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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale S.A.P. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Orazio Barbieri, La leggendaria liberazione di Firenze ad opera del popolo fiorentino in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1954 - numero 7 - luglio

Brano: [...] e «Sinigaglia», i quali catturarono 120 quintali di zucchero, armi e prigionieri. Il combattimento, che si svolse accanito per tutto il giorno con azioni frontali e di aggiramento, si concluse con cinque morti civili e con l'incendio del paese ad opera dei tedeschi, con poche perdite partigiane e con la morte di 65 tedeschi.
Ma gli episodi di lotta armata non si possono più contare: è tutto un fiorire d'iniziative partigiane, dei G.A.P. e delle S.A.P. che estendono la loro opera con cento e cento piccole azioni di disturbo in città, sostenute da sempre più larghe masse. Oramai tutto il popolo, tutti gli operai entravano nella lotta, incitati all'unità anche dalle proposte di Togliatti per un governo nazionale. L'Azione Comunista usciva più frequentemente, così l'Unità e il Combattente. Si facevano bollettini straordinari per dare notizie delle numerose azioni militari.
Sui grandi fronti di guerra le armate delle Nazioni Unite avanzano; l'Esercito rosso si avvicina alla Germania, gli alleati sbarcano a sud di Roma, il 4 giugno liberano la c[...]

[...]racinesca del negozio Sbisà. Mentre parlavo col comandante sulla situazione, un sibilo ed un colpo secco sfiorò la nostra testa; una pallottola di fucile colpì la soglia del merlo ove eravamo affacciati. Questo fatto richiamò la nostra attenzione verso l'altra sponda dell'Arno, ove vedevamo movimento di cittadini, bandiere italiane ed inglesi. Quella parte della città era stata liberata ed occupata dai partigiani e dai neozelandesi, i quali, non sapendo chi fossimo, avevano sparato contro di noi.
Sopraggiunse in quel momento un altro patriota del Partito d'Azione, col quale decidemmo di attraversare l'Arno dalla Galleria degli Uffizi. Penetrati nella prima parte della galleria, costatavamo i primi danni della esplosione delle mine. La galleria che attraversava il Salone dei Cinquecento e quella che attraversava il piazzale degli Uffizi erano devastate e le opere d'arte danneggiate. Penetrammo di qui nel corridoio sugli Archibusieri. Impiantiti sfondati, parchi pericolanti rendevano difficile il nostro cammino. Solo aggrappandoci ai quad[...]

[...]lla vittoria, i fratelli dell'esercito sono vicini a voi, uniti nella lotta risoluta, implacabile, che si concluderà con la liberazione. della Patria».
Sono queste le gesta che hanno dato a Firenze la medaglia d'oro, e sono stati questi stessi avvenimenti e la saggezza politica dei dirigenti del C.T.L.N. che hanno destato le preoccupazioni dei governatori americani e inglesi che non volevano Gaetano Pieraccini primo sindaco di Firenze libera.
Consapevoli della necessità di continuare la lotta i partigiani ed altri giovani si arruolarono nell'armata di Liberazione nelle cui file sulla linea gotica caddero ancora a centinaia.
Firenze celebra l'11 agosto il decimo anniversario della sua liberazione con questi ricordi ed il sesto anniversario della morte di Giuseppe Rossi con la maturità che viene da una grande esperienza sofferta, con la coscienza dei nuovi pericoli che minacciano l'indipendenza nazionale e la pace a causa del tradimento di alcuni degli alleati di allora, e col fermo proposito di difendere sempre quei beni supremi.
ORAZIO B[...]



da Orlando P. [attribuzione Orlando Parizzi, curato da Danilo Montaldi], Vita di Orlando P. scritta da lui stesso (continuazione del numero precedente) in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]o e così termina la nostra giornata. Al giorno dopo siamo sul lavoro e se ne parla ancora fra di noi della baruffa della sera prima io gli dico ai miei compagni sono le solite baruffe qui a S. Bassano è alordine del giorno io poi ci trovo gusto quando mi capitano ma sempre se ò ragione perché io non vado a cercarle le baruffe quello là imparerà a comportarsi meglio — di questo che é capitato non si dice niente a Bernabè perché altrimenti viene a sapere che abbiamo fatto il lunedì vi pare compagni? — Ai ragione — e passa il martedì il mercoledì e non se ne parla più ma al venerdì sera vado al solito posto a mangiare la minestra e un mio compagno mi dice: é venuto un signore oggi a cercarti è ben vestito avrà forse del lavoro da farti fare — ascolto e dico: ò sarà qualche sbirro — e questo mi dice: no non é una guardia anzi a parlato con la Elsa — allora parlo con lei, chi è venuto a chiedere di me oggi?' — Un giovanotto e a detto d'andare li in via Ruggero Manna al gruppo avranno del lavoro — io non ? mai avuto a che fare con il gruppo e [...]

[...]lo é descritto il famoso discorso della Spagna della camicia nera dell'insulto e della baruffa e poi mi fa: è vero tutto questo? — Sarà ma io non mi ricordo e poi si tratta di una bevuta e parole per iscerzo — non conosci nessuno di questi? — Te ti conosco Cometti — guardili bene tutti quello là nell'angolo é quello di lunedì "— ascoltami Lombardi quello lo conosco per un barbiere ma che
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fosse aI tuo servizio non sapevo — all'ora si avanza quella brutta faccia e mi sferra un pugno che io lo paro allora all'altro fianco ve ne è un altro anche questo cerca da colpirmi nel viso ma io avendo un pò di scuola della Boos mi salvo la faccia e loro picchiano sulla testa a un certo punto il Cometti fa cessare la grandine dei pugni. Questa volta è ancora il signor Lombardi che prende la parola: ora firmerai il verbale — mi oppongo e dico : nemmeno se mi uccidete voi non siete della giustizia — allora mi danno un bichiere d'oglio che io lo bevo senza nessun schifo perché mi piace e loro rimangono stupefatti mi fanno [...]

[...] della vostra fermata glie li mettete di nuovo, dove è diretto questo signore? — A Palermo col treno e la responsabilità — suggiunge il capo ed il frate gli fa vedere una spece di medaglia e subito in presenza sua mi tolgono i ferri io lo ringrazio e se ne va allora i Carabinieri mi dicono : vedi che ti a portato fortuna quel frate ora viaggi libero sei contento di lui — ora si che si viaggia bene e poi non avete disturbo nemmeno voialtri si può sapere chi è quel frate per piacere lo scriverò nelle mie memorie — a queste parole si guardano uno con l'altro e poi mi dicono : è una autorità che noi dobbiamo ciecamente obbedire e va fino a Palermo — così mi dicono i reali ma dopo la visita di quel frate che portava una tonaca bianca venne a guardarmi una 108 d'altri ma quelli non sono venuti nello scompartimento e poi erano molto più giovani del primo ora dico ai reali ma non si termina più questa visita cosa m'amo preso per una bestia feroce questi scalzi sarebbe meglio che andassero a lavorare invece di studiare a ingannare il popolo perch[...]

[...]egl'altri anche come guardie sono più eduèate forse perché è Roma e il capo scorta risponde: ti puoi immaginare è la scuola dei custodi di tutti carceri d'Italia prima d'essere destinati in varie città d'Italia devono fare 6 mesi a Roma e la marciano col vero regolamento invece noi ieri sera siamo andati a trovare una delle nostre donne dove da tempo ci aspettano e abbiamo fatto un giro per la citta e verso mezzanotte siamo andati a coricarsi si sapeva che oggi si partiva tardi abbiamo approfittato dell'occasione e abbiamo anche preso il vino è dei ca
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 187
stelli romani sentirai come é buono. E il viaggio é sempre la solita si accontenta solo gl'occhi del guardare perché proprio merita vi sono delle vedute meravigliose e il vino é molto buono e il caldo si fa sentire verso mezzogiorno si mangia poi un po' di dormisveglia mentre si viaggia la solita sigaretta e verso le ore 4 pomeridiane il bottiglione é vuoto. Alla prima stazione vi è un po' di fermata allora scende per dargli la piena poi si continua il nostr[...]

[...] aprono e sono di nuovo con loro vi è il solito vitturino e andiamo alla stazione Sud. Là vi sono tanti soldati io mi stupisco di tutti quei militari e dico al capo scorta : cosa fanno un'altra guerra li vedo equippaggiati con zaino` affardelati mi risponde che aspettano per imbarcarsi quelli sono diretti per la Spagna in aiuto al Generale Franco perché là cié la guerra ma noi invece andiamo giù col treno e loro si arrangeranno io non ne voglio sapere di guerra preferisco questi braccialetti e si monta sul treno e dico ai reali questo viaggio lo faccio quasi per colpa sua se io non avessi detto
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che fanno bene a ribellarsi gli Spagnoli forsi questo viaggio non l'avrei fatto ecco perché voi mi accompagnate fino a Ustica questo è il motivo della mia condanna ora lo sapete il perché perciò non abbiate paura che scappa e alla seconda stazione cioè a Salerno uno va a prendere il vino e poi si incomincia a fare uno spuntino per ingannare il tempo. In questo momento il treno costeggia sempre il mare da l'impressione di viaggiare sul mare io non sono mai stato sul mare a fare dei viaggi ma ora mi pare di esserci sopra e si viaggia tutto il giorno e verso le 6 si arriva a Villa S. Giovanni si aspetta iI Ferrabot che è una nave con il binario caricano il treno e siamo in mare cioè nello stretto di Messina. Ora è come essere sulla nave si sente l'altalena delle acqu[...]

[...] si beve ma i miei compagni di sventura anno intenzione di farmi un presente chiamato nel suo gergo la tavoletta che sarebbe il primo vincolo del confinato quello di essere sottoposto ad un primo prestito che poi in seguito devi sboTsare il 10 per 14 il giorno dopo ma io essendo già avvisato di questo pericolo sto in guardia e gli dico non fate spese per me io di soldi ne b per affrontare questa mia venuta si paga alla romana e siamo a posto voi sapete che sono politico perciò prendo lire 10 al giorno e per me posso sbarcare il lunario meglio di voi senza incontrare debiti e mi rivolgo a Granello un mezzo gobbo ma non stupido tu che sei il più vecchio dell'isola e conosci tanti borghesi non potresti incaricartene per trovarmi del lavoro del mio mestiere? Non faresti brutta figura e poi vi è anche l'interesse io ogni lavora che mi fai prendete ti regalo il 10 per cento per te ogni lavoro ultimato —e mentre si fa queste parole eccoti venire una squadra di dieci confinati anche loro per consumare qualche bicchiere di vino fra questi ve ne è[...]

[...]li di studio — e all'ora cosa aspetti bisognava proprio che venessi io per aizarvi — poi si cambia di nuovo discorso e mi domandano se conosco un certo Boccasavia un cremonese che fu qui per pochi giorni e poi lo mandarono a casa io
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rispondo che Boccasavia non è di Cremona ma poco lontano ed è un uomo che io le) potuto conoscere tanti anni fa e secondo il mio punto di vista non ciè troppo d'affidarsi e loro per risposta vogliono sapere il perche io prima li guardo bene negl'occhi e poi domando se posso parlare e loro tutti d'accordo: si desidera sapere chi é — io con una calma che nessuno s'aspettava dico : il Boccasavia l'b conosciuto dove vi é il sole a scacchi e da la b potuto sapere che durante la guerra mondiale fece dei favori al nostro governo a danno del governo austriaco e si vantava dicendo che per portare le notizie in Italia bisognava farsi scrivere sul corpo con un inchiostro speciale per poi dopo la frontiera riportare le notizie di oltre i nostri confini se in questo momento fosse stato presente non avrei mancato a destarci questo glorioso fatto io perb cari ascoltatori non ero presente e gl'abitanti di Cremona troppo dormono su queste cose — e tutto a un tratto tutti in coro fu come una parola d'ordine : anche a noi ci a fatto quell'impressione ecco perché[...]

[...]a giornata con tre cose ginnastica lettura e riposo e alla mattina quando andavo a prendere l'ora del passeggio mi trovavo in compagnia di marinai che si trovavano là per essere processati
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 195
e fra questi ne trovai uno che aveva commesso diversi furti di oreficieria al sistema di Roccambole io ascoltavo per poter dargli qualche consiglio infine dopo aver sentito tutto — questa notte ci penso bene e domani mattina ti saprò dire come ti devi comportare a proposito della tua famiglia
non ciè stato nessuno in carcere? no e mio padre è maresciallo della
musica militare e gode ottima stima — va bene domani ti saprò dirti quaIche cosa — e alla notte pensavo la situazione dove si trovava questo ragazzo aveva solo 17 anni figlio d'una famiglia molto onorata e lui con 7 imputazioni di furto agravato come minimo ogni furto poriava 4 anni anche facendo il cumolo delle pene veniva a prendere un 20 anni all'ora mi balenò per la testa una cosa che questo ragazzo sia molto appasionato a leggere dei libri gialli perché per commettere questi furti ci vuole sempre un maestro e in questo caso il maestro è il libro e i ragazzi inesperti della vita commettono questi fatti non tenendo conto che per loro la vita è molt[...]

[...]no
— grazie prendete da fumare — e mi da un pacchetto di sigarette coi fiammiferi — oggi credo che venga l'avvocato e domani vi dire, cosa mi a detto l'avvocato se va bene o no la vostra idea. Infatti alla mattina dopa vedo questo ragazzo con una bocca molto sorridente me ne immagino subito che è stata una buona trovata mi viene vicino e con tutta la sua contentezza mi dice — sono stato dall'avvocato e le ò detto il vostro consiglio e lui vuole sapere chi siete per ringraziarvi anche lui perché solo con quel sistema si pub accomodare un processo così complicato io le b detto che siete un confinato politico perché non sapevo il vostro nome lui a pensato un po e poi mi è detto se è povero cerca di aiutarlo e vedrai che ti troverai contento un giorno — e infatti questo ragazzo mi disse se avete fame io posso darvi qualche cosa da mangiare se non vi offendete
— cosa vuoi che mi offenda devi capire che io sono più disgraziato di te perché sono vecchio e trovandomi nel cimitero dei sepolti vivi lontana dalla mia povera famiglia senza aiuto di nessuno la fame è sempre alla porta con quello che ci passa il nostro governo è solo per poter dar fiato
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ma non di alimentarsi perché mangiando il cibo del [...]

[...]ntuale anche perché l'avvocato confidò ai suoi genitori il mio consiglio e allora nel mandargli il pranzo caricavano un pó di più così ve ne era anche per me.
Così passai 4 mesi poi un bel giorno mi sento a chiamare è la guardia della spesa viveri che mi vuole la prima parola mi dice: da che parte sei? — io rispondo lombardo — all'ora andiamo bene voi avete fatto una domanda al direttore per avere qualche occupazione domani va via un portaspesa sapete leggere? — si — all'ora prenderai il suo posto e confidenza a nessuno perché sulla nostra barella vi è del, capitale e se sbagliate a dare le razioni è danno vostro per prendere la pratica è questione di un paio di giorni e poi non ciè più pericolo. Quando si lascia la cella per andare a fare qualche servigio pare di essere in libertà tutti giardini pieni di fiori il carcere contiene 7000 detenuti è come un paese si prende aria tutto il giorno alle ore 11 si va a prendere la minestra per la sesione, ogni due persone si deve portare una pentola di 50 Kg che poi le guardie distribuiscono e a[...]

[...]mi dici Raia — perché sono come qui in Italia i vostri Onorevoli mandati dal popolo a Roma per decidere la situazione interna della nazione mio zio é Ras Imerú e dato che il governo Italiano a conquistato la capitale della mia terra natia mio padre a voluto farmi imparare l'italiano e anche per avere un diploma d'ingegneria perché nelle mie parti non cié ne sono era già due anni che mi trovavo a Roma e un bel giorno sono caduto in trappola senza saperlo seguirò la sorte dei politici — e invece di dormire abbiamo parlato tutta notte fra una sigaretta a l'altra e alla mattina alle ore 8 si arriva a Napoli vi é due ore di sosta perché si aspetta il carico dei passeggeri e fra questi passeggieri ne arrivano degl'altri coi galanti braccialetti ma sono più malvestiti di noi loro invece portano la divisa del carcere e sono diretti a S. Stefano ci guardano e si scambia il saluto. Uno di questi mi dice: ma voi siete dei politici si vede nel portamento, dove siete diretti? — io sono diretto a Ponza e questo mio amico a Ventottene — ma a voi non vi[...]

[...]ndicateci perché anche voi provate cosa vuol dire galera, ora vedrete come si fa a mandarvi a prendere il sole e senza catene a voi vi aspetta a viaggiare liberi e solo agli arrivi i ferri ma i nostri carabinieri per essere liberi loro ci incatenano noi ma non é così — e si mette a picchiare la porta con tanto fracasso da farci rimanere stupefatti, dopo circa 10 minuti si sente ad aprire — cosa succede — domandano due sbirri — succede che se non sapete il regolamento ci é posto anche per voi in questa cella questi due
¿Yö ORLAN1)O
non vedete che sono dei politici e a loro non gli aspetta viaggiare con noi non sapete la propaganda è un veleno terribile fra i carcerati — e noi due si esce e messi in coperta senza ferri pareva un'altra vita e in questo parapiglia noi due lasciamo nella cella la nostra valigetta contenente roba da mangiare e cedri limoni pane formaggio e prima di andare in coperta io mi sono rivolto a quello che mi aveva dato la comissione dell'avvocato : se avete sete vi sono dei cedri prendete e anche se volete un po di pane ciè e noi abbiamo da fumare siamo a posto accomodatevi S. Stefano é molto prima di Ventottenne e a poca distanza di un'ora vediamo scendere sulla barchetta questi d[...]

[...]n case appartate quelli sono i più pericolosi del governo e fra questi vi è anche questo Pertini che gli devo parlare e fra i miei vecchi conoscenti domando : chi è questo Pertini perché b da parlare — e vedo che fra questi anno stupore: come te devi parlare con l'avvocato? non sai che è molto sorvegliato a sempre dietro di lui 4 o 5 poliziotti e nessuno gli pub parlare liberamente e come si pub parlare con questo? — Non ciè altro che farglielo sapere dal suo cuoco perché lui ci porta da mangiare lui ti spiegherà come lo puoi avvicinare — e infatti m'insegnano il suo cuoco è uno di Trieste uno che
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 199
facr_va lo scaricatore al porto un giovanotto alto più di due metri e qui a imparato a far da mangiare e ora è il suo cuoco solo lui ti insegna come puoi avvicinarlo e trovo questo giovanotto — senti io sono arrivato ieri e avrei bisogno di parlare breve con l'avvocato per un messaggio puoi insegnarmi il modo? — non vi è altro che alla sera quando fa la passeggiata lungo mare lui si ferma a spandere acqua al ta[...]

[...]ono mai venduto a nessuno mi anno fatte delle proposte ma io le b sempre rifiutate perché il mio partito è il mondo intiero e la mia legge è la libertà altre leggi non le conosco — e questo mi mette una mano sulla spalla e mi dice : bravo all'ora mi aiuterai e così sbarcherai il lunario anche te sei contento? i primi giorni verrai in compagnia di me a fare le spese così impari e in seguito gli andrai solo mentre io preparo la cucina per qui devi sapere che tutti dobbiamo lavorare dal più povero al più ricco questo è l'ordine solo i poliziotti mangiano con la testa nel sacco e non sanno che è tanto veleno per noi perché un giorno pagheranno il fio delle loro malefatte verso l'umanità e non sarà troppo lontano la resa dei conti —
200 ORLANDO P.
e così per me incominciò un'altra vita quella di aiutante cuciniere. Per due mesi continuai ma poi vedendo altri confinati che facevano il mio mestiere di verniciatore e guadagnavano bene feci conoscenza con uno scultore di Roma che mi mise sopra una buona via : senti fra un mese in questa isola c[...]

[...]rimo piano signore — grazie — apro la porta do un'occhiata in giro per la stanza vedo che trucchi non cie né mi svesto e mi metto a letto il sonno a subito ragione di me e m'addormento. Alla mattina verso le ore 11 scendo nel locale pago l'oste lire 5 della stanza più la mezza bottiglia e mi rivolgo verso l'oste dicendo : buon giorno e arrivederci un giorno — mi saluta e vado a finire da mia sorella. Nessuno mi aspettava a casa perché nemmeno io sapevo di venirci fu il ministero che mi grazio con l'articolo 45 cioè un pb sbalestrato e ò il tempo 3 giorni per portare il mio libretto e foglio alla questura locale dal comissario politico. Vi potete immaginare la contentezza di mia sorella appena mi a visto é l'unica che b al mondo e avendogli fatto da padre gli voglio bene come i miei nipoti ma non mi faccio mai comprendere perché questa é la mia abitudine. Vi é in casa anche mio cognato che diventò mio cognato con un atto di mia generosità per metterlo sulla buona via perché anchelui aveva un conto da saldare con la questura e trovandosi d[...]

[...]il 1945 il 25 aprile ero anche un pò stanco perché il mio lavoro che esercitavo a quei tempi era molto pericoloso perché di giorno ero sempre pieno di sonno e di notte dovevo vegliare o per fare fuggire dei militari che si recavano a casa per poi proseguire sulle montagne o per tenere di notte qualche amico cercato dai fascisti per poi passarlo dall'altra sponda onde potesse essere salvo e tutto questo facevo senza guadagni e senza essere nella «Sap» e il giorno desiderato venne. Appena vidi qualcuno armato andai in via Colletta di fronte al distretto militare e la mi armai di moschetto e cartucce nella giberna e mi recai senza ordini da nessuno in via del Sale sul ponte la vi erañó altri miei vecchi amici e anche un po gazzaglia io vedo che non sanno prendere una decisione pronuncio queste parole : ragazzi a fare la rivoluzione non ci vuole chiacchere ma bensì i fatti —e mi rivolgo a Rizzi che é un tribulato politico : tu faccio a meno di avere diffidenza ma questi non li conosco ai in magazzino da poterli armare? — figurati — stai aten[...]

[...]barazzati i tedeschi dalle colonnie siamo andati a farne una caserma che durb per 50 giorni poi fu sciolto il corpo dei volontari patriotti e ognuno tornarono ai suoi lavori. Io di nuovo nella mia baraccha per le mie faccende e dopo parecchi mesi mi premiarono con lire 1000 senza rilasciarmi nessun diploma o congedo un semplice cartellino dove vi é scritto:
Comitato di Liberazione Nazionale
Corpo Volontari della Libertà
Raggruppamento Brigata S.A.P. N.° 6605
tutto questo è quello che b avuto per fare il mio dovere forse è perché le mie carte erano sporche e loro come fiori dell'onestà si sono messi a posto e me m'anno abbandonato di nuovo sulle sponde del Po perché
206 ORLANDO P.
forse sono indegno della società ma con questo io non b mai cambiato linea anzi mi sento sempre piú superiore anche da chi oggi finge da non conoscermi e un bel giorno mentre mi trovavo a Po venne un ciclista mio conoscente e con fare un po misterioso mi dice: vi sarebbe un'affare molto importante per te se vuoi acettare è il momento giusto — dimmi di che cos[...]

[...]re 9 di sera si termina il nostro colloquio e tutta la brigata parte e ci accompagna fino di sotto delle scale per dirmi : domani sera ti aspetto al solito orario sempre a111e ore 5 ma vieni solo — e mentre è al mio braccio sento che é pesante immagino questa a bevuto perché anchio mi sentivo brillo si da la buonasera e grazie della compagnia e tutti ci salutiamo. Vado alla mia Baita e un po ci penso che questa donna la faccia sul serio à voluto sapere il mio nome infine le mie generalità mi a detto che à conoscenze in questura forse non avrà intenzione da farmi arrestare questa donna cannone figuratevi pesa 115 chili mi disse io da buon conoscitore delle donne b fatto un piccolo calcolo pressapoco à come minimo 20 chili di petto sporgente 30 chili di pancia altri 20 di sedere la rimanenza pelle e ossa e così si raggiunge il peso esatto di 115 chili di donna io di fronte a lei sono un mezzo uomo perché il mio peso è nor
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 207
male dai 65 ai 70 chili come sono ora se questo matrimonio si fa non ò più bisogno della stufa e alla sera dopo vado di nuovo da questa signora che è sempre in mia attesa. Questa sera mi pare più bella di ieri sera e noto che à un ricciolo nero sulla fronte: cara signora questo è il mio saluto — e lei ride dicendomi: quando ero più gio[...]

[...]i tutto infine una casa da signori. Io esprimo la mia contentezza e le faccio molti elogi e un presto matrimonio a queste parole è tutta giuliva e si torna di nuovo a sedere in saletta dove ero prima si continua di nuovo la nostra poesia d'amore atempato a me pare che incomincia una nuova vita mi sento un'altro uomo e penso forse é l'amore che mi circonda o che diventa un'altro tanto passano i giorni e si beve, la vita per me é come una bolla di sapone irridata dai vari colori tosi è il mondo terrestre che unito agli animali questo ammasso di: carne mi rappresenta una balena e forse in un domani sarà mia moglie e così termino il secondo giorno del mio fidanzamento mi congedo e vado nella mia baita dove al giorno se
guente racconto a mio padre la mia conquista fatta caro padre ò una
cosa da raccontarti ma non ridere mi sono fidanzato e presto mi sposo ma non intacco il tuo capitale perché sposo una signora più vecchia di me ma m'anno detto che à molti soldi così almeno ti farò stare bene anche te almeno ora che sei nella vecchiaia passe[...]

[...] pallido stai male — io no — ma non l'abbiamo mai visto cosi pallido —a una cosa da dirvi — e stanno a tutt'orecchio a sentirmi: mi devo sposare e sposo una signora — e allora mi fanno gli auguri e figli maschi e poi mi dicono : ma tu lo sai se è una signora o se è una signora di quelle che volano — in casa sua vedo che vi è del lusso e poi à delle bottiglie molto buone m'anno detto che à una cascina e terre — allora il piú vecchio dice: bisogna sapere se questo è libero o vincolato — sono venuto apunto da voi perché voialtri siete nel commercio siete pratici di questo, le carte sono già pronte ne mancava una sono andato dal prete e me la fatta ora la porto dalla signora e poi dopo le pubblicazioni mi sposo —ora vorresti sapere di sicuro se è vera capitalista o no — ecco questo desidero facciamo presto — schiacciano un bottone e parlano con l'uf
ficio del registro. Mi dice: come si chiama di nome Zanella Margherita
vedova — e dopo dieci minuti mi dicono: era signora ma è stato venduto tutto l'anno scorso ed ora non è pia nell'elenco dei possidenti ora è nulla tenente avrà i soldi fatti vedere il libretto della banca e se non à soldi fa a meno di sposarti tu mangi sempre lostesso vai là e bevi ancora qualche bottiglia e poi salutala. Esco da questi signori con la testa che mi gira
e mi reco dalla signora : ò p[...]

[...]l contrario ma penso di non restare imbrogliato e senza quattrini quando saremo sposati saremo in due a mangiare e il mio guadagno non basta a soddisfare le nostre due bocche perché non è solo il mangiare vi è anche il bere che vedo che ti piace e come si fa se non abbiamo fondi
— perché mi dici questo vuoi forse vedere i miei libretti di banca — io
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questo non te lo impongo ma se un domani siamo marito e moglie bisogna bene che sappia anchio qualé il nostro capitale anche per bilanciarmi coi miei lavori occorre avere dei fondi per affrontare questi lavori senza essere troppo di disturbo verso i signori perché chiedendo sempre soldi si stancano percib, bisogna se si pub lasciarli in pace — vado subito a prendere i libretti — e dopo 5 minuti eccoti con i due libretti e mentre sto esaminando questi libretti eccoti il campanello strilla. Lei si alza e va ad aprire arriva la modista con due capelli per donna li guarda e poi va in camera a prendere i soldi per pagare il conto e mentre si resta soli noi due lei mi dice: é ver[...]

[...] testa affondando la mano nei suoi capelli neri lei si muove convulsamente e faccio una scoperta mi rimane in mano la sua capigliatura nera e della sua testa non vedo altro che luce mi pare un cocomero giallastro io rimango immobile mi cade per terra la sua finta chioma ed io infilo l'uscio e giù dalle scale i gradini non li contavo tanto che scendevo e non feci mai più ritorno dalla grande signora. Così svanì il mio ultimo amore e non volli più sapere di donne tanto che sono rimasto contento e vado in riva al Po dove la mia piccola baraccha mi aspetta e lá trovo mio padre e gli racconto l'accaduto lui mi ascolta bene e poi mi dice: tu ai guadagnato un terno al lotto a non sposarla se me l'avresti detto prima che aveva la parruccha t'avrei consigliato da non andarci perché quella donna quando era giovane faceva la servetta al caffè « Pitighi » che si trovava in fondo alla via Ospedale Militare ora Via Carnevale Piccio ed era un caffè dove frequentavano, gli amori del marciapiedi e la compagnia che aveva da spendere io a quei tempi se non[...]

[...]e in un paese io sono nato cittadino e non paesano come il detto del trentino « donne e buoi ai paesi tuoi toi toi n. Questo mio fratellastro abitava in codesta camera assieme ad un certo Bertulli compagno di lavoro di mio fratello Bruno che questo Bertulli era fratello della padrona di questa casa e quando la vendette lasciò un vincolo da lasciare suo fratello nella sua cameretta dove era anche mio fratello perché dopo la morte di sua madre non sapeva piú dove andare a dormire dormiva in una stalla a Porta Po ed il Bertulli si mise compassione e gli diede ricovero e così all'inverno era più riparato. Venne l'occupazione dei tedeschi il famoso 8 settembre 43 questo Bertulli non pratico di guerra fa per andare in macello a lavorare ignaro di quello che sta succedendo va sulla porta e una scarica di mitra lo stendono al suolo e rimane sulla porta a terra tutto il giorno e tutta la notte il giorno dopo torna la calma e mio fratello diventa proprietario della camera pagando una piccola quota mensile al comune ma questo stupido non pagava nie[...]

[...]re ignaro di quello che sta succedendo va sulla porta e una scarica di mitra lo stendono al suolo e rimane sulla porta a terra tutto il giorno e tutta la notte il giorno dopo torna la calma e mio fratello diventa proprietario della camera pagando una piccola quota mensile al comune ma questo stupido non pagava niente e dopo 7 mesi il comune vuole libero la camera gli prendono la sua poca roba e glie la mettono in lavanderia di questo ne
viene a sapere mio padre che si affretta a venire in città per vedere di che cosa si tratta e vede che stanno a pulire la camera vede il letto che a dato a mio fratello che é suo : ma cosa avete fatto perché avete messo tutto qui — e certo vostro figlio non paga la pigione e lo anno mandato fuori — ora fermatevi e lasciate l'uscio aperto vado io in comune — e si reca dall'economo : lei è al corrente di quello che sta succedendo in via Porta Po N° 6 — a si è forse quello dello sfratto quello non paga metteremo degl'altri — ma deve sapere che la camera era in donazione nell'atto di vendita a Bertulli e io [...]

[...]ratta e vede che stanno a pulire la camera vede il letto che a dato a mio fratello che é suo : ma cosa avete fatto perché avete messo tutto qui — e certo vostro figlio non paga la pigione e lo anno mandato fuori — ora fermatevi e lasciate l'uscio aperto vado io in comune — e si reca dall'economo : lei è al corrente di quello che sta succedendo in via Porta Po N° 6 — a si è forse quello dello sfratto quello non paga metteremo degl'altri — ma deve sapere che la camera era in donazione nell'atto di vendita a Bertulli e io con Bertulli b fatto il contratto da metterci mio figlio perché lavorava insieme al Bertulli in macello pubblico Comunale io in caso di innondazione dove vado gli ó messo mio figlio dandogli un letto per tenermi la camera ma se lui è un idiota che non paga ne b colpa io? non dovrò io pagare l'affitto per lui, quando le chiavi le ò io pago sempre io almeno per mettere la mia roba al sicuro non si sa cosa
possa capitare gli pare se è così pagate voi e ci rimanete pagate subito
questo mese a nome sempre di Bertulli poi con [...]

[...] questa baraonda le cose prenderanno un'altra piega non vi saranno più i fascisti ma dei nemici più terribili che non perdonano quando avrete fatto il militare vi ricorderete delle mie parole Orlando aveva ragione direte in voi stessi lui è venuto con niente fra di noi non à più lasciato il servizio giorno e notte — e terminata la baraonda per ordine di Gianni Ghidetti ebbi in premio una branda di ferro pagliericcio coperte e due lenzuoli perché sapeva che io non avevo niente l'unico che abbia avuto stima di me e mi aiutò anche dopo la rivo
214 ORLANDO P.
luzione prendendomi in caserma alla Pagliari come manuale dove passai quasi due anni la paga era poca perché mi pagavano come loro con la paga di lire 6 mila al mese ma poi veniva fuori un po di pane e qualche scatoletta di carne a secondo dei servigi che prestavo. In quei tempi era di molto aiuto perché il vitto era scarso poi venne la catastrofe di mio padre che nell'inverno del 1946 per disgrazia bruciò la sua baraccha con tutto quello che aveva, per mio padre fu un bel colpo duro [...]

[...] lei era al mondo solo per
il suo Bruno gli altri Ft..lei non esistevano in casa forsi è stato un male per lui e poi dicendolo fra noi quando non si è veri fratelli di sangue il cuore te lo fa capire è inutile scrivere vi sono in noi stessi un linguaggio muto che è frenato dalla signora vendetta e presto o tardi si fa sentire e questo è da attribuire al suo mutismo come una vendetta perché non solo non scrive a noi ma almeno a suo fratello fare sapere qualche cosa invece niente bisogna dire o che si è troppo ignoranti oppure una vendetta. Io in questo anno del 46 termino di fare il guardiano notturno della Padana Trasporti è estate e vado a fare qualche cosa del mio mestiere smonto la baracca che ò al fiume e mi metto con mio padre non nella sua camera ma vicino alla sua vi è una stanza buia e con il materiale della mia baracca improvviso un'altra stanza per me e non ò più di recarmi fino a Po per dormire e co51 fò compagnia a mio padre spece durante la stagione invernale quando di buona luna mi racconta la vita passata che
'kirk
per [...]

[...]to è stato un giorno si deve chiudere gl'occhi a questo mondo ciè chi vive bene e vi è chi vive male — ma vedevo in Iui un turbamento forsi una cosa che non mi voleva dire ma io lo intravedevo era il rimorso anche per aver comesso quello che non si deve commettere perché la gente cessano da soli senza anticipare il suo crollo d'esistenza allora mi guardava con i suoi occhi scrutatori: tu intendi cosa voglio dirti — purtroppo a me non m'interessa sapere e poi anche se me lo dovessi raccontare sta pur certo che io non vado a dirlo alla signora « Onesta n polizia quando te lo voglio dire non mi fido nemmeno di loro perché abbiamo visto cosa anno fatto qui a Cremona ai tuoi tempi i signori della questura uccisero il Dottore Fieschi quello almeno cercava di salvare le anime facendole guarire ma questi idioti invece per un ordine abusivo anno estratto la baionetta e lo anno ucciso una cara persona che faceva del bene all'umanità a quei tempi, invece ai miei tempi vi fu la fonte dell'onestà ti ricordi quando eri a fare il facchino alla stazione[...]

[...]li dò ne man
'a uno è buor un'altro ciè dentro il liquore dolce è buono ne
t igia un'altr e poi mi fa cenno di smettere a dargliene e in quel momento
gk _ ..comincia la respirazione faticosa io vedo che è agl'ultimi estremi della vita in quel momento passa una suora colla cesta del pane lo distribuisce a tutti meno che a mio padre io sono presente a questo fatto e chiamo questa suora : sorella — lei si volta e mi dice — cosa volete — desidero sapere da lei se questo uomo non è un'anima come gl'altri — perché siete qualche parente di quest'uomo? — guardatemi negl'occhi e ve ne accorgerete chi sono — e con due occhi come quelli di mio padre guardo nel profondo
DESCRIZIONE DELLA MIA VITA 217
dei suoi occhi — avete compreso ora chi sono non guardate se sono vestito di nero sono suo figlio ditemi lo sò cosa a fatto mio padre quante punture gli fate per notte? — due — risponde — non si poteva dargliene una di morfina così gli calmava i nervi e non me lo avrei visto legato nel letto in questo momento siete al contrasto della veste che port[...]

[...]me fate voi — e senza più voltarmi parto per non più fare ritorno. Questo fu una domenica alle ore 6 porn. al lunedì sera vennero ad avvertirmi che mio padre era morto ed io con tutta calma gli risposi a tono — l'avete ucciso portatevelo anche via per me è morto ieri sera e non intendo ne di vederlo ne fare dei funerali perché al mondo ci si deve voler bene da vivi e non da morti e anche per non seguire le orme di chi con tanta spudoratezza anno saputo seminare ed inculcare nelle giovani teste una dottrina falsa che anche loro che la professano non ci credono e per pagliaccio. anno preso un'uomo che fu ucciso nella più bella età della vita per poi metterlo come emblema del sacrificio umano per ingrandire una setta di veri imbroglia popoli perché anche mio padre senza saperlo à servito a loro per modello per inalzare una grossa statua a Roma intitolata il fabbro del convento dove si vede nella statua la figura del Papa Leone XIII vestito da fabbro con un cristo nella mano sinistra e nella mano destra un martello sopra l'incudine che rappresenta il forgitore dei conventi e seminari che sarebbero questa stirpe che io non posso inghiottirla. — Allora questo infermiere si rivolse ai vicini di casa dicendo — ma quello è un pazzo — e loro gl'insegnarono dove abita mia sorella e siccome le donne sono di nascita tutte madalene che piangono sopra il sepolcro di questa [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.A.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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