Il segmento testuale Linguistica è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 1999Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 399
Brano: [...]hi, per conservare la lingua, la religione ortodossa e le caratteristiche nazionali, fino a quelle « risorgimentali » del 1841, 1849, 1851, 1862, 1867 e 1876; la spietata repressione turca dei moti del 1876 offrì alla Russia l’occasione di intervenire, dichiarando guerra alla Turchia. La B., non ancora indipendente, vi partecipò come nazione; i turchi vennero cacciati ed ebbe inizio la riorganizzazione del nuovo stato bulgaro. L’affinità etnica, linguistica e religiosa, nonché gli aiuti russi alia lotta del popolo bulgaro contro la secolare oppressione turca, crearono vincoli di profonda simpatia tra i due popoli. Per contro, monarchi e governanti bulgari subirono sistematicamente l'influenza degli Imperi Centrali, al punto di trascinare il paese nella prima guerra mondiale, a fianco della Germania, deH'AustriaUngheria e della Turchia, avversando gli interessi nazio
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 41
Brano: [...]speri, Alcide
media e alta borghesia e di quella parte dell’aristocrazia che non era legata agli Asburgo, orientato a destra in politica interna, ma anch’esso irredentista, con il giornale L'Alto Adige; e infine il partito popolare, che aveva nel « Trentino » il suo'organo ufficiale, forte soprattutto tra i contadini, di indirizzo cattolicomoderato, favorevole alla parità di diritti con i sudditi di nazionalità tedesca e a una larga autonomia linguistica, culturale e amministrativa delle minoranze etniche italiane, nel quadro tuttavia di un celato lealismo alla monarchia austriaca. Non si dimentichi, del resto, che l’impero austroungarico era allora visto, dalle alte gerarchie ecclesiastiche, anche in Italia, come l’ultimo baluardo del cattolicesimo e dell’ordine costituito nell’Europa centromeridionale.
L'attività politica di De Gasperi, in tutto questo periodo, e soprattutto negli anni del suo mandato parlamentare a Vienna (1911
1918), è stata molte volte sottoposta a critiche, anche prescindendo dalla volgare campagna di accuse mosse[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 50
Brano: [...]gnante di
filosofia a Roma, a causa delle leggi fasciste di persecuzione razziale venne, come ebreo, allontanato dall’insegnamento e cancellato dagli albi professionali. Attivo nella Resistenza romana, il 18.3.1944 fu arrestato e sei giorni dopo ucciso alle Fosse Ardeatine (v.).
Dellepiane, Arturo
N. a Sampierdarena (Genova) il 27. 1.1903; operaio motorista. Autodidatta, studiando durante il tempo libero divenne professore all'Accademia linguistica di Belle Arti. Attivo antifascista, militante comunista fin dal 1922, fece parte della prima delegazione unitaria della gioventù italiana (comprendente cattolici, comunisti, socialisti e senza partito) che, su invito dei Sindacati sovietici, si recò nell'U.R.S.S. a studiarvi le nuove istituzioni. Al rientro in Italia subì persecuzioni e nel 1929 venne condannato dal Tribunale speciale a 3 anni e 6 mesi di carcere. Uscito dal carcere al termine della pena, collaborò al Lavoro di Genova. Durante la lotta in difesa della Repubblica spagnola, raccolse fondi e organizzò I invio di aiuti e di volon[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 453
Brano: [...]i odii tirannici la giustizia e la libertà degli uguali >.
LAr.
Fuorusciti
Gli esuli antifascisti riparati all'estero durante gli anni della dittatura mussoliniana. Questo termine di origine medioevale, usato al tempo delle lotte di fazione dei Comuni, venne adottato dalla propaganda fascista nei confronti degli oppositori con intenzione denigratoria, sembrando ai fascisti tale qualifica meno dignitosa di quella di « esuli ». La trovata linguistica non ebbe successo. Le parole « fuorusciti » e « fuoruscitismo » si pregnarono del nuovo, reale contenuto storico, trasformandosi in attributi positivi.
L’insieme dei fuorusciti antifascisti costituì, tra le due guerre mondiali, la cosiddetta emigrazione politica.
« Ho sempre ritenuto sbagliato il nome ^cjbe ci si dava: emigrati. Questo vuol dire espatriati. Ma noi non espatriavamo per libéfa elezione scegliendo un altro paese. E tanto meno entravamo in un paese per rimanervi, magari per sempre. No, noi fuggivamo. Siamo cacciati, esuli. E non è una patria, bensì un esilio, la sterra che [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 619
Brano: [...]ico » (1956), « Studi gramsciani » (1957), « Problemi dell'Unità d’Italia » (1960), * Tendenze del capitalismo italiano » (1962), « Programmazione economica e rinnovamento democratico » (1963), « Morale sovietica »
(1964), « Tendenze del capitalismo europeo »
(1965), « Per la tutela del patrimonio artistico e culturale italiano » (1966), « La medicina e la società contemporanea » (1967), « La riforma dello Stato » (1968), « Strutturalismo, linguistica e critica letteraria » (1968), « Agricoltura e sviluppo del capitalismo » (1968), « Psichiatria, psicologia e rapporti di potere » (1969), « Il capitalismo ita* liano e l’economia internazionale « (1970). Nel 1967 l’istituto ha inoltre offerto un contributo organizzativo e scientifico essenziale al Convegno Internazionale promosso dalla Regione sarda nel XX anniversario della
Partigiani dei la Brigata « Gramsci », tra cui (seduto al centro, con la camicia bianca) il comandante Alfredo Filipponi (Terni, estate 1944)
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 463
Brano: [...]ntro avvenuto a Parigi intorno al 1924 con Antonietta Raphael, una pittrice lituana, che diverrà sua moglie e che insieme a lui contribuirà a spezzare il cerchio « novecentista » della pittura ufficiale italiana.
Con Scipione e Mazzacurati (v.) Mafai e la moglie furono nel 1928 i principali artefici della corrente pittorica detta Scuola Romana o anche Scuola di via Cavour che, su posizioni di saldo rifiuto del fascismo, con la propria ricerca linguistica testimoniò in quegli anni l’opposizione agli ideali dell’arte novecentista e al regime.
Dal 1935 Mafai cominciò a lavorare al ciclo delle « Demolizioni », in cui, con traslato simbolico, denunciò lo smantellamento della Roma rinascimentale ordinato dal duce, sinistro presagio delle successive distruzioni operate dai bombardamenti in tutta Italia. Gli anni della guerra gli ispirarono poi i « Cortei » e le « Fantasie ».
Rifugiatosi con tutta la famiglia a Genova per sfuggire ai provvedimenti razziali, dal 1940 al 1944 l’artista realizzò questo « ciclo di piccoli quadri, capolavoro di inte[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 482
Brano: [...]a politica interna al partito rumeno.
Nel 1955 si sparse la voce (non confermata) di una riabilitazione della Pauker, ma nell’estate 1960 si ebbe notizia della sua morte, attribuita ad attacco cardiaco durante la degenza in una clinica di Bucarest.
Paulhan, Jean
N. a Nìrnes (Francia) nel 1884, m. a NeuillysurSeine nel 1958; scrittore e critico.
Visse da giovane in Madagascar dove, adattandosi a compiere i più diversi mestieri, studiò linguistica e dialettologia, con particolare riferimento alle parlate dell’isola.
Risale a quel periodo la sua raccolta di scritti Les Haintenys Merinas (1913), che si configurano, con grande originalità, come una ricerca filologica sui proverbi, dei quali P. avrebbe voluto organizzare un'apposita « semantica ».
Tornato in patria all’indomani della Prima guerra mondiale, prese a collaborare alla Nouvelle Revue Francaise e, dopo la morte di Jacques Rivière, assunse la direzione della
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 141
Brano: [...]mpo che, all’inizio della guerra, era ormai pronto a ricevere deportati da tutta Europa.
Dalla fine del 1939 affluirono infatti a Mauthausen molti polacchi che costituirono nel lager il più forte gruppo nazionale e la maggioranza assoluta nel sottocampo di Gusen (v.). Questi polacchi furono in grandissimo numero sterminati, specialmente nei primi due anni. Senza speranza per il futuro, isolati dagli altri deportati da un’insuperabile barriera linguistica e diffidenti verso chiunque parlasse tedesco, i polacchi stabilirono un forte legame tra loro, ma non contribuirono molto all'organizzazione internazionale della Resistenza nel campo, anche perché erano in maggioranza nazionalisti, molto religiosi, antisovietici, antimarxisti e antisemiti.
Molto diverso fu invece il caso degli spagnoli repubblicani, già internati nei campi francesi dopo la fine della guerra di Spagna e catturati dai tedeschi all’indomani dell’occupazione della Francia. Fra il 1940 e il 1942 ne arrivarono a Mauthausen circa 7.500. Di questi, oltre
4.000 morirono durante [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 149
Brano: [...]enuncia chiaramente quali fossero le fonti di ispirazione, i metodi e la pratica, gli orientamenti del movimento: « Rovesciare
il regime tarato, vuoto di ideali, e [...] imporre al più presto al paese la sua (della nuova generazione, naturalmente rexista, n.d.r.) onestà e intransigenza ». « Forgiare uno Stato nuovo indispensabile alla rivoluzione delle anime ». « Assicurare la pace sociale attraverso la solidarietà di tutte le classi, la pace linguistica, attraverso lo sboccio delle sue culture (fiamminga e vallone), e la pace religiosa».
Anche gli slogans denotano chiaramente i modelli ispiratori: « Rex vaincra! » e « Rex ou Moscou! ».
La novità politica rappresentatà dal movimento, i suoi riferimenti al modello fascista vincente in Europa, l’anticomunismo viscerale e il disegno autoritario che veniva delineato come soluzione della crisi economica portarono il rexismo a un successo elettorale l’11.5.1936, quando ottenne 1*11% dei voti e portò
21 deputati al Parlamento, con una presenza estesa all'intero territorio nazionale, anche s[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 186
Brano: [...] per contraccolpo, di uno stalinismo non certo favorevole al libero sviluppo dell’elaborazione marxista nei diversi paesi, “Rinascita” offriva un esempio di quanto di meglio fosse possibile realizzare come rivista ideologica e politica di un partito comunista. Del resto, proprio in fatto di formule stereotipate, il confronto con la prosa staliniana, comparsa di frequente nelle pagine di “Rinascita” in questo periodo, si trattasse della questione linguistica o di quella economica o della guerra in Corea, con il suo stucchevole stile di catechismo basato sull’uso reiterato della domanda retorica, sta a tutto vantaggio dei collaboratori italiani che, in generale, non ricalcavano affatto quei moduli ».
Bibliografia: M. Caprara: La Rinascita, in “Il Contemporaneo” supplemento a “Rinascita”, 24.4.1965; Rinascita, antologia a cura di Paolo Alatri, Firenze 1966.
A. Co.
Rindi, Rindo
N. a Sesto Fiorentino il 24.11.1910, ivi m. il 2.9.1984; meccanico. Apprendista aggiustatore dal 1926 alle Officine “Galileo”, entrò in contatto con l’organizzazi[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Linguistica, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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