Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
ai sovietici il porto di Petsamo con il distretto circostante.
Il 9.8.1945 l’U.R.S.S. dichiarò guerra al Giappone. Le truppe sovietiche, comandate dal maresciallo Vasilevskij, sconfissero l’esercito giapponese del Kwantung, occuparono la Manciuria, la Corea del Nord, l'intera isola Sachalin meridionale e le isole Kurili. Con la capitolazione giapponese, segnata dal lancio delle due bombe atomiche americane su Hiroshima (v.) e Nagasaki (v.), il 2.9.1945 terminava la Seconda guerra mondiale. L’intera umanità trasse finalmente un sospiro di sollievo, anche se l’orizzonte era offuscato dalla terribile nube atomica levatasi sul cielo deH'Estremo O riente come un triste presagio per il futuro. Nel più grande conflitto avvenuto nella storia l’Unione Sovietica aveva certamente dato il contributo maggiore alla vittoria contro il fascismo, pagandone il prezzo più alto: i sovietici avevano annientato 607 divisioni nemiche sul loro fronte, mentre gli Alleati occidentali ne avevano distrutto 176; il popolo sovietico aveva pagato questa vittoria con oltre 21 milioni di morti e con distruzioni e sofferenze incommensurabili.
Bibliografia essenziale:
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[...]sovietica, Roma, Ed. Riuniti, 1976; G. Procacci, Il partito dell'Unione Sovietica, Bari, Laterza, 1974; M. Geller, A. Nekric, Storia dell'URSS dal 1917 ad oggi, Milano, Rizzoli, 1984; AA.VV., 50 let vooruzennych sii SSSR, Moskva, Voennoe Izd.stvo, 1968; M. Lewin, Economia e politica nella società sovietica, Roma, Ed. Riuniti, 1977; R. Schlesinger, Il partito comunista nell'URSS, Milano, Feltrinelli, 1962; A. Werth, L'Unione Sovietica nel dopoguerra 194548, Torino, Einaudi 1973; R. Risaliti, Problemi dei rapporti italorussi e della storiografia sovietica, Pisa, Ed. Goliardica,
1979.
R.Ri.
Secondo dopoguerra
Nel 1945 la popolazione sovietica era scesa a 170 milioni di abitanti (rispetto ai 194 del 1940) e il 13.9. 1945 la Pravda rese noto che, nel corso del conflitto, erano state distrutte, date alle fiamme e saccheggiate dal nemico 1.710 città e località, più di 70.000 borgate e villaggi, 31.850 imprese industriali,
65.000 km di ferrovie, 98.000 kolcos,
1.876 soveos, 2.890 stazioni di macchine agricole. In termini economici, le perdite complessive furono calcolate in 2.600 miliardi di rubli anteguerra (il reddito statale, nel 1940, era stato di 180 miliardi di rubli). In breve, l’economia nazionale era tornata ai livelli della prima metà degli anni Trenta.
In compenso l'Armata Rossa, avendo occupato la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria e la Germania dell’Est, assicurava all’U.R.S.S. la possibilità di trarre da questi paesi, praticamente senza controllo alcuno, tutte le risorse industriali, agricole e anche umane (tecnici ecc.) estraibili. Era ciò che sarebbe avvenuto in un primo tempo in forma diretta, attraverso un rigoroso processo di spoliazione a titolo di riparazioni di guerra, e poi in forma indiretta mediante l’instaurazione di ubbidienti regimi di “democrazia popolare” militarmente controllati con il Patto di Varsavia (v.) ed economicamente amministrati attraverso la creazione (1949) del Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica). Solo la Jugoslavia saprà opporsi a questa politica sovietica, venendo per tale motivo punita con la “scomunica” del 1948.
La smobilitazione dell’Armata Rossa iniziò nell’estate 1945 e nel 1948 erano tornati alle loro famiglie 8,5 milioni di uomini, ma il passaggio dalla economia bellica a quella di pace si rivelò quanto mai difficile. Particolare penuria si avvertiva nel campo delle costruzioni, con una produzione di cemento scesa al livello di quella del 1928, ma fortemente diminuito era anche il numero dei tecnici in tutta l’industria, con 126.000 ingegneri e specialisti in meno rispetto all'anteguerra.
Nelle città, il razionamento dei generi alimentari (per non parlare di altri prodotti di largo consumo) fu mantenuto fino al 1947, ma la crisi acuta degli alloggi sarebbe continuata per molti decenni. Essendo stato interrotto il Terzo piano auinquennale dallo scoppio del conflitto, nel marzo 1946 ne venne lanciato un
quarto, con l’obiettivo di tornare entro 5 anni al livello economico del 1940. Contemporaneamente, nella prima sessione del Soviet supremo del dopoguerra, svoltasi sotto la presidenza di Svernik (in sostituzione di Kalinin gravemente malato) fu deciso di cambiare la denominazione del Consiglio dei commissari del popolo, sostituendola con quella di Consiglio dei ministri ed eleggendo a presidente del Consiglio Stalin. Questo cambiamento non era solo una questione terminologica: in realtà esso sottolineava l’esistenza di una concezione statuale nuova per l’U.R.S.
5., caratterizzata, oltre che da una totale centralizzazione del potere, dall’esistenza di un apparato burocratico che, di fatto, da lungo tempo ormai aveva esautorato, svuotandole di poteri reali, istituzioni come i soviet e i sindacati, nate con la rivoluzione del 1917. Si instaurava uno Statopartito (o un partitoStato) che, emblematicamente fusi al vertice nella persona di Stalin, toglievano ogni possibilità di efficace intervento dialettico alle rappresentanze popolari e delle diverse forze sociali che fossero al di fuori delle organizzazioni del partito bolscevico e della burocrazia statale.
Il Quarto piano quinquennale (19461950) fu realizzato in anticipo, riportando l’economia sovietica ai livelli del 1940 e andando oltre: nel settore dell'industria atomica l’U.R.
5.5., che fin dal 1946 (grazie anche a tecnici tedescoorientali) aveva messo in marcia il primo reattore nucleare a Mosca, nel 1949 possedeva la bomba atomica che così cessava di essere monopolio degli U.S.A.. Nello stesso tempo i Partigiani della pace (v.) lanciavano da Stoccolma l’appello per l’abolizione delle armi atomiche, appello che sarebbe stato sottoscritto da 115 milioni di cittadini sovietici (praticamente da tutta la popolazione adulta dell’U.R.S.S.). Nell’ottobre 1952 si riunì il XIX Congresso del partito (non si riuniva dal 1939) che assunse il nome di Partito comunista deìl'Unione Sovietica (P.C.U.S.), eliminando dalla denominazione l'obsoleto aggettivo “bolscevico”. Il Congresso approvò
ii già iniziato Quinto piano quinquennale (19511955) per l’ulteriore sviluppo deH’economia, l’elevazione dei benessere materiale e l’allargamento della cultura.
Pochi mesi dopo il XIX Congresso morì Stalin (5.3.1953), i cui ultimi anni di dittatura erano stati carat
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[...]a tutta la popolazione adulta dell’U.R.S.S.). Nell’ottobre 1952 si riunì il XIX Congresso del partito (non si riuniva dal 1939) che assunse il nome di Partito comunista deìl'Unione Sovietica (P.C.U.S.), eliminando dalla denominazione l'obsoleto aggettivo “bolscevico”. Il Congresso approvò
ii già iniziato Quinto piano quinquennale (19511955) per l’ulteriore sviluppo deH’economia, l’elevazione dei benessere materiale e l’allargamento della cultura.
Pochi mesi dopo il XIX Congresso morì Stalin (5.3.1953), i cui ultimi anni di dittatura erano stati carat
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