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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Passò è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 126Analitici , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Alberto Moravia, La ciociara in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]nti e una valigia si fa presto a rubarla. Così mi sdraiai in terra, tra i sedili, con i cuscini dei sedili sul corpo e sulla testa, e Rosina discese con gli altri e si nascose nel fossato. L'aeroplano, dopo averci mitragliato quella prima volta, fatto un giro per il cielo tornò alla carica, volando basso sul treno fermo, con un fracasso terribile del motore
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e il ticchettio fitto fitto, come di grandine, delle mitragliatrici. Passò, si allontanò e poi ci fu silenzio e finalmente tutti tornarono nello scompartimento e il treno riparti. Quella volta mi mostrarono anche le pallottole, erano lunghe un dito e chi diceva che erano gli americani e chi diceva che erano i tedeschi. Io però dissi a Rosetta : « Tu devi farti il corredo e la dote. Tornano i soldati dalla guerra, no? Eppure in guerra gli sparano addosso tutto il tempo e si ingegnano in ogni modo di ammazzarli... ebbene torneremo anche noi da queste gite che facciamo ». Rosetta non diceva nulla, oppure diceva che lei andava dove andavo io. Era un carattere dolce, div[...]

[...]iatare: « Senti », gli dissi con furore, « quello che é successo é successo e io non sono più quella che ero prima, lo ammetto, e tu hai ragione a trattarmi cdme una mignotta... ma tu dammi un'altra manata come stamattina, e io, quanto é vero Dio, t'ammazzo... poi vado in galera ma di questi tempi può anche darsi che in galera ci si stia bene e io ci vado volentieri ». Lui inarcò appena appena le sopracciglia per la sorpresa, ma non disse nulla. Passò nell'anticamera pronunziando a fior di labbra : « Allora, facciamo questa consegna ».
Andai in camera da letto e presi un foglio sul quale avevo fatto scrivere a Rosetta tutta la roba che ci avevo nella casa e nel. negozio. Avevo fatto scrivere anche i più piccoli oggetti non tanto perché non mi fidassi di Giovanni ma perché é bene non fidarsi di nessuno. Così prima di cominciare l'inventario dissi a Giovanni, seria seria: « Guarda che questa è tutta roba sudata che io e
mio marito ci siamo guadagnati in vent'anni di lavoro sta at
tento, fammela ritrovare tutta, ricordati che un chiodo che[...]

[...]n certo senso come due cieche che camminano senza vederci e senza capire dove si trovano.
Una volta, non so che ora fosse, sentii sparare nella strada, io ci ero ormai abituata, sparavano tutte le notti, pareva di essere al tira segno, ma Rosetta si svegliò e domandò; cc Che c'è mamma? ». Io risposi: « Niente, niente.. sono quei soliti figli di mignotte che si divertono a sparare... e potessero ammazzarsi gli uni con gli altri ». Un'altra volta passò una colonna di camion, proprio sotto casa, e tutta la casa tremava e non finivano mai di passare e quando pareva che fosse finito ecco un altro camion che rotolava con un fracasso da non si dire. Io mi tenevo Rosetta abbracciata, con la testa contro il mio petto, e ad un tratto, forse perché ci avevo la testa contro il petto, mi ricordai di quando era piccola e io l'allattavo, e avevo il petto gonfio di latte, come sempre noialtre ciociare che siamo conosciute come le meglio balie del Lazio e lei poppava tutto quel latte e diventava più bella ogni giorno ed era proprio un fiore di bellezza ch[...]



da Alessio Tolstoi, I diavoli dell'audacia in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]scirono a scappare. L'ufficiale che li comandava si gettò tra i giunchi e chi s'è visto s'è visto. Trovammo dei documenti importantissimi nella sua borsa. Mettemmo in moto i camion tedeschi e vi saltammo dentro tutti e venticinque. In quello di testa eravamo Petrov ed io con Shmelkov al volante. Il cielo si era rannuvolato e non si vedeva nemmeno una stella. La luna non c'era ancora. Ci tenemmo oltre le linee
tedesche, parallelamente al fronte. Passò un' ora, due, non incontrammo anima viva : alla nostra destra il chiarore di un incendio, alla sinistra spari e forti esplosioni. Gli incendi, il rimbombo dei cannoni ci aiutarono ad orientarci. Davanti a noi doveva esserci un villaggio che conoscevamo. Ci fermammo .e Petrov saltò giù dicendo : c Lasciatemi andare in ricognizione ). Ecco, pensai, ilmomento in cui costui risuscita e dimentica completamente la ragazza. Va pure. Si rimpinzò le tasche di bombe a mano, e via.
Scomparve svelto e leggiero. Dopo una quarantina di minuti un fruscio nei cespugli e rieccolo accanto alla cabina dello c[...]



da Saverio Montalto, Memoriale dal carcere in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 7 - 1 - numero 3

Brano: [...]vile, ma anche becco! Ah, ah! ». E ci volle molto tempo perché mi persuadessi in qualche modo che poi, in fondo, la gente si preoccupava dei casi miei tanto e non quanto. Mi rammento che in questo periodo un giorno incontrandomi col mio collega Giovanni Mollica, mi disse: «Ho saputo che Giacomello è fidanzato con tua sorella. Stai attento che dopo che le mangia quello che ha, la piglia a bastonate e la caccia via ». Io finsi di non capire e così passò anche questa. Superata la vera crisi decisi, in via d’accomodamento provvisorio, di abbandonare mia sorella al suo destino e pregai anche mio padre e le altre mie sorelle di non occuparsene più neanche loro. Ma non era questa la vera via d’uscita, perché ora più di prima amavo mia sorella e benché mi sforzassi di non pensare più a lei, in alcuni istanti sentivo inavvertitamente che l’anima sanguinava per la sua perdita e che nel contempo l’avvilimento mi abbatteva sempre più e che la paura di dovermi incontrare da un momento all’altro con quell’individuo, mi atterriva anche sempre più. Infatt[...]

[...] che l’Armoni l’aveva posseduta già, dato che da molto tempo prima che fosse partito per soldato, facevano vita comune e quasi maritale. Seppi pure che in quei giorni mia sorella stava contrattando per vendersi anche la casa, giacché l’amante le chiedeva insistentemente ancora altro danaro, ma siccome della casa figuravo io il proprietario, mandai a dire ad un certo Pantaleone Nicodemo che limitava e che perciò voleva comprarla di non fare alcun passo perché la casa era mia e così la casa non fu venduta. Intanto dopo alcuni mesi il Giacomo Armoni ritornò dal soldato e venni a sapere che ora che mia sorella non aveva più nulla cercava di allontanarsi pian piano e che nonMEMORIALE DAL CARCERE

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intendeva più sposarla. Mia sorella di questo fatto aveva avuto anche lei sentore ed aveva dichiarato che quando diventava certa e sicura che l’Armoni non l’avesse più sposata sarebbe andata a gettarsi di notte tempo in un pozzo vicino al paese. Più tardi venni a sapere ancora che se io mi fossi messo in mezzo impegnandomi di sborsare agli Ar[...]

[...]che madre di una figlia, che quando succede una qualche cosa in una famiglia la colpa è sempre della madre, giacché se non vede o finge di non vedere ciò che fa la figlia, significa che la commedia piace anche a lei. Finché è successo a te, dato che eri sola e non c’era nostra madre, e passi; ma per loro non c’è giustificazione che tenga. Perciò, ti prego, e magari lo dirai tu medesima ad Aurora con le buone maniere, che io non potrò fare mai un passo simile e ciò, s’intende, perché navighiamo tutti, economicamente, in brutte acque ».

Da questo momento incominciarono le mie peregrinazioni perMEMORIALE DAL CARCERE

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potermi sposare; e ci tengo che tutti coloro che sono convinti diversamente sappiano, che se allora tutti i miei fidanzamenti andarono a monte, la ragione vera non fu perché mio cognato Giacomo o altri della sua famiglia costrinsero la mia volontà a non sposare, no; e non solo perché non avevano alcun motivo a poterla costringere, ma anche perché mio cognato aveva molto piacere che io sposassi, dato che gli avevo pro[...]

[...] il diritto di obbligarmi ad un fatto simile, e per motivi che sicuramente non dimenticherò di dire fra poco. So bene che più d’uno asserì che mia moglie era già incinta all’atto del matrimonio, e, del resto, non si poteva non pensare altrimenti, data la fama e l’andamento della famiglia; però i fatti, in seguito, smentirono completamente le lord gratuite asserzioni, giacché per sfortuna o fortuna, io non lo so, mia moglie non ebbe mai figli.

Passò circa un anno e mezzo senza che io potessi sposare ed intanto erano successi diversi fatti. Avevo dovuto cambiare casa per due motivi: primo perché la famiglia Armoni aveva incominciato a dare fastidi al padrone di casa che abitava al piano terreno, per cui abbastanza seccato si era permesso di tenermi un discorso poco corretto, e poi anche perché avevo trovato una casa più corroda ed indipendente per me e che mi faceva risparmiare circa sessanta lire al mese. Don Cesare Armoni ad un certo punto, non sapendo più che pesci pigliare, dato che il negozio l’aveva chiuso definitivamente, decise di[...]

[...]suna delle donne, non debbo venire neanche io».

«Sta bene! Sia fatta la sua volontà!».

« Ma tu verrai lo stesso quando esci da me? ».

«Verrò! Dove vuoi che vada?».

La sera assistettero alla cerimonia in chiesa Giuseppe Larussa, il sacerdote don Paolo Canale, l’Arciprete ed il sagrestano di cui non si poteva farne a meno e tutti gli uomini presenti della famiglia Armoni. Mi accompagnarono anche a casa e poi subito se ne andarono. Così passò la mia giornata di nozze.

Dopo alcuni giorni che fui sposato, tenni questo discorso a mia moglie: «Ascoltami Iva! Come sai ancora io mi trovo con debiti e perciò per il momento dobbiamo fare la massima economia ed arrangiarci come si può. Significa che in seguito quando ci troveremo meglio, poi, se dobbiamo fare qualche spesa in più, la faremo. E poi come sai anche c’è mio padre a cui debbo pensare solamente io e c’è anche mia sorella di R... che ha molto bisogno ed ogni tanto la debbo aiutare pure. Che vuoi; son fatto così! Non sono capace vedere soffrire i miei ed io scialare e godere. P[...]

[...]stere direttamente al Comando di Zona Territoriale di Palermo. Difatti verso fine settembre andai io personalmente a Palermo e portai con me mia moglie sempre per non insospettirla ma principalmente per non lasciarla sola. Mi recai dal comandante la Zona Territoriale e^gli raccomandai caldamente la mia domanda. Il comandante mi rispose che se ne sarebbe interessato vivamente e di stare tranquillo che fra qualche giorno sarei stato richiamato. Ma passò tutto ottobre ed io non fui richiamato lo stesso. MiMEMORIALE DAL CARCERE

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vidi ancora una volta perduto ed allora pensai di prendermi un mese di licenza a novembre colla speranza di andarmene verso il nord per cercare di avere un posto colà anche provvisorio. Mi portai in Prefettura per chiedere la licenza, ma mi si disse che, dato lo stato di guerra, le licenze ufficiali erano abolite e che bisognava arrangiarsi, se mi fosse stata urgente, col Podestà. Parlai col Podestà ma me la rifiutò anche lui adducendo che non potevasi prendere una simile responsabilità. Persa anche quest’alt[...]

[...]più mia sorella, mi ricordai che prima c’era anche lei presente. Mi slanciai verso la stanza da pranzo e la trovai per terra immobile e supina. Mi buttai sopra, la chiamai, ma non avuta risposta dal suo labbro, la baciai freneticamente e scappai in mezzo alla strada.

A questo punto non posso fare a meno a non invocare, con tutte le forze della mia anima lacerata e dilaniata, la maledizione eterna sul capo di coloro che mi hanno portato a quel passo estremo.

Quando fui in mezzo alla strada, da quel momento, tutto il mio essere divenne una sola idea: impietosire il mondo per quella donna distesa immobile nella mia casa e che aveva tanto sofferto durante la sua vita; e, del resto non mi occupavo più.

Né ricordo più che dissi, che feci e che vidi in mezzo alla strada e nella caserma dei Carabinieri, né quando fui portato via da N##*. Né mi rammento più quanto tempo passò prima che mi accorgessi che mi trovavo custodito nel carcere ed ancora oggi a volte mi domando: è sogno o realtà, ero io o non ero io, è vero o non è vero? Un’altra cosa mi ricordo ancora di quei primi giorni indecifrabili: mi ricordo che volevo piangere ma che il pianto non veniva. Il pianto venne dopo che vidi varie volte mia sorella durante la solitudine della notte e dopo che una notte mi disse: «Taci ormai, non ti disperare, perché lo so bene che non sei stato tu ad uccidermi. E prego sempre il Signore perché non permetta che tu soccomba, e non per te, perché ormai il tuo ed il mio desti[...]



da Angelo Muscetta, Memorie del cavaliere Angelo Muscetta in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]l mattino quando ci si alzava da quel gia cillo, emanava il fumo dei calore, con profumi poco igienici. E Umberto « 'a Secchia », carrettiere vivente ad Atripalda, e che è stato parecchi anni con noi, potrebbe testimoniare e affermare quanto asserisco. Una volta, tornando da Montella (dove avevamo fatti affaroni, vendendo tutta la merce), digiuni, volevamo ritirarci a casa a mangiare. Si fece tardi, e per paura dei ladri, che [sul]la via del Malepasso aggredivano di sovente i carrettieri derubandoli, pensammo di fermarci alla taverna di Volturara, in piena campagna. Con una fame da lupi, chiedemmo alla padrona che ci avesse subito cucinato un chilo di maccheroni, anche aglio ed olio, ma ci sentimmo rispondere che, non solo non avevano niente, ma che non avevano neanche il pane. Sapete come ci satolammo? Mangiando cinque sei chili di patate lesse. Potrei continuare ancora per molto tempo, altri episodii tristi, di disagi e di privazioni, ma vedo di correre il rischio di essere tacciato di esagerazione.
Incominciammo a ritirare tutti gli ar[...]

[...]i una vera seconda madre. Con una forza di volontà cercai dominare il mio turbamento, portando i saluti di tutti i miei, ma a Vincenzina non era sfuggito che io non era il tipo allegro delle altre volte, a cui raccontavo specie alla zia Filomena dente barzellette, che tanto la facevano ridere, e per giustificarmi dicevo di avere un leggiero mal di testa. Ma vi erano delle buone salziccie per cena, e con supremo sforzo feci venire il buon umore.
Passò la serata alquanto allegra, passarono ancora giorni e mesi, l'amore s'ingigantiva sempreppiú, si arrivò al 18 luglio del 1898. Al ritorno dal mio abituale viaggio mensile da Montefusco, trovai a casa una brutta notizia: durante la mia assenza, i miei, cioè mia madre e le mie sorelle Maria e Carolina, che anche loro lavoravano nel buffet (che aveva preso un buon sviluppo) avevano fatto quistione con zio. Sabina, e da due giorni non erano andati nel buffet. Indagai la ragione, e mia madre era solita ingrandire le cose ed era sempre quella che inventava delle cose inutili, a volte gravi, inesist[...]

[...]sta dovesse maltrattarli, io ne morrei di dolore. Tu devi sposare mia nipote Amelia, se lei acconsente, e se il padre Cariuccio non trovasse difficoltà. — Infatti ne parlò a lei ed al padre, e dopo avere avuto da lei il consenso, il padre rimase li per 11 perplesso, e si riservò dare qualche risposta.
La piaga del dolore era sempre ancora aperta (ed a questo proposito debbo chiedere perdono ai miei primi due figli, se mi accingevo a dare questo passo molto [in]tempestivamente, profanando così presto la memoria di colei che fu il primo amore).
Certo però, e questo posso giurarlo, che mai e poi mai mi sarei sposato in seconde nozze, con un'altra donna, al solo pensiero che mi avrebbe maltrattato i due figli, che per lei erano estranei. Passarono ancora tre mesi, e il padre diede il suo consenso, ma sempre con titubanza. Si andò avanti cosí, ma io mi avvedevo che le cose del buffet non andavano troppo bene, e che cuoco, cameriere e persone estranee dovevano sottrarmi della merce, perché vedevo dal mio bilancio anche mensile, che non potevo [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Passò, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Diritto <---Così <---La sera <---Però <---siano <---Ah <---Basta <---Del resto <---Dico <---Dio <---Francia <---Fuori <---La casa <---La notte <---Lascio <--- <---Ma mi <---Non voglio <---Perché <---Quale <---Storia <---Va bene <---Voglio <---autista <---eroismo <---facciano <---fascisti <---grossista <---lasciano <---Acone <---Acquistò <---Ad Avellino <---Adesso <---Aix <---Albergo Wachinton <---Alberto Carocci Iscrizione <---Allontanatosi <---Alpi <---Amedeo Fontana di Brescia <---Andiamo <---Angela Chiaravalle <---Angelo Chiarenza <---Angelo Muscetta <---Angelo Saba <---Angelo Spurio <---Angelo Venezia <---Angiolillo <---Anguria <---Antonio Spaccamon <---Antonio Spataro <---Appena <---Arciprete <---Armando Romeo <---Armoni <---Arturo Calabrese <---Arturo Petracca <---Aspettate <---Atripalda <---Audino <---Audino Pasquale <---Autonomo <---Avellino-Napoli-Saviano <---Avete <---Babushka <---Ballo Escelsior <---Ballo Excielsior <---Barbaria Tedesca <---Battista Sassone 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