Brano: GAP e SAP in città erano state impartite disposizioni, che venivano continuamente aggiornate, di tenersi pronti e non dare tregua ai* tedeschi e ai fascisti. Rimaneva un lato scoperto, quello del porto dove esistevano sì formazioni di GAP e di SAP (gruppi di azione patriottica e squadre di azione patriottica, più ristretti i primi, con carattere quasi di massa le seconde), ma nel quale le possibilità erano minime. Si pose in opera una forte azione di sabotaggio alle navi da guerra tedesche ancorate nella rada del porto e all’opera, estremamente rischiosa e pericolosa, di sminamento delle mine magnetiche poste dai tedeschi, che prevedevano appunto di far saltare i gangli vitali del porto al momento della loro ritirata. Inoltre dal C.L.N.L. e dai partiti del C.L.N. fu svolta una intensa azione di mobilitazione operaia nelle fabbriche, tr[...]
[...], che prevedevano appunto di far saltare i gangli vitali del porto al momento della loro ritirata. Inoltre dal C.L.N.L. e dai partiti del C.L.N. fu svolta una intensa azione di mobilitazione operaia nelle fabbriche, tra la popolazione, per preparare le condizioni favorevoli alla proclamazione dello sciopero insurrezionale e per il passaggio alVazione contro i nazifascisti, per il salvataggio degli impianti, macchinari ecc. che, si prevedeva e si sapeva, essi avrebbero distrutti in buona parte prima di ritirarsi. La cosa non si verificò perché i tedeschi ebbero sbarrata, da tutti i lati, la via della ritirata e lasciarono nelle mani dei partigiani oltre 12.000 prigionieri ed il porto di Genova rimase pressoché intatto, con le sue attrezzature; così gli impianti industriali fondamentali.
Si deve certamente alla capacità dei dirigenti delVinsurrezione di avere scelto il momento giusto per agire. E si deve alla resa del generale Meinhold, comandante delle truppe tedesche dislocate nel settore menzionato, cioè da Sestri LevanteArenzano, se[...]
[...]azione di tutte le forze disponibili organizzate militarmente nella città (poco più di 3000 uomini e donne, che il giorno dopo aumenteranno del doppio con la partecipazione di operai, portuali, giovani ecc. male armati ma decisi a battersi e ad affrontare i pericoli). Nei tre giorni di combattimento a Genova caddero oltre 200 combattenti e molti furono i feriti. Già alla periferia di Genova (Sestri ponenteVoltri, BolzanetoPontedecimo) i GAP e le SAP informati del transito di carriaggi tedeschi partiti da Genova e diretti al passo dei Giovi il 23 al mattino (a questo convoglio erano stati agganciati 25 detenuti politici prelevati da Marassi, che poi furono mitragliati da aerei alleati, e sei detenuti, tra cui il generale Rossi e Pieragostini, già comandante e commissario del comitato militare regionale, furono uccisi); dicevamo che già a queste notizie le forze partigiane di città intensificarono l’azione. Così l’ordine del C.L.N.L. e del L.M. Regionale di passare all’azione organizzata alle dipendenze del Comando Piazza di Genova trovò i[...]