Brano: [...]tini, in una collana di giovani narratori. Il libro, letto ancora manoscritto da Goffredo Bellonci e da Flora, si conquistò mercé il suo realismo del tutto nuovo immediate simpatie e vivissime inimicizie: queste ultime negli ambienti ufficiali del fascismo che provvidero coi sistemi draconiani di allora a farlo uscire « dal giro ». All'autore, costretto a rientrare nel guscio, non restarono che gli incoraggianti giudizi di qualche letterato come Pancrazi, il cui articolo peraltro fu bloccato dalla censura. Per alcuni anni lo scrittore si fermò a Roma, firmando articoli sotto vari pseudonimi (Bernari, Siglai, Caberna, Beda), e guadagnandosi da vivere nel campo dell'antiquariato librario, un mestiere tranquillo svolto sotto la guida di valenti bibliografi (Armani, Pescarzoli, Parenti), dai quali imparò l'amore per la ricerca sui testi, alla base della sua piú valida produzione saggistica.
Ma Bernari non era affatto un uomo tranquillo. Quando si trasferí a Milano nel '39, era già divenuto un attivo giornalista, coltivando questo secondo me[...]
[...] dilatare lo sguardo dal caso singolo a una situazione generale di crisi e di sgomento. I due aspetti, quello dell'indagine nel privato e l'altro della dilatazione nel pubblico, sono stati visti talvolta dalla critica come tematiche diverse, anzi come due filoni distinti. Nel primo, che comprende, oltre Tre operai, Prologo alle tenebre (divenuto venticinque anni dopo, con un felice rifacimento, Le radiose giornate), Speranzella (1949), Vesuvio e pane (1952), Era l'anno del sole quieto (1964), Tanto la rivoluzione non scoppierà (1976), prevarrebbe la componente sociopolitica, inserita nella piú larga storia italiana. Nel secondo — la cui sequenza potrebbe essere Siamo tutti bambini (racconti, 1951), Domani e poi domani (1957), Amore amaro e in genere i racconti di Per cause imprecisate (1965) — ciò che conta avrebbe molto a che vedere con il romanzo o la novella psicologica tradizionale con punte di moderno intimismo. Questa distinzione, a nostro avviso, non esiste nell'opera di Bernari, come difficilmente sarebbe dimostrabile in lui la v[...]
[...]forse non sufficientemente chiara a chi segua nel libro solo le vicissitudini dell'antifascismo napoletano. Siffatti innesti andrebbero dunque osservati nel loro insieme, tanto nelle opere a carattere piú specificamente politico
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quanto in quelle di fondo intimista; e porremmo, come esempio di fusione perfettamente raggiunta, il breve romanzo Amore amaro.
Anche nei romanzi di intonazione neorealistica, Speranzella e Vesuvio e pane, si intravedono soluzioni fantastiche e certe atmosfere narrative vicine alla favola. Sono entrambi libri di difficile collocazione, anche se partono da un puntiglio estremamente realistico, qualche volta documentario, per comprendere le vicissitudini e i segreti di Napoli nel dopoguerra. Uscito allo scoperto con il suo moralismo denso e problematico, dopo il turbine degli avvenimenti, Bernari si trovò di fronte alla sua città e volle capirne sino in fondo ogni illusione e tristezza. Perché il popolino dei vicoli e dei bassi restava cosí attaccato agli ideali monarchici, nonostante le tante [...]
[...]esidera davvero quale realtà in cammino e chi può e vuole farne a meno, ma finge di non saperlo.
GIACINTO SPAGNOLETTI
OPERE DI CARLO BERNARI. — Tre operai, Milano 1934 (2a ed., 1951; 3a ed., 1965); Quasi un secolo, Milano 1940; Il pedaggio si paga all'altra sponda, Roma 1943; Napoli guerra e pace, Roma 1946; Tre casi sospetti, Milano 1946; Prologo alle tenebre, Milano 1947; Speranzella, Milano 1949; Siamo tutti bambini, Firenze 1951; Vesuvio e pane, Firenze 1952; Domani e poi domani, Firenze 1957 (2a ed. riveduta, Milano 1976); Il gigante Cina, Milano 1957; Amore amaro, Firenze 1958; Bibbia napoletana, Firenze 1961; Era l'anno del sole quieto, Milano 1964; Rapporto su Napoli oggi in Sette piaghe d'Italia, Milano 1964; Per cause imprecisate, Milano 1965; Le radiose giornate, Milano 1969; Alberone eroe e altri racconti non esemplari, Milano 1970; Un foro nel parabrezza, Milano 1971; Non gettate via la scala, saggi, Milano 1973; Tanto la rivoluzione non scoppierà, Milano 1976; Napoli silenzio e grida, Roma 1977; 26 cose in versi, Milano 1[...]
[...]Milano 1971; Non gettate via la scala, saggi, Milano 1973; Tanto la rivoluzione non scoppierà, Milano 1976; Napoli silenzio e grida, Roma 1977; 26 cose in versi, Milano 1978.
SCRITTI SU CARLO BERNARI. — R. RADICE, « L'Ambrosiano », 27 febbraio 1934; L. ANCESCHI, « Camminare », marzo 1934; S. BENCO, « Piccolo della Sera », 8 marzo 1934; F. BERNARDELLI, « La Stampa », 27 marzo 1934; G. BELLONCI, « Giornale d'Italia », 29 marzo 1934; G. PIOVENE, « Pan », aprile 1934; ARISTARCO, « L'Italia letteraria », 14 aprile 1934; E. VITTORINI, « Il Bargello », 22 luglio 1934; E. DE MICHELIS, « La Nuova Italia », settembre 1940; M. STEFANILE, « Il Mattino », 2 aprile 1940 (poi in Labirinto napoletano, Napoli 1958); A. NOMELLINI, « Incontro », 25 aprile 1940; A. SILIPO, « Primato », 1 maggio 1940; A. MELE, « Meridiano di Roma », 10 novembre 1940 (poi in Sei narratori del Novecento, Napoli 1971); L. BIGIARETTI, « Avanti! », 9 marzo 1946; U. BARBARO, « l'Unità », 26 aprile 1946; E. FALQUI, « Risorgimento liberale », 12 maggio 1946 (poi in Tra racconti e r[...]
[...]licana », 1 novembre 1949; G. RAVEGNANI, « Milano sera », 10 novembre 1949; G. DE ROBERTIS, « Tempo illustrato », 12 novembre 1949; G. CATTANEO, « Nuovo Corriere », 19 novembre 1949; M. PRIsco, « Mondoperaio », 7 gennaio 1950; L. GIGLI, « La Gazzetta del Popolo », 27 ottobre 1951; G. DE ROBERTIS, « Tempo illustrato », 13 novembre 1951; C. SALINARI, « l'Unità », 4 dicembre 1951; S. GUARNIERI, Cinquant'anni di narrativa in Italia, Firenze 1955; P. PANCRAZI, « Il Ponte », luglio 1956; G. VIGORELLI, « Rotosei », 3 maggio 1957; E. CECCHI, « L'Illustrazione italiana », giugno 1957; E. MONTALE, « Corriere della Sera », 29 marzo 1957; C. SALINARI, « Il Contemporaneo », 15 luglio 1957; G. PAMPALONI, « L'Espresso », 29 settembre 1957.
E. FALQUI, N. GALLO, A. BANTI, R. CANTONI, G. DESSf, F. FLORA, T. FIORE, V. PRATOLINI, V. VOLPINI, C. ZAVATTINI, « La Fiera Letteraria », numero unico dedicato a Bernari, 2 febbraio 1958; G. BARBERI SQUAROTTI, « Paragone », dicembre 1958;
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W. MAURO, Carlo Bernari, in I Contemporanei, Ii, Mi[...]