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Il segmento testuale Plekhanov è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 63Analitici , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] A. Zanardo, Il «manuale» di Bukharin visto dai comunisti tedeschi e da Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]carso ed eclettico e per lo più limitato ad alcuni esponenti di tendenze neocriticiste, sia perché delle cose sovietiche stavano in primo piano i problemi politici della rivoluzione, dello Stato, dell’economia, sia infine perché la socialdemocrazia aveva un altissimo concetto del livello del suo sviluppo teorico. La discussione con il comuniSmo sovietico, soprattutto dopo la conquista del potere da parte dei bolscevichi (fra i menscevichi cerano Plekhanov, Axelrod, la Sassulic, cioè coloro che avevano avuto rapporti strettissimi con i tedeschi), si articolò essenzialmente fra i due poli di democrazia o dittatura; di socialismo che viene quando sono maturate le sue condizioni economiche e sociali, quando il proletariato è già una maggioranza ed è ideologicamente compatto, e socialismo che viene prima delle sue condizioni, riflusso di quel bakunismo che Marx ha combattuto, potere violento di una minoranza non dissimile dal regime prussiano o zarista; socialismo che tiene conto dell’intero sviluppo della dottrina e socialismo fermo alle posizioni[...]

[...]tto Bauer e Max Adler. Le poche cose di filosofia che ha scritto Bauer (in Der Kampf) e le molte che ha scritto Adler sono forse ciò che di più interessante, moderno, sistematico, è stato scritto da parte socialdemocratica. È rintracciabile ancora in quella distinzione la continuazione della originalità che ha sempre, anche se non apertamente, caratterizzato il marxismo tedesco rispetto a quello russo. Si pensi alle argomentazioni filosofiche di Plekhanov contro Bernstein e Konrad Schmidt nel ’98’99 e al contenuto essenzialmente politico della polemica della Luxemburg contro il revisionismo. Si pensi alle perplessità di Kautsky rispetto al materialismo filosofico, dalla corrispondenza con Plekhanov e dalla nota, lettera a Friedrich Adler del 1909 fino alla Concezione materialistica della storia. Si pensi a ciò che scrive Bernstein a Victor Adler : « Per me la dottrina non è sufficientemente realistica, è per cosi dire rimasta indietro rispetto allo sviluppo pratico del movimento. Può ancora andar bene forse per la Russia... ma in Germania nella sua vecchia forma è qualcosa di sopravvissuto » 1. Si pensi infine al materialismo storico esclusivo di Mehring. Qui da noi, in Italia, Antonio Labriola, in alcune lettere a Kautsky, critica Plekhanov perché concepisce il marxismo come Allweishei[...]

[...]ria. Si pensi a ciò che scrive Bernstein a Victor Adler : « Per me la dottrina non è sufficientemente realistica, è per cosi dire rimasta indietro rispetto allo sviluppo pratico del movimento. Può ancora andar bene forse per la Russia... ma in Germania nella sua vecchia forma è qualcosa di sopravvissuto » 1. Si pensi infine al materialismo storico esclusivo di Mehring. Qui da noi, in Italia, Antonio Labriola, in alcune lettere a Kautsky, critica Plekhanov perché concepisce il marxismo come Allweisheit, come scienza che ha risolto in anticipo tutti i problemi. Si tratta del resto di motivi noti. La pubblicistica della Terza Internazionale ha molto lavorato a mettere in luce la diversità del marxismo filosofico russo da quello tedesco.

Ma la distinzione fra marxismo sovietico e marxismo europeo, come viene elaborata dai socialdemocratici, non è semplicemente la riorganizzazione di alcuni motivi teorici, non è il diventare esplicita e consistente di tutta una tradizione. Non si tratta di essere presenti, con caratteristiche proprie, nella arti[...]

[...]l movimento operaio. La socialdemocrazia tedesca si trovava poi già. sulla via di diventare un movimento strettamente politico afilosofico..

1 VICTOR Adler, Brìefwechsel mìt August unà Karl Kautsky, Wien,. Verlag der Wiener Volksbuchhandlung, 1954, p. 289 Lettera del 3 marzo 1899342

I documenti del convegno

Perciò rimasero in ombra gli evidenti elementi teorici comuni, in genere di natura positivistica, che si incontrano per esempio in Plekhanov, in Kautsky e in Bukharin. Anzi, come si è visto, si tese più a sottolineare il « filosofismo », il « dottrinarismo » del marxismo sovietico, e non soltanto un particolare contenuto dottrinale.

Per la socialdemocrazia la frattura non significò una riorganizzazione teorica, bensì l’accelerazione del processo, già iniziato, di accantonamento delle concezioni generali. I giovani intellettuali diventavano comunisti; i vecchi quadri intellettuali, prima quelli positivistici e poi quelli neokantiani, scomparivano senza essere capaci di rinnovarsi e neppure di riprodursi; la filosofia era conside[...]

[...]cialdemocrazia. Questi sono sostanzialmente i preAldo Zanardo 345

supposti delle recensioni di Hermann Duncker e Fritz Riickert al libro di Bukharin.

Hermann Duncker, che lo recensisce nella Internationale Presse Korre. spondenz1 e in Die Internationale2, ne indica l'aspetto positivo nel radicale antirevisionismo, nell’adesione aperta alla concezione materialistica della realtà (che è anche ricongiungimento alle posizioni genuine di Marx, Plekhanov, Mehring). Il fatto che Bukharin non discuta i problemi della conoscenza significa semplicemente che il marxismo è estraneo agli scolasticismi neokantiani. Il comuniSmo russo fornisce non solo l’esempio.di una lotta rivoluzionaria, ma anche opere teoriche magistrali. Duncker tuttavia mette in risalto alcuni punti, presenti si nel Manuale, ma non certo sviluppati: il materialismo di Marx non è meccanicistico; l’ideologia non è pura apparenza; c’è reciprocità fra base e soprastruttura; materialismo non significa fatalismo.

In parte diversa, ma solo in parte, è la recensione di Fritz Riickert[...]

[...]arà attaccato da Deborin e Thalheimer2 quale discepolo di Lukàcs. Lukàcs, Korsch e in secondo piano Fogarasi, Revay e alcuni altri furono allora il gruppo che pensò, filosoficamente, con maggiore originalità (abbiano valore transitorio o permanente le loro conclusioni) il marxismo, l’esperienza sovietica, le esperienze comuniste europee.

Fogarasi ammette3 che il Manuale di Bukharin ha colmato una lacuna della letteratura marxista. I lavori di Plekhanov e Gorter sono invecchiati e quello recente di Cunow è riformista. La prima questione che egli pone è di natura politica: «ci si chiede se e in quale senso {il libro di Bukharin} soddisfa alle esigenze a cui deve rispondere un manuale di questo tipo per il proletariato tedesco e per quello europeo occidentale ». Purtroppo questo abbozzo di analisi politica non viene sviluppato e si passa, creando un distacco, all’esame dell’opera sotto l’aspetto scientifico. Bukharin rende troppo facile il marxismo, lo appiattisce e mantiene al tempo stesso l’illusione che non ne venga sacrificato cosi il sens[...]

[...]

Ancora più complessa, anche se forse ancora più limitata agli aspetti scientifici, è la posizione di Lukàcs. Nella recensione che fa a Bukharin nel Grunbergs Arcbiv 1 sottolinea fortemente che si tratta di un manuale, di un tentativo di popolarizzazione e di sistemazione e, dentro questi limiti, fa alcune considerazioni positive. Ma il resto è prevalentemente critico. Anche proprio in quanto popolarizzazione il Manuale rompe la tradizione di Plekhanov e Mehring che avevano mostrato come si può unire popolarizzazione e scientificità. La posizione filosofica di Bukharin è il materialismo volgare, intuitivo. Questo materialismo è una comprensibile reazione all’idealismo dei socialdemocratici da Bernstein a Cunow, ma viene ad escludere dal metodo marxista tutti gli elementi che provengono dalla filosofia classica tedesca e in particolare quella dialettica che sola rende intelligibile il processo storico. Bukharin trasforma la dialettica, un metodo, in una Science oggettivistica, positivistica; ammette una cosalità irrisolta, una oggettività a [...]

[...]i quella di Gramsci) è la critica della dottrina della previsione. Afferma, fondandosi su alcuni testi di Lenin, che esiste una impossibilità metodologica di prevedere un fatto con assoluta certezza: la struttura della realtà non è l’esattezza, la matematica, ma la tendenza, la possibilità, il movimento. Le leggi del marxismo sono tendenziali, non statiche.

Bukharin si è posto fuori della grande tradizione del marxismo (Marx, Engels, Mehring, Plekhanov, la Luxemburg): invece di criticare le scienze della natura col metodo del materialismo dialettico, applica il metodo di quelle scienze, il materialismo volgare, allo studio della società.

Alcuni concetti di queste due recensioni hanno un risalto immediato : il proletariato tedesco ed europeo come qualcosa di specifico, l’esclusione di Bukharin dalla tradizione maestra del marxismo, la sottolineatura sociologica, materialisticostorica, non gnoseologica e non economicistica che ha il marxismo (insistenza sul relativismo, sulla correlazione dei fenomeni, sulla « totalità », non sul condizion[...]

[...]di rilievo filosofico e politico 1. Né dall’Italia forse si avvertiva l’importanza di tendenze di questo tipo nel marxismo tedesco e russo. Gramsci le considera di poco conto e le attribuisce a gruppi ristretti di intellettuali e di professori2. Fu appunto questo fatto, il rilievo politico e filosofico delle combinazioni di marxismo e idealismo, che dette vigore al materialismo filosofico russo, che mantenne elementi di continuità filosofica fra Plekhanov e Lenin. Fin dal 1909 3 Lenin indicava i termini della differenza filosofica fra marxismo e revisionismo nel materialismo e nella dialettica. Il binomio poi si conservò, con varia accentuazione e giustificandosi con altre lotte intellettuali e politiche, nel marxismo della Terza Internazionale.

Queste posizioni verso la sociologia, il materialismo volgare, le scienze della natura, si trovano riflesse e chiarite nel quadro che Gramsci ha dello sviluppo passato del marxismo filosofico e nella prospettiva che traccia per il futuro.

Il punto da cui dipende, per Gramsci, lo svolgimento gener[...]



da Bertrand Hemmerdinger, recensione su Luciano Guerci, Libertà degli antichi e libertà dei moderni, Sparta, Atene e i «philosophes» nella Francia del settecento, Napoli, Guida, 1979, pp. 284 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]7 juin 1794. On lit chez Guerci que ce fut pour avoir « encensé les despotes ». Mais la citation est plus complète chez de Feller: « pour avoir encensé dans ses écrits les despotes de Vienne et de Londres ». Quant à ButelDumont, de Feller nous apprend qu'il a écrit des Recherches sur l'administration des terres chez les Romains (Paris 1779). Enfin, touchant d'Holbach et Helvétius, on se reportera aux deux études faites en 1896 par le marxiste G. Plekhanov (Oeuvres philosophiques, n, Moscou, s.d., pp. 1257 et 58111).
Pour conclure, les nombreuses remarques que l'on vient de lire témoignent surtout de l'ampleur du sujet traité par Guerci, et du profit que le lecteur tire de cet ouvrage riche et important.
BERTRAND HEMMERDINGER
ITALO CALVINO, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979, pp. 267.
La comparsa di questo libro di Italo Calvino, provocò numerosi interventi e recensioni, suscitando un interesse critico che, per quanto orchestrato da una sapiente regia pubblicitaria, rispecchia in pieno l'importanza del romanzo, div[...]



da Luca Toschi, recensione su Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979, pp. 267 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]7 juin 1794. On lit chez Guerci que ce fut pour avoir « encensé les despotes ». Mais la citation est plus complète chez de Feller: « pour avoir encensé dans ses écrits les despotes de Vienne et de Londres ». Quant à ButelDumont, de Feller nous apprend qu'il a écrit des Recherches sur l'administration des terres chez les Romains (Paris 1779). Enfin, touchant d'Holbach et Helvétius, on se reportera aux deux études faites en 1896 par le marxiste G. Plekhanov (Oeuvres philosophiques, n, Moscou, s.d., pp. 1257 et 58111).
Pour conclure, les nombreuses remarques que l'on vient de lire témoignent surtout de l'ampleur du sujet traité par Guerci, et du profit que le lecteur tire de cet ouvrage riche et important.
BERTRAND HEMMERDINGER
ITALO CALVINO, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Torino, Einaudi, 1979, pp. 267.
La comparsa di questo libro di Italo Calvino, provocò numerosi interventi e recensioni, suscitando un interesse critico che, per quanto orchestrato da una sapiente regia pubblicitaria, rispecchia in pieno l'importanza del romanzo, div[...]



da Vincenzo La Rocca, Il marxismo e la nostra lotta per la democrazia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]orivoluzionari e difendere gli interessi propri della classe operaia.
E la tesi di Lenin fu adottata nella risoluzione del III Congresso del Partito bolscevico. Le condizioni necessarie per la collaborazióne si riducevano a due : il partito doveva conservare inflessibilmente la sua indipendenza e la sua fisonomia politica, e doveva esercitare un controllo rigoroso sui suoi delegati.
Teoricamente, nella polemica con i portavoci dei menscevichi, Plekhanov e Martinov, che parlavano di commercio di principii e di tradimento degli in teressi della classe operaia, Lenin, alla questione generale se l'azione rivoluzionaria era ammissibile solo dal basso e non anche dall'alto, trovava una risposta nel marxismo più ortodosso, riferendosi alla storia delle soluzioni propugnate dai creatori del socialismo scientifico.
Marx, nel celebre Indirizzo alla Lepa, ispirato all'esperienza della rivoluzione del 18481849, non accennò alla partecipazione del proletariato a un governo provvisorio, perchè si limitò ad esaminare una situazione ben definita, la situaz[...]



da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] N. Bobbio, Nota sulla dialettica in Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]gli schemi astratti della logica formale » 3.
L'interesse che Gramsci aveva per il problema della dialettica può anche essere testimoniato dal progetto che egli andava accarezzando di approfondirne lo studio: in un passo bibliografico sono citate, come opere da cercare, la Dialettica dei Padri Liberatori e Corsi, e i due volumi Dialettica di Baldassarre Labanca, oltre al capitolo « Dialettica e logica » nei Problemi fondamentali del marxismo di Plekhanov 4.
3. Quanto all'uso del termine « dialettica » (e derivati), si trovano nella pagine di Gramsci i diversi significati che il termine ha assunto nel linguaggio marxistico. Si possono distinguere almeno due significati fondamentali: il significato di « azione reciproca » e quello di « processo per tesi, antitesi e sintesi ». Il primo significato appare quando l'aggettivo « dialettico » è unito a « rapporto », « nesso », e forse anche « unità »; il secondo, quando è unito a « movimento », « processo », « sviluppo ». È inutile dire che i due significati sono nettamente diversi. Quando parlo, po[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Plekhanov, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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