Brano: [...] S. Johnson, ex membro dell'Ufficio piani del Comitato degli Stati maggiori ha scritto per la autorevole rivista U. S. News and World Report. L'interesse dell'articolo risiede non soltanto nella brutale franchezza delle ammissioni ma anche nel fatto che sono state riprese da uno dei principali periodici del mondo americano della grande industria, molto ascoltato da tutti gli organismi di governo degli Stati Uniti.
Dal punto di vista militare il Medio Oriente è della massima importanza strategica per gli Stati Uniti. Le ragioni di tale importanza sono le seguenti:
1) La sua posizione geografica. Il Medio Oriente è il punto d'incrocio strategico tra l'Europa, l'Asia e l'Africa. Pertanto non deve essere valutato dal punto di vista delle possibilità di movimenti terrestri, antiquata concezione adeguata agli eserciti babilonesi. Il Medio Oriente di oggi è un enorme complesso di strade e comunicazioni terrestri, marittime, aeree.
2) La regione possiede inoltre enormi ricchezze sotto forma di smisurate riserve petrolifere, necessarie alla vita del mondo moderno.
3) Dall'epoca zarista in poi i dirigenti della Russia hanno desiderato il Medio Oriente per la sua collocazione geografica. Gli attuali dirigenti sovietici, con le loro ambizioni mondiali, lo desiderano anche più di prima.
4) Le masse popolari del Medio Oriente, e quindi il controllo di esse, costituiscono un fattore decisivo deli' equilibrio strategico mondiale.
5) Infine, nelle sue ultime manifestazioni, il Medio Oriente sta sviluppando quella che potremmo chiamare una « potenza strategica », che si dilata al di let della propria zona.
Per « potenza strategica » intendo indicare quanto segue: una volta che l'Algeria si allea, diciamo, con l'Egitto o con un gruppo di nazioni del Medio Oriente, ogni animosità contro gli Stati Uniti che si sviluppi in queste regioni viene immediatamente trasmessa, come per telefono, fino ai limiti occidentali del Mediterraneo. Più specificatamente, dato che è stata l'Unione Sovietica ad armare in modo massiccio sia il Medio Oriente che l'Algeria, dobbiamo constatare che il nostro f ondamentale nemico, la Russia, sta estendendo la sua potenza strategica lungo tutto il litorale meridionale del Mediterraneo. Non è pensabile che la Russia abbandoni questo obiettivo, solo a causa di una momentanea sconfitta che gli arabi hanno subito da parte . degli israeliani.
Linea di comunicazione commerciale. — La via d'acqua che dall'Atlantico, attraverso il Canale di Suez ed il Mar Rosso conduce all'Oceano Indiano, è stata considerata per lungo tempo come una via di comunicazione vitale per il commercio e per le linee di trasporto mo[...]
[...]ce all'Oceano Indiano, è stata considerata per lungo tempo come una via di comunicazione vitale per il commercio e per le linee di trasporto mondiali. La stessa cosa è vera oggi per un'altra vitale forma di trasporto: le comunicazioni aeree.
All'estremità orientale del Mediterraneo sta la Turchia, bastione orientale della NATO, organizzazione creata appunto per contenere l'aggressione sovietica. Le strade che collegano l'Unione Sovietica con il Medio Oriente passano attraverso i territori e gli spazi aerei dell'Iran e della Turchia. Si tratta di paesi che gli Stati Uniti hanno rifornito di massicci aiuti militari e d'altro genere, ed ai quali la Russia sta adesso strizzando l'occhio. In particolare è necessario che la Turchia sostenga il fianco destro della NATO, e che ii Mediterraneo sostenga l'intero fianco meridionale della NATO: l'Italia, la Grecia e la Turchia.
Se mai i sovietici riusciranno in un modo o in un altro a conquistare una posizione dominante in questa parte del mondo, attraverso i loro satelliti nel Medio Oriente o attraverso ba[...]
[...] rifornito di massicci aiuti militari e d'altro genere, ed ai quali la Russia sta adesso strizzando l'occhio. In particolare è necessario che la Turchia sostenga il fianco destro della NATO, e che ii Mediterraneo sostenga l'intero fianco meridionale della NATO: l'Italia, la Grecia e la Turchia.
Se mai i sovietici riusciranno in un modo o in un altro a conquistare una posizione dominante in questa parte del mondo, attraverso i loro satelliti nel Medio Oriente o attraverso basi aeree, navali e forse anche terrestri in questa zona, qualsiasi sostegno della NATO da parte della Turchia diventerebbe estremamente incerto.
Il Mediterraneo, dopo la seconda guerra mondiale, è stato prima un « lago anglo francoamericano »; poi, con il ritiro della flotta francese dalla NATO, è diventato un « lago angloamericano ». Ora, data l'evidente intenzione della Gran Bretagna di ritirarsi dagli impegni strategici in questa come nelle altre zone, il Mediterraneo somiglia più di ogni altro ad un «lago americano ». Comunque, non più di nove mesi fa, risultò chiarissimo [...]
[...] di altre navi da guerra.
Controffensiva in pericolo. — Questo è il punto che bisogna imprimersi bene in mente: qualsiasi ulteriore minaccia alla Sesta flotta americana o alle operazioni dei sottomarini USA nel Mediterraneo, costituisce una riduzione anche se minima, della contropressione nuc'eare degli Stati Uniti verso la Russia. Tutto ciò ha una importanza psicoloaica ancora maggiore in relazione al problema di chi esercita più influenza nel Medio Oriente.
La crescente ostilità delle nazioni del Medio Oriente nei confronti deal; Stati Uniti e la loro amicizia verso l'Unione Sovietica, costituiscono, a mio giudizio, una perdita strategica di grandi proporzioni.