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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Rinascimento è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 171Analitici , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] S. G. Graziano, Alcune considerazioni intorno all'umanesimo di Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]enze concrete.
Un concetto centrale in Gramsci è che la lotta per una nuova cultura, cioè per un nuovo umanesimo, non può essere distinta dalla creazione di una nuova coscienza nazionalepopolare. Una nuova cultura che si inserisca nello sviluppo storico organico dovrà rendere consapevoli nuove forze e renderle positivamente fattive. Sembra opportuno, in questo senso, collegare ciò che si è andato dicendo alle note di Gramsci sull'Umanesimo, sul Rinascimento, sul Machiavelli e sulla funzione del « moderno principe ». Gramsci diede dell'Umanesimo e del Rinascimento — momenti conclusivi di un vasto movimento che inizia dopo il Mille — un giudizio severo. Qui, ovviamente, non si tratterà di impegnare le vaste questioni che vengono a porsi con tale giudizio che, isolato in sé, ricalca impostazione insoddisfacenti, quanto di notare che in Gramsci esso ritrova efficacia nella contrapposizione UmanesimoRiforma, esemplificazioni storiche di cultura di pochi e di cultura popolare, di concezione che non riesce a farsi ideologia popolare e di concezione che riesce ad influire sullo sviluppo della storia inserendosi nel corso della realtà sociale come attività col[...]

[...]omana e medioevale in modo particolare. « Classe intellettuale di portata europea » , non caratterizzandosi come forza nazionale, gli umanisti in Italia esercitarono una funzione cosmopolita reazionaria. La funzione progressiva fu dall'Umanesimo esercitata all'estero dove partecipò alla formazione de
Stati moderni 2. il movimento progressivo che inizia dopo il Mille — scrive Gramsci — « proprio in Italia è decaduto e proprio coll'Umanesimo e il Rinascimento che in Italia sono stati regressivi mentre nel resto d'Europa il movimento generale culminò negli Stati nazionali... » 3. E cosí in un'altra nota: « Il contenuto ideologico del Rinascimento si svolse fuori d'Italia, in Germania e in Francia, in forme politiche e filosofiche: ma lo Stato moderno e la filosofia moderna furono in Italia importati perché i nostri intellettuali erano anazionali e cosmopoliti come nel Medioevo, in forme diverse, ma negli stessi rapporti generali » 4. Se è giusto indicare in queste osservazioni il nucleo del negativo giudizio di Gramsci sull'UmanesimoRinascimento, occorre nello stesso tempo mettere in rilievo come ad esso è congiunto il riconoscimento di quello che a giusta ragione Gramsci definisce il « contenuto piú originale e pieno d'avvenire » : l'esigenza di una educazione integrale dell'uomo creatore della propria vita e della storia. Solo che questa concezione non si tradusse in coscienza nazionale, in attività ideologica. Mancando in questa sua funzione nazionale, l'UmanesimoRinascimento fini col negare se stesso, col contribuire alla propria negazione, con l'assumere il « carattere di una restaurazione », appunto perché la sua elaborazione « rimase patrimonio di una casta intellettuale, non ebbe contatto col popolonazione » 5.
Il pensiero di Machiavelli su questa linea assume dimensione storica di grandissimo rilievo. Le opere di Machiavelli sono « espressione di una personalità che vuole intervenire nella politica e nella storia del suo
I R., p. 20.
2 R., p. 15.
3 R., p. 13.
4 R., pp. 278.
5 R., p. 27.
162 I documenti del convegno
paese e in tal senso sono di origin[...]

[...]» di Machiavelli basato « sull'azione concreta dell'uomo che per le sue necessità storiche opera e trasforma la realtà» z. Esprimendo la « necessità politica e nazionale di riavvicinarsi al popolo come hanno fatto le monarchie assolute di Francia e di Spagna » 3, il pensiero politico di Machiavelli esprime le questioni di fondo che il mondo moderno ha chiaramente approfondito. « Il Machiavelli è rappresentante in Italia della comprensione che il Rinascimento non può esser tale senza la fondazione di uno Stato nazionale, ma come uomo egli è il teorico di ciò che avviene fuori d'Italia, non di eventi italiani » 4. Il Principe noia è classificazione di criteri, sistematica trattazione, ma libro « vivente » che suscita il mitoprincipe, simbolo della volontà collettiva il cui processo di formazione viene presentato antropologicamente, come qualità e caratteristiche di una concreta persona. Ma quando la volontà collettiva dalla fase iniziale del suo for marsi per distinzione, dal passato e dalle classi regressive, passa all'affermazione, alla fase orga[...]

[...]a direzione non possono essere dimenticate le parole di Gramsci a proposito della filosofia della prassi che bisogna sviluppare «all'altezza che deve raggiungere per la soluzione dei compiti piú complessi che lo svolgimento attuale della lotta propone, cioè alla creazione di una nuova cultura integrale, che abbia i caratteri di massa della Riforma protestante e dell'Illuminismo francese e abbia i caratteri di classicità della cultura greca e del Rinascimento italiano, una cultura che... sintetizzi la politica e la filosofia in una unità dialettica » 2.
1 Mach., p. 8.
2 M. S., p. 199.
10



da [Le relazioni] R. Cessi, Lo storicismo e i problemi della storia d'Italia nell'opera di Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]a storia stessa. Come si attuerà la nuova forma di libertà? Si attuerà precisamente nel distruggere le cause, che determinano le contraddizioni, e le cause sono determinate dalla contrapposizione delle classi. La distruzione delle classiRoberto Cessi

485

porterà con sé la eliminazione delle cause, che hanno determinato e che determinano le contraddizioni, in virtù delle quali manca la piena ed assoluta, completa libertà nell’individuo.

Rinascimento ed Età moderna

Ma questo processo su quale terreno si viene sviluppando, si viene producendo attraverso il tempo?

Il Gramsci stabilisce, direi quasi, due formule, valide luna per il Rinascimento e l’altra per la età moderna.

Per il Rinascimento egli vede nella formula municipale e corporativa il motivo e la ragione della mancanza della possibilità di una rivoluzione nazionale. Nel mondo moderno egli ravvisa, invece, nell’altra, formula, nella mancanza cioè di collaborazione fra gli elementi rivoluzionari e la massa contadina, la impossibilità di una rivoluzione proletaria.

Che cosa significano in parole povere queste due formule? Esse non rappresentano altro che la ricerca e lo sforzo di scoprire le cause prime,, che determinano i movimenti rivoluzionari, e i movimenti di profonda, trasformazione.

Il movimento di profonda tras[...]

[...]i, spesso contrastanti alla sua mentalità, e su essi fù costretto a condurre la propria critica. Tuttavia sulla base anche di elementi incompleti ed eterogenei ha avuto felice intuizione dei momenti storici.

Il movimento cristiano fu un movimento nelle sue origini — com’egli prospettò — di elementi agricoli. Nelle campagne si trova il primo fermento, e quello principale e più attivo dell’elemento cristiano.

Cosi nel periodo, che prelude il Rinascimento, il contrasto fra città e campagna determina la spinta al movimento municipale. Nella campagna sorge il primo stimolo, nella campagna si forma la prima organizzazione del Comune stesso, alla campagna poi l’elemento cittadino deve chiedere il contributo fondamentale per il proprio sviluppo e per la propria forza.

Nelle rivoluzioni iniziate nel secolo XVIiII, sia quella francese, sia quella inglese, questa più calma, più tranquilla, ed anche più pacifica, ma altrettanto profonda e forse più ancora di quella francese, dal movimento agrario nasce la prima spinta.

Questa interpretazione del [...]



da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] R. Cessi, Problemi della storia d'Italia nell'opera di Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]zione delle ideologie, dei valori culturali e del posto che essi occupano, delle reazioni, che questi riflettono nella serie dei rapporti umani.
Al vaglio di queste prospettive esaminiamo non la concezione storica del Gramsci, che sarebbe quanto dire la concezione del mondo, che si colloca nel quadro del materialismo storico, ma i profili storiografici, che si inquadrano nella sua concezione storica.
2. 1 momenti della storiografia gramsciana: Rinascimento e Risorgimento.
In particolare due sono i momenti, che hanno fermato l'attenzione del Gramsci: il Rinascimento e il Risorgimento, nella loro genesi e nei loro elementi costitutivi.
Per il Gramsci, il Rinascimento fu reazione al sistema municipalecorporativo ereditato dal mondo feudale e dalla scolastica, ma non lo superò.
Egli trovò manifesta espressione dei due termini nel profilo di due uomini: Machiavelli e Guicciardini, nell'uno dei quali sembra riflettersi 10 sforzo innovatore, che cerca la soluzione dei problemi dell'età sua, al di sopra del municipalismo, nel quale faticosamente si muove la società contemporanea; nell'altro, lo spirito conservatore, che vive delle vecchie ideologie maturate dall'impalcatura signorile, che non sa superare la struttura dominante.
Roberto Cessi 49
Il Gramsci tr[...]

[...]genti, che impedí il formarsi di un processo e di una coscienza nazionale.
Quali i termini cronologici, quale la genesi e quale l'influsso dell'organizzazione ecclesiastica, come elemento politico piú che come fattore ideologico? Questi sono i problemi che il Gramsci propone e non restano senza ripercussione sull'immobilismo della cosí detta società barocca.
E quale la connessione col Risorgimento?
Ed anche questo termine, come pure quello di Rinascimento, che significa? Si .può convenire col Gramsci nel contestare il valore di termini cronologici, sia pure assunti a titolo indicativo: muovere dal Congresso di Vienna val quanto muovere dall'assedio di Torino del 1706, o risalire senz'altro all'età dei Comuni. II problema non sta nei termini cronologici, ma nei valori politicosociali del processo rivoluzionario; nella sua genesi, nella sua continuità e negli aspetti, che assume nelle successive fasi, in cui si realizza, dalla crisi settecentesca al cosí detto Risorgimento ottocentesco.
3. 1 presupposti rivoluzionari del processo storico.
Esat[...]



da [Gli interventi] Giorgio Candeloro in Studi gramsciani

Brano: [...]o non seppero porsi il problema di una radicale trasformazione dei rapporti di classe nelle campagne.

Gramsci però non si limita a questa critica, ma ricerca anche le ragioni storiche della fondamentale debolezza delle correnti democratiche risorgimentali. Egli ricollega questa debolezza allo sviluppo ritardato e insufficiente delia borghesia italiana in generale, di cui analizza i caratteri risalendo attraverso l’età del dominio straniero al Rinascimento e all’età comunale. In questa ricerca si debbono inquadrare le sue osservazioni sul carattere « economicocorporativo » della borghesia comunale, sulla storia degli intellettuali italiani e sullo sviluppo della tradizione culturale italiana, da secoli ondeggiante tra il particolarismo corporativo e il cosmopolitismo di tipo cattolico. Al tempo stesso egli nota che il Risorgimento si attuò in una fase storica in cui il movimento

1 R.} p. 86.Giorgio Candeloro

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politico ascendente della borghesia, sviluppatosi dalla Rivoluzione francese, tendeva ad arrestarsi nei paesi più progrediti[...]



da Carlo Salinari, Marxismo e critica letteraria in un libro di Lukàcs in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1953 - numero 11 - novembre

Brano: [...] circonda, del valore etèrno e metastorico di determinati personaggi poetici, del rapporto fra cultura e poesia e di quello fra la poetica — cioè le intenzioni, le teorie, le concezioni del poeta
RINASCITA 621
e la poesia. Aperto è in particolare il problema di comprendere la poesia nel suo formarsi e aperti i problemichiave d'interpretazione di momenti fondamentali e di personalità determinanti della nostra letteratura : basterebbe pensare al Rinascimento da una parte e a Manzoni e Leopardi dall'altra. Ma soprattutto aperto è il problema della nuova letteratura, della strada che deve seguire, incerta com'è fra le tentazioni di una ricerca stilistica raffinata ma vuota di reali interessi umani, l'urgere della cronaca degli avvenimenti e delle situazioni nuove di questi ultimi anni, gli stimoli di una ricerca psicologica sottile e complicata e il premere della tradizione naturalistica e veristica. Voglio dire che l'introduzione della critica marxista in Italia potrebbe significare il superamento di quell'eclettismo, il punto d'incontro — in un r[...]



da Elemire Zolla, Antropologia negativa [Il borghese progenitore dell'uomo di massa, L'uomo massa come Prospero, La memoria dell'uomo massa è eccezionale,Il gusto dell'uomo massa è sicuro, L'uomo massa sa di essere tale,L'uomo massa pensa intensamente, L'uomo massa è poetico, L'uomo massa moltiplica il linguaggio. L'uomo massa è diabolico, Ciò che annoia diverte e viceversa,Ciò che è comico ha dignità e viceversa, Ciò che si pensa seriamente si finge scherzoso e viceversa, Chiama gioioso ciò che è torturan... in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 1 - 1 - numero 30

Brano: [...]ssa esperto non riesce nemmeno per analogia a estendere agli esperti di rami diversi dai suoi lo scettico disprezzo che nutre per i suoi colleghi. Il giorno che l’uomo massa dovesse smascherare il sistema degli esperti, cesserebbe d’essere uomo massa, non per ritornare borghese o artigiano ma per rifarsi al momento in cui inizia l’antropologia negativa (non necessariamente negativa, quindi doloroantropologia negativa

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samente tale), al Rinascimento che vide uomini interi come Leonardo o l’Alberti. I tempi sono tanto maturi come impropizi, maturi perché mai come oggi è stata chiara l’usurpazione del potere da parte degli esperti, mai come oggi è stato possibile pensare di estendere a tutti una educazione politecnica e mai come oggi v’è una sete di liberazione che si manifesta nella puerilità del do it yourselves, impropizi perché mai come oggi l’uomo ha temuto la responsabilità, il rischio personalmente accettati, e deve delegarne l’esercizio all’esperto (arriva al punto di affidare perfino la propria casa alle mani di un esperto, l’arre[...]



da Romano Bilenchi, Ancora sul romanzo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...]o continuamente i rapporti fra l'individuo e il mondo oggettivo, tra la vita interiore e la vita pragmatica. Ma chi vorrebbe negare che un Joyce, un Proust, un Kafka abbiano camminato di pari passo con i cambiamenti che hanno saputo cogliere nella realtà storica del mondo? La nostra non è certamente una società felice, ma una società critica. Finite le società volte a risolvere collettivamente determinati problemi come lo furono il Medio Evo, il Rinascimento e anche, sia pure in modo piú contrastato e dibattuto, l'Ottocento borghese, l'artista si é oggi trovato a dovere affrontare individualmente, da sé solo, come se precedentemente nulla fosse stato fatto, come se tutto nascesse ora, la nozione stessa di vita in sé e nelle sue relazioni. Far ricadere questo senso di crisi della no stra società su un solo genere letterario o su tutta l'arte, mi sembra assurdo. Si dovrà se mai dire che il carattere dell'arte del Novecento è proprio questo, ed è anche il carattere della sua spiritualità se ne ha una.
Osserviamo come Joyce rimette nel crogiuolo ele[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Rinascimento, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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