Brano: Algeria
dò il Partì du Peuple Algérien (P.P. A. = Partito del Popolo Algerino), il cui contenuto programmatico indicava il rapido processo di maturazione delle forze nazionaliste. Per la prima volta, infatti, nel programma del partito si affermava che la conquista dell’indipendenza doveva essere il risultato di un atto rivoluzionario. II P.P.A. si affermò subito come l’espressione più genuina delle aspirazioni delle masse algerine, ma parallelamente il panorama politico si era arricchito con altre forze nazionaliste: VUnion Populaire Algérienne (U.P.A. = Unione Popolare Algerina), fondata da un giovane farmacista di nome Ferhat Abbas; e l’Associazione degli Ulema d'Algeria, fondata nel 1931 dallo sceicco Ben Badis con finalità religiose, ma che con gli anni doveva assumere sempre più il carattere di centro della opposizione islamica al colonialismo straniero, per divenire infine un vero e proprio movimento politico. Ambedue queste o[...]
[...]agli algerini solo alcuni diritti parziali. Le reazioni furono violente: da una parte, i coloni francesi trovarono le riforme pericolose e dannose; dall’altra, i nazionalisti denunciarono definitivamente la politica di assimilazione alla Francia come contraria a ogni forma di indipendenza. La situazione si radicalizzò.
Il 14.3.1944, per la prima volta da quando era nato il nazionalismo algerino, il movimento di Ferhat Abbas si incontrò con il P.P.A. e con l’Associazione degli Ulema, per dare vita a un’organizzazione unitaria che prese il nome di «Amici del Manifesto e della Libertà » (A.L.M.). Gli obiettivi politici ne erano tra i più avanzati: creare in Algeria « una repubblica autonoma, federata a una repubblica francese rinnovata, anticolonialista e antimperialista »; « lottare contro i privilegi delle classi dirigenti, affermando l’uguaglianza tra gli uomini »; « smascherare gli intrighi e le manovre delle forze reazionarie e feudali mussulmane e francesi, e di tutti coloro che hanno un interesse qualsiasi al mantenimento del regime [...]
[...]P.C.A.), si pone come unico obiettivo quello dell’invalida delle elezioni, a causa dei brogli operati dall’amministrazione coloniale. La situazione mutò a partire dal 1953. Nell’aprile di quell’anno il M.T.L.D. tenne il suo congresso nazionale e la maggioranza si pronunciò contro la direzione attendista e riformista. Il partito entrò in crisi ma, da questa crisi, nacque un nuovo movimento,
11 quale raccolse tutti i migliori quadri del vecchio P.P.A. e della cosiddetta Organizzazione Speciale
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