Brano: Appendice
l’Ordine di Lenin e promosso capo della polizia dell’Azerbaigian. In questo ruolo acquistò sempre più potere, fino a diventare nel 1932 segretario generale del Partito comunista della Transcaucasia (Georgia, Azerbaigian, Armenia).
Capo dell’N.K.V.D.
Intorno alla metà degli anni Trenta Berija fu chiamato a Mosca, ai vertici dell’N.K.V.D. (v.), la temutissima polizia politica dell’U.R.S.S. diretta da Ezov. Egli fu quindi fra i maggiori corresponsabili delle “purghe” e delle sanguinose repressioni che segnarono quel periodo della storia sovietica. Quando lo stesso Ezov nel 1938 fu eliminato, Berija ne prese il posto. Alla fine del 1938 divenne ministro degli Interni dell’U.R.S.S. e l’anno successivo entrò a far parte del Comitato centrale del P.C.U.S. e del Politburò. Nel febbraio 1941 (sempre mantenendo la direzione dell’N.K.V.D.) divenne commissario generale della sicurezza nazionale e vicepresidente del Consiglio dei minis[...]
[...]’U.R.S.S. diretta da Ezov. Egli fu quindi fra i maggiori corresponsabili delle “purghe” e delle sanguinose repressioni che segnarono quel periodo della storia sovietica. Quando lo stesso Ezov nel 1938 fu eliminato, Berija ne prese il posto. Alla fine del 1938 divenne ministro degli Interni dell’U.R.S.S. e l’anno successivo entrò a far parte del Comitato centrale del P.C.U.S. e del Politburò. Nel febbraio 1941 (sempre mantenendo la direzione dell’N.K.V.D.) divenne commissario generale della sicurezza nazionale e vicepresidente del Consiglio dei ministri.
Nel periodo di “non aggressione” fra l’Unione Sovietica e la Germania hitleriana (agosto 1939giugno 1941) l’N.K.V.D. diretta da Berija collaborò attivamente con la Gestapo, consegnando nelle mani della polizia nazista non meno di 500 comunisti tedeschi o austriaci a suo tempo emigrati in U.R.S.S. e finiti nei lager sovietici in seguito alle “purghe”. Come contropartita, i nazisti consegnarono a Berija numerosi comunisti russi e di altri paesi che si trovavano detenuti in Germania (tra cui molti ex combattenti di Spagna). Buona parte di questi furono poi uccisi o deportati nei campi russi.
Nel giugno 1941, dopo l’invasione tedesca deìl'Unione Sovietica, Berija fu chiamato a far parte del Comitato per la[...]
[...]uona parte di questi furono poi uccisi o deportati nei campi russi.
Nel giugno 1941, dopo l’invasione tedesca deìl'Unione Sovietica, Berija fu chiamato a far parte del Comitato per la difesa dello Stato a fianco di Stalin, Molotov, Voroscilov e Malenkov. Nel corso della guerra il suo potere personale andò costantemente aumentando, sia nelle strutture economiche e industriali belliche (il cui funzionamento passò sotto il diretto controllo dell’N.K.V. D.) sia negli apparati militari a ogni livello, dove gli uomini di Berija erano onnipresenti per controllare il funzionamento delle forze armate. Nell’aprile 1943, quando venne istituito un nuovo organo di controspionaggio chiamato Smerse ( = Morte alle spie), i quadri furono tratti dall’N.K.V.D..
Al termine della guerra e quantunque non fosse un militare, Berija fu
Lavrenti P. Berija
insignito dell’altissimo grado di Maresciallo deìl’Unione Sovietica. Poiché da lui dipendevano di fatto sia il ministero degli Interni che quello della Sicurezza nazionale, fu il più stretto collaboratore di Stalin anche negli anni immediatamente postbellici che videro abbattersi sull’U.R.S.S. e nei paesi satelliti nuove ondate di terrore.
Alla morte del dittatore (marzo 1953), data l’impopolarità che lo circondava, Berija dovette accontentarsi di mantenere i suoi incarichi di ministro degl[...]
[...]ncorrente e nel
lo stesso tempo a scaricare su di lui le responsabilità dello stalinismo (v.).
Arresto e fucilazione
Significativi particolari sulla fine di Berija verranno resi noti ufficialmente nel marzo 1988, in una intervista senza dubbio veritiera e rilasciata dal generale sovietico Ivan Zub al quotidiano delle Forze armate “Krasnaia Zvezda” (Stella Rossa).
Essendo Berija l’uomo più potente dell’U.R. S.S., dal quale dipendeva l’N.K.V.D. che teneva sotto controllo tutto l’esecutivo e gli stessi dirigenti sovietici, il suo arresto doveva essere compiuto da altre forze e segretamente. Il 26.6.1953, mentre nello studio già appartenuto a Stalin era in corso, presieduta da Malenkov, una riunione del Presidium del Comitato centrale del P.C.U.S., Bulganin (v.) e Krusciov (v.), eludendo la sorveglianza degli agenti di Berija in servi
zio presso il Cremlino, convocarono segretamente sei alti ufficiali del Distretto militare di Mosca (tra cui Zub), ponendoli al comando di Zukov (v.). Salvo quest’ultimo (che faceva parte del complo[...]
[...]ente di ciò che dovevano fare solo al momento deH’azione e personalmente da Bulganin e Krusciov usciti con un pretesto dalla stanza di riunione. A un segnale convenuto (un colpo di campanello dato da Malenkov), i sei dovevano irrompere nella stanza con le pistole in pugno e circondare Berija. Così infatti fecero, fra lo stupore degli altri membri del Presidium. A quel punto Malenkov mise ai voti la decisione di arrestare il temutissimo capo dell’N.K.V.D. e il risultato della votazione fu unanime. Berija venne rinchiuso in un salottino sorvegliato dal commando e, nel giro di alcune ore, il corpo di guardia del Cremlino venne sostituito da 50 ufficiali della contraerea di Mosca scelti e convocati personalmente da Zub. Più tardi Berija fu segretamente trasferito in una caserma e infine in un bunker sotterraneo del Distretto di Mosca, dove fu segretamente tenuto per quattro mesi, fino alla data del processo. Processato, sempre segretamente, a partire dal 18 dicembr in una stanza dello stesso Distretto militare, insieme a 6 dei suoi più stretti [...]