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Il segmento testuale P.C.U.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 89Entità Multimediali , di cui in selezione 61 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 697

Brano: [...]rezione armata a Baku e sollecitarono l'intervento dell’Esercito Rosso, che, il l maggio, potè entrare nella città liberata.

Dopo il passaggio dell’Azerbaigian all’U.R.S.S., Mikojan venne inviato a Nizni Novgorod (oggi Gorki) per combattere le ultime bande controrivoluzionarie ancora operanti nelle regioni centrali, e nella primavera del 1922 fu infine trasferito a Rostov, sul Don, per dirigere l’Ufficio sudorientale del Comitato centrale del P.C.U.S..

A fianco di Stalin

Nel 1926 Mikojan si gettò nella lotta contro i gruppi delle opposizioni interne del P.C.U.S., schierandosi dalla parte di Stalin contro Zinoviev, Kamenev e Trotskij.

In questa lotta cominciò a rivelare quelle eccezionali capacità di manovra chè gli avrebbero permesso di passare indenne, unico tra i massimi dirigenti sovietici, attraverso le ripetute purghe degli anni di Stalin e attraverso le successive crisi che avrebbero visto avvicendarsi, ai vertici del potere sovietico, Malenkov, Krusciov e Breznev.

Nella preparazione del XV Congresso del P.C.U.S., che segnò la liquidazione delle opposizioni, fu tra i più attivi a fianco di Stalin. Divenne Commissario del popolo per il Com[...]

[...] dalla parte di Stalin contro Zinoviev, Kamenev e Trotskij.

In questa lotta cominciò a rivelare quelle eccezionali capacità di manovra chè gli avrebbero permesso di passare indenne, unico tra i massimi dirigenti sovietici, attraverso le ripetute purghe degli anni di Stalin e attraverso le successive crisi che avrebbero visto avvicendarsi, ai vertici del potere sovietico, Malenkov, Krusciov e Breznev.

Nella preparazione del XV Congresso del P.C.U.S., che segnò la liquidazione delle opposizioni, fu tra i più attivi a fianco di Stalin. Divenne Commissario del popolo per il Commercio e poi per gli Approvvigionamenti (193438). Dal 1935 fu chiamato a far parte dell’Ufficio politico del Partito e nel 1937 fu nominato vicepresidente del Consiglio dei Commissari del popolo (poi dei ministri), carica che manterrà fino al 1949.

Durante la Seconda guerra mondiale fece parte del Comitato statale della Difesa.

Eletto membro del Presidium del Comitato centrale del P.C.U.S. nel 1952, un anno dopo la morte di

Stalin si schierò decisamente dalla[...]

[...] fianco di Stalin. Divenne Commissario del popolo per il Commercio e poi per gli Approvvigionamenti (193438). Dal 1935 fu chiamato a far parte dell’Ufficio politico del Partito e nel 1937 fu nominato vicepresidente del Consiglio dei Commissari del popolo (poi dei ministri), carica che manterrà fino al 1949.

Durante la Seconda guerra mondiale fece parte del Comitato statale della Difesa.

Eletto membro del Presidium del Comitato centrale del P.C.U.S. nel 1952, un anno dopo la morte di

Stalin si schierò decisamente dalla parte di Krusciov contro Malenkov, Molotov e gli altri dirigenti del cosiddetto « gruppo antipartito ».

La sua ininterrotta collaborazione con Stalin non gli impedì nel 1956, in occasione del XX Congresso del P.C.U.S., di essere uno dei più aspri critici del « culto della personalità ». Disse fra l'altro: « Per ventanni non abbiamo avuto di fatto alcuna direzione collegiale, » e citò il « Breve corso di storia del P.C.U.S. » come esempio di atrofizzazione del pensiero marxistaleninista e di manipolazione dei fatti. Fu ancora a fianco di Krusciov nel XXII Congresso del Partito, quando il processo ai delitti del periodo di Stalin venne fatto senza mezzi termini.

Dopo l’allontanamento di Krusciov (1964), Mikojan rimase ancora ai vertici del Partito e dello Stato. Soltanto negli ultimi tempi si è ritirato, per motivi di età, dalle cariche dirigenziali.

C.Gh.

Mila, Massimo

N. a Torino il 14.8.1910; musicologo e professore di storia della musica. Appartenente all’organizzazione clandestina di « Giustizia [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 238

Brano: [...]volto dai suoi stessi ambiziosi progetti, Krusciov venne accusato di “volontarismo” e “soggettivismo”, nonché di avere accumulato troppi poteri e di agire troppo da solo. Improvvisamente, nell’ottobre 1964, per iniziativa di un gruppo capeggiato da Leonida Breznev (vj e da Kossighin (v.), venne destituito da ogni carica e infine cacciato dal Comitato centrale.

Gli anni di Breznev (19641982)

Leonida Breznev (divenuto segretario generale del P.C.U.S.) e Alexei Kossighin (presidente del Consiglio dei ministri) alla fine del 1964 misero fine alla divisione, ritenuta “artificiale”, tra organizzazioni di partito “industriali” e “agricole”, nonché a tutte le altre riforme adottate da Krusciov che avevano sconvolto i soviet, i ministeri e le strutture burocratiche dello Stato, tornando alla vecchia centralizzazione di comando. Nel 1965 venne lanciata una nuova grande “riforma economica”, che manteneva una certa autonomia per l’industria leggera (per esempio, ampia risonanza si diede al fatto che veniva consentito alle fabbriche di confezioni di[...]

[...]nte in base agli ordini dei magazzini di distribuzione), e introducendo un sistema di “premi” per i lavoratori più meritevoli, premi che potevano arrivare fino al 4050% del salario, onde stimolare la produttività del lavoro. Vennero intensificati gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi del Piano settennale e, nell’estate 1965, il governo potè annunciare che questo era stato realizzato in anticipo sulla scadenza

Il XXIII Congresso del P.C.U.S., svoltosi nel marzo 1966, approvò il rapporto letto da Breznev sull’attività svolta e il progetto di direttive sul nuovo Piano quinquennale (19661970) presentato da Kossighin. Dal

1959 al 1965 la produzione industriale era aumentata dell’84% e correlativi successi si erano ottenuti in tutti i settori dell'economia, con positive ripercussioni anche sul tenore di vita: riduzione della settimana lavorativa e della giornata di lavoro, aumento dei salari medi e delle spese sociali, pensione estesa a 32 milioni di lavoratori, ossia a 12 milioni in più rispetto al 1958. Ma, quantunque il piano se[...]

[...]nuta soddisfacente e la produttività del lavoro era ancora di gran lunga inferiore a quella dei paesi capitalistici industrializzati, perciò il XXIII Congresso « chiamava il popolo sovietico ad avanzare fra il 1966 e il

1970 sempre sulla via della edificazione della società senza classi », aumentando ulteriormente il reddito nazionale dal 38 al 41% e il reddito medio individuale di 1,3 volte.

Il maresciallo Breznev, segretario generale del P.C.U.S. e presidente del Consiglio dei ministri dell'U.R.S.S., in occasione di un incontro di veterani della Seconda guerra mondiale (Mosca, 1975)

Nello stesso 1966 si ebbero le elezioni del Soviet supremo che designò come presidente del Presidium (capo dello Stato) Podgorni (v.). Nel 1967 ricorreva il cinquantenario della rivoluzione di Ottobre e naturalmente si svolsero solenni celebrazioni che esaltarono il carattere liberatorio e internazionalista di quell’ormai lontano evento. Ma pochi mesi dopo, nella primavera del 1968, i carri armati sovietici dovettero intervenire a Praga, dove « le forze[...]

[...]confrontarsi con quelle della Cina Popolare sul fiume Ussuri (1969). Nel 1970 fu solennemente celebrato il centenario della nascita di Lenin e una delle manifestazioni più significative fu quella del “sabato comunista”, organizzato l’11.4.1970 con una giornata di lavoro volontario e gratuito compiuta da decine di milioni di persone come « espressione del dovere morale di uomini che conoscono la gioia del lavoro libero ».

Il XXIV Congresso del P.C.U.S. (marzoaprile 1971) annunciò che in

5 anni vi era stato un aumento del reddito nazionale nella misura del 41% rispetto a quello del 1965 e del reddito reale procapite nella misura del 33%. La produzione industriale del 1970 era stata superiore di una volta e mezza rispetto a quella del 1965, mentre grandi cambiamenti qualitativi si erano prodotti anche nell’agricoltura. L'astronautica era letteralmente salita alle stelle con il volo della stazione automatica Luna17 e con il lancio di numerosi e sempre più complessi satelliti artificiali, in gara con quelli degli Stati Uniti. Anche gli iscri[...]

[...]le procapite nella misura del 33%. La produzione industriale del 1970 era stata superiore di una volta e mezza rispetto a quella del 1965, mentre grandi cambiamenti qualitativi si erano prodotti anche nell’agricoltura. L'astronautica era letteralmente salita alle stelle con il volo della stazione automatica Luna17 e con il lancio di numerosi e sempre più complessi satelliti artificiali, in gara con quelli degli Stati Uniti. Anche gli iscritti al P.C.U.S. erano aumentati, raggiungendo la cifrarecord di 14.455.321, di cui il 40,1% erano operai, il 15,1% colcosiani e il 44,8% impiegati, tecnici e intellettuali. Apparivano evidenti le profonde trasformazioni nella composizione sociale, indotte dallo sviluppo tecnologico nelle fabbriche e in agricoltura, dall'aumento del terziario, ma soprattutto dalla elefantiasi burocratica. Il Congresso comunque riconfermò la linea “leninista” e votò il nuovo Piano quinquennale (19711975) che avrebbe dovuto ulteriormente aumentare del 40% il reddito nazionale, i salari, i fondi sociali ecc..

Venne riconferma[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 502

Brano: [...]6 al 1950, nel 195052 fu primo segretario del Comitato centrale del Partito comu

nità della Moldavia (una delle più piccole repubbliche federate dell’Unione Sovietica, ai confini con la Romania), poi (1954) primo segretario del Partito comunista del Kazakhstan, la più vasta repubblica dell’U.R.S.S. dopo quella russa e la più importante di tutta l'Asia sovietica. Intanto si era strettamente legato a Krusciov (v.), divenuto primo segretario del P.C.U.S. dal settembre 1953 e, dopo aver favorito l’ascesa di questi al vertice del potere, Breznev ne fu uno dei più forti sostenitori nel promuovere la campagna per la “conquista delle terre vergini” (che ebbe particolare sviluppo del Kazakhstan). Eletto membro del Comitato Centrale del P.C.U.S. al XIX Congresso (1952), fu rapidamente promosso alle cariche di membro candidato del Presidium del C.C., segretario del C.C. del P.C.U.S. (19561957), membro effettivo del Presidium (19571966). Dopo aver sostenuto Krusciov dai XX al XXII Congresso, nel 1964 Breznev fu alla testa di coloro che, con un'operazione di vertice, gli tolsero improvvisamente il potere (v. Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) .

A capo dell’U.R.S.S. (19641982)

Primo segretario del P.C.U.S. dall’ottobre 1964 e segretario generale dal 1966, Breznev dominò la scena sovietica per oltre 18 anni, contrassegnati da una larvata restaurazione dei metodi repressivi dello sta

Breznev [a destra, in basso) commissario politico di un reparto dell’Armata Rossa durante la Seconda guerra mondiale

502



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 236

Brano: [...]etici che erano stati messi all’indice (Babel, Koltsov, Jassenski ecc.) e restituito l’onore a grandi comandanti militari che Stalin aveva fatto fucilare prima della guerra (Tuchacevskij, Blucher, Jakir etc.). Si parlò di “disgelo” nel campo della cultura e apparvero altri segnali che stava maturando un processo di revisione critica del passato.

Gli anni di Krusciov

Krusciov, che era entrato a far parte del Presidium e della segreteria del P.C.U.S. soltanto nel 1952 ed era stato quindi meno direttamente

o meno a lungo coinvolto rispetto agli altri dirigenti, nelle azioni di Stalin, nel settembre 1953 venne eletto primo segretario del P.C.U.S.. Un anno e mezzo dopo, egli rivelò

che Malenkov aveva avuto stretti legami con lo scomparso Beria e, in seguito a ciò, potè farlo destituire dalla carica di presidente del Consiglio, nella quale Malenkov l’8.2.1955 fu sostituito da Bulganin (v.). Con l’appoggio di quest'ultimo, della maggioranza del Presidium e del Comitato centrale, Krusciov potè l’anno dopo attuare la sua più riuscita operazione politica: nel febbraio 1956, al XX Congresso del P.C.U.S., i delegati dei

7.200.000 iscritti al partito, riuniti in seduta segreta, vennero portati a conoscenza di un rapporto nel quale Stalin[...]

[...] anno e mezzo dopo, egli rivelò

che Malenkov aveva avuto stretti legami con lo scomparso Beria e, in seguito a ciò, potè farlo destituire dalla carica di presidente del Consiglio, nella quale Malenkov l’8.2.1955 fu sostituito da Bulganin (v.). Con l’appoggio di quest'ultimo, della maggioranza del Presidium e del Comitato centrale, Krusciov potè l’anno dopo attuare la sua più riuscita operazione politica: nel febbraio 1956, al XX Congresso del P.C.U.S., i delegati dei

7.200.000 iscritti al partito, riuniti in seduta segreta, vennero portati a conoscenza di un rapporto nel quale Stalin era descritto senza mezzi termini come un dittatore che si era posto al di sopra degli organi dirigenti del partito, compiendo non soltanto ingiuste repressioni e veri e propri crimini, ma una serie di colossali errori sia in campo economico che nella conduzione della guerra, almeno nella prima fase del conflitto. Il “rapporto segreto” di Krusciov fu poi reso di pubblico dominio dagli stessi dirigenti sovietici, sia pure per vie traverse, sollevando sorpres[...]

[...]a di Krusciov e che poi contrastarono la linea uscita dal XX Congresso furono duramente criticati nell’estate 1957, esclusi dal Comitato centrale e allontanati da Mosca (Molotov e Malenkov). Nel 1958 furono parimente emarginati Kaganovic, Scepilov e Bulganin. Ugual sorte subì il ministro della Difesa Zukov.

I “ritardi” nell’agricoltura, che datavano dalla seconda metà degli anni Quaranta, furono affrontati dal plenum del Comitato centrale del P.C.U.S. nel settembre 1953. In tale occasione si rilevò che dal 1929 al 1952 la produzione globale dell’industria era aumentata di 16 volte, mentre quella dell’agricoltura era rimasta ferma. Furono quindi decise varie misure per finanziare la produzione agricola, allargare i diritti dei kolcos e dei sovcos, aumentare i prezzi dei prodotti agricoli pagati dallo Stato, accrescere la manodopera nelle campagne: dal 1954 al 1958 il numero dei kolcosiani aumentò di 250.000 unità; nel

1958 il numero dei trattori agricoli

salì a 1.000.000 e quello delle mietitrebbiatrici a 500.000, mentre il lavoro ven[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 237

Brano: [...]lio militare del circondario di Kiev, poi di quelli del settore sudoccidentale, di Stalingrado, del Sud e del Primo fronte ucraino.

Nel dopoguerra fu presidente del Consiglio dei ministri in Ucraina (marzodicembre 1947) e poi nuovamente primo segretario del partito ucraino (194749). Ritornato a Mosca, diresse l'organizzazione del partito nella capitale e, dal XIX Congresso (ottobre 1952), entrò a far parte del Presidium e della segreteria del P.C.U.S..

II XX Congresso

Alcuni mesi dopo la morte di Stalin (v.), Krusciov divenne primo segretario del P.C.U.S. (settembre 1953). Il suo nome è indissolubilmente legato al cosiddetto « rapporto segreto » presentato al XX Congresso (marzo 1956), preceduto dalla riconciliazione con la Jugoslavia (v.) che aveva dato luogo a uno spettacolare viaggio di Krusciov e Bulganin a Belgrado il 26.5.

1955.

Collaboratore diretto di Stalin du

rante 25 anni, si assunse il compito di smantellarne il mito, denunciandone « errori » e « colpe ». La rottura col passato operata da Krusciov risaltò ancora più per il suo carattere estroso, a volte brillante e a volte urtante; per i suoi discorsi in cui molto era lasc[...]

[...] che egli riuscì a inaugurare una politica nuova. Agli accordi di Parigi delle potenze occidentali del Patto Atlantico (23. 10.1954) rispose intensificando la collaborazione tra l’U.R.S.S. e i paesi di democrazia popolare (Patto di Varsavia)', diede l’avvio alla politica di distensione (Conferenza di Ginevra, luglio 1955); mirò a estendere e a rafforzare l’influenza

dell'Unione Sovietica nei paesi del « Terzo mondo ».

Al XXII Congresso dei P.C.U.S. (ottobre 1961) accentuò le critiche (facendo nuove rivelazioni) ai metodi di direzione inammissibili e repressivi di Stalin, e attaccò nuovamente il cosiddetto gruppo antipartito. Intanto il suo viaggio del settembre 1959 negli Stati Uniti, l’inizio delle trattative per la « non proliferazione » della bomba atomica e gli accordi nucleari con gli U.S.A. sollevarono dissensi sempre più aspri con la Repubblica Popolare Cinese. Seguirono il ritiro dei tecnici sovietici dalla Cina e altri contrasti.

Pur essendo riuscito a raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per la sospensione degli esper[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 652

Brano: [...]to il diritto di tornare in Sardegna.

Podgorni, Nikolai Viktorovic

N. a Kartovka (Poltava, Ucraina) nel 1903, m. a Mosca l’11.1.1983; dirigente sovietico.

Figlio di un operaio fonditore, a 15 anni iniziò a lavorare come meccanico. Seguì contemporaneamente gli studi, diplomandosi presso l’istituto tecnico delTindustria alimentare di Kiev e svolgendo in seguito l'attività di ingegnere capo in un complesso di zuccherifici.

Iscrittosi al P.C.U.S. nel 1930, dal 1939 al 1941 fu vicecommissario del popolo (viceministro) per l’industria alimentare della Repubblica ucraina e poi dell’U.R.S.S.. Successivamente diresse l’istituto di studi tecnologici di Mosca (194144). Emerso come dirigente economico e industriale di altissimo livello, subito dopo la Seconda guerra mondiale venne chiamato a Mosca come ^ rappresentante permanente de!l’Ucraina al Consiglio dei ministri dell’U.R.S.S. (19461950).

Dirigente di partito

Nel 1950 fu designato primo segretario del Comitato di partito della regione di Kharkov, una delle più importanti dell'Ucrai[...]

[...]appresentante permanente de!l’Ucraina al Consiglio dei ministri dell’U.R.S.S. (19461950).

Dirigente di partito

Nel 1950 fu designato primo segretario del Comitato di partito della regione di Kharkov, una delle più importanti dell'Ucraina. Nel 1953 venne eletto secondo segretario del Comitato centrale del Partito

Nikolai V* Podgorni

comunista ucraino, di cui divenne primo segretario nel 1957.

Eletto membro del Comitato centrale del P.C.U.S. nel 1956 (con il

XX Congresso che vide il consolidamento al potere di Krusciov), nel 1958 divenne membro candidato del Presidium, nel 1960 membro effettivo e nel 1963 segretario dello stesso. Considerato il « delfino » di Krusciov, al quale dovette comunque la propria ascesa politica, entrò in conflitto con il suo protettore quando questi, nel 1962, durante una seduta del Soviet supremo, Io denunciò pubblicamente per il cattivo andamento dell'agricoltura in Ucraina. In seguito Podgorni fu tra i protagonisti dell’operazione che, nell’ottobre 1964, portò al defenestramento di Krusciov.

Ca[...]

[...]13 anni.

Non vennero fornite spiegazioni di sorta sui motivi del suo defenestramento, ma evidentemente si trattò di dissidi profondi intervenuti fra Podgorni e la dirigenza sovietica. La sua caduta, secondo le ipotesi apparse sulla stampa internazionale, sarebbe da collegarsi a divergenze riguardo al testo della nuova Costituzione sovietica, varata da Breznev. Sta di fatto che la esclu' sione di Podgorni venne votata dal Comitato centrale del P.C.U.S. nella stessa seduta in cui veniva approvata la nuova Costituzione,



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 795

Brano: Proletkul’t

soluzione del Comitato centrale del P.C.U.S. proposta personalmente da Lenin, privò il Proletkul’t della sua autonomia e Io assoggettò al Commissariato del popolo per l’istruzione.

La risoluzione definitiva « teoricamente non esatti e praticamente dannosi tutti i tentativi del Proletkul’t di inventare una cultura particolare o di formare una "sfera autonoma" del Proletkul’t aU’interno delle istituzioni del Narkompros ».

Nei primi tempi della N.E.P. avevano acquistato notorietà giovani scrittori quali A. F. Babel, K.A. Fediti, Vsevolod Ivanov, V. P. K^ataiev,

V. A. Kaverin, N. N. Nikitin, B. A. Pilnjak, V. B. Sklovski, M. M. Zos[...]

[...]oste sul terreno della rivoluzione, di comprendere il vero significato storico del nostro tempo, e a porre categoricamente dinanzi a tutti questi raggruppa

menti il criterio: per la rivoluzione o contro la rivoluzione; e così sul piano dell’autodecisione artistica sarà lasciata loro piena libertà ». (Cfr. Leone Trotzkij, Letteratura, arte e libertà, Schwarz Editore, pag. 67, Milano 1958).

Dopo la scomparsa di Lenin, la lotta aH’interno del P.C.U.S. assunse toni virulenti, di cui anche i superstiti fautori del Proletkul’t credettero poter profittare. Il poeta Demjan Bjedni arrivò a scagliarsi contro il « fetente » Pilnjak e contro l’« orda dei compagni di viaggio ».

Il 1924 fu un anno di svolta. Nel Partito comunista si approfondì una spaccatura che non si sarebbe più sanata e che sarebbe culminata nella eliminazione anche fisica di tutti gli oppositori di Stalin. La polemica si inasprì al massimo. Il XIII Congresso del P.C.U.S. respinse la proposta dei dirigenti del V.A.P.P. di trasformare I’Associazione in uno strumento per meglio e[...]

[...]che i superstiti fautori del Proletkul’t credettero poter profittare. Il poeta Demjan Bjedni arrivò a scagliarsi contro il « fetente » Pilnjak e contro l’« orda dei compagni di viaggio ».

Il 1924 fu un anno di svolta. Nel Partito comunista si approfondì una spaccatura che non si sarebbe più sanata e che sarebbe culminata nella eliminazione anche fisica di tutti gli oppositori di Stalin. La polemica si inasprì al massimo. Il XIII Congresso del P.C.U.S. respinse la proposta dei dirigenti del V.A.P.P. di trasformare I’Associazione in uno strumento per meglio esercitare la dittatura del Partito in campo letterario, ma sotto l'influenza di Bucharin votò una risoluzione sulla stampa non meno limitativa.

Essa infatti affermava: « Considerando che nessuna corrente letteraria o scuola o gruppo può o deve essere autorizzata a parlare a nome del partito, il Congresso mette in rilievo l’importanza di regolare il problema della critica letteraria e di illustrare il più possibile, nelle pagine della stampa sovietica di partito, i canoni delle belle l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 240

Brano: [...]to di dissidenza (comprendente numerosi intellettuali e scienziati di notorietà internazionale), al quale lo Stato sovietico ha risposto, negli anni di Breznev e dei suoi immediati successori, con numerosi arresti e deportazioni, certo in forme meno estese di quanto era avvenuto ai tempi di Stalin, ma nondimeno gravi.

Andropov (19821984) e Cernenko (19841985)

Alla morte di Breznev (novembre 1982) salì alla carica di segretario generale del P.C.U.S. Juri Andropov che era stato per lunghi anni capo della potentissima polizia politica (K.G.B.). Nel giro di pochi mesi Andropov accentrò le cariche di presidente del Consiglio nazionale della Difesa (maggio 1983) e di presidente del Presidium (giugno 1983), divenendo quindi contemporaneamente capo del partito, dello Stato e delle forze armate. Fin dall’inizio della propria gestione, Andropov avviò una energica azione per ristabilire la « disciplina socialista » in tacita polemica con il predecessore Breznev: venne iniziata una nuova campagna per aumentare il rendimento sul lavoro, per combatte[...]

[...]tipici dello stalinismo (come lo stakhanovismo e lo zdanovismo che sembravano ormai caduti in disuso), consentì che tornassero in circolazione personaggi come Molotov, insabbiò le inchieste e gli attacchi nei confronti degli eredi di Breznev, avviò una rivalutazione di Stalin. Alla morte di Cernenko, avvenuta a poco più di un anno dall 'insediamento (marzo 1985), la designazione del cinquantaquattrenne Mikhail Gorbaciov a segretario generale del P.C.U.S. segnava un deciso ritorno a quella linea di revisione critica del passato che era stata per breve tempo attuata da Andropov. Fin dai primi anni si è infatti potuto osservare un notevole sforzo di Gorbaciov per instaurare nell’U.R.S.S. un clima di reale democrazia fondato sulla trasparenza dei meccanismi di potere, sulla libertà di espressione e su una maggiore consapevolezza di tutti i cittadini di fronte agli obiettivi economici da raggiungere. Le durissime critiche di Gorbaciov nei confronti delle precedenti gestioni, le sue aperture verso il mondo occidentale, la liberazione di numerosi di[...]

[...]la trasparenza dei meccanismi di potere, sulla libertà di espressione e su una maggiore consapevolezza di tutti i cittadini di fronte agli obiettivi economici da raggiungere. Le durissime critiche di Gorbaciov nei confronti delle precedenti gestioni, le sue aperture verso il mondo occidentale, la liberazione di numerosi dissidenti, le sue aperte denunce contro il “conservatorismo” di molti dirigenti che conducono una sorda opposizione interna al P.C.U.S. e allo Stato sovietico, accompagnate da severi provvedimenti contro alti esponenti del partito rei di comportamenti illegali, vengono considerate da gran parte deH'opinione pubblica democratica come indicazioni di una possibile evoluzione della società sovietica.

Gorbaciov con la moglie Raissa festosamente accolto a Praga Caprile 1987). A destra, il presidente cecoslovacco G. Husàk

Anche molti dei successi In campo economico e soprattutto in quello industriale, tanto sbandierati nell’U.R.S.S. a partire dal primi Piani quinquennali, sono sottoposti oggi a una severa critica da parte di s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 213

Brano: [...]pre più i comunisti (e, al

l’interno del partito, il gruppo dirigente) non solo dalle altre correnti politiche, ma dai lavoratori e dalla massa della popolazione. Questo processo di distacco sempre più profondo fra governati e governanti sarà la causa principale della rivolta che sconvolse l’Ungheria sul finire del 1956.

La rivolta ungherese

Dopo la morte di Stalin (1953), il tentativo di “destalinizzazione” avviato dal XX Congresso del P.C.U.S. (1956) in Unione Sovietica, colse i comunisti ungheresi in un momento di lotta intestina e di profonde divisioni. Allorché, imitando i dirigenti del Cremlino, dal 1953 avevano cercato di dare vita a una direzione “collegiale”, il dittatore Ràkosi si era opposto e aveva inoltre ostacolato la nomina di Imre Nagy (v.) a presidente del consiglio, per non lasciare la carica fino ad allora detenuta insieme a quella di segretario generale del partito. Ràkosi si era poi adoperato per sabotare la politica di Nagy, tendente ad allargare gli spazi della democrazia ungherese, a riconoscere una certa libe[...]

[...] di Imre Nagy (v.) a presidente del consiglio, per non lasciare la carica fino ad allora detenuta insieme a quella di segretario generale del partito. Ràkosi si era poi adoperato per sabotare la politica di Nagy, tendente ad allargare gli spazi della democrazia ungherese, a riconoscere una certa libertà di idee, a migliorare le condizioni di vita delle masse, riuscendo infine ad emarginarlo dalla vita politica. Tuttavia, dopo il XX Congresso del P.C.U.S. Ràkosi, considerato da molti come il “piccolo Stalin” ungherese, non aveva più molto da dire: odiato dai lavoratori, disprezzato dai suoi stessi compagni di partito, dopo aver perduto la protezione dei sovietici non gli rimase che dimettersi da ogni carica.

Lo sostituì un suo fedelissimo (Geroe), ma ciò non poteva bastare a placare gli umori popolari. Il Circolo Petoefi, fondato nel 1955 dall’Unione della gioventù comunista, riaprì i battenti dopo un periodo di forzata chiusura, trasformandosi presto in un centro di grande dibattito culturale e politico, cui parteciparono i maggiori intell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 651

Brano: [...]lcontento crescente nel paese. Ma l’inizio del terrore staliniano si fa risalire all’1.12.1934, quando da oscuri sicari venne ucciso Sergiei M. Kirov (v.)f segretario dell’organizzazione comunista di Stalingrado e oppositore di Stalin.

I mandanti del delitto non furono mai scoperti, ma tanto Krusciov (v.) quanto la storiografia sovietica meno conformista (per esempio, lo storico Medvedev) faranno chiaramente intendere dopo il XX Congresso del P.C.U.S. (1956) che il principale mandante era Stalin.

L’assassinio di Kirov consentì comunque a Stalin di liberarsi di un pericoloso rivale e, nello stesso tempo, di assumere vesti di giustiziere della rivoluzione facendo varare un decreto che privava delle normali garanzie di difesa gli imputati di atti terroristici attuati o anche soltanto progettati. Le condanne a morte decise in applicazione di quel decreto andavano effettuate

subito, senza ricorsi in appello. Soppresse in tal modo le garanzie costituzionali, Stalin scatenò una violenta campagna contro Zinoviev e Kamenev, accusandoli di ess[...]

[...] dalla polizia del regime (v. N.K.V.D.) ebbero inizio con la fucilazione di un certo numero di vecchi rivoluzionari non bolscevichi, già carcerati da anni, ma le “purghe” furono subito estese a numerosi dirigenti di partito, a quadri intermedi e a militanti di base. Le epurazioni investirono non meno di 250.000 iscritti e sfociarono, fra il 1936 e il 1938, nei famosi processi di Mosca (v.). Venne così eliminata quasi tutta la vecchia guardia del P.C.U.S..

Secondo il già citato storico sovietico Medvedev, in pochi anni furono fucilate non meno di 400500.000 persone e gli arrestati furono dai 4 ai 5 milioni, in massima parte finiti nei lager. Secondo lo storico inglese Conquèst le vittime furono assai di più. In ogni caso i vertici del partito e dello Stato vennero decapitati: come rivelerà Krusciov al XX Congresso, dei 139 membri o candidati del Comitato centrale eletti al congresso del

1934 (che aveva visto Kirov mettere in minoranza Stalin), ben 98 vennero eliminati e la stessa sorte toccò a 1.008 del 1.966 delegati.

Questa repressi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.C.U.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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