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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Majakovskij è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Recensione di Marzio Marzaduri su Rosemarie Ziegler, Alcksej Kruchenych als Sprachkritiker, in «Wiener Slavischistes Jahrrbuch», Wien, Bohlau, 1978, pp. 286-310; Serena Vitale (a cura di), l'Avanguardia russa, Milano, Mondadori, 1979, pp CXVIII-345 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]inuziosamente la trama degli eventi, argomento di solito accolto con grande rispetto nel nostro paese, neanche questo serviva a dare un briciolo di dignità all'opera di Krucënych.
E ora
bisognerebbe cominciare un capitolo su Krucënych
ma ho paura:
l'aristocrazia della stampa si metterà a strillare
Peccato,
bisognerebbe sapere chi era Kruënych!
Già negli anni Trenta, quando apparvero questi versi, in un poema di Nikolaj N. Aseev dedicato a Majakovskij, era considerato sconveniente parlare di Kruèënych.
Eppure, Kruèënych era stato un protagonista dell'avanguardia russa prerivoluzionaria, eroe delle serate futuriste e bersaglio prediletto degli strali borghesi. Con i suoi modi sprezzanti, con le sue sequenze di suoni prive di senso, recitate fra ster
RECENSIONI 737
minati sbadigli, riusciva a mandare su tutte le furie ogni sorta di pubblico. Un numero sicuro, il suo, nel teatro futurista!
La zaum', o lingua transmentale, ch'egli aveva escogitato, ebbe un grande successo di scandalo, come si sa: se ne occuparono subito brillanti conferenz[...]

[...]egli orrori e delle mostruosità della vita! ». Un reazionarissimo giornalista moscovita mise addirittura in guardia gli sbadati borghesi, contro la zaum'. Chi attenta alla lingua, scriveva, attenta in realtà agli assetti sociali, che sulla comunicazione linguistica si fondano. E concludeva: « Krucënych è un nemico della patria. Non mi meraviglierei affatto se si scoprisse che è anche un socialista! ». Rozzo, ma efficace.
Krucënych fu stimato da Majakovskij (che lo chiamava « gesuita della parola »). Aseev, Chlebnikov, Pasternak, ma soprattutto da Matju"sin, Malevic, Lisickij, Terent'ev, Tret'jakov. Malevic e Matjus"in lo ritennero piú intéressante di Majakovskij stesso. Kornej Cukovskij, brillante giornalista e protostorico del futurismo russo, scrisse che l'intera età prerivoluzionaria delle lettere russe si sarebbe potuta definire « età di Krucënych ». Ma ebbe anche violenti detrattori, capintesta dei quali fu il colto ed elegante poeta Benedikt Livgic, futurista per poco e per caso.
L'oblio, dunque, venne dopo, negli anni Trenta. Fu Vladimir Markov, poeta émigré e studioso eminente del Novecento russo, a togliere Krucënych dall'ingiusta dimenticanza, facendone anzi l'eroe del suo Russian Futurism: A History, che apparve a Berkeley, nel 1968. Due [...]

[...]egli anni Dieci e Venti, all'avanguardia dileggiata e dimenticata, in evidente contrapposizione all'altra avanguardia quella lefista e costruttivista, che conosceva anch'essa una rinnovata fortuna, in quegli anni.
Che l'avanguardia russa fosse tagliata orizzontalmente, cosicché i vari gruppi in cui si organizzò sono sovente combinazioni superficiali ed effimere, ne erano consapevoli anche i protagonisti. Recensendo gli spettacoli di Kruèënych e Majakovskij, che erano andati in scena ai primi di dicembre del 1913, al teatro LunaPark di Pietroburgo, il pittore e musicista Michail Matju"sin assumeva i due testi come esemplari di due diverse tendenze del futurismo, l'una astratta e alogica, mentre l'altra, che Matju"sin riteneva assai meno interessante, puntava piuttosto a una revisione dei contenuti, salvando le forme della comunicazione artistica tradizionale.
Ora, questa linea alogica, astratta e asociale, della quale l'operetta di Kruèënych, Matjusin e Maleviè Pobeda nad solncem è il testo piú rappresentativo, si coagulò soprattutto, attorno a[...]

[...]ghese, mentre invece ... A ben pensarci, qualcosa del genere si diceva già negli anni Venti, fra i nemici dell'avanguardia.
L'errore di tale schema interpretativo mi pare derivi soprattutto dall'aver separato l'esperienza della avanguardia russa da quella europea.
Ho detto che sin dall'inizio ci sono nel cubofuturismo, e negli altri futurismi, due diverse tendenze, una assolutamente negativa e un'altra tendenzialmente positiva. Di quest'ultima Majakovskij fu il poeta piú rappresentativo. Proprio Majakovskij, ben avanti la rivoluzione, nel 1915, aveva invitato a lasciare « il sonaglio del buffone per la riga dell'architetto ». Ma tali tendenze sono presenti in tutta l'avanguardia europea! Breton è a fianco di Tzara, a Parigi nel 1920, ma ha già in mente che al nichilismo dadaista dovrà seguire un programma costruttivo.
La tendenza negativa raggiunse la sua acme a Zurigo e a Tiflis, negli anni della guerra; nel dopoguerra l'arte venne ovunque restaurata. Certo in Russia, ormai Unione Sovietica, tale restaurazione assunse forme specifiche. Ma la rivoluzione russa fu un fatto mondiale, che impose n[...]

[...]ismo dadaista dovrà seguire un programma costruttivo.
La tendenza negativa raggiunse la sua acme a Zurigo e a Tiflis, negli anni della guerra; nel dopoguerra l'arte venne ovunque restaurata. Certo in Russia, ormai Unione Sovietica, tale restaurazione assunse forme specifiche. Ma la rivoluzione russa fu un fatto mondiale, che impose nuove condizioni d'esistenza all'avanguardia, ovunque. In un articolo del 1918, apparso sull'organo dei futuristi, Majakovskij fissò il programma futuro del gruppo in una « rivoluzione dello spirito », che avrebbe dovuto completare le altre rivoluzioni, quella politica e sociale. Un decennio piú tardi, Breton cercava ancora di mettere assieme Marx e Rimbaud, il « transformer le monde » con il « changer la vie ». Anch'egli cercava una « ricomposizione » delle due avanguardie, artistica e politica, e anch'egli conoscerà una sconfitta, come già i Dada berlinesi, che per primi nell'Europa occidentale avevano cercato senza successo di battere questa strada.
740 RECENSIONI
Vorrei ora porre un altro problema, d'ordine eti[...]



da Recensione di Alfonso Paolella su Roland Barthes, La chambre claire. Note sur la photographie, Cahiers du Cinéma, Paris, Gallimard-Seuil, 1980, pp.193 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]inuziosamente la trama degli eventi, argomento di solito accolto con grande rispetto nel nostro paese, neanche questo serviva a dare un briciolo di dignità all'opera di Krucënych.
E ora
bisognerebbe cominciare un capitolo su Krucënych
ma ho paura:
l'aristocrazia della stampa si metterà a strillare
Peccato,
bisognerebbe sapere chi era Kruënych!
Già negli anni Trenta, quando apparvero questi versi, in un poema di Nikolaj N. Aseev dedicato a Majakovskij, era considerato sconveniente parlare di Kruèënych.
Eppure, Kruèënych era stato un protagonista dell'avanguardia russa prerivoluzionaria, eroe delle serate futuriste e bersaglio prediletto degli strali borghesi. Con i suoi modi sprezzanti, con le sue sequenze di suoni prive di senso, recitate fra ster
RECENSIONI 737
minati sbadigli, riusciva a mandare su tutte le furie ogni sorta di pubblico. Un numero sicuro, il suo, nel teatro futurista!
La zaum', o lingua transmentale, ch'egli aveva escogitato, ebbe un grande successo di scandalo, come si sa: se ne occuparono subito brillanti conferenz[...]

[...]egli orrori e delle mostruosità della vita! ». Un reazionarissimo giornalista moscovita mise addirittura in guardia gli sbadati borghesi, contro la zaum'. Chi attenta alla lingua, scriveva, attenta in realtà agli assetti sociali, che sulla comunicazione linguistica si fondano. E concludeva: « Krucënych è un nemico della patria. Non mi meraviglierei affatto se si scoprisse che è anche un socialista! ». Rozzo, ma efficace.
Krucënych fu stimato da Majakovskij (che lo chiamava « gesuita della parola »). Aseev, Chlebnikov, Pasternak, ma soprattutto da Matju"sin, Malevic, Lisickij, Terent'ev, Tret'jakov. Malevic e Matjus"in lo ritennero piú intéressante di Majakovskij stesso. Kornej Cukovskij, brillante giornalista e protostorico del futurismo russo, scrisse che l'intera età prerivoluzionaria delle lettere russe si sarebbe potuta definire « età di Krucënych ». Ma ebbe anche violenti detrattori, capintesta dei quali fu il colto ed elegante poeta Benedikt Livgic, futurista per poco e per caso.
L'oblio, dunque, venne dopo, negli anni Trenta. Fu Vladimir Markov, poeta émigré e studioso eminente del Novecento russo, a togliere Krucënych dall'ingiusta dimenticanza, facendone anzi l'eroe del suo Russian Futurism: A History, che apparve a Berkeley, nel 1968. Due [...]

[...]egli anni Dieci e Venti, all'avanguardia dileggiata e dimenticata, in evidente contrapposizione all'altra avanguardia quella lefista e costruttivista, che conosceva anch'essa una rinnovata fortuna, in quegli anni.
Che l'avanguardia russa fosse tagliata orizzontalmente, cosicché i vari gruppi in cui si organizzò sono sovente combinazioni superficiali ed effimere, ne erano consapevoli anche i protagonisti. Recensendo gli spettacoli di Kruèënych e Majakovskij, che erano andati in scena ai primi di dicembre del 1913, al teatro LunaPark di Pietroburgo, il pittore e musicista Michail Matju"sin assumeva i due testi come esemplari di due diverse tendenze del futurismo, l'una astratta e alogica, mentre l'altra, che Matju"sin riteneva assai meno interessante, puntava piuttosto a una revisione dei contenuti, salvando le forme della comunicazione artistica tradizionale.
Ora, questa linea alogica, astratta e asociale, della quale l'operetta di Kruèënych, Matjusin e Maleviè Pobeda nad solncem è il testo piú rappresentativo, si coagulò soprattutto, attorno a[...]



da a.n.[Anna Nozzoli], scheda sintetica di «Società» (1945-1961) in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...] negli scritti di Gramsci (nel 1949 il periodico anticipò alcuni degli scritti dal carcere, in corso di pubblicazione presso l'editore Einaudi). Anche sul terreno della ricerca letteraria, prima assai confusa ed eterogenea, viene operata una riorganizzazione metodologica ai fini di adeguare le posizioni critiche all'orientamento politicoculturale sostenuto dalla rivista (modelli proposti, in questo settore, i sovietici Eisenstein, Biock, Esenin, Majakovskij) e i premarxisti Bielinskij, Cernisveskij) .
Dal 1957 in poi la rivista ha teso ad arricchire il suo contenuto particolarmente nell'ambito della ricerca filosofica e metodologica, dell'economia teorica, della storia del pensiero politico e sociale, con particolare riferimento alle problematiche del marxismo teorico. Fra le collaborazioni del periodo si ricordano quelle di C. Luporini, A. Banfi, G. Della Volpe, M. Rossi, N. Badaloni. (a. n.)


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Majakovskij, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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