Brano: Caveri, Severino
sto 1918, caduto sui Balcani il
19.12.1944.
Laureato in scienze politiche all’università di Firenze, dopo T8.9.1943 partecipò all’attività clandestina negli ambienti studenteschi ed entrò a far parte del Comando della formazione partigiana « ArancioMaremmana », operante sul Monte Soratte.
Dopo la liberazione di Firenze si arruolò come tenente pilota nella ricostituita aviazione italiana ed entrò a far parte del primo stormo « Buscaglia ». In un’azione sui Balcani, colpito dalla contraerea tedesca, precipitò in mare con il suo aereo.
Cavallotti, Alberto Mario
Albero. N. il 27.6.1907 a Perugia; medico chirurgo. Nipote del noto scrittore e uomo politico repubblicano Felice Cavallotti (18421898). Nel 1939 A. M.C. costituì a Milano un movimento clandestino, detto Movimento antifascista socialista italiano (v.). Denunciato con altri 70 componenti dell’organizzazione e deferito al Tribunale speciale, riuscì a sfuggire alla cattura. Datosi alla latitanza e rifugiatosi a Firenze, continuò la lotta nella clandestinità.
Iscritto al Partito comunista nel 1943, alla caduta del fascismo ritornò a Milano e dopo l’8 settembre fu tra gli organizzatori più attivi del movimento partigiano, divenendo infine commissario politico di zona delle formazioni garibaldine dell’Oltrepò Pavese.
Dopo la Liberazione ha fatto parte della Consulta nazionale ed è stato eletto deputato alla Camera nel 1948. Attualmente è primario in un grande ospedale milanese.
Cavasso Nuovo
Comune di circa 2.000 abitanti in provincia di Udine, durante la Guerra di liberazione Cavasso Nuovo fu centro di una rastrellamento tedesco, nel corso del quale, alla fine del gennaio 1945, fu catturato un grupp[...]
[...]ivi del movimento partigiano, divenendo infine commissario politico di zona delle formazioni garibaldine dell’Oltrepò Pavese.
Dopo la Liberazione ha fatto parte della Consulta nazionale ed è stato eletto deputato alla Camera nel 1948. Attualmente è primario in un grande ospedale milanese.
Cavasso Nuovo
Comune di circa 2.000 abitanti in provincia di Udine, durante la Guerra di liberazione Cavasso Nuovo fu centro di una rastrellamento tedesco, nel corso del quale, alla fine del gennaio 1945, fu catturato un gruppo di partigiani, quasi tutti appartenenti alle formazioni « Osoppo ».
Sottoposti a processo, i 22 partigiani rastrellati furono condannati a morte e fucilati, all’alba aell’11.2.1945, contro il muro di cinta del cimitero di Udine. Essi erano: Carlo Bernardon, Michele Bernardon, Osvaldo Bernardon, Remo Bernardon, Antonio Chinese, Pietro Dorigo, Attilio Giordano, Luigi Klede, Lino Juri, Fernando Lovisa, Gesuino
Manca, Giovanni Maroelli, Fortunato Maraldo, Bruno Parmesan, Osvaldo Petrucco, Vincenzo Pontello, Luciano Pr[...]
[...]tunato Maraldo, Bruno Parmesan, Osvaldo Petrucco, Vincenzo Pontello, Luciano Pradolin, Renzo Serena, Renato Stabile, Adelchi Tommaso, Gino Zambon e Giovanni Zambon.
Cavazzini, Severino
N. in provincia di Ferrara il 25 luglio 1903. Militante dal 1919 nella gioventù socialista, nel 1920 fu arrestato a Ferrara (v.) dopo l’eccidio di Castello Estense. Membro del Partito comunista dalla fondazione, partecipò all’attività clandestina contro il fascismo.
Arrestato e condannato al confino, riuscì a fuggire riparando prima in Francia, poi nell’Unione Sovietica. Tornato in Francia, dopo l’occupazione tedesca partecipò alla Resistenza francese. Passato infine* in Italia, I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nel corso della quale divenne commissario politico di unità partigiane.
Dopo la Liberazione è stato eletto deputato nella I e nella II legislatura. Risiede a Rovigo.
Cavazzuti, Leonillo
Sigismondo. N. a Formigine (Modena) nel 1909. Colonnello in servizio permanente effettivo, militante nella Democrazia cristiana, dopo T8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza. Operò dapprima nella bassa modenese e poi, dal luglio 1944, a Bologna, quale v[...]
[...] file della Resistenza. Operò dapprima nella bassa modenese e poi, dal luglio 1944, a Bologna, quale vicecomandante del Comando unico militare EmiliaRomagna e comandante delle formazioni partigiane cattoliche della regione emiliana.
Così racconta L.C. la sua prima presa di contatto con il Comando unico regionale: « ” Vada giovedì mattina a Bologna, alle ore 10, in via San Vitale 222, c’è un meccanico, entri, cerchi del padrone e si faccia conoscere con la seguente frase: ’ Sono Sigismondo e cerco Giuliana ’. Di lì sarà accompagnato da un certo Dario [Ilio Barontini, n.d.r.] comandante regionale, ed assumerà l’incarico di vicecomandante del Comando unico militare EmiliaRomagna Con questo ordine incisivo, una mattina, mentre stavo dando relazione della mia attività clandestina nella bassa modenese e quale membro del Comitato provinciale, l’avv. Alessandro Coppi, presidente del C.L.N. di Modena, mi lanciava neil’avventura bolognese. Ordine semplice ma che racchiudeva in sè tutto il rischio e la responsabilità di questo importantissimo e[...]
[...]rto Dario [Ilio Barontini, n.d.r.] comandante regionale, ed assumerà l’incarico di vicecomandante del Comando unico militare EmiliaRomagna Con questo ordine incisivo, una mattina, mentre stavo dando relazione della mia attività clandestina nella bassa modenese e quale membro del Comitato provinciale, l’avv. Alessandro Coppi, presidente del C.L.N. di Modena, mi lanciava neil’avventura bolognese. Ordine semplice ma che racchiudeva in sè tutto il rischio e la responsabilità di questo importantissimo e delicatissimo incarico. Fu in quella mattina che per la prima volta udii
i nomi che dovevano poi diventarmi affettuosamente familiari: Dario, Giuliana e la sigla del Comando (C.U.M.E.R.).
Cominciò la mia vita bolognese. La cosa
più bella che affiorò subito nei primi contatti dei componenti del C.U.M.E.R. fu che ci si comprendeva a meraviglia, si parlava
lo stesso linguaggio, non affioravano mai questioni di partito. Tra me e Dario, solo mia moglie, la Nicoletta e sua madre erano le staffette di collegamento, ogni tanto occorreva c[...]
[...]iglia, si parlava
lo stesso linguaggio, non affioravano mai questioni di partito. Tra me e Dario, solo mia moglie, la Nicoletta e sua madre erano le staffette di collegamento, ogni tanto occorreva cambiare appartamento. Ai primi di marzo (1945) venne ad abitare con me il capitano Mazzara, capo della missione inglese, con la radio in collegamento con il Comando alleato. Nella mia casa solamente Dario e Mario venivano a trovarmi ed insieme si discutevano e si concertavano i piani per la prossima liberazione ». (Da un’intervista a Epopea Partigiana, A.N.P.I. EmiliaRomagna, 1946).
Caveri, Severino
N. a Ivrea (Torino) il 29.11.1908. Figlio di un consigliere di prefettura, aderì in gioventù al movimento autonomista « Jeune Vallèe d’Aoste » fondato in Valle d’Aosta (v.) dall’abate Trèves e dal notaio Emilio Chanoux. Fu uno degli animatori del gruppo di intellettuali che, con quest’ultimo, non soltanto tennero vivi sotto il regime fascista gli ideali e le rivendicazioni valdostane, ma rifiutarono ogni atto di sottomissione alla dittatu[...]
[...]ima liberazione ». (Da un’intervista a Epopea Partigiana, A.N.P.I. EmiliaRomagna, 1946).
Caveri, Severino
N. a Ivrea (Torino) il 29.11.1908. Figlio di un consigliere di prefettura, aderì in gioventù al movimento autonomista « Jeune Vallèe d’Aoste » fondato in Valle d’Aosta (v.) dall’abate Trèves e dal notaio Emilio Chanoux. Fu uno degli animatori del gruppo di intellettuali che, con quest’ultimo, non soltanto tennero vivi sotto il regime fascista gli ideali e le rivendicazioni valdostane, ma rifiutarono ogni atto di sottomissione alla dittatura. Emigrato in Svizzera dopo I’8 settembre 1943, fece parte del nucleo promotore dell « Union Valdòtaine », creata dopo la Liberazione come erede e continuatrice dei programmi della « Jeune Vallèe d’Aoste ».
Nell’ottobre 1946, dopo le dimissioni di Federico Chabod, S.C. assunse la presidenza della Regione e nel 1949 fu eletto presidente della Giunta regionale della Valle d’Aosta, carica che tenne fino al 1954. Nelle elezioni politiche del 1958 fu eletto deputato per il collegio unico della Regione Autonoma Valdostana; nel 1963 decadde dal mandato e declinò l’offerta di una nuova candidatura a causa delle precarie condizioni di salute. Rimase tuttavia il massimo esponente della « Union Valdòtaine » e come tale fu eletto — nello stesso 1963 — deputato regionale e presidente della Giunta di coalizione costituita dai rappresentanti del suo movimento e dai partit[...]
[...]utato regionale e presidente della Giunta di coalizione costituita dai rappresentanti del suo movimento e dai partiti di sinistra.
A seguito delle vicende politiche che portarono il Partito socialista a rompere l’alleanza tradizionale delle sinistre in valle, nel maggio 1966 Caveri fu revocato dal suo incarico dalla magistratura dello Stato, che nominò un commissario al governo della Regione.
Membro dell'Accademia di Sant’Anselmo (che riunisce i maggiori storiografi della valle d’Aosta) ha pubblicato varie opere di storia locale, di saggistica e memorialistica, fra le quali, in cinque volumi, Christianisme et socialisme (1961), e Sotto i mandorli in fiore (1962). È stato segretario della Presidenza della Camera dei deputati per la III legislatura repubblicana. Attualmente esercita la professione di avvocato ad Aosta.
IVi.Gi.
505