Brano: Stato Maggiore
Durante il fascismo
Si verificava intanto l'espansione del fascismo, caratterizzata dalle note collusioni tra squadristi, ufficialità e comandi periferici. Lo S.M. deM’esercito emanò una circolare 24.9.1920, invitando i comandi a riferire sull’attività dei fasci, che giudicava favorevolmente. Avendo le divisioni di Chieti e di Bari interpretato il testo come esortazione a diffondere il fascismo, il 23 ottobre seguì una precisazione del ministro Bonomi e del capo di S.M. Badoglio che invitava l'esercito alla neutralità, senza peraltro smentire il giudizio favorevole allo squadrismo. Quanto allo S.M. e agli alti generali di fronte alla marcia su Roma (v.), va ripetuto ciò che vale per le intere Forze Armate: pur favorevoli al fascismo in quanto mirante all'ordine attraverso la repressione sociale, esse vi si sarebbero opposte se il re lo avesse ordinato. Avendo il re coonestato la violenza dei fascisti chiamando al governo il loro capo, le Forze Armate furono liete dell’accaduto.
Ministro della Guerra nel primo gabinetto Mussolini fu Diaz. Egli, fra l'altro, riordinò l’alto comando conservando il Consiglio dell’esercito, ridisciplinando la preesistente Commissione Suprema di Difesa e creando l’ispettore Generale dell’Esercito, carica in concreto poi non ricoperta e dalla quale sarebbero dovuti dipendere lo S.M. dell’es[...]
[...]oonestato la violenza dei fascisti chiamando al governo il loro capo, le Forze Armate furono liete dell’accaduto.
Ministro della Guerra nel primo gabinetto Mussolini fu Diaz. Egli, fra l'altro, riordinò l’alto comando conservando il Consiglio dell’esercito, ridisciplinando la preesistente Commissione Suprema di Difesa e creando l’ispettore Generale dell’Esercito, carica in concreto poi non ricoperta e dalla quale sarebbero dovuti dipendere lo S.M. dell’esercito (ridenominato S.M. Centrale) e il suo capo.
Sopravvenute le dimissioni di Diaz (aprile 1924) e avvenuto il delitto Matteotti (10.6.1924) con la conseguente crisi politica durata fino al gennaio 1925 (durante la quale al fascismo andò il concreto favore dei militari), sembrò che Mussolini approvasse le riforme studiate dal nuovo ministro della Guerra generale Antonino Di Giorgio, inviso ai cosiddetti generali “della vittoria”, cioè agli ex comandanti delle armate in guerra divenuti nel frattempo senatori. Senonché Mussolini, probabilmente timoroso di urtarsi con costoro, a rischio di riaprire la crisi appena chiusa liquidò Di Giorgio, si fece nominare ministro della Guerra (aprile 1925) e, poco dopo, anche della Marina (maggio 1925) e deM’Aeronautica, della quale era già Alto Commissario dalla nascita dell’arma indip[...]
[...]Di Giorgio, si fece nominare ministro della Guerra (aprile 1925) e, poco dopo, anche della Marina (maggio 1925) e deM’Aeronautica, della quale era già Alto Commissario dalla nascita dell’arma indipendente (1923).
Tranne un’interruzione fra il 1929 e il 1933, Mussolini conservò i tre ministeri militari sino alla fine. Le Forze Armate erano affidate a tre sot
tosegretari (ministri dal 1929 al 1933), che il più delle volte erano anche capi di S.M., scelti fra generali relativamente giovani e poco noti che Mussolini sostituiva continuamente. Così dal 1925 al 1943 vi saranno i seguenti capi di S.M.: All’Esercito: Badoglio (carica abbinata a quella di capo di S.M.G. fino al 1927); Ferrari; Gualtieri; Bonzani; Baistrocchi; Pariani (v.) (gli ultimi due anche sottosegretari) ; Graziani (v.) ; Roatta (v.) ; Ambrosio (v.) ; De Stefanis; ancora Roatta. Alla Marina: Acton; Burzagli', Ducei] Cavagnari, Riccardi (gli ultimi due anche sottosegretari). All'Aeronautica: Piccio; Armani; Valle; Bosio (gli ultimi con Italo Balbo per ministro); ancora Valle; Pricolo (v.) ; Fougier (gli ultimi tre anche sottosegretari).
Questo andamento cinematografico, inteso più a impedire il formarsi di potentati personali che non a un’effettiva intrusione di Mussolini nell’ordin[...]
[...]rina: Acton; Burzagli', Ducei] Cavagnari, Riccardi (gli ultimi due anche sottosegretari). All'Aeronautica: Piccio; Armani; Valle; Bosio (gli ultimi con Italo Balbo per ministro); ancora Valle; Pricolo (v.) ; Fougier (gli ultimi tre anche sottosegretari).
Questo andamento cinematografico, inteso più a impedire il formarsi di potentati personali che non a un’effettiva intrusione di Mussolini nell’ordinaria gestione delle Forze Armate e dei loro S.M., aveva però reso necessario un polo militare fisso affidato a persona non sgradita alla dinastia e con prestigio sul pubblico. A ciò si era provveduto dal maggio 1925 creando e conferendo a Badoglio la carica di capo di Stato Maggiore Generale (S.M. G.). Questi, coadiuvato da un sottocapo, aveva poteri diretti sull’esercito, di cui era anche capo di S.M., nonché qualche potestà coordinatrice su marina e aeronautica. Erano aboliti l'ispettore dell’esercito e il capo di S.M. centrale. Molto ridimensionati erano sia il Consiglio dell'esercito sia la Commissione Suprema.
Nel 1927 l'operazione fu perfezionata col ripristino di un capo di S.M. dell'esercito separato dal capo di S.M.G. e col R.D. 6 febbraio n. 68: in questo decreto, ribadendo come già nella legge del 1925 che il capo di S.M.G. dipendeva direttamente dal capo del Governo, si precisava però che il primo (non scelto necessariamente fra i generali dell’esercito) era soltanto consulente militare del secondo e che poteva avere rapporti coi capi di S.M. delle singole Forze Armate solo « per il tramite » dei rispettivi ministeri, cioè in pratica di Mussolini rimasto quasi sempre ministro delle tre Forze. Il capo di S.M.G. era così ridotto a un personaggio di facciata, non rimosso per 15 anni proprio perché privo di poteri effettivi quantunque necessario all’anzidetto disegno di Mussolini.
Badoglio accettò la situazione, in
terpretandola anzi restrittivamente (dal 1929 al 1933 addirittura cumulò la carica militare col governatorato della Libia che lo teneva lontano da Roma!), convinto che si sarebbe ricorsi a lui in momenti gravi, come infatti fu nel 193536 col redditizio comando in Etiopia e nei primi mesi della guerra 194043, quando (sia pur esautoratissimo) fu accanto a Mussolini così da condividerne[...]
[...]arica militare col governatorato della Libia che lo teneva lontano da Roma!), convinto che si sarebbe ricorsi a lui in momenti gravi, come infatti fu nel 193536 col redditizio comando in Etiopia e nei primi mesi della guerra 194043, quando (sia pur esautoratissimo) fu accanto a Mussolini così da condividerne gli allori se vi fossero state vittorie anziché un seguito di sconfitte.
Pertanto, dal 1927 al 1940, questa fu la fisionomia dei quattro S.M. italiani: lo S.M.G., ridotto a segreteria personale di Badoglio, era poco più duna parvenza; i tre S.M. di Forza Armata, ciascuno con attribuzioni spesso sovrapposte a quelle del rispettivo ministero, operavano nell’ordinamento, neH’armamento e nella pianificazione senza reciproco coordinamento e secondo saltuarie e mutevoli indicazioni politiche di Mussolini. Va però segnalato che, ventilatasi nel 1936 (dopo l’Etiopia) e nel 1940 (alla vigilia dell’intervento) l’idea di potenziare lo S.M.G., i singoli S.M. e specie quello della marina si opposero violentemente, solo preoccupati di difendere la loro autonomia.
Seconda guerra mondiale
Nell'estate 1940 era ripristinata la carica di Sottocapo di S.M.G. (abolita nel 1927) per far posto al generale Soddu (che era già sottosegretario alla Guerra) e ricompensarlo dell'opera svolta all'atto dell’intervento presso il 1° Aiutante di campo del re affinché il sovrano si risolvesse a cedere il supremo comando a Mussolini anche in modo formale.
Soddu perderà entrambe le cariche nel dicembre successivo: dopo un breve e rovinoso periodo di comando al fronte greco, fu sostituito nei due posti dal generale Guzzoni. li disastro di Grecia offrì a Mussolini il destro per rimuovere anche Badoglio, cercando di farlo passare per unico responsabile. A Badog[...]
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Soddu perderà entrambe le cariche nel dicembre successivo: dopo un breve e rovinoso periodo di comando al fronte greco, fu sostituito nei due posti dal generale Guzzoni. li disastro di Grecia offrì a Mussolini il destro per rimuovere anche Badoglio, cercando di farlo passare per unico responsabile. A Badoglio succedette (6.12.1940) l’antico rivale Ugo Cavallero (v.) che tuttavia dapprima comandò le operazioni in Albania, mentre il sottocapo di S.M.G. Guzzoni faceva le sue veci a Roma. Frattanto Cavagnari era sostituito da Riccardi allo S.M. e al sottosegretariato della Marina, mentre lo stesso accadrà un anno dopo all'Aeronautica tra Pricolo e Fougier.
Nel maggio 1941 Cavallero, rientrato a Roma, silurò Guzzoni facendo
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