Brano: [...]rente dei Preraffaelliti, fondata nel 1848 da Hunt, Rossetti e Millais.
Nella seconda metà del secolo, quando sotto il segno del positivismo cominciavano ad avere sviluppo l'etnologia e la paletnologia come scienze naturalistiche dell'umanità e le imprese coloniali aumentavano continuamente il materiale degli antichi fondi museografici, si costituirono le grandi collezioni di arte primitiva, popolare e preistorica del British Museum (1879), del Musée de SaintGermainenLaye e del Musée d'Ethnographie du Trocadero, divenuto nel 1937 Musée de l'Homme. Il materiale di provenienza asiatica era esposto al Musée Guimet, fondato a Lione nel 1879 e trasferito a Parigi 10 anni dopo, frequentatissimo dai pittori impressionisti.
Con quello che si può definire il primo pittore veramente moderno, Paul Gauguin, il materiale primitivo diventa fonte di continua ispira zione sia sul piano della produzione artistica sia su quello della vita quotidiana. Nell'ambiente artistico il gusto più autentico e crudo entra all'inizio del nastro secolo: è la scoperta dell'arte negra da parte dei Fauves, ad interessarsi della quale il primo é Vlaminck nel 1904. E sempre Vlaminck ad avviare Matisse e Derain (che nel 1905 dip[...]
[...]é quindi naturale che tra le varie forme artistiche preistoriche egli abbia preferito quella organica dei popoli cacciatori e raccoglitori del paleolitico superiore e quelle astratte mesolitiche e neolitiche.
Nella vasta opera di Picasso si riscontrano le seguenti immagini preistoriche:
Figura di profilo (1928) — Quest'immagine è molto simile a quella della venere di Lespugne, pubblicata per la prima volta da SaintPérier nel 1922 ed esposta al Musée de l'Homme di Parigi. La forma della testa, la nuca inesistente, il collo allungato, e l'impostazione del capo sul collo sono identici.
Torero e toro ferito (1929) — I tori sovrapposti che si osservano nella parte destra dell'incisione sono assai simili a quelli incisi sulle pareti
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della Pena de Candamo (Oviedo), pubblicati da H. Breuil, Alcade del Rio, Sierra, nel 1911.
Venere (1931) — Il nudo modellato in argilla presenta elementi comuni a quasi tutte le veneri modellate, incise o scolpite dagli artisti della società paleolitica: lo stesso ingrossamento esagerato del[...]
[...]articolare a quella di Savignano, trovata nel 1925 da alcuni operai che scavavano le fondamenta di una casa, e pubblicata nello stesso anno da Antonelli.
Torso (1931) — L'eccessivo sviluppo dei seni, la forma e l'impostazione della testa, il taglio della figura, l'assenza di lineamenti nel volto, la mancanza delle braccia, fanno immediatamente pensare alla venere dei Balzi Rossi, pubblicata da Reinach nel 1898 ed esposta nei pressi di Parigi al Musée de SaintGermainenLaye.
Figura di bronza (1943) — Il corpo é a fuso e i soli elementi che sporgono sono due appendici (braccia? seni?); qualsiasi cosa esse rappresentino, la stessa struttura fusiforme interrotta da sporgenze analoghe la riscontriamo nella venere di Dolni Vestonice (Moravia).
Circo (1945) — La disposizione dinamica delle figurine nello spazio, la mancanza assoluta di chiaroscuro, le forme dei carpi, sono elementi frequenti nell'arte levantina della penisola iberica, arte neolitica che segna una transizione dal realismo del paleolitico superiore allo schematismo neolitico. Le [...]
[...] figura femminile formata da piú immagini sovrap
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poste. La stessa tecnica dominava nell'arte mobiliare del paleolitico superiore; il ciottolo era infatti usato dall'artista di 20.000 anni fa per incidervi figure diverse (per lo più di animali) che servivano per funzioni differenti: questo é il motivo per cui sullo stesso ciottolo paleolitico si notano alcune figure sovrapposte. Alcuni ciottoli di questo tipo sono esposti al Musée de l'Homme.
Altri esempi di figure sovrapposte sono: Testa (1923), Torero e toro ferito (1929), Uomo a cavallo (1925), Gesso (1941); Profili (s.d.).
Incisione e materia:
Ciottolo (1937) Il ciottolo presenta una testa di uomo incisa; la tecnica dell'incisione e la materia (ciottolo) appartengono al mondo paleolitico anche se sono stati usati da Picasso in funzione di un'immagine non preistorica. Moltissimi ciottoli incisi paleolitici sono esposti nei principali musei del mondo fin dalla fine del 1800.
Quattro ciottoli (1937), Ciottolo con profilo di uomo (1938), Ciottolo con torso (1940),[...]
[...], Ossocon profilo femminile (1940), Gesso (1941), Testa di cavallo (1945), 15 ciottoli (1945), Osso con donnina (1946).
Un altro aspetto, meno preciso e documentabile ma sempre fondamentale che ha esercitato la sua influenza su Picasso é costituito dalla suggestione in senso vasto della visione di opere preistoriche, sia nel loro ambiente naturale, sia nella loro organizzazione museografica. La visione di un ciottolo inciso in una vetrina del Musée de l'Homme o del Musée de SaintGermainenLave ha senza dubbio lasciato in Picasso la suggestione di una macchia bianca su di uno sfondo scuro. Questa suggestione precisa la riscontriamo in: Uccelli (1906), Litografie (192223), Nature morte (1923).
La suggestione può anche essere quella esercitata dalla disposizione di una serie di veneri paleolitiche così come sono esposte nella vetrina di un museo o presentate nella pagina di un libro. Prescindendo da que sta premessa non si potrebbero spiegare le Otto donne del 1946.
Anche altre suggestioni possono avere esercitato la loro forza su Picasso: la suggestione delle [...]
[...]nei si riscontrano naturalmente elementi simili che per lo piú, tranne i casi Braque e Klee, derivano da Picasso e da Mirti più che direttamente dal mondo preistorico.
Tralasciando tali pittori, si farà ora un breve accenno al preistoricismo degli scultori contemporanei, segnalando i più significativi contatti.
C. BRANCUSI: Princesse X (1916) — La scultura è molto simile alla venere dei Balzi Rossi, pubblicata nel 1898 da Reinach ed esposta aI Musée de SaintGermainenLaye, nei pressi di Parigi.
Mademoiselle N. B. (1928) — Tale confronto, come ho già detto, é stato fatto da R. Huyghe. Aggiungo soltanto che la venere di Lespu gue é stata pubblicata nel 1922 da St. Périer.
JESPERs: Femme (1933) — Braccia, seni, ventre e braccia formano un blocco unito; inoltre la scultura è priva di gambe e di testa; é insomma un frammento moderno. La stessa disposizione degli elementi e il taglio della figura li riscontriamo nella venere di Kostienki, pubblicata da Reinach nel 1924, il cui calco si trova esposto al Musée de l'Homme.
FLANAGAN: Animale (s.[...]
[...]é stato fatto da R. Huyghe. Aggiungo soltanto che la venere di Lespu gue é stata pubblicata nel 1922 da St. Périer.
JESPERs: Femme (1933) — Braccia, seni, ventre e braccia formano un blocco unito; inoltre la scultura è priva di gambe e di testa; é insomma un frammento moderno. La stessa disposizione degli elementi e il taglio della figura li riscontriamo nella venere di Kostienki, pubblicata da Reinach nel 1924, il cui calco si trova esposto al Musée de l'Homme.
FLANAGAN: Animale (s.d.) — La posizione dell'animale con le zampe piegate e la testa che si volta bruscamente è comune a molte sculture che adornavano i bastoni di comando preistorici; agli stambecchi ad' esempio di Mas d'Azil, pubblicati da Breuil nel 1913.
DALWOOD: Donna in piedi (1957) — In questa scultura esposta a Londra nella mostra di scultura all'aria aperta tenuta ad Holland Park nel 1957, vi sono molti elementi della venere di Willendorf (pubblicata da Svón Bathit nel 1909); la stessa steatopigia, la stessa posizione delle gambe, la stessa assenza del collo. Qui non è [...]