Brano: [...]cettarne la ripresa modernissima (Manet). Ed è in questo rapporto tra il vecchio e il nuovissimo che è sempre la pietra di paragone del vero critico.
Ecco forse perchè, non essendovi in giro dei moderni Rembrand tiani, Fromentin è più libero nell’apprezzare RemFR0MENT1N, COME CRITICO
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brandt ed ha su di lui i passi più alti e commossi, quelli sul ‘Borgomastro Six’,sul ‘Cristo ad Emmaus’, sui ‘Sindaci’. E sebbene il suo ritratto di un Rembrandt recluso, spiritualista, collezionista e rigattiere, poco si distacchi dalla leggenda dei vecchi biografi, non si può negare che Fromentin si levi quasi sopra se stesso scrivendo: ‘il décomposait et reduisait tout, la couleur autant que la lumière, de sorte qu’en éliminant des apparences tout ce qui est multiple, en condensant ce qui est épars, il arrivait à dessiner sans bords, à peindre un portrait sans traits apparents, à colorer sans coloris, à concentrer la lumière du monde solaire en un rayon\ (p. 363). Un passo, finalmente, dove il ‘disegno5 sembra affatto dimenticato.
Prevedibile in[...]
[...]ma (anche a parte la grande riscoperta critica del Ver Meer da parte del Thoré, nei due saggi del *58 e del 566) le osservazioni sulla pittura olandese di parecchi artisti francesi, da Corot a Pissarro, dimostrano un orientamento più sicuro, più vicino a noi.
Nella tarda estate del 1854 Corot viaggia nei Paesi Bassi con l5amico Dutilleux che appunta in un diario: ‘Dimanche, 3ème septembre; messe à La Haye. Visite au musée. Legon d’Anatomie de Rembrandt et grand Paul Potter: impression peu favorable. 4 Sept. (Amsterdam) : La Ronde de Nuit de Rembrandt et Van der Helst (peu satisfaisant). Le Rembrandt, Hommes auprès d’une table (très beau)5.
O ricordiamo un ‘petitmaìtre5 francese, oggi quasi nell’ombra, Frangois Bonvin. Fece tre viaggi in Olanda: il primo nel 1867. ‘Notes et Souvenirs5 di quell’anno contengono uno speciale omaggio al Ver Meer; della ‘Veduta di Delft’ è scritto: ‘Peinture trèsgrasse et trèsvigoureuse, quoi qu’en dise M. Charles Blanc, qui ne s’y connaìtra jamais’. Il secondo e terzo viaggio sono del ’6g e del ’79 Qiiest’ultima volta l’entusiamo per Ver Meer si scioglie in poveri versi,ma commoventi: ‘O, les beaux van der Meer, à la peinture Quelle adorable cour, à la r[...]
[...]lla ‘Veduta di Delft’ è scritto: ‘Peinture trèsgrasse et trèsvigoureuse, quoi qu’en dise M. Charles Blanc, qui ne s’y connaìtra jamais’. Il secondo e terzo viaggio sono del ’6g e del ’79 Qiiest’ultima volta l’entusiamo per Ver Meer si scioglie in poveri versi,ma commoventi: ‘O, les beaux van der Meer, à la peinture Quelle adorable cour, à la rouge toiture Et beau paysage au gris et triste del Plus fin qu’un Hobbém plus fort qu’un Ruysdael. Rembrandt, dans son cercu doit se retourner d’aise En voyant ce beau fruit de Fèc hollandaise5. Della grande generazione seguente, Manet e Monet, R noir e Pissarro, tutti visitarono FOlanda, tutti dipinsero paesaggio olandese e trassero lumi dai ‘maìtres d’autrefois Ma non è dubbio che essi li guardavano ormai con occhio verso, con nuova scelta. Il piano più alto è ora posto da brandt, Franz Hals, Ver Meer; non si esaltano soltan ‘ mystères de la palette5, ma si raggiungono conclusioni sapore invincibilmente attuale. Sono quelle che leggiamo, ancora nel 1898, in una le del vecchio Pissarro al figlio [...]