Brano: [...]ebec. Tale telegramma, passato alla storia come « documento Quebec », diceva: « Promemoria da allegare alle condizioni di armistizio presentate dal generale Eisenhower al comandante in capo italiano. Queste condizioni non contemplano l’assistenza attiva dell'Italia nel combattere i tedeschi. La misura nella quale le condizioni saranno modificate in favore dell'Italia, dipenderà dall’entità dell’apporto dato dal governo e dal popolo italiano alle Nazioni Unite, contro la Germania, durante il resto della guerra.
Le Nazioni Unite dichiarano tuttavia senza riserva che ovunque le forze italiane o gli italiani combatteranno i tedeschi, o distruggeranno proprietà tedesche, oppure ostacoleranno i movimenti tedeschi, essi riceveranno tutto l’aiuto possibile dalle forze delle Nazioni Unite.
Nel frattempo, se informazioni sul nemico verranno fornite immediatamente e regolarmente, i bombardamenti degli alleati verranno effettuati, nel limite del possibile, su obbiettivi che influiranno sui movimenti e sulle operazioni delle forze tedesche.
La cessazione delle ostilità fra Nazioni Unite e l’Italia entrerà in vigore a partire da una data e da un’ora che verranno comunicate dal generale Eisenhower.
Il governo italiano deve impegnarsi a proclamare l’armistizio non appena esso verrà annunciato dal generale Eisenhower e ad ordinare alle sue forze e al suo popolo di collaborare da quell'ora con gli alleati ed a resistere ai tedeschi.
Il governo italiano deve, al momento dell'armistizio, dare ordine che tutti i prigionieri delle Nazioni Unite in pericolo di cattura da parte dei tedeschi siano immediatamente rilasciati.
Il governo italiano deve, al momento dell'armistizio, [...]
[...]e l’Italia entrerà in vigore a partire da una data e da un’ora che verranno comunicate dal generale Eisenhower.
Il governo italiano deve impegnarsi a proclamare l’armistizio non appena esso verrà annunciato dal generale Eisenhower e ad ordinare alle sue forze e al suo popolo di collaborare da quell'ora con gli alleati ed a resistere ai tedeschi.
Il governo italiano deve, al momento dell'armistizio, dare ordine che tutti i prigionieri delle Nazioni Unite in pericolo di cattura da parte dei tedeschi siano immediatamente rilasciati.
Il governo italiano deve, al momento dell'armistizio, dare ordine alla flotta italiana e alla maggior parte della marina mercantile, di partire per i porti alleati. Il maggior numero possibile di aerei militari dovrà recarsi in volo alle basi alleate. Qualsiasi base o aereo in pericolo di cattura da parte dei tedeschi dev'essere distrutto. Nel frattempo vi sono molte cose che il maresciallo Badoglio può fare senza che i tedeschi si accorgano di quello che si sta preparando. La natura precisa e l’entità dell'azion[...]
[...]erirsi nei porti a sud della linea VeneziaLivorno. In caso disperato dovranno essere affondati. Tutti i piroscafi devono tenersi pronti a salpare per i porti designati dal generale Eisenhower.
6) Non si dovrà permettere ai tedeschi di prendere in mano le difese costiere italiane.
7) Predisporre i piani perché al momento opportuno le unità italiane dei Balcani possano marciare verso la costa, dove potranno essere trasportate in Italia dalle Nazioni Unite ».
L’« armistizio lungo » venne firmato il 29. 9.1943 a Malta, sulla corazzata Nelson, dal maresciallo Badoglio per l’Italia e dal generale Eisenhower per le Nazioni Unite. Da quel momento l’Italia venne riconosciuta dagli Alleati come « cobelligerante ».
Armistizio e difesa di Roma
Roma è la città ove più attivamente reparti militari, col contributo del popolo, I*8.9.1943 tentarono di opporre una difesa solida e organizzata all’attacco dei tedeschi. Lo schieramento difensivo della Capitale, predisposto dal Comando supremo dell’esercito, alla data del 5 settembre era il seguente:
a) Difesa interna: Corpo d’armata di Roma (al comando del generale Alberto Barbieri) con la divisione « Sassari » (generale Zani), una solida unità forte di 12.000 uomini, con[...]