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Il segmento testuale P.C.U. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 213

Brano: Ungheria

un presunto “complotto” nel quale sarebbero stati coinvolti esponenti di primo piano del P.P.P.T. (ma i cui contorni non sono stati mai del tutto chiariti), un sanguinoso incidente a Miskolc e un pogrom antisemita a Kiskunmadaras spinsero il P.C.U. a premere sugli alleati per stringere le fila e imprimere una decisa svolta a sinistra allo stesso P.P.P.T., facendo espellere da questo partito l'intera ala giudicata infida. Ciò condusse alle elezioni dell’agosto 1947 che, sebbene attribuissero il 60% dei voti al Fronte popolare (e solo il 14% al P.P.P.T., ormai privo del sostegno della destra), in effetti resero il quadro di un paese politicamente frantumato, nel quale il P.C.U., diventato partito di maggioranza relativa, arrivava appena al 22% e l’opposizione al Fronte continuava a raccogliere il 40% dei suffragi. Cominciò allora a farsi strada fra i comunisti il timore di una instabilità del potere da essi così faticosamente raggiunto, che li spinse a rinviare le elezioni degli enti locali, mentre le modifiche intervenute nella politica internazionale, cioè il peggioramento dei rapporti fra le potenze vincitrici, sembravano avvalorare quel timore. Iniziò così una lenta, ma progressiva revisione della politica approvata al III Congresso del P.C.U., che ricevette un [...]

[...] dei suffragi. Cominciò allora a farsi strada fra i comunisti il timore di una instabilità del potere da essi così faticosamente raggiunto, che li spinse a rinviare le elezioni degli enti locali, mentre le modifiche intervenute nella politica internazionale, cioè il peggioramento dei rapporti fra le potenze vincitrici, sembravano avvalorare quel timore. Iniziò così una lenta, ma progressiva revisione della politica approvata al III Congresso del P.C.U., che ricevette un colpo definitivo dalla rottura intervenuta fra U.R.S.S. e Jugoslavia nel 1948.

Mutarono da questo momento le tendenze degli scambi con l’estero, che fino ad allora si erano indirizzati prevalentemente verso l’Occidente: l’accoglimento delle tesi sovietiche relative al Piano Marshall (v.) e i successivi accordi firmati con le altre repubbliche popolari condussero gradualmente l’Ungheria a inserirsi nel sistema di integrazione economica dell’Est europeo. Sul piano politico, la partecipazione dei comunisti ungheresi alla fondazione del Cominform (v.) si accompagnò, di lì a p[...]

[...] a difendere i lavoratori, ma ad occuparsi dei loro bisogni culturali e sanitari; il “pluripartitismo”, di cui Révai parlò ancora nel settembre 1948, venne sconfessato tre mesi dopo da Ràkosi e il Fronte fu interpretato non più come una forma di leale e reciproca collaborazione fra partiti, ma come uno strumento per appiattirne le differenze e determinarne l’assorbimento da parte dei comunisti.

La repressione si fece durissima all’interno del P.C.U.: fra il 1949 e il 1951 le epurazioni ridussero il numero degli iscritti al partito da

1.200.000 a 800.000, togliendo di mezzo tutti coloro che non davano garanzie di obbedienza assoluta. Fra le vittime più note furono il presidente della Repubblica Szakasits e il ministro degli Interni Làszló Rajk (v.). Il clamoroso processo a Rajk, arrestato nel maggio 1949, venne inscenato per dimostrare la totale lontananza dal socialismo e dalla democrazia della « cricca fascista di Tito ». Il prestigioso leader comunista, coraggioso combattente in Spagna e — certo — avversario di Ràkosi, venne costret[...]

[...]pre più i comunisti (e, al

l’interno del partito, il gruppo dirigente) non solo dalle altre correnti politiche, ma dai lavoratori e dalla massa della popolazione. Questo processo di distacco sempre più profondo fra governati e governanti sarà la causa principale della rivolta che sconvolse l’Ungheria sul finire del 1956.

La rivolta ungherese

Dopo la morte di Stalin (1953), il tentativo di “destalinizzazione” avviato dal XX Congresso del P.C.U.S. (1956) in Unione Sovietica, colse i comunisti ungheresi in un momento di lotta intestina e di profonde divisioni. Allorché, imitando i dirigenti del Cremlino, dal 1953 avevano cercato di dare vita a una direzione “collegiale”, il dittatore Ràkosi si era opposto e aveva inoltre ostacolato la nomina di Imre Nagy (v.) a presidente del consiglio, per non lasciare la carica fino ad allora detenuta insieme a quella di segretario generale del partito. Ràkosi si era poi adoperato per sabotare la politica di Nagy, tendente ad allargare gli spazi della democrazia ungherese, a riconoscere una certa li[...]

[...] di Imre Nagy (v.) a presidente del consiglio, per non lasciare la carica fino ad allora detenuta insieme a quella di segretario generale del partito. Ràkosi si era poi adoperato per sabotare la politica di Nagy, tendente ad allargare gli spazi della democrazia ungherese, a riconoscere una certa libertà di idee, a migliorare le condizioni di vita delle masse, riuscendo infine ad emarginarlo dalla vita politica. Tuttavia, dopo il XX Congresso del P.C.U.S. Ràkosi, considerato da molti come il “piccolo Stalin” ungherese, non aveva più molto da dire: odiato dai lavoratori, disprezzato dai suoi stessi compagni di partito, dopo aver perduto la protezione dei sovietici non gli rimase che dimettersi da ogni carica.

Lo sostituì un suo fedelissimo (Geroe), ma ciò non poteva bastare a placare gli umori popolari. Il Circolo Petoefi, fondato nel 1955 dall’Unione della gioventù comunista, riaprì i battenti dopo un periodo di forzata chiusura, trasformandosi presto in un centro di grande dibattito culturale e politico, cui parteciparono i maggiori inte[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 612

Brano: Appendice

dei partito per l’Ucraina e nel 1930 membro effettivo del Politburo del P.C.U.S.. Trasferitosi a Mosca, ebbe importanti incarichi di governo: attuò il nuovo piano urbanistico della Capitale, sovraintese alla costruzione della metropolitana (193435) e allo sviluppo dei trasporti ferroviari come commissario delle Comunicazioni (1935), poi all'industria pesante (19371942). Negli stessi anni fu tra i principali sostenitori delle repressioni staliniane e nel

1938 fu promosso vicepresidente del Consiglio dei ministri.

Durante la Seconda guerra mondiale fece parte del Comitato per la difesa nazionale ed ebbe anche incarichi dirigenti sul fronte del Caucaso, spesso scontr[...]

[...]lio dei ministri dell’U.R.

S.S.. Nel 1952 divenne membro del Presidium del Soviet Supremo (il più potente organo di direzione sovietica).

Dopo la morte di Stalin rimase al suo posto, ma nel 1957 per iniziativa di Krusciov (v.) fu escluso dal Presidium sotto l’accusa di aver cospirato, insieme a Molotov, Malenkov e altri contro il nuovo corso politico. Del tutto emarginato dal 1958, accusato pubblicamente di tradimento al XXII Congresso del P.C.U. S. (1961), scomparve dalla scena politica e finì i suoi anni in pensione.

Kaltenbrunner, Ernst

N. a Ried (Austria) il 4.10.1903, m. a Norimberga il 16.10.1946; avvocato.

Nazista e membro delle SS dal 1932, arrestato e condannato per sovversione dal governo austriaco nel 1935, dopo l’annessione dell’Austria al Terzo Reich divenne segretario di stato austriaco per la sicurezza (11.3.1938). Nello stesso anno fu promosso alto ufficiale delle SS e deputato al Reichstag.

Dopo l’inizio della Seconda guerra mondiale proseguì in una rapida carriera: capo della polizia austriaca nell’aprile[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 212

Brano: [...]ero l’espulsione di 21 deputati del P.P.P.T. accusati di collusione con il fascismo.

L’asprezza della polemica non lasciava peraltro ancora intravvedere come sbocco inevitabile la formazione di un partito unico: nello stesso Partito comunista era viva la percezione che fosse necessario costruire una politica di alleanze non solo in campo sociale, ma anche in quello politico.

Di “multipartitismo” si parlò esplicitamente al III Congresso del P.C.U., tenutosi alla fine del 1946. Révai, intervenendo in quell’occasione, disse: « Questa avanzata verso il socialismo è indubbiamente più lenta del cammino che abbiamo percorso nel 1919, ma noi, compagni, andiamo volentieri verso il socialismo a passo più lento e a prezzo di meno sacrifici a favore degli intellettuali, del contadini, degli uomini semplici, in una parola di tutta la nazione lavoratrice, piuttosto che in maniera affrettata, ma a prezzo di una sanguinosa guerra civile ».

Evidentemente incideva ancora il ricordo della Repubblica dei Consigli e, benché i comunisti sostenuti dall’A[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine P.C.U., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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