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Suggerimento: provare anche O.V.R.A.Il segmento testuale OVRA è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 19Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 808

Brano: Provocazione

per conto delTOvra, provocando V arresto di numerosi antifascisti.

Ma l’agente provocatore forse più abile dell'intera storia della polizia fascista fu Luca Osteria [Ugo], la cui attività cominciò nel 1928 in Francia e si concluse con l’inizio della Seconda guerra mondiale, quando Osteria passò al servizio del controspionaggio militare. Dopo l’armistizio dell’8.9.1943 egli comparve a Milano e condusse un intricato doppio gioco con i tedeschi e con alcuni settori della Resistenza (v. Franchi, Organizzazione), collaborando in tale quadro al salvataggio di partigiani caduti nelle mani delle S.S..

Dal 1928 al[...]

[...]izia e anche i contatti operativi con la falsa organizzazione comunista clandestina in Liguria di fatto cessarono.

Fr.Fu.

Bibliografia: Giorgio Amendola, Storia del P.C.I.: 19211943; A. Acquarone, L'organizzazione dello Stato totalitario; C. Berneri, Lo spionaggio fascista all'estero; B. Ceva, Retroscena di un dramma; C. Conti, Servizio segreto; C. Delzell, I nemici di Mussolini; F. Santi, Storia della Concentrazione antifascista; G. Leto, OVRA: fascismo e antifascismo; G. Leto, Polizia segreta in Italia; E. Rossi, La pupilla del regime; F.

Martinelli, OVRA; E. Rossi, Una spia del regime; P. Spriano, Storia del P.C.I.; D. Zucaro, Lettera all'OVRA di Piti grilli.

Prunotto, Urbano Benigno

N. ad Alba (Cuneo) il 19.11.1886, ivi m. il 14.8.1948; mezzadro. Colono a Piobesi d’Alba, fu mobilitato nella Prima guerra mondiale, rimase ferito sull’Ortigara e raggiunse il grado di sergente maggiore degli alpini.

Autodidatta, assimilò in trincea le parole d’ordine e le idee di affrancamento dei contadini che lo portarono poi aH’impegno politico per l’intera vita, ma anche a sperimentare nuove e concrete tecniche colturali. Partecipò ai fermenti sociali e politici del primo dopoguerra sviluppatisi anche nelle quiete campagne del Cuneense e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 373

Brano: [...]atine, e con ambienti di "liberi pensatori" che facevano capo ad Andrea Finocchiaro Aprile ».

In altra situazione, a contatto con antifascisti dell’Italia settentrionale e poi con l'organizzazione comunista palermitana, era avvenuta la maturazione antifascista di Marcello Cimino. Nel 1943, dopo aver stabilito rapporti con l’organizzazione facente capo al toscano Antonio Bernieri (Partito Socialista Rivoluzionario), Cimino venne arrestato dalI’OVRA mentre prestava servizio militare a Palermo, e quindi tradotto nel carcere romano di Regina Coeli.

Sarà grazie a questa rete di rapporti intessuti anche all'esterno della Sicilia che gran parte degli antifascisti palermitani si legheranno subito alla Resistenza del Nord: dal già citato Pompeo Colajanni a Luigi Cortese (v.) e Di C rollai a nza, dirigenti della lotta partigiana a Parma; dal sottotenente di cavalleria Mimmo Ferrera, palermitano, che insieme ad Adolfo Serafino e quattro suoi compagni, dopo aver raggiunto la vai Chisone, si sacrificò per consentire la ritirata ai suoi compagni [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 332

Brano: [...]tuto gettare discredito sulla sua persona e suM’organismo da lui diretto durante il ventennio fascista,

o di distorcerli.

Recensendo il volume sulla rivista « 11 movimento di Liberazione in Italia », G. Cosmo rimproverò inoltre al Leto di aver tentato di porre, perfino nella formulazione del titolo, fascismo e antifascismo sul medesimo piano.

Su « Il Mondo » del 7.7.1951, Ernesto Rossi accusò il Leto di aver descritto tendenziosamente I’Ovra come una specie di « associazione benefica », mirando sostanzialmente a minimizzare la responsabilità dell'Ovra in quelli che furono i suoi aspetti più aberranti (delazioni, torture e assassinii), e giungendo ad affermare che la linea di condotta delIa polizia politica « era sempre ispirata a criteri di umanità e di benevolenza ».

Dello stesso tendenzioso tenore sono le memorie pubblicate dal Leto sul settimanale « L'Europeo » tra il marzo e l’aprile 1956. A queste, E. Rossi rispose col libro La pupilla del duce, l'Ovra, controbattendo punto per punto le affermazioni del Leto.

Bibliografia: G. L., OVRA Fascismoantifascismo, Bologna 1951; E. R., La pupilla del duce, l’Ovra, Parma 1956.

La. Mei.

Letteratura della Resistenza in Italia

La stessa enunciazione del tema: « letteratura italiana della Resistenza » pone subito un problema critico. E non tanto per la sua vastità, che si presta alle più diverse angolazioni di discorso, quanto piuttosto per il suo immediato richiamo contenutistico, che a quella stessa vastità è connesso, e che può generare numerosi equivoci. L’impostazione, dunque, rischia di essere viziata in partenza, appunto perché l’assunzione di determinati contenuti e istanze non appare più sufficiente oggi (a differenza di alcuni anni fa) c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 331

Brano: [...]to, Guido

N. a Palermo nel 1895; laureato in Legge. Ufficiale di artiglieria in servizio permanente effettivo durante la Prima guerra mondiale, al termine del conflitto lasciò l’esercito per entrare nella Pubblica Sicurezza, dove iniziò una rapida carriera: nel 1922 assunse la direzione della Divisione Affari generali e riservati di P.S. (carica che manterrà fino al 1938) e a 40 anni fu nominato questore di I classe a Roma.

Alla testa dell’Ovra

Fin dalla istituzione delle Leggi eccezionali fasciste (1926) il Leto aveva collaborato con Arturo Bocchini (v.) alla costituzione di quella Divisione di polizia politica del Ministero degli Interni che assunse il nome di Ovra (v.). Nell’ottobre 1938, alla morte di Michelange

lo Di Stefano, ne divenne capo.

Nel 1943, dopo il crollo del fascismo, il Leto aderì alla repubblica di Salò, mantenne la carica di capo dell’Ovra e per due anni, lavorando alle strette dipendenze della Gestapo (v.), guidò la repressione fascista e antipartigiana. Nell’ottobre

1944 divenne vicecapo della polizia della repubblica di Salò in sostituzione di Gherardi.

Secondo dopoguerra

Nell’immediato dopoguerra, per iniziativa dell’Alto Commissariato per l’epurazione (v.) il Leto venne temporaneamente sospeso dalle sue funzioni e sottoposto a giudizio. Ne uscì purtroppo assolto con formula piena e fu riammesso in servizio come funzionario della Pubblica Sicurezza della Repubblica; gli fu anzi affidato l’incarico di direttore di t[...]

[...]riato per l’epurazione (v.) il Leto venne temporaneamente sospeso dalle sue funzioni e sottoposto a giudizio. Ne uscì purtroppo assolto con formula piena e fu riammesso in servizio come funzionario della Pubblica Sicurezza della Repubblica; gli fu anzi affidato l’incarico di direttore di tutte le scuole di polizia d’Italia.

Nel 1952 si ritirò volontariamente a vita privata.

Nel 1951 Leto diede alle stampe un libro autobiografico intitolato OVRA Fascismoantifascismo, suscitando violente reazioni ne

331



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 734

Brano: [...]li italiani a quelle scelte definitive a cui nessuno avrebbe avuto la possibilità di sottrarsi, le più diverse e rinnovate forme di fronda servivano ad assicurare un'apparenza di vitalità e di movimento a una cultura che di fatto rimaneva ferma o si dibatteva in ginocchio. Nella falsa

dialettica di fronda e Accademia, la funzione della prima era per il regime non meno utile di quella della seconda; oltre ad essere, sotto gli occhi vigili dell’OVRA (v.), una comoda valvola di sfogo, la fronda serviva allora anche come un’ottima serra per coltivare, con le poche virtù, tutti i vizi e le debolezze della tradizione culturale italiana.

I fermenti giovanili

Al fenomeno della fronda, ma con caratteristiche per molti aspetti diverse, appare legato il diffondersi deH’antifascismo tra le nuove generazioni di intellettuali che si venivano formando « all’ombra del Littorio ». Nonostante il poderoso sforzo di inquadramento organizzativo e di demagogico indottrinamento, la cosiddetta cultura fascista non riuscì mai ad aver una stabile presa tr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 582

Brano: [...]to operaio.

Combattè nella guerra 19151918 come ufficiale degli alpini e poi come ufficiale medico. Nel 1919 si iscrisse al Partito socialista, militando nella frazione turatiana. Nel 1926, dopo la proclamazione delle leggi eccezionali fasciste, passò al Partito comunista, dal quale ebbe affidato l’incarico di curare l’espatrio dei militanti perseguitati dàlia polizia del regime. Si dovette alla sua opera la scoperta dell’attività di spia deM’OVRA svolta fra gli antifascisti dallo scrittore Dino Segre (v.), noto come Pitigrilli. Richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale, fu inviato come ufficiale medico del 92° Fanteria in Jugoslavia e in Russia. Tornato in patria, dopo I’8.9.1943 fece parte del primo Comitato di liberazione costituito a Torino. Caduto in mano ai fascisti, potè riavere la libertà grazie a uno scambio effettuato dai partigiani con la figlia del console tedesco von Langhen, catturata da Edgardo Sogno con un rocambolesco colpo di mano.

Ritornato alla lotta, ebbe l’incarico di curare l’assistenza ai carcerati p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 404

Brano: [...]ppi di azione patriottica di Genova. In appoggio a uno sciopero dei pubblici trasporti, fece saltare le rotaie del tram a Cornigliano. Il 28 ottobre attaccò la caserma dei fascisti di Sampierdarena: 2 fascisti rimasero uccisi. Ormai individuato, sul suo capo fu posta una taglia di mezzo milione di lire, portata subito dopo a un milione, ma egli rispose abbattendo un altro fascista a Sestri Ponente. Il 12.12.1943, in piazza Tommaso, l’agente dell’OVRA Fiorellino, già responsabile del primo arresto di G.B., Io seguì fino alla piazza Portello: ma, giunto nell'attuale galleria Garibaldi, Buranello lo attaccò sparando, riuscendo poi a dileguarsi nei vicoli della Maddalena. In gennaio attaccò 2 ufficiali tedeschi in via XX Settembre. All’Università, stabiliva intanto contatti con i professori antifascisti, organizzava gli studenti comunisti e creava il C.L.N.. L’1.1.1944 sfuggì per puro caso a un agguato tesogli dai fascisti in una latteria di via Madre di Dio. Essendo la sua vita ormai esposta a continuo pericolo, l’organizzazione del suo part[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 170

Brano: [...]942) e condusse i tedeschi a elAlamein, Auchinleck sostituì il generale Ritchie al comando diretto delI’VIII Armata. Il 15.8.1942 fu destinato in India, quale Comandante in capo, e il comando del Medio Oriente passò al generale Alexander (v.).

Audisio, Walter

Colonnello Valerio. N. ad Alessandria il 28.6.1909; ragioniere. Impiegato presso la ditta Borsalino, nel 1931 diventa membro della organizzazione comunista clandestina. Arrestato dall’OVRA nel 1934, fu confinato per 5 anni nell’isola di Ponza. Nel settembre 1943 organizzò le prime bande partigiane nel Monferrato; successivamente comandò le formazioni garibaldine in provincia di Mantova e nel basso Po. Divenne quindi ispettore delle Brigate Garibaldi e, nel gennaio 1945, ufficiale addetto al Comando generale del C.V.L. (v.) in Milano. Dal suddetto Comando, il 28.4.1945 ricevette l’ordine di portarsi a Dongo (v.), per eseguire la sentenza capitale decretata nei confronti di Benito Mussolini.

Eletto deputato nel 1948, nella lista del Fronte Popolare per la circoscrizione di Ale[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine OVRA, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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