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Il segmento testuale Palazzo Chigi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 34Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 445

Brano: [...]esso tempo presenziava alle riunioni deU l'Unione nazionale di Giovanni Amendola e manteneva i contatti coi vecchi compagni riformisti.

Dal caotico attivismo di Zaniboni nacque nel 1924 un suo primo progetto di attentato a Mussolini, concepito insieme ad alcuni repubblicani, ma il piano abortì. Fece séguito, nel 1925, un progetto più concreto: d’intesa con il generale Luigi

La finestra dell’albergo Dragoni, dalla quale si poteva sparare su Palazzo Chigi (al centro). (Dalla “Illustrazione italiana” del 15.11.1925

Capello, pure massone ed ex comandante la II Armata durante la guerra (ma poi inquisito per la rotta di Caporetto), mise a punto il disegno di uccidere Mussolini sparandogli con un fucile ad alta precisione da una finestra dell’albergo Dragoni, in linea con il balcone di Palazzo Chigi da cui il capo del governo avrebbe dovuto parlare il 4 novembre, nell'anniversario della Vittoria. Tradito dal suo segretario personale (avvocato Carlo Quaglia, redattore del quotidiano cattolico “Il Popolo”, ma soprattutto confidente della polizia e anche provocatore), Io Zaniboni fu preso con le mani nel sacco in albergo due ore prima dell'azione (v. Attentati a Mussolini).

Sulla vicenda i fascisti naturalmente montarono una clamorosa campagna che fornì al governo il pretesto per sopprimere il P.S.U. (di cui Zaniboni era membro) e interdire le logge massoniche cui apparteneva il Capello,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 619

Brano: [...]i comunisti uscirono dal Comitato delle opposizioni e si rivolsero alle masse, lanciando un appello a tutti gli operai socialisti

perché costringessero « i loro capi opportunisti a romperla con la borghesia per unirsi al proletariato rivoluzionario per realizzare l’unità della classe operaia ».

Da parte di qualche esponente politico (come il liberale Carlo Sforza e il socialista Tito Zani boni) si pensò anche di attuare un colpo di mano su Palazzo Chigi e di sopprimere fisicamente Mussolini, ma si trattava di piani fantasiosi che furono immediatamente abbandonati. La creazione di un Comitato delle opposizioni (v. Aventino) determinò comunque la chiusura della Camera. I fascisti rimasero isolati.

Il 14 giugno, due fra gli esponenti fascisti più compromessi, il sottosegretario agli Interni Aldo Finzi e il capo dell’ufficio stampa della Presidenza del consiglio Cesare Rossi, si dimisero. Due giorni dopo, Mussolini sostituì Emilio De Bono nella carica di direttore generale della Pubblica Sicurezza e cedette il portafoglio del ministero degli [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 604

Brano: [...] ivi residenti.

Esisteva nella mente di molti antifascisti la speranza che l'uccisione di Mussolini avrebbe messo fine al fascismo e, fra costoro, vi era il massone Tito Zaniboni, valoroso combattente ed ex deputato socialista. Egli, con la collaborazione del generale Luigi Capello, notissimo comandante della II Armata durante la Prima guerra mondiale, progettò di sparare al duce durante uno dei molti discorsi che costui teneva dal balcone di Palazzo Chigi. Non vi è dubbio che Domizio Torrigiani conoscesse il progetto e l'approvasse (v. Attentati a Mussolini).

Una spia avvertì la polizia e sia

10 Zaniboni che il Capello furono arrestati prima dell'attentato. Il governo ordinò subito ai prefetti l'immediata occupazione di tutte le Logge massoniche dipendenti da Palazzo Giustiniani e il 20.11.1925 il Senato approvò definitivamente la legge contro le società segrete. La seduta si concluse con un minaccioso discorso di Mussolini contro la Massoneria.

11 Torrigiani cercò di correre ai ri

pari disponendo lo scioglimento di tutte le Logge [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Palazzo Chigi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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