Brano: Sudafrica
intensificato, rendendo sempre più improbabile nel Sudafrica, per non dire impossibile, una soluzione “negoziata” del tipo di quella raggiunta nel 1980 nello Zimbabwe (v.).
Prima resistenza nontribaie e collaborazione (18761912)
Le miniere diamantifere del nuovo Kimberley, la scoperta dell'oro a Barberton e altrove nel 1882, la nascita della città aurifera del Nord di Johannesburg e delle miniere nella vasta zona del Rand, la formazione del più grande monopolio mondiale rappresentato dalla Camera delle Miniere nel 1887, l'amalgamarsi di gigantesche imprese capitalistiche come quelle di Rhodes, Beit, Barnato e Oppenheimer, la formazione della Rhodes British Chartered Company nel 1888, con poteri di Stato e di conquista, la decisione della Conferenza di Berlino del 188485 che il Sudafrica rientrasse nella sfera di influenza inglese, furono tutti fattori che impressero rapidamente un carattere totalitario al paese. Attraverso le guerre angloboere del 187881 e del 18991901 che portarono al predominio del capitale minerario e finanziario inglese sull’economia di semisussistenza e di servitù della gleba fondamentalmente agricola dei Boeri con il loro credo razzista, e attraverso il patto sociale di Rhodes con i minatori europei immigrati che chiedevano discriminazioni di colore e segregazione nei lavori, nelle abitazioni e nei voti, nonché un rapporto razzista tra salari “europei” e “noneuropei”, tutti gli europei furono uniti sotto il dominio capitalista inglese. Questo processo sarà portato a compimento nel 1924, con la cosiddetta « politica del lavoro civilizzato » del governo HertzogCreswell. La rivoluzione mineraria, che fece seguito alla produzione monopolistica dello zucchero e alla industria di raffinazione del Natal, non fece sorgere solo la “questione europea”, ma in nuove forme anche la “questione dei nativi”. Innanzitutto la secolare conquista andava rapidamente completata per assicurare al capitale europeo le due principali forze produttive: la terra e il lavoro. Da qui la conquista del Bechuanaland (la cui monarchia di Khama diventò un’agenzia di governo delegato) e nel 1885, con l’aiuto delle armi tedesche, quella del Tembuland. Nel 1894 fu la volta del Matabeleland e del Pondoland, nel 1896 del Mashonaland; quindi, con l'aiuto dei governatori del Capo nonché delle armi della regina Vitto
ria, nel 1908 la Germania completò la sanguinosa conquista della Namibia, in modo da assicurarsi le note risorse di rame e altri minerali, la terra e la mano d'opera a buon mercato. Tutte queste conquiste chiedevano però investimenti di capitali, colonizzazione europea di massa, riserve di lavoro sottopagato, spingevano i conquistatori ad abbandonare la terra mentre miniere, nuove fabbriche, porti, ferrovie e allevamenti diventavano bisogni urgenti. Contemporaneamente dovevano essere represse rivolte di contadini e lavoratori come quelle di Langalibalele nel Transkei (1882) e un’insurrezione contro le tasse nel 1885, guidata da Tile. Da soli gli europei non potevano governare. Occorrevano organi noneuropei di mediazione politica per soddisfare le nuove esigenze del capitale monopolistico. In questa situazione, da una parte fu varato da Rhodes il decreto di Glen Grey del 1894 e, dall’altra, si formò un gruppo di noneuropei che chiedeva, se non l’uguaglianza, riforme e che in pratica era stato educato politicamente dai padroni europei.
Questo fu lo sfondo “collaborazioni[...]
[...]», prevedeva per i nativi primogeniti uno pseudodiritto di possesso della terra. Con questa legge, si sperava di creare un ceto rurale semipossidente e dipendente, forzando al tempo stesso la maggior parte dei maschi non primogeniti a lasciare la terra per mettersi al servizio degli europei. Contro il decreto la popolazione insorse, ma l’Inghilterra e i liberali del Capo avevano già ammaestrato gli intellettuali africani. Tra questi si trovavano R.E. Makiwane, un allievo dei missionari, che dal 1876 dirigeva un giornale intitolato Isigidimi Sama Xhosa (“Il messaggero di Xhosa”), Tiyo Soga educato in Scozia e traduttore di classici in lingua xhosa fin dal 1850, e T. Jabavu (18591921). Quest'ultimo era stato un seguace politico del leader liberale “bianco” del Capo RoseInnes nelle elezioni del 1882 (nelle quali lo 0,5% degli africani aveva “votato”), nello
stesso anno era stato tra i fondatori della Imbumba Yama Afrika (Unione degli africani), nel 1884 dell'Associazione per l’educazione degli indigeni e della Associazione elettori indige[...]