Brano: [...]l lavoratore al prodotto del suo lavoro.
Sotto il capitalismo l'operaio è forza di lavoro, ed il suo prodotto é merce soggetta alla legge del mercato che gli sfugge non appena uscita dalle sue mani. La separazione fra l'operaio ed il prodotto del suo lavoro é chiara, decisa, codificata nelle leggi. Nella società democratico popolare esiste una separazione analoga. Il prodotto del lavoro é qui uno degli elementi del piano, legge fondamentale del paese formulata con riguardo alle necessità che si impongono al Governo e sulla quale gli operai non hanno influenza. La lotta operaia continua dunque, ma ad ogni tappa della sua storia, la sua forma e i modi con cui si esprime sono determinati dalla situazione generale della società. Ora, il dilemma del nuovo regime consiste nel fatto che esso non può né distaccarsi dalla classe operaia, né affidarsi ad essa; non pue, tende gli operai completamente in disparte dalle decisioni economiche, né consentire loro di assumere influenza sulla Commissione del piano. Questo dilemma é il quadro entro il quale[...]
[...]o, ma poi ci fregava elevando le norme » (4).
(2) «Nella industria meccanica vi è ancora una grande resistenza contro il lavoro a cottimo... (soprattutto) da parte di alcuni responsabili del nostro sindacato... Altri responsabili sindacali... si oppongono alla elevazione delle norme troppo basse. Non si preoccupano che di spillare come salario tuttociò che è possibile spillare » (Neues Deutschland 29.5.49). A Riesa, la più grande acciaieria del paese: « Questi (vecchi) compagni sono inclini a lasciarsi influenzare da elementi ritardatari e scontenti. Essi rappresentano le rivendicazioni « giustificate » degli operai in vista di impossibili aumenti dei salari » (Neues Deutschland 2.10.49).
(3) Refa: sistema di razionalizzazione simile al taylorismo.
(4) Dichiarazione di un responsabile sindacale riportate dalla Tägliche Rundschau del 3.6.49.
M
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Tuttavia, le condizioni del regime sono diverse da quelle del capitalismo classico, ed è dentro un quadro nuovo che si svolge la lotta di questa vecchia classe operaia.[...]
[...]impossibili aumenti dei salari » (Neues Deutschland 2.10.49).
(3) Refa: sistema di razionalizzazione simile al taylorismo.
(4) Dichiarazione di un responsabile sindacale riportate dalla Tägliche Rundschau del 3.6.49.
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Tuttavia, le condizioni del regime sono diverse da quelle del capitalismo classico, ed è dentro un quadro nuovo che si svolge la lotta di questa vecchia classe operaia. Tutto é diritto politico in un paese staliniano; non occorre soltanto innalzare le norme, ma occorre anche accettare l'idea che questo innalzamento serve alla società poiché, scomparso il capitalismo, le fabbriche sono del popolo. Per forza di cose, la discussione sulle norme si amplia : la fabbrica é veramente del popolo ? Che cosa é il regime? E l'Unione Sovietica? Che cosa è la «intelligentzia »? (5). Non vi é dubbio che queste domande non ricevono una precisa risposta, ma la cosa importante é l'atmosfera nella quale esse sorgono e la situazione di fatto che le ha fatte sorgere.
Con il sorgere di queste discussioni ideologic[...]
[...]e iniziata la ricostruzione. Ma la vera Stalinallee nasce all'inizio del 1952: i cantieri sono l'uno accanto all'altro per una lunghezza di 4 Km.; in tutte le strade adiacenti, squadre di operai di fabbriche, in via di principio volontari, sgomberano le rovine, durante l'inverno vi si lavora alla luce delle lampade elettriche. La Stalinallee é l'organo del regime; se ne é fatta il centro della vita di BerlinoEst e, in un certo senso, di tutto il paese: stampa e radio, scrittori e compositori l'hanno adottata come il loro tema preferito. Squadre di agitatori del partito vi si recano, ed intorno a loro si formano dei gruppi di discussione, con i passanti, con gli operai dei cantieri, con quelli che sgomberano le rovine.
resse. Tuttavia l'industria edilizia lavora in perdita, e l'amministrazione ripropone il problema delle norme. Come sempre in questi casi, l'iniziativa viene presa dagli attivisti (stakanovisti) e dai capisquadra, per principio fedelissimi al regime. All'isolato n. 16, dal quale il movimento ha inizio, sono i capisquadra Sem[...]
[...]perdita di 33 milioni di marchi, invece del previsto utile di 40 milioni (16). Durante i primi due mesi del 1953, la perdita é di 3,8 milioni (17). In maggio, Heinrich Rau, presidente della Commissione di pianificazione; getta l'allarme : durante il primo trimestre dell'anno l'edilizia ha realizzato soltanto il 77% del piano, ma durante lo stesso periodo i salari sono cresciuti del 23% (18): é ben difficile chiudere dentro un piano la vita di un Paese che conosce le contraddizioni sociali.
Nel quadro della politica dura del momento, viene convocata per il 22 febbraio una conferenza dell'edilizia (amministrazione, sindacati, attivisti) che delibera di applicare una politica di durissime economie : sui salari, sui materiali, sulle attrezzature. Come nelle altre industrie, si prevede una campagna generale di aumento delle norme. Per 1'8 aprile viene convocata la conferenza dei responsabili del S.E.D., della Stalinallee, in vista dell'applicazione delle decisioni della conferenza di febbraio. Il 6 giugno infine, viene organizzata a Lipsia una[...]
[...] 500 metri all'incirca
dalla linea di demarcazione del settore occidentale, o più addentro nel
settore sovietico. Solamente nel primo caso si verificano saccheggi ed incendi, che sono evidentemente l'opera di qualche centinaio di spo
stati venuti dall'Ovest con l'intendo di far deviare la manifestazione.
Sorta a Berlino il 16 giugno, la rivolta si estende rapidamente a tutta la regione circostante. II 17 giugno tutti i centri industriali del paese sono in sciopero: gli operai hanno avuto notizia dei fatti di Berlino attraverso la radio del settore occidentale. È soprattutto nelle . vecchie zone industriali di Halle, di Bitterfeld, di Magdeburgo, che la rivolta acquista un'ampiezza eccezionale, e che essa lascia scorgere che cosa sarebbe divenuta se avesse durato più a lungo.
Sembra che la prima reazione degli operai sia stata quella di creare dei comitati di sciopero. Questi organizzano il movimento, ed allo stesso tempo assumono la gestione delle imprese : hanno cura di assicurare i lavori di manutenzione, di organizzare la, vigilanz[...]
[...]gi in ferrovia. Allontanatisi i giorni della rivolta, la tendenza alla concorrenza fra gli operai riprende il suo posto accanto alla tendenza alla solidarietà.
Il IV Congresso del partito
I congressi del partito scandiscono la vita dei paesi di democrazia popolare. I loro periodi preparatori fanno le veci, in un certo senso,
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delle campagne elettorali. Tenuto conto del linguaggio e delle regole del regime, esiste nel paese, in quei periodi, una vita politica reale, e le riunioni che si succedono su tutta la scala dallo stabilimento fino alla organizzazione regionale del partito rappresentano il luogo di incontri, e spesso il luogo di scontri, delle opinioni della base, dei quadri medi e dei vertici del partito. Ora, non vi è praticamente una vera differenza fra il modo di pensare del militante operaio e quello del suo compagno di lavoro senza partito. Questo che potrebbe essere un vantaggio, é invece un motivo di debolezza nella situazione della Germania Orientale. Il partito conta all'incirca un milione e mezz[...]
[...]amente una vera differenza fra il modo di pensare del militante operaio e quello del suo compagno di lavoro senza partito. Questo che potrebbe essere un vantaggio, é invece un motivo di debolezza nella situazione della Germania Orientale. Il partito conta all'incirca un milione e mezzo di membri, sparsi in tutti i rami dell'attività : attraverso a mille canali, le preoccupazioni e le rivendicazioni delle masse tendono ad imporsi ai dirigenti del paese.
Durante il mese di gennaio la vita politica delle fabbriche si anima. Si stanno facendo i primi preparativi per il IV Congresso del partito. Si tengono assemblee nelle fabbriche per le elezioni dei delegati ai congressi locali; contemporaneamente si rinnovano i comitati di fabbrica e di impresa del partito. Ora, si dà il fatto che il proletariato della Germania Orientale, apparentemente lo stesso di prima del 17 giugno, é in realtà cambiato. La critica operaia é sempre stata vivace nella Germania Orientale, e non si limitava alle quisquilie della vita di fabbrica. Osservazioni come t< I pol[...]
[...]i delle false concezioni di Rosa Luxembourg ». La grande teorica dell'estrema sinistra del Socialismo, le cui polemiche con Lenin sulle questioni del partito eran state celebri, era stata assassinata, ricordiamolo, da 35 anni.
Anche i lavori del congresso, durato 8 giorni, fra la fine di marzo ed il principio di aprile, meriterebbero di essere studiati analiticamente. Il Congresso si é infatti sforzato di definire una nuova tappa nella vita del paese; tappa di statuquo sociale, una specie di via di mezzo fra la politica « dura » del 1952 e quella distensiva dei primi di giugno del 1953.
Questo orientamento si spiega se si tiene conto da un lato che la
(30) Neues Deutschland 5.2.1954.
(31) Neues Deutschland 20.2.54.
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politica «dura» e quella distensiva hanno sempre corrisposto rispettivamente alla politica di integrazione nel mondo sovietico o a quella di unità con la repubblica borghese di Bonn; e se si tien conto d'altro canto della linea di condotta che é sorta, per il blocco orientale, dalla conferenza int[...]
[...]uanto sui cooperativisti ». Si tratta adesso per il partito di isolare i contadini ricchi senza tuttavia minacciarli di espropriazione. Walter Ulbricht invita a venire nella Repubblica Democratica tedesca delle delegazioni di contadini della Germania Occidentale.
Rivolgendosi agli imprenditori privati delle città Walter Ulbricht constata che i piccoli imprenditori e gli artigiani rappresentano all'incirca il 20% della produzione industriale del paese. Il loro peso sociale
pera sproporzionato a questa cifra : il solo artigianato impiega 700.000 uomini. Anche per costoro, così come per i contadini privati, Ulbricht non fa piú questioni di espropriazione, e neanche di vantaggi particolari, come era il caso nel giugno 1953. Ulbricht promette agli imprenditori privati una certa libertà di iniziativa e degli sbocchi sicuri per la loro produzione, dichiarando allo stesso tempo che « il potere statale della repubblica democratica tedesca si appoggia sul blocco dei partiti democratici antifascisti », ossia il S.E.D. ed i partiti borghesi liberald[...]
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alla piccola borghesia della Germania Occidentale, alla quale pure Ulbricht rivolge l'invito di recarsi a visitare la Repubblica Democratica tedesca.
Ulbricht propone insomma agli imprenditori privati una specie di mercato che potrebbe tosi definirsi: « Voi non sarete molestati nella vostra attività, ma non tentate di riprendere la vostre antiche posizioni; lavorate e quando è il caso siate testimoni della pace che regna nel paese ». Rivolgendosi poi agli operai, Walter Ulbricht cambia tono e tiene un linguaggio diverso. I cinque o sei quarti d'ora del suo discorso dedicati agli operai possono così riassumersi: « Lavorate con accanimento, il paese vi appartiene, tutte le strade vi sono aperte. Entrate nell'apparato dello Stato, nelle commissioni economiche, salite nella scala sociale: 10 ministri su 20 sono degli ex operai, così come lo sono 2.300 consiglieri generali, circa i due terzi del totale... ». Con questo Ulbricht intende risolvere il dilemma più grave del regime, che consiste nel non poter distaccarsi dagli operai né fidarsi di loro. Ecco l'eufemismo che Ulbricht adotta per citare la dura lotta svoltasi durante la scorsa estate intorno all'aumento delle norme: « E noto che lo scorso anno si è discusso su questioni attinenti a[...]
[...]unciati, senza che ne vengono forniti dettagli, dallo stesso Ulbricht.
La soluzione dei problemi della Germania Orientale risiederebbe
BENNO SAREL PROLETARIATO E ORDINE DEMOCRATICO POPOLARE 191
nella ripresa degli scambi internazionali. Da notare a questo proposito che una esposizione dei prodotti industriali della R.D.A. si é aperta in marzo al Cairo. Vi sono però due elementi che si oppongono alla larga ripresa degli scambi commerciali del paese : anzitutto la situazione internazionale; in secondo luogo la qualità tuttora incerta dei suoi prodotti industriali (Ulbricht stesso lo metteva in evidenza) conseguenza a sua volta di una ricostruzione effettuata troppo rapidamente ed in cattive condizioni. Nel migliore dei casi, occorrerà ancora qualche anno perché la situazione del paese si normalizzi. Tracciando le grandi linee del secondo piano quinquennale, destinato a svolgersi fino al 1960, Ulbricht rinviava al compimento di esso quel superfluo e quel lusso che era stato promesso per il 1955.
Ulbricht ha raccolto grandi applausi quando ha menzionato la concessione dei diritti di sovranità accordati al paese dell' URSS. È forse questa la ragione principale del tono di sicurezza e di ottimismo del suo discorso? No, nonostante che la dichiarazione sovietica rappresenti, a parte i motivi di politica internazionale, una specie di riconoscimento di maturità rivolto ai dirigenti della Germania Orientale. Non vi é dubbio che l'ottimismo di Ulbricht era in buona parte un ripiego politico, e tendeva a nascondere l'ostilità della classe operaia e, come riflesso di questa, i profondi dissensi sorti fra i capi stessi. Ma il tono di Ulbricht corrisponde anche ad un incontestabile dinamismo di quella giovane c[...]
[...]io che l'ottimismo di Ulbricht era in buona parte un ripiego politico, e tendeva a nascondere l'ostilità della classe operaia e, come riflesso di questa, i profondi dissensi sorti fra i capi stessi. Ma il tono di Ulbricht corrisponde anche ad un incontestabile dinamismo di quella giovane classe dirigente che ancora si stupisce di vedere come il sistema da essa incarnato fuziona; come nonostante le proprie contraddizioni, essa « fa camminare » il paese.
La società della Germania Orientale sta cristallizzandosi intorno a questi due poli: gli operai e la classe dirigente. Al punto in cui siamo, iI movimento degli operai ha da risolvere tre generi di problemi, che d'altronde si condizionano a vicenda : trovare una formula organizza tiva adatta alla situazione; darsi un programma, una ideologia che contenga una definizione della nuova classe dirigente; uscire dall'isolamento, allearsi con i contadini e con gli intellettuali, prendere contatto con i movimenti operai di oltre frontiera, ed allo stesso tempo impostare, a modo proprio, il problema[...]