→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Pria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da «Dimmi bel giovane», incipit «Pria di cader nel fango della via» [Inno individualista], breve racconto incidente alla Nobile [Nobel] in Intervista di Leoncarlo Settimelli a Donato Settimelli sui fatti di Porto di Mezzo, Arditi del Popolo, canti e altre testimonianze sul 1921.

Brano: [...]ce Noi siam la gioventù comunista era su un'aria fascista
DS: si codesta la scrissi proprio per i giovani comunisti
LS: e che canzone era quella fascista?
DS: come? Si, e la c'era una canzone. Sì, sì la c'era.
Allarmi siam fascisti La la la lalla là Questa l'era anarchica, era molto vecchia la si cantava anche questa sempre, ma quell'altra fu creata apposta per i giovani comunisti. Poi c'è un'altra, un'altra anche quella anarchica, sì. Pria cader nel fango della via imiteremo Bresci e Ravachol sopprimeremo la vile borghesia che non è degna di guardarlo il sol le macchine stridenti suppliscono i pezzenti viva la pace ognor la guerra è un disonor E dei terreni incolti, degli operai travolti ed i pezzenti ognor si voglion vendicar Se si soccombe si scopron le tombe si lancian le bombe si affila il pugnal è l'azion dell'ideal LS:Ti ricordi da chi le hai imarate queste? DS: come si fa a sapere da chi l'ho imparata... LS: ma prima della grande guerra, o...? DS: no. Prima della Grande Guerra. Ma che vol dire? Ma io cantavo[...]



da Massimo Mila, L'antico e il progresso nel carteggio tra Verdi e Boito in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]iluppa il confronto di librettista e compositore su questo finale terzo di Otello. Poi subentra il progetto di rifacimento del Simon Boccanegra, che occupa 24 lettere, da una lunghissima di Boito del 6 dicembre, fino al 15 febbraio 1881. Seguono alcune lettere d’argomento vario, tra cui l’opposizione di Verdi ad avere il proprio busto nel ridotto della Scala e la machiavellica sottigliezza delle sue argomentazioni per non contribuire di tasca propria a quello di Bellini, quindi ritorna sul telaio YOtello per una cinquantina di lettere, ma con una lunga interruzione, durante la quale il carteggio ovviamente si dirada, dalla fine d’agosto 1881 fino alla drammatica, ma benefica crisi dell’aprile 1884, quando Boito, a Napoli, anche qui in un banchetto d’artisti, s’era forse lasciato scappare qualche parola imprudente, oppure era stato frainteso dal corrispondente del giornale « Roma », che gli attribuì il rammarico di non poter musicare lui stesso il Jago. Verdi, venutone a conoscenza, incaricò Franco Faccio di dire a Boito « che io, senz’omb[...]

[...]Schakespeariana [sic], che prima non sentivo, e se l’ho potuta dimostrare nei fatti nel mio libretto gli è perché mi son messo nel punto di vista dell’arte Verdiana, gli è perché ho sentito scrivendo quei versi ciò ch’ella avrebbe sentito illustrandoli con quell’altro linguaggio mille volte più intimo e più possente, il suono ». Per convincere Verdi con la sua appassionata protesta Boito non esita a rilasciare una commovente confessione della propria impotenza creativa.158

MASSIMO MILA

Maestro, ciò che Lei non può sospettare è l’ironia che per me pareva contenuta in quell’offerta senza sua colpa. Veda: già da sette od otto anni forse lavoro al Nerone (metta il forse dove vuol Lei, attaccato alla parola anni o alla parola lavoro) vivo sotto quell’incubo; nei giorni che non lavoro passo le giornate a darmi del pigro, nei giorni che lavoro mi dò dell’asino e così scorre la vita e continuo a campare, lentamente asfisiato [sic] da un Ideale troppo alto per me. Per mia disgrazia ho studiato troppo la mia epoca (cioè l’epoca del mio argom[...]

[...]a un bel tema d’opera comica (...). C’è un modo solo di finire meglio che colYOtello ed è quello di finire vittoriosamente col Falstaff (Lettera 121).

Ci vollero tre anni perché Verdi potesse scrivere, il 20 settembre 1892: « Ho consegnato a Tito il terzo atto di Falstaff » (Lettera 200). La composizione si era svolta abbastanza lentamente, con frequenti soste non dovute, questa volta, ad altre occupazioni, come per l'Otello, ma per vera e propria stanchezza senile. « In quanto al pancione Ahi ahi!!! Non ho fatto nulla!! » (Lettera 154). Oppure: «Ho lavorato poco ma qualche cosa ho fatto » (Lettera 156). « Il pancione non va avanti. Sono sconcertato e distratto » (Lettera 159). Di « quattro mesi perduti » si parla in una lettera di Boito a Verdi (Lettera 162 e n.) e in una di Verdi a Ricordi, e sono i mesi che vanno dal novembre 1890 al marzo 1891,l’antico e il progresso nel carteggio tra verdi e boito

161

quando Verdi, tra l’altro, aveva dovuto accompagnare la moglie a Milano perché si sottoponesse alle cure del prof. Todeschin[...]

[...] vecchio Shakespeare e me; andavamo così d’accordo tutti due anzi tutti tre! » (Lettera 289). Era l’ottobre 1900. Boito aveva imparato a scrivere Shakespeare correttamente. A Verdi non restavano che tre mesi di vita.

Si potrebbe indugiare lungamente a rintracciare, attraverso le lettere, la pittoresca storia esterna dei rapporti culturali ed umani tra i due amici, e dei capolavori nati dalla loro collaborazione. Ma da un punto di vista più propriamente critico, quali prospettive apre questa pubblicazione?

Si tenga presente che non si tratta, per lo più, di inediti. Su 301 lettere sono totalmente inedite 81, e non delle più importanti, salvo una mezza dozzina. Spesso sono biglietti brevi degli ultimi anni, qualche volta162

MASSIMO MILA

dispacci telegrafici. Le altre, quelle più significative, sono note in tutto o in parte, o perché pubblicate isolatamente, o perché citate parzialmente — sbocconcellate, per così dire — dagli studiosi che hanno avuto la fortuna di prenderne conoscenza. Non c’è quindi da aspettarsi capovolgimenti[...]

[...]ta tragedia da capo » (Lettera 4).

Una lezione magistrale di drammaturgia che Verdi si legò al dito, anche se Boito aveva poi l’aria di consentire tutto: « Un melodramma non è un dramma, la nostra arte vive d’elementi ignoti alla tragedia parlata. L’ambiente distrutto si può crearlo da capo, otto battute bastano a far rivivere un sentimento, un ritmo può ricomporre un carattere: la musica è la più onnipossente delle arti, ha una logica sua propria, più rapida più libera della logica del pensiero parlato e più eloquente assai ».

In realtà, nulla della « trovata » verdiana passò nel libretto. Da Shakespeare si accoglie la bellissima espressione dello stupore di Ludovico,l’antico e il progresso nel carteggio tra verdi e boito

165

l’ambasciatore veneto: « La mente mia non osa / pensar ch’io vidi il vero », e poi, attraverso stadi successivi, si va « all’infuori di Shakespeare » facendo chiamare Cassio (che nella tragedia non ha ancora parte in questa scena, ma solo in un secondo tempo) e dando vita al « pezzo musicale », cioè al [...]

[...]akespeariana altezza drammatica, quando il Doge si rivolge al mentitore: « Paolo! (...) In te risiede / L’austero dritto popolar (...) / V’è in queste mura / Un vii che m’ode e impallidisce in volto, / Già la mia man l’afferra per le chiome. / Io so il suo nome... È nella sua paura».

Né è da meno il sarcasmo di Gabriele Adorno quando sospetta nel Doge l’« uom possente » ch’era stato mandante del ratto di Amelia: «T’acqueta! il reo si spense / Pria di svelarlo (...) Pel cielo! / Uom possente tu se’! ». Siamo già all’altezza e allo stile di Otello.

Per contro Verdi boccia gentilmente, con molti elogi, un’idea abba166

MASSIMO MILA

stanza strampalata di Boito, quella d’un penultimo atto nella chiesa di S. Siro piena d’armati col Boccanegra alla testa, irruzione del Fiesco, zuffa, Boccanegra ferito a un braccio, Paolo che lo fascia con una benda avvelenata! « L’atto da Lei ideato nella chiesa di S. Siro è stupendo sotto ogni rapporto. Bello per novità bello per colore storico bello dal lato scenico musicale; ma mi impegnerebbe t[...]

[...]a quattro... » (Lettera 173). E Boito di rimando: « Evviva! Lo lasci fare, lo lasci correre, romperà tutti i vetri e tutti i mobili della sua camera, poco importa, Lei ne comprerà degli altri, sfracellerà il pianoforte, poco importa, Lei ne comprerà un altro, vada tutto a soqquadro! ma la gran scena sarà fatta! Evviva! “Dài! Dài! Dài! Dài! / Che pandemonio!!”» (Lettera 174).

Sarebbe stato difficile immaginare questa ebbrezza, questa vera e propria intossicazione falstaffiana dalle interviste contegnose e riservate che Verdi rilasciava in pubblico in quegli stessi giorni. « No... Falstaff non è compiuto (...). Lavoro per mio divertimento (...). Potrò condurre a compimento Falstaff?... chi lo sa? Tanto meno posso dire se lo farò rappresentare: temo che l’ambiente della Scala sia troppo vasto per una commedia nella quale la rapidità del dialogo ed i giuochi di fisionomia sono la parte principale » (« Gazzetta Musicale di Milano », 5 luglio 1891). E a un giornalista francese ch’era venuto a visitarlo a Genova e per due ore lo aveva interro[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Ahi <---Aldo Oberdorfer <---Alla <---Alla Nobel <---Allegre <---Andate <---Arrigo Boito <---Arrivabene <---Arriverò <---Atto da Falstaff <---Atto del Simon Boccanegra <---Autobiografia <---Baraonda del Concertato <---Basta <---Bellai <---Bellissimo <---Boito <---Bruno Barilli <---Bumba <---Buscoletta <---Cantabile <---Canzoni Ariette <---Carlo Graziosi <---Caro Boito <---Caro Maestro <---Carrara-Verdi <---Carteggio <---Cioccolatte Voi <---Ciò <---Come Quickly <---Comme Vous <---Corriere della Sera <---Corsaro <---Cosa <---Credo di Jago <---Da Shakespeare <---Del Duca di Norfolk <---Der Rosenkavalier <---Di Boito <---Dirai a Giulio <---Don Pasquale <---Donazione Albertini <---Duettino Fan <---Dài <---Ecco <---Eccomi <---Eleonora Duse <---Estetica <---Falstaff <---Falstaff Verdi <---Fatene <---Fenton <---Finale <---Finale Terzo <---Finirò <---Fisica <---Forza del destino <---Francis Hueffer <---Franco Faccio <---Franco Venturi <---Frank Walker <---Gabriele Adorno <---Galantuomo di Sant <---Gazzetta Musicale <---Ghislanzoni <---Gianni Schicchi <---Giulio Ricordi <---Giuseppe Giacosa <---Giuseppina Pasqua <---Giuseppina Strepponi <---Giuseppina Verdi <---Già <---Gran <---Gran Consiglio <---Grande Guerra <---Guerrina Fabbri <---Gàje <---Ho lavorato poco ma qualche cosa ho fatto <---Ieri Boito <---Il disgelo <---Infine <---La Lettura <---La casa <---La notte <---Lascio <---Le Ave Marie <---Lei <---Lietissimo <---Logica <---Luigi Albertini <--- <---Ma Giuseppina <---Manzoni <---Marcello Conati <---Maria Piave <---Mario Medici <---Massimo Mila <---Medici nella Prefazione <---Milanesi <---Misovulgo <---Molte Ave Maria <---Montecatini <---Mugnone <---Musicologia <---Nannetta <---Nervi <---Nesso <---Norfolk <---Noseda <---Nozze di Figaro <--- <--- <---Paolo Albiani <---Pare <---Passano <---Perché <---Permettetemi <---Pezzo <---Piave Verdi <---Pideale <---Pierluigi Petrobelli <---Piero Nardi <---Pii <---Pinsulto <---Più <---Povero Otello <---Pratica <---Premi Mattioli <---Prima Parte <---Pure <---Questo Falstaff <---Ravachol <---Ricordi <---Ricordi a Verdi <---Rizzerà Parte <---Scala I <---Schake <---Schakespeare <---Schakspeare <---Scoppiò <---Se Verdi <---Sergio Steve <---Shakespeare <---Shakspeare <---Sheaspeare <---Singolarissima <---Solerà <---Storia <---Tamagno <---Teatro Manzoni <---Times <---Tito Ricordi <---Todeschini <---Tornaghi <---Turchi <---Vaffarista <---Vatto <---Verdi <---Verdi Strepponi a Ricordi <---Verdi a Milano <---Verdi a Sant <---Verdi-Boito <---Verdi-Ricordi <---Vindsor <---Windsor <---avvenirismo <---avveniristi <---boitiana <---boitiane <---comunista <---comunisti <---dannunziana <---dannunzianesimo <---economista <---falstaffiana <---fascismo <---fascista <---fascisti <---interviste <---italiana <---italiani <---mecenatismo <---modernismo <---musicista <---musicologia <---operista <---ostracismo <---passatista <---psicologica <---rossiniana <---shaesperiano <---shakespeariana <---shakespeariani <---siano <---speariana <---verdiana <---verdiani <---verdiano



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL