Brano: [...]avere armi, ma ricevettero soltanto risposte * negati

ve. Il generale Carboni mantenne invece la sua promessa e, nella notte dall’8 al 9, fece consegnare a Luigi Longo 170 moschetti con 20 casse di caricatori. Queste poche armi, caricate personalmente su due autocarri militari da Luigi Longo e da Antonello Trombadori, dal capitano Guido Carboni e dal dottor Felice Dessy (rispettivamente figlio e fiduciario del generale Carboni), dai comunisti Lindoro Boccanera e Roberto Forti, durante la stessa notte furono depositate in quattro luoghi diversi: nel Museo del Bersagliere, nell’officina di un meccanico in via del Pellegrino, in un garage in via Galvani al Testaccio e in un magazzino in via Siila. Alcune ore dopo, gran parte di quelle medesime armi vennero sequestrate per ordine del capo della polizia Carmine Senise, evidentemente ben informato, il quale si giustificò affermando di aver voluto in tal modo evitare il pericolo di rappresaglie da parte dei tedeschi. L’indomani, un altro carico di armi venne consegnato dal generale Barbieri a fiduciari de[...]

Brano: Forti, Roberto

Detenuto nel carcere di San Gimignano fino alla caduta del fascismo, fu tra i primi nella Guerra di liberazione. Nella notte tra l'8 e il

9 settembre, con Lindoro Boccanera, Luigi Longo e Antonello Trombadori prese in consegna due autocarri carichi di fucili, pistole e munizioni consegnati dal generale di corpo d’armata Giacomo Carboni (v. Armistizio e difesa di Roma). Dopo aver provveduto quella stessa notte, insieme a Boccanera, a distribuire l’armamento in quattro diversi depositi della Capitale, all'indomani si trovò a Porta S. Paolo tra i popolani che, con quelle armi, si battevano contro i tedeschi. Durante l'occupazione nazista fu tra gli organizzatori della lotta armata, membro del Comando militare della piazza di Roma, e svolse un'intensa attività finch[...]