Gilberto Biego di Taranto <---Gioacchino Salinas <---Giorgio Cu <---Giorgio Tagliente di Taranto <---Giovanni Megna <---Giuseppe Latorre <---Giuseppe Maroino <---Giuseppe Prati <---Giuseppe Rizzo di Lizzano <---Glauco Della Porta <---Grande Scala di Venaus <---Gregorio di Taranto <---Gruppo di Armate <---I Divisione Alpina Autonoma <---Iago di Como <---Il C <---Il C M <---Il mattino <---Irmo Barbi <---La difesa <---La formazione <---La lotta <---Leandro Volpini <---Legione Autonoma <---Lelice Loiodice <---Lorenzo Di Maggio <---Luigi Bertozzi <---Luigi Brunetti di Taranto <---M.L. <---Maggio di Castellaneta <---Margherita Cl <---Mario Costarella di Taranto <---Mario Cremonti <---Massimo De Palma di Taranto <---Mellero a Sondrio <---Melton S <---Melton S Davis <---N.E. <---Nardelli di Martina <---Nel C <---Nel C N <---Nell'Ossola <---Nicolò Barbato <---O.P.E.C. <---Officine Meccaniche di Savi <---Officine Moncenisio di Condove <---Oreste Lizzadri <---Padrio-Dosso <---Palma di Taranto <---Paolino Di Castro <---Paolo Moschelli <---Partito comunista <---Partito di Azione <---Pendiano di Taranto <---Piana dei Greci <---Piero Caleffi <---Porta San Paolo <---R.P. <---Raffaele Loiodice <---Renato Perrone Capano <---Resistenza in Roma <---Resistenza nel Piacentino <---Riccardo Mariani <---Romagna nella Guerra <---Ruggero Zangrandi <---S.A.P. <---S.S <---SIP <---Salvatore Lo Pizzo <---San Ci <---San Dalmazzo di Tenda <---San Giuseppe Cairo <---San Giuseppe Jato <---San Paolo <---Sant'Antonio <---Serafino La <---Serbia da Ljotic <---Snia Viscosa <---Spalato-Signo <---Stipel di Novara <---Testaccio Maurizio Cecati <---Tosco-Emiliano <---Tramonti di Sotto <---Umberto Mastenuzzi di Taranto <---Val Roja <---Val del Lys <---Valle del Cervo <---Vincenza La Fata <---Vinci di Mottola <---Vito Aletta <---Vito Capuzzimati di San Marzano <---Voci di Officina <---William Furimi <---Zona di Orvieto <---Zona libera <---anticomunista <---antifasciste <---carrista <---carristi <---collaborazionisti <---comuniste <---d'Ayas <---democristiano <---diani <---eroismo <---fascista <---fasciste <---gliano <---ideologico <---indiani <---italiana <---italiane <---italiano <---latifondisti <---nazifasciste <---naziste <---sappisti <---separatisti <---socialista <---sull'Adda <---venticinquesimo <---zifasciste



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