Brano: [...]ome
il servo, mentre mia suocera sù a parte da principessa, mangiava e beveva anche a solo. Seppi anche, circa un anno fa dal cav. Giuseppe Levantino, che mio suocero aveva sparsa la voce che l’orto l’aveva dato a me per dote quando m’ero sposato con la figlia.
Si era arrivati così verso la fine del 1935. Io mi recavo la sera sempre da mia sorella però da qualche tempo a questa parte la vedevo più triste del solito e che si riduceva sempre peggio anche fisicamente dato che allattava ancora la seconda bambina. Gli affari del negozio andavano bene principalmente per opera sua, giacché sapeva accogliere con le buone maniere i clienti giusto come l’avevo consigliata io, tanto vero che un giorno di quelli era ritornato per acquisti il cav. don Giacomo Tavella dopo un certo tempo ed aveva esclamato: «Ma qui avete fatto proprio cose da pazzi in pochi anni! ». E poi anche i vicini amavano e stimavano molto mia sorella, perché lei amava e stimava tutti. Una sera la vidi più triste del solito. Io volevo domandarle che avesse, però non dicevo ni[...]
[...]é penso che certe cose non le merito dal marito».
« Ma perché tutto questo? ».
«Per niente! Per un nonnulla! A volte è una bestia, non ragiona affatto! Ma non è lui, è la madre! Forse lui non sarebbe così cattivo! ».152
SAVERIO MONTALTO
A questo punto uscì nel negozio e ritornò. «Non voglio che arrivi qualcuno e che sospettino che ti racconto qualcosa, perché altrimenti mi ammazza del tutto. Iva non parla! È Tunica, ma gli altri uno peggio delTaltro. C’è la madre poi che non c’è l’eguale sotto il sole, ed è proprio lei che aizza il figlio ».
«Ma che vogliono insomma? ».
«Lo sai tu che vogliono? Vogliono che vedono che io so adattarmi a tutto; ecco mi son ridotta qui in questo buco e se mi mandano da mangiare mi mandano e se nò con un uovo sto una giornata quantunque debbo allattare la bambina; vedono che io so fare tutto meglio di loro, vedono che io so vendere anche meglio di loro, vedono che non dico mai niente, vedono insomma che io non sono come loro e per questo, apriti cielo! Se poi parli con loro?! Loro son belle e[...]
[...]rdi quella sera quando mio marito venne cogli occhi stralunati? Menomale che ha trovato Grazietta sulla porta altrimenti sarebbe stato capace di fare non si sa che cosa. Così ho paura di parlare anche con i vicini e devo inimicarmi con tutti come sogliono fare loro».
«Sai che fai Anna? Cerca di evitare quanto puoi perché col tempo, quando sarete soli tu e tuo marito, si spera che cambierà questa situazione. Per ora soffri in silenzio! ».
« Peggio! L’altro giorno la suocera mi ha detto tante che mi vergogno anche di dirle; neanche i facchini della stazione. In ultimo se la pigliò anche con nostra madre morta. Nostro padre poi, non è che un ubbriacone miserabile! Io mi misi a piangere senza dire nulla e mi alzai per venirmene qui. Lei allora più inferocita, mi prese dai capelli e mi diede uno schiaffo, trattandomi da scostumata e da villana ».
« Ma tuo marito che dice? »
« Mio marito è peggio degli altri e dice che sua madre ha sempre ragione! ».MEMORIALE DAL CARCERE
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«Ma è possibile^che non capiscono che se non fosse st[...]
[...]’altro giorno la suocera mi ha detto tante che mi vergogno anche di dirle; neanche i facchini della stazione. In ultimo se la pigliò anche con nostra madre morta. Nostro padre poi, non è che un ubbriacone miserabile! Io mi misi a piangere senza dire nulla e mi alzai per venirmene qui. Lei allora più inferocita, mi prese dai capelli e mi diede uno schiaffo, trattandomi da scostumata e da villana ».
« Ma tuo marito che dice? »
« Mio marito è peggio degli altri e dice che sua madre ha sempre ragione! ».MEMORIALE DAL CARCERE
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«Ma è possibile^che non capiscono che se non fosse stato per te e per me a quest’ora andrebbero a chiedere l’elemosina di porta in porta? ». '
«Loro non capiscono niente. Mio marito ha detto che se non mi avesse sposata lui, non mi avrebbe sposata più nessuno e che perciò quello che hai fatto fino ad ora è niente e che devi dargli ancora le cinquemila lire».
«Ah sì? Allora digli che facciamo i conti di tutto quello che ho sborsato fino ad ora, togliamo le cinquemila ed anche il valore della casa di M.[...]
[...]tto fino ad ora è niente e che devi dargli ancora le cinquemila lire».
«Ah sì? Allora digli che facciamo i conti di tutto quello che ho sborsato fino ad ora, togliamo le cinquemila ed anche il valore della casa di M... che resta per me e la differenza me la restituisca. Fino ad ora credo che ho speso oltre le ventimila a dir poco».
«Queste dice che non contano».
« Io adesso lo voglio chiamare e parlargli ».
« No, no; per carità; sarà peggio! Per ora fai in conto che non sai niente. In seguito si vedrà».
«Lo so quello che vogliono! Ma è possibile che dopo che mi sono sacrificato fino a questo punto, vogliono anche che sposi la loro figlia? E poi, con simile gente, chi vorrebbe mai avere a che fare? ».
«Lo so anch’io. Ma intanto loro lo pretendono, perché dicono che tu non sei meglio di loro e che non sei neanche meritevole di apparentare con loro. Certo finché hanno avuto bisogno di te e la cosa si poteva sopportare in qualche modo, ma ora che vedono che incominciano a non avere più bisogno di te, ti assicuro che son cose c[...]
[...]oglio avere seccature, e che fra quindici giorni saremo marito e moglie. Dirai ancora che non intendo invitare nessuno e che sposerò di sera tardi. Gli dirai pure che non voglio né mobili né vestiti per lei, né altro perché è sufficiente quello che ha; si porti soltanto un materasso perché il lettino c’è già anche per lei ».
Mia sorella mi guardava incantata. Poi mi disse:
« Ma vedi che se si tratta di un capriccio momentaneo, ti pentirai. Peggio ancora se non le vuoi bene! ».
«Le voglio, le voglio; non te ne preoccupare! Il matrimonio non è un istituto d’amore, anzi, i grandi uomini, affermano che è la tomba dell’amore. Il matrimonio è un istituto etico e cioè, in altre parole, marito e moglie si debbono volere bene, aiutare e rispettare principalmente come fratello e sorella, madre e figlio e via discorrendo. E guai, dicono gli stessi grandi uomini, se i genitori dovessero poggiare i loro occhi sul capo dei figli in qualità d’amanti. E se la moglie non tradisce il marito non lo tradisce in ossequio a questo principio di eticità e[...]
[...]o discorso. In casa stava sempre in silenzio, non faceva mai niente senza di me, anche perché non lo sapeva fare e così pian piano sotto la mia guida, si abituò a fare tutto ed anche bene. Per qualche anno le cose procedettero a meraviglia giacché non andava mai da sua madre e seppure andava, stava un po’ e poi ritornava a casa. Anche per mia so'rella le cose sembrava an158
SAVERIO MONTALTO
dassero bene. Ma dopo qualche anno la situazione peggiorò di colpo e più di prima, anche perché ora non si poteva più rimediare.
Si era, mi sembra, verso il maggio del 1937. Un giorno mi mandò a chiamare mia sorella mentre suo marito era assente. Mi portò nel solito sottoscala e mi raccontò con le lagrime agli occhi che di nuovo avevano incominciato a martirizzarla, che suo marito l’aveva picchiata diverse volte e che se prima del matrimonio le soleano usare un po’ di riguardo, adesso niente del tutto e che il cagnolino che avevano contava in quella casa assai più di lei ed era trattato assai più di lei.
Io non volli sapere altri particolari[...]
[...]nsigliarla, dicendole: «Ma sì! Che cosa pretende quel coniglio di tuo marito, che una bambola come te s’invecchi di colpo per un vecchio rimbambito e miserabile come suo padre ? ».
Si era verso Testate del 1938. Mia sorella era andata ad abitareMEMORIALE DAL CARCERE
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nella casa della suocera, dato che il marito l’aveva accomodata ed ampliata. Lei aveva fatto di tutto per non andare, perché sapeva bene che le sue condizioni sarebbero peggiorate, ma il marito si era imposto senza sentire ragione ed aveva dovuto obbedire. Io ora evitavo di andare allo spesso da lei perché incominciavo a nutrire un sacro terrore per quella gente ed un giorno seppi che stava a letto da vari giorni e che desiderava vedermi. Mi feci coraggio ed andai. La trovai effettivamente a letto con la sua ultima bambina di pochi mesi. A vederla lì, in quel letto, deperita e consunta ed abbandonata, mi strinse
il cuore, ed era forse questa una delle ragioni principali per cui io evitavo anche di andarci allo spesso. Mi sedei vicino e mi disse:
« Non ti vole[...]