Brano: Spagna, Fascismo in
Semplificando molto, possiamo risalire al 1898, anno in cui la Spagna perse le ultime colonie, il che determinò un senso di frustrazione in certi settori, alimentando un esasperato patriottismo fino a degenerare nel messianesimo.
I cosiddetti Juegos Florales (Giochi floreali), una manifestazione folcloristica del 1901, ebbero tutti un tema patriottico. Nel 1920 lo scrittore fascista E. Giménez Cabali ero scriveva: « La Spagna è la nazione eletta da Dio ».
D’altra parte, l’esercito spagnolo era abituato a intervenire direttamente nella vita del paese: per esempio, nel 1917 alcune giunte militari fecero la loro comparsa in tutta la Spagna, tranne che a Madrid, ma in maggio, dopo l’arresto dei dirigenti cen[...]
[...]er esempio, nel 1917 alcune giunte militari fecero la loro comparsa in tutta la Spagna, tranne che a Madrid, ma in maggio, dopo l’arresto dei dirigenti centrali, furono costrette a sciogliersi. La reazione militare fu comunque determinante nella caduta del governo, avvenuta un mese più tardi. Si trattava di un esercito coloniale che, al suo rientro nella metropoli, era andato gradualmente trasformandosi in guardiano dell’ordine pubblico o in difensore di torbidi interessi economici nel Nordafrica (fino a far esplodere una guerra che dissanguò ed esasperò il paese) e a creare un gruppo [l’esercito africanista) molto incline all’intervento politico. Appunto questo gruppo comprendeva fra i suoi membri il generale Miguel Primo de Rivera, il cui partito [Union Patriótica) svol* gerà nel paese un ruolo importante, il generale Sanjurjo (18721936) e infine il giovane generale Francisco Franco (v.).
La crisi monarchica era ormai tale che a determinare la caduta della monarchia bastarono le elezioni municipali del 13.4.1931, nelle quali risult[...]
[...]uppo comprendeva fra i suoi membri il generale Miguel Primo de Rivera, il cui partito [Union Patriótica) svol* gerà nel paese un ruolo importante, il generale Sanjurjo (18721936) e infine il giovane generale Francisco Franco (v.).
La crisi monarchica era ormai tale che a determinare la caduta della monarchia bastarono le elezioni municipali del 13.4.1931, nelle quali risultarono trionfatori i candidati repubblicani. Per salvare la corona, Alfonso XIII aveva già tentato di imporre nel 1923 la dittatura di Miguel Primo de Rivera.
Quantunque Miguel Primo de Rivera avesse rifiutato in un suo proclama il titolo di « dittatore », nel novembre 1923, in occasione del viaggio in Italia compiuto dai reali di Spagna insieme al generale, Alfonso XIII disse, indicando Primo de Rivera: « Questo è il mio Mussolini » (P. Aguado Bleye e C. Alcazar, “Manual de Historia de Espana”, tomo III, p. 380).
Su questo periodo vedasi F. BenAmi, “Fascism from above. The Dictatorship of Primo de Rivera in Spain”, 19231930, Oxford, 1983.
Alla instaurazione della Seconda repubblica (14.4.1931) e prima che questa iniziasse la sua politica di riforme, la destra si organizzò e si radicalizzò sempre più, avendo tra
José Antonio Primo de Rivera
i suoi gruppi più influenti i monarchici (Renovación espanola, Carlisti) e alcuni raggruppamenti non definiti quanto a scelta istituzionale, ma molto influenzati dalla Chiesa cattolica [Confederación Espanola de Derechas Autónomas, C.E.D. A.). Tutte queste forze si confrontarono, facendo ricorso anche alla lotta armata, con i gruppi repubblicani [Izquierda Republicana), anarchici [C.N.T., F.A.I[...]
[...]finiti quanto a scelta istituzionale, ma molto influenzati dalla Chiesa cattolica [Confederación Espanola de Derechas Autónomas, C.E.D. A.). Tutte queste forze si confrontarono, facendo ricorso anche alla lotta armata, con i gruppi repubblicani [Izquierda Republicana), anarchici [C.N.T., F.A.I.), socialisti [P.
S.O.E., U.G.T.) e, a partire dal 1920, con i comunisti (P.C.).
Per questi aspetti si vedano: M. Martinez Cuadrado, “La burguesia conservadora/18141931” (Madrid, 1974) e R. Tamames, “La republ ica. La era de Franeo/19301970” (Madrid, 1984), contenenti un’ottima bibliografia ragionata, nonché J. Busquets, “El militar de carrera en Espana” (Barcellona, 1984).
In questo quadro generale si iscrisse il fascismo spagnolo, la cui ascesa alla vita pubblica attraverso gruppi diversi e indipendenti ebbe luogo, molto significativamente, nel
1931.
Alcuni anni prima, intorno al 1920, aveva iniziato la sua attività il già citato E. Giménez Caballero, grande ammiratore del fascismo italiano.
E. Giménez Caballero pubblicherà sul[...]
[...]ero pubblicherà sulla sua rivista La Gaceta Literari a una traduzione del libro “Tecnica del colpo di stato” di Curzio Mal aparte. E, facendosi portavoce del
lo scontento di certi settori, dirà: « Lo spagnolo è nato per comandare, non per essere proletario ».
Quanto al messianesimo religioso, logico in un paese in cui la Chiesa cattolica ha tanto peso storico, lo
vedremo affacciarsi praticamente in tutti i fascisti spagnoli ed è stato considerato uno degli elementi contraddittori di quel regime.
Il “Punto venticinque” della Falange dirà*. « Il nostro movimento associa il sentimento religioso — di gloriosa tradizione e predominante in Spagna — alla ricostruzione nazionale [...] ».
Sono tuttavia conosciute le tensioni generate nel seno stesso della Falange dall'anticlericalismo di certi capi, come Ramiro Ledesma. In tale contesto e considerando il laicismo repubblicano, si potrà comprendere la polarizzazione religiosa che porterà il Vaticano a definire la guerra civile spagnola come una
Crociata », quindi ad appoggiare e a benedire la fazione nazionalista.
Fondazione della Falange
La comparsa reale e organizzata del fenomeno fascista si ebbe in Spagna nel 1931, anno in cui apparvero i! Partido Nacionalista del dottor Albihana e si organizzarono le Milicias Carlistas, forza d'urto del carrismo, partito monarchico integralista sorto nel secolo XIX e protagonista di una lunga serie di lotte.
Il 14.3.1931 uscì il pr[...]
[...]31, anno in cui apparvero i! Partido Nacionalista del dottor Albihana e si organizzarono le Milicias Carlistas, forza d'urto del carrismo, partito monarchico integralista sorto nel secolo XIX e protagonista di una lunga serie di lotte.
Il 14.3.1931 uscì il primo numero di La conquista del estado (l’ultimo uscirà il 25.10.1931), pubblicazione apertamente fascista che, nel fascicolo del 10 ottobre, annunciò l’immediata creazione delle Juntas Ofensivas Nacionales Sindicalistas [J.O. N.S.), sorte dalla fusione dei gruppi di Onésimo Redondo (19051936) e Ramiro Ledesma (19051936).
Di esse si dirà: « Le J.O.N.S. rappresentano il primo tentativo organico del Nacional Sindicalismo spagnolo, nato prima di quello fondato in Portogallo da Rolao Pròto » (O. Aguado BleyeC. Alcazar, op. cit., tomo III, p. 923).
Ramiro Ledesma era un intellettuale noto anche per aver pubblicato sulla “Revista de Occidente” (fondata da J. Ortega y Gasset) alcuni articoli sul pensiero tedesco. Di scarse risorse economiche, doveva lavorare alle Poste e la pubblicazione di “La conquista del estado” sopravvisse soltanto finché potè contare su sovvenzioni, soprattutto di monarchici e agrari.
Sempre nel 1931, esattamente il 13 giugno, apparve a Valladolid, una delle città castigliane centro di interessi agrari, il giornale Libertad, pubblicato da Onésimo Redondo che, il 9.8.1931, fondò le Juntas Castellanas de Actuación Hispànica. Redondo era un leader religioso molto legato ai bieticultori locali, ma anche buon conoscitore della filosofia tedesca per essere stato lettor[...]