→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale R.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 34Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 592

Brano: [...]lemiche (in particolare quella sul rapporto tra riforme e rivoluzione, assai dibattuta in quegl i anni) all'interno del P.S.I.. Notevole ruolo svolse anche la pubblicazione del settimanale Versilia (i cui primi numeri furono stampati a Pietrasanta) che, accanto ai problemi politici e amministrativi, dette ampio spazio a quelli culturali, ottenendo la collaborazione di artisti e letterati come Lorenzo Viani ed Enrico Pea.

In occasione della guerra di Libia si accentuò a Pietrasanta, come in tutta la Versilia, l’agitazione antimilitarista, favorita anche dal l'estendersi deH’influenza anarcosindacalista della Camera del lavoro di Carrara, aderente all’U.S.I. e che, sotto la guida dell'anarchico Alberto Meschi, aveva conseguito importanti risultati nelle lotte.

Le agitazioni ripresero all'inizio della Prima guerra mondiale, divenendo sempre più decise e generalizzate man mano che si concretizzava la possibilità di un intervento italiano nel conflitto, al punto che gli interventisti non riuscirono a tenere nella zona nessun pubblico comizio. Fu appunto a Pietrasanta che l’avvocato Salvatori pronunciò uno dei suoi migliori interventi contro la guerra; non fu quindi un caso fortuito se la locale sezione socialista, contrariamente a quanto avveniva in Versilia e nell'intero Paese, non ebbe in quegli anni nessuna flessione degli iscritti, ma anzi un lieve incremento.

Primo dopoguerra

AI termine del conflitto la generalizzata adesione popolare al P.S.I. portò quasi a triplicare gli iscritti della sezione socialista locale (da

23 del 1914, divennero 60 nel 1920). L’ascendente della Camera del lavoro di Carrara, sempre diretta dal Meschi, crebbe ulteriormente dopo il positivo esito delle agitazioni dei lavoratori del marmo, culminate nello sciopero del 228 agosto.

Nella sola provincia di Lucca parteciparono a questa lotta 3.000 operai, tanto da rendere necessaria I’ apertura di nuove sedi sindacali a Pietrasanta e nelle località vicine. Al momento della scissione socialista di Livorno, la sezione socialista di Pietrasanta passò al P.C.d’I. e, verso la fine di febbraio del 1921, Aladino Bibolotti, segretario della Federazione comunista della provincia di Massa Carrara e della Versilia, tenne a [...]

[...] culminate nello sciopero del 228 agosto.

Nella sola provincia di Lucca parteciparono a questa lotta 3.000 operai, tanto da rendere necessaria I’ apertura di nuove sedi sindacali a Pietrasanta e nelle località vicine. Al momento della scissione socialista di Livorno, la sezione socialista di Pietrasanta passò al P.C.d’I. e, verso la fine di febbraio del 1921, Aladino Bibolotti, segretario della Federazione comunista della provincia di Massa Carrara e della Versilia, tenne a Pietrasanta un comizio insieme a Federico Cassiano. «

Violenze fasciste

L'offensiva squadrista spazzò via le strutture dei partiti di sinistra, ma non riuscì a modificare l’orientamento politico di gran parte dei loro aderenti. In occasione del I Maggio

1925 (festività civile che era stata soppressa dal governo fascista nel

1923) la polizia rinvenne in Pietrasanta, affissi ai muri, volantini che invitavano gli operai a scioperare; vi furono anche datori di lavoro, come il socialista impresario edile Felice Biondetti, che, in contrasto con le disposizio[...]

[...]no fascista nel

1923) la polizia rinvenne in Pietrasanta, affissi ai muri, volantini che invitavano gli operai a scioperare; vi furono anche datori di lavoro, come il socialista impresario edile Felice Biondetti, che, in contrasto con le disposizioni del governo, quel giorno fecero far festa ai loro dipendenti.

I fascisti sapevano bene quale fosse il reale stato d’animo della popolazione nei loro confronti e non trovarono di meglio che ricorrere ancora una volta alla violenza più brutale: agli inizi del novembre 1926, in seguito all'attentato subito da Benito Mussolini a Bologna, gli squadristi si scatenarono: bastonarono e ferirono i militanti di sinistra (fra cui l’avvocato Salvatori), ne devastarono laboratori e abitazioni, come avvenne nel caso dell’imprenditore Felice Biondetti e di suo fratello Clemente, reo di essere stato un disertore nella Prima guerra mondiale.

Le violenze furono tali da provocare le indignate proteste di un « operaio fascista », costretto all’anonimato « per evitare rappresaglie personali benché mi senta e sia vecchio fascista ».

Questi scrisse a Mussolini: ’ « La mattina successiva [all’annuncio dell’attentato, n.d. /*.] veniva pubblicato sul Popolo toscano un articolo furibondo e venne a completamento pubblicato un manifesto che chiedeva la vita delle persone della famiglia e degli averi [sic!] di tutti coloro che fossero ritenuti antifascisti e questo concetto fu ribadito e maggiormente illustrato in un comizio [...]

[...]i scrisse a Mussolini: ’ « La mattina successiva [all’annuncio dell’attentato, n.d. /*.] veniva pubblicato sul Popolo toscano un articolo furibondo e venne a completamento pubblicato un manifesto che chiedeva la vita delle persone della famiglia e degli averi [sic!] di tutti coloro che fossero ritenuti antifascisti e questo concetto fu ribadito e maggiormente illustrato in un comizio alla presenza del prefetto, del questore, del comandante delle R.R. Carabinieri e di magistrati. Dopo di questo il sig. segretario politico organizzò le squadre punitive formate in massima parte da elementi incoscienti e anche immorali che guidati solo dal loro bieco odio scorrazza

rono per due giorni picchiando sopra cento persone, devastando e obbligando con le rivoltelle in pugno onesti padri di famiglia a firmare rinunzie ad impieghi che servivano per il sostentamento delle loro famiglie e per di più picchiando un ufficiale del R. Esercito in divisa e mutilato. Ed una squadra era capitanata dal figlio del vice prefetto ».

Le leggi eccezionali, varate poche settimane dopo, si incaricarono di chiudere definitivamente la bocca alle sinistre, togliendo di mezzo per alcuni anni i dirigenti (a cominciare dal l'avvocato Luigi Salvatori) confinandoli, deferendoli [...]

[...]lanza personale. L’antifascismo, braccato dalle organizzazioni del regime e dalla polizia, non fu tuttavia eliminato e, ritiratosi nella riservatezza del privato, divenne un elemento del patrimonio culturale popolare. Nel

1933 due giovani poco più che ventenni, Stefano Pesetti e Angelo Po

li, scolpivano sul davanzale di una finestra dell'abitazione del primo l’emblema del P.C.d’I. (per questo, quattro anni dopo, nell’autunno del

1937, verranno proposti per il confino).

L’entrata in guerra dell'Italia, con i conseguenti richiami alle armi e il costante peggioramento delle condizioni di vita, fece dilagare la mai sopita avversione al regime.

Lotta di liberazione

Dopo l’8.9.1943, sebbene la zona fosse presidiata da reparti della Decima Mas, fra Pietrasanta e Stazzema si costituì la formazione partigiana « Cacciatori delle Alpi Apuane », capeggiata dall'ex sottotenente di aviazione Gino Lombardi (v.), di Querceta. Dopo le prime scaramucce, il 17.4.1944 questa impegnò in un duro scontro sul monte Gàbberi la Guardia nazionale repubblicana e la Decima Mas.

Per evitare di es[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 170

Brano: [...]zione, esso tende sempre a dimenticare e cancellare l’obiettivo generale e finale del movimento operaio, che è l’abbattimento del capitalismo, l’avvento al potere e la costruzione di una società socialista. In una situazione rivoluzionaria acuta, quando questi obiettivi possono e devono essere raggiunti con una lotta immediata, dimenticarli e cancellarli è tradimento. Traditori furono quei capi socialdemocratici che, nella crisi acuta del dopoguerra, si unirono ai borghesi per impedire che la grande breccia aperta dalla rivoluzione d’ottobre venisse allargata e tutta l’Europa diventasse socialista. La loro azione, però, non ebbe in quel momento alcun carattere riformista: fu pura controrivoluzione.

Ma le situazioni rivoluzionarie acute non sorgono di frequente e non si creano a piacere. Non basta affermare che si pone il problema del potere, perché questo problema si ponga realmente in modo immediato e possa venire risolto con la lotta rivoluzionaria diretta. Quando non ci si trova di fronte a uno di questi nodi storici si deve quind[...]

[...]e della lotta di classe rivoluzionaria”? È evidente che in questa situazione la lotta per delle riforme, sia economiche che politiche, assume un’importanza fondamentale. Il riformismo, anche in questo caso, tende a dimenticare gli obiettivi finali della lotta delle classi lavoratrici, isolando la riforma stessa dal complesso delia lotta per superare il regime capitalistico. L’azione della classe operaia in conseguenza di questa rottura tende ad arrestarsi, perde il suo slancio, il suo entusiasmo, la molla che la spinge ad avanzare. La lentezza diventa questione non più soltanto di misura, ma di qualità. Il movimento operaio, stagnando attorno a una posizione riformistica, si riduce ad es

sere forza subalterna in una società capitalistica, non riesce a vedere in ogni successiva sua conquista, anche parziale, un passo compiuto verso l’obiettivo finale e a servirsi di esso per procedere con maggior sicurezza e più spedito ». (Da “Rinascita”, a. XIX, n. 13, 28.7.1962).

E.Ni.

Riformismo socialista

Come prassi politica del movimen[...]

[...]ocedere con maggior sicurezza e più spedito ». (Da “Rinascita”, a. XIX, n. 13, 28.7.1962).

E.Ni.

Riformismo socialista

Come prassi politica del movimento operaio, a partire dalla fine del secolo XIX il riformismo (v.) si è sempre più largamente affermato in Europa, con caratteristiche e vicende diverse da paese a paese, secondo le rispettive situazioni economiche e i rapporti di forza esistenti fra le classi sociali in lotta.

Inghilterra

Nel maggio 1838, in Gran Bretagna (v.), il movimento cartista (prima organizzazione proletaria della storia inglese) pubblicò la Carta del Popolo che proponeva un indirizzo gradualistico per ottenere miglioramenti nelle condizioni dei lavoratori, facendo appello all’azione democratica delle masse e al sostegno dellopinione pubblica britannica. Ma dopo violente repressioni i dirigenti cartisti erano decimati.

Il movimento perse la propria influenza sui lavoratori e si sciolse definitivamente nel 1860. Seguirono decenni, durante i quali i sindacati (Trade Unions) ottennero alcune concess[...]

[...]lla classe possidente ormai non esisteva quasi più. A suo parere, la democrazia progredita in quasi tutti i paesi aveva permesso al popolo di essere presente nelle istituzioni con propri delegati e, attraverso uno sviluppo sempre più largo delle istituzioni democratiche sottoposte al controllo delle classi lavoratrici, si sarebbe avuto il sicuro sviluppo del socialismo.

Come è noto, il riformista Millerand finì per diventare ministro della Guerra e fu tra i più duri repressori delle lotte operaie in Francia (v.).

Figura ben diversa di riformista fu Jean Jaurès (v.) che tenacemente lottò per impedire la Prima guerra mondiale, attirandosi l’odio dei peggiori reazionari fino a cadere assassinato da un fanatico il 31.7.1914. Tra i riformisti francesi sono da ricordare anche R.R. Hervé, Léon Blum (v.) posto a capo del governo di Fronte popolare nel 1936, Paul Faure e Léon Jouhaux (v.), segretario generale della C.G.T..

Germania

Primo teorico del riformismo in Germania (v.) fu Ferdinando Lassalle (v.) che, dopo essere stato in contatto con Marx, se ne allontanò. Nel 1862 egli pubblicò il “Programma degli operai”, come testo base per la formazione del movimento socialista tedesco, nel quale teorizzava come metodo di conquista

170


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascisti <---socialismo <---socialista <---Aladino Bibolotti <---Alberto Meschi <---Alexandre Mille <---Angelo Po <---Benito Mussolini a Bologna <---Cacciatori delle Alpi <---Carta del Popolo <---Dialettica <---Enrico Pea <---Federico Cassiano <---Forno di Massa <---Gran Bretagna <---Jean Jaurès <---Marcello Garosi <---P.R.I. <---P.S.I. <---Seconda Internazionale <---Storia <---U.S.I. <---antifascismo <---antifascisti <---antimilitarista <---capitalismo <---cartista <---cartisti <---cialista <---comunista <---cristiana <---dell'Italia <---fascista <---fasciste <---interventisti <---italiano <---marxisti <---riformismo <---riformista <---riformisti <---socialisti <---squadrista <---squadristi



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL