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Il segmento testuale Lukács è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 108Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Recensione di Remo Ceserani su Francesco Orlando, freudiano del «misanthrope» e due scritti teorici, Torino, Einaudi, 1979, pp. 248 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]mali.
La proposta teorica di Orlando, verificata per ora su un certo numero di testi appartenenti a un arco abbastanza ampio della storia letteraria francese (dal Grand siècle a Baudelaire, Mallarmé e Proust) forse non ha ancora ricevuto l'attenzione che merita. I francesi, come è noto, si accorgono molto tardi dei contributi che critici di altri paesi recano allo studio della loro stessa letteratura (è accaduto con Benjamin, Auerbach, Spitzer, Lukács e molti altri). Da noi l'interesse, nella discussione critica,
mi pare che sia stato notevole, ma le applicazioni e le verifiche concrete non sono state per ora numerose. (Orlando ricorda, nell'Introduzione, pp. 389, quelle di Siti, Paduano, Zatti e Fiorentino.)
Per questo mi pare opportuno offrire qui un nuovo esempio di applicazione, che non può essere naturalmente la lettura freudiana di un testo — non ci sarebbe spazio per essa in una recensione — ma un'ipotesi di lettura, che potrebbe diventare freudiana: dell'Aminta di Tasso. Indico schematicamente alcuni punti da cui potrebbe partire[...]

[...]ilosofica italiana ed europea, una generale tendenza ad una riconsiderazione critica della figura e dell'opera di Friedrich Nietzsche. Un rinnovato interesse ha investito un pensatore che, principalmente in campo marxista, ha conosciuto il peso della svalutazione e dell'anatema. Come è stato anche altrove ripetutamente affermato, la responsabilità maggiore dell'operazione ideologica di « neutralizzazione » del filosofo tedesco è da attribuire al Lukács de La distruzione della ragione che, confinando Nietzsche sul versante estremo dell'« irrazionalismo » vitalistico, gli ha affidato la mera funzione di espressione teoricofilosofica delle istanze di aggressiva espansione dell'imperialismo germanico. Su questa linea interpretativa Nietzsche è stato letto come momento di una piú generale rivolta contro la « ragione » che informerebbe la totalità dello sviluppo storico dell'Occidente.
Cosi la storia è diventata campo di una lotta — di sapore gnosticomanicheo — tra un originario telos storico in via di realizzazione in virtú di una interna neces[...]

[...]one » che informerebbe la totalità dello sviluppo storico dell'Occidente.
Cosi la storia è diventata campo di una lotta — di sapore gnosticomanicheo — tra un originario telos storico in via di realizzazione in virtú di una interna necessità (appunto la Ragione come scansione di momenti in sé logicamente « positivi »), ed una confusa e torbida rivendicazione del « vitale » sull'intelletto e la ragione dialogica che raffigurerebbe, sempre secondo Lukács, la manifestazione specifica della stagnante e parassitaria (« negativa ») opposizione reazionaria allo stesso sviluppo capitalistico ed alla conseguente formazione di quel proletariato moderno che è chiamato ad ereditare le « inadempienze » storiche della borghesia. Per Lukács, insomma, Nietzsche è la punta di diamante di questo movimento generalmente ed intrinsecamente regressivo che punta ad una fuoriuscita dalla razionalità storica o, quanto meno, a comprometterne lo svolgimento.
Non si può tacere il fatto che questa riduttiva assunzione della filosofia nietzscheana ha contribuito non poco a lasciare Nietzsche completamente nelle mani della pubblicistica di destra, sempre vigile ed ansiosa di gettarsi su anche grossolane ed improvvisate legittimazioni « culturali », ed in questo modo il filosofo ha finito per rappresentare, agli occhi del grande pubblico, il « [...]



da Recensione di Diego Lanza su Raymond Williams, Marxismo e letteratura, Bari, Laterza, 1979, pp. 288 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...] discorso a se stesso, della discussione del proprio itinerario intellettuale, come egli dichiara nella vivace intro
duzione autobiografica.
Qui Williams ricorda i momenti essenziali di un percorso culturale, in cui giungono a saldarsi e a interrogarsi reciprocamente una preparazione letteraria professionale ed una per cosí dire privata consuetudine con la politica e in particolare con il marxismo. Non mancano naturalmente i nomi classici, da Lukács a Brecht, da Sartre a Goldmann e ad Althusser, fino al recupero, senza dubbio di grande importanza per Williams, di Gramsci, Adorno, Benjamin. Quel che caratterizza però Williams, e il suo stile di pensiero, è l'evoluzione del marxismo inglese dallozdanovismo ortodosso degli anni nei quali egli percorreva i primi passi del suo curriculum accademico, fino al New Left e all'acribia spregiudicata e insieme un po' nostalgica degli intellettuali separati da qualsiasi organizzazione di massa.
Il libro, ho detto, può leggersi come un monologo teorico: le punte vi appaiono sempre smussate, i dissens[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Lukács, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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