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Il segmento testuale R.P. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 55Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 304

Brano: [...]tenza della regione parigina e nell’agosto

1944 Bidault rimase così estraneo all’insurrezione di Parigi.

Dopo la Liberazione lasciò la presidenza effettiva del C.N.R., conservando quella onoraria. Il 9.9.1944 diventò ministro degli Esteri e, sulla questione tedesca, sostenne le tesi della destra francese, senza tuttavia arrivare alla richiesta di smembramento della Germania. Contribuì alla formazione del Movimento Repubblicano Popolare (M. R.P.), di ispirazione cattolica; e, in seguito al successo elettorale di questo partito nel referendum del 5.5.1946, il 19.6.1946 divenne presidente del Consiglio dei ministri. Dopo le elezioni politiche del novembre 1946, il M.R.P. e il Partito comunista si opposero alla sua riconferma alla presidenza del Consiglio, ma egli rimase ministro degli Esteri fino all’agosto 1948.

304



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 100

Brano: [...] la propria parola sulle sue questioni territoriali: metteva su un piano di parità i due fronti partigiani e attribuiva alle armate e al governo del maresciallo Tito il titolo di alleati del movimento di liberazione italiano.

Il C.L.N.A.I. e il C.V.L. ratificarono

il patto, dandogli valore di atto di governo dello Stato italiano. Da esso presero poi le mosse tutti i successivi accordi, in specie quello della Divisione « Natisone » col IX Korpus, e scaturirono le successive deliberazioni intervenute tra il Comando generale delle Brigate Garibaldi e il suddetto Korpus jugoslavo riguardo all’estensione e alle prerogative delle formazioni partigiane italiane in territorio sloveno, lungo la fascia litoranea. Il C.V.L. diede la sua ratifica (17.7.1944) anche a queste decisioni, con un comunicato a tutti i reparti nel quale esprimeva la soddisfazione per quanto concordato e ne faceva proprio il contenuto, anche in vista di nuovi, analoghi patti tra formazioni italiane e unità dell’Esercito di liberazione nazionale jugoslavo.

Piemonte

Dettati da analoghi moventi politici e militari furono i contatti intrapresi nella primavera del 1944 dalle bande « Itali[...]

[...]zioni si svolsero con una delegazione francese capeggiata dal comandante del SudEst delle F.F.I. (Forces Frangaises de l’Intérieur) Lecuyer e sfociarono in un accordo di massima per là collaborazione politicomilitare tra i due fronti. Furono così gettate le basi del patto che venne poi sottoscritto il 30 maggio successivo a Saretto, in valle Maira, tra una delegazione di partigiani con alla testa Dante Livio Bianco in veste di delegato del C.L.N.R.P.

e del Comitato militare regionale piemontese, e una delegazione di dirigenti della Resistenza francese guidati da Max Juvenal, comandante della II Regione.

Gli accordi di Saretto, divisi in un protocollo politico e in uno militare, riconoscevano l'inesistenza di motivi di rancore tra i due popoli per i fatti del recente passato (la cui responsabilità era attribuita, paritariamente, ai rispettivi governi del tempo, definiti entrambi corrotti e oppressori) e proclamavano la piena solidarietà dei movimenti italiano e francese nella lotta comune anche « contro le forze della reazione », con[...]

[...]ra contingenti francesi e formazioni valdostane (comprese quelle permeate di ideali « autonomistici » come le bande « Emile Chanoux », ispirate a un nazionalismo locale). v Sin dal primo momento lo stato maggiore gollista del settore contiguo avanzò la pretesa di ridurre ogni rapporto a un puro fatto di dipendenza militare, ingiungendo al

lo stesso comandante valdostano Arnaud, designato dal C.L.N., di sottostare alle sue direttive. Il C.L.N. R.P. reagì con vigore all’imposizione e altrettanto fece il Comando valdostano, nonostante gli intrighi gollisti orditi nelle file delle formazioni e le difficoltà di chiarire i nodi dei problemi della zona. Anche qui la situazione era esasperata dalle ventennali malefatte del regime fascista, il cui risultato più evidente era stato di creare negli animi delle popolazioni profonda irritazione lasciando spazio al discorso di una « sovranità statale » valdostana (ipotesi alimentata in particolare dal clero più reazionario, sotto il magistero del vescovo di Aosta, monsignor Stevenin), come pure alle [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 304

Brano: [...] (Nola, 1923); Egone Superina (Fiume, 1924); Sante Urbani (Roma, 1910); Giuseppe Vecchiato (1920); Giuseppe Vosina (Villa di Briano, 1914).

Bibliografia: M. Broszat, The Concentration Camps 19331945, in H. Krausnick et alii: “Anatomy of thè SS State”, London 1968, pp. 397497 (ed. originale: Anatomie des SSStates, Olten Freiburg, 1965); La Déportation, a cura della Fedération Nationale des Deportés et Internés Resistants et Patriotes (F.N.D.I. R.P.), Paris 1967; V. Morelli, I deportati Italiani nei campi di sterminio, Milano 1965; Sachsenhausen. Dokumente, Aussagen, For

schungsergebnisse und Erlebnisberichte uber das Ehemalige Konzentrationslager Sachsenhausen, Berlin (Est) 1974.

L.P.F.

Bacile

Comune di 16.000 abitanti (11.000 nel capoluogo) in provincia di Pordenone. Centro industriale e agricolo di antiche tradizioni, sulle rive del fiume Livenza e lungo la strada VeneziaUdine, già negli anni che precedettero il fascismo Sacile fu centro di lotte popolari.

Nei giorni immediatamente successivi all’armistizio dell'8.9.194[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 93

Brano: [...]ellese, ecc.). Questi stabilirono collegamenti con i dirigenti delle aziende industriali, con le formazioni patriottiche (S.A.P.) e con le organizzazioni operaie (C.L.N. e Comitati di agitazione) agenti all’interno delle fabbriche. Furono altresì stabiliti stretti collegamenti con missioni alleate appositamente paracadutate, munite di elenchi, mappe e mezzi atti a predisporre accuratamente i piani di difesa degli impianti più importanti. Il C.M. R.P. preparò così in tutto il Piemonte una valida azione antisabotaggio che, in molte località, conseguì risultati di primaria importanza, qui di seguito succintamente elencati.

1) A Torino, la difesa di tutte le principali officine e aziende industriali, {FIAT, Grandi Motori, Lancia, Snia Viscosa, centrali elettriche, centrali telefoniche, officine del Gas, e così via).

2) Nel Biellese, la difesa delle grandi industrie tessili, che effettivamente furono tutte salvate.

3) Nell'Ossola, il salvataggio di 17 centrali elettriche e della Galleria del Sempione, dovuto ai partigiani della II Div[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine R.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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