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Il segmento testuale Leo Lanfranco è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 16Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 331

Brano: [...]liquidare il cottimo spettante, e da quelli della FIAT Mirafiori e della Lingotto, che a loro volta protestavano per l’allungamento della giornata lavorativa, di fatto portata a 12 ore.

Nel corso di quegli scioperi, che

Inserzione pubblicitaria della FIAT negli anni della seconda guerra mondiale (dalla Illustrazione italiana del 1941)

preludevano alle clamorose lotte del marzo e videro tra i più attivi organizzatori Amerigo Ciocchiatti, Leo Lanfranco ed Ermes Bazzanini, sotto la direzione di Umberto Massola, alcuni operai furono arrestati e deferiti al Tribunale speciale. Nei mesi di gennaio e febbraio la azione propagandistica e la diffusione della stampa clandestina si intensificarono.

La vittoriosa controffensiva deU’Esercito Rosso sul Fronte orientale creò tra gli operai un grande entusiasmo e un clima nuovo. Scritte murali inneggianti al crollo del fascismo « sono scoperte quotidianamente nelle prime ore del mattino sulle strade di accesso alla fabbrica e prontamente cancellate da squadre di imbianchini, non prima che i fotografi [...]

[...]a giornata lavorativa. Smettiamo di lavorare, prepariamo lo sciopero! Manifestiamo in tutti i modi per esigere che il nostro salario sia corrisposto in moneta!

Esigiamo più pane, più grassi, più carne! Esigiamo la cacciata di Mussolini dal governo!

Contro le 12 ore e la guerra maledetta, l’azione, lo sciopero, la lotta sono le sole armi che possediamo, la via della nostra salvezza.

Sciopero! »

Gli scioperi del marzo 1943

L’operaio Leo Lanfranco dell’officina FIAT Mirafiori, responsabile del

l’organizzazione comunista del settore Mirafiori, aveva ricevuto il 20 febbraio le ultime disposizioni per la preparazione dello sciopero e le aveva illustrate agli amici e agli operai più fidati, insieme alle relative rivendicazioni e agli obiettivi da porsi. Il 5 marzo, alle ore 10, il segnale « prova di allarme » che veniva quotidianamente e puntualmente azionato nella fabbrica avrebbe dato il « via » allo sciopero. La Direzione, preavvertita di quanto si andava preparando, ordinò di non far funzionare per quel giorno la sirena d’allarme, m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 260

Brano: [...]ista. Scontata la pena, tornò a Torino. Dopo una lunga e penosa ricerca di lavoro riuscì infine a farsi assumere alla Fiat (v.). Nuovamente a contatto con l’organizzazione clandestina del P.C.I., ne divenne a Torino uno dei responsabili. Ebbe frequenti incontri con l’ispettore regionale del partito e si impegnò in un lavoro tenace per la preparazione dello sciopero del 5.3.1943. Difatti, alla Fiat, il suo reparto fu alla testa di quella lotta, e Leo Lanfranco fu arrestato insieme ad altri 164 operai come organizzatore e dirigente dello sciopero.

Tornato in libertà il 26 luglio, grazie all’assalto condotto dagli antifascisti torinesi contro le carceri, riprese subito la lotta e fu nominato responsabile del lavoro sindacale della Federazione comunista di Torino. Dopo T8.9.1943 fu l’organizzatore delle prime Squadre di azione patriottica nelle fabbriche. Ormai noto alla polizia, per evitare l’arresto Leo Lanfranco raggiunse le formazioni partigiane della zona di Barge, dove divenne commissario politico della 4a Brigata Garibaldi « Carlo Pisacane »[...]

[...]fu arrestato insieme ad altri 164 operai come organizzatore e dirigente dello sciopero.

Tornato in libertà il 26 luglio, grazie all’assalto condotto dagli antifascisti torinesi contro le carceri, riprese subito la lotta e fu nominato responsabile del lavoro sindacale della Federazione comunista di Torino. Dopo T8.9.1943 fu l’organizzatore delle prime Squadre di azione patriottica nelle fabbriche. Ormai noto alla polizia, per evitare l’arresto Leo Lanfranco raggiunse le formazioni partigiane della zona di Barge, dove divenne commissario politico della 4a Brigata Garibaldi « Carlo Pisacane ».

La sera del 2.2.1944, mentre si trovava a Villafranca Piemonte per una ispezione alle locali formazioni partigiane, fu sorpreso e arrestato alla « Locanda del Pino » da una squadra di fascisti capeggiata dal famigerato Novena. Fu torturato dalle 5 del mattino alle 14 del pomeriggio, ma non una parola uscì dalle sue labbra, che potesse danneggiare l’organizzazione della lotta. Venne infine fucilato con i fratelli Ettore ed Ennio Carando (v.).

P.Co.

L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 579

Brano: [...] esso si estendesse a tutte le fabbriche, ma per essere sicuri della riuscita indirizzarono il proprio lavoro di direzio

ne verso alcuni importanti stabilimenti di Torino. Nello stesso tempo diedero disposizioni affinché il movimento assumesse una forma di sciopero bianco e avesse inizio il 5 marzo alle ore 10, cioè al suono delle sirene del preallarme aereo che venivano messe ogni giorno in azione appunto a quell'ora.

Gli operai comunisti Leo Lanfranco, Giuseppe Alciati, Pierino LuccoBorlera, Ermes Bazzanini, Maggio Viora e Guido Martelli informarono i vari gruppi di operai antifascisti con i quali erano collegati, mentre Nella Marcellino e Franco Montagna mobilitavano gruppi di giovani per realizzare scritte murali incitanti allo sciopero.

Nella giornata del 5 marzo, nonostante che la polizia fosse stata informata dai suoi fiduciari e avesse adottato varie misure per impedire la riuscita dello sciopero (nelle varie officine della Fiat Mirafiori furono infatti fermati gli orologi e si impedì di azionare la sirena del preallarme), gli ope[...]

[...]o alle famiglie degli operai sfollati; ad un certo punto si è richiesto che anche quelli che non erano sfollati avessero un’eguale indennità di sfollamento. In genere io ero sempre stato contrario a questo, ma adesso dichiaro nella maniera più esplicita che non darò neppure un centesimo ».

A Torino, sotto la direzione di Umberto Massola (v.), si incontrarono invece i principali organizzatori dello sciopero (Giuseppe Alciati, Edoardo Bertalot, Leo Lanfranco, Angelo Leris, Pierino LuccoBorlera, Maggio Viora), i quali approvarono di lanciare a nome di un « Comitato operaio » un manifestino che invitasse gli operai a continuare lo sciopero e ad estenderlo per la giornata del 15 marzo a un più gran numero di fabbriche, onde imporre al regime fascista il soddisfacimento delle rivendicazioni economiche e sociali poste insieme a quelle della pace e della libertà. Il 12 marzo Massola riunì a Milano i componenti clandestini della Direzione del Partito (Giovanni Roveda, Celeste Negarville e Antonio Roasio), li informò degli scioperi in corso a Torino e li[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 162

Brano: [...]empre più attivamente sostenuto dalle popolazioni contadine. La prima formazione partigiana con una vera e propria struttura militare fu la 45a Brigata d’assalto Garibaldi « Atheo Garemi », cui seguirono numerose

altre, delle diverse correnti antifasciste. Al momento della Liberazione, operavano in provincia di Asti le seguenti formazioni:

1) Raggruppamento di 3 Divisioni Garibaldi, al comando di Davide Lajolo. Comprendeva la I Divisione « Leo Lanfranco », comandata da Enzo Modica (a sua volta comprendente la 4a Brigata « Sforzini », la 19a « Giambone », la 103a « Nannetti » e la 105a « Pisacane », operanti nella zona di Cocconato, verso la provincia di Torino); l’VIII Divisione « Asti », comandata da Battista Reggio, (45a « Garemi », 98a « Martiri di Alessandria», 100a «Vignale»); la IX Divisione « Imerito Alarici », comandata da Primo Rocca (78a Brigata «Devic», 101a «Fratelli Bona » e 102a « Folgore »).

2) 2 Divisioni Matteotti: la « Italo Rossi », comandata da Emilio Colombo (composta da 2 brigate), e la « Renzo Cattaneo », comandata [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 95

Brano: [...]ta si erano già avute, come quella dell’11.1.1943 al Reparto molle delle Ferriere Fiat; altri erano seguiti alla Diatto, alla Fiat Mirafiori, alla Fiat Lingotto: si erano avuti arresti di operai.

Non è possibile dire fino a che punto si estese l’attività del Partito comunista nell'organizzazione della grande protesta di marzo: certo, i comunisti inondarono le fabbriche di manifestini incitanti allo sciopero, e fu un vecchio operaio comunista, Leo Lanfranco (v.), che pre^ se l’iniziativa di incitare i compagni di lavoro a scioperare: ma tutto ciò non sarebbe mai avvenuto senza un’ondata spontanea di malcontento che ormai serpeggiava nelle fabbriche, rinverdendo gli allori deN’antico antifascismo torinese. Del resto, lo stesso Lenin aveva ammonito a suo tempo che le rivoluzioni non sono fatte dai partiti, ma dai popoli; i partiti, se sono all’altezza dei tempi, possono al massimo cercare di dirigerle.

E i comunisti, per la verità, fecero del loro meglio: a essi spettò in particolare la formulazione della parola d’ordine che, lungi dal puntare [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 853

Brano: [...]tata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

A.Pa.

Murello, Aeroporto di

Comune di 1.200 abitanti in provincia di Cuneo e sede di un aeroporto militare, durante la Guerra di liberazione Murello vide svolgersi un’im

portante azione a opera di una delle prime formazioni partigiane locali.

Guidato dai fratelli Felice ed Eraldo Burdino il Battaglione « Pisacane » (che avrebbe costituito la base della I Divisione Garibaldi « Leo Lanfranco ») il mattino del

2.12.1943 attaccò l'aeroporto, riuscendo a distruggere al suolo ben 32 apparecchi.

Ecco il racconto dell’episodio, dal rapporto dei protagonisti: « Il 20 settembre 1943 partimmo per Barge dove, dicevano, si era costituita una delle prime bande partigiane. Entrammo in collegamento con il suo comandante, Nicola Barbato (Pompeo Colajanni). Volevamo muoverci immediatamente, fare qualcosa. Ci diede una squadra ciascuno, un nome di battaglia: Balestrieri, e la nuova vita cominciò.

C'erano alcuni automezzi, mancava quasi sempre il carburante. Qualcuno mi disse un giorno ch[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 661

Brano: [...]erivazione dalla rivista Lettere di Spartaco (v.), apparsa nel marzo 1940 a Parigi per iniziativa di Paimiro Togliatti.

De « Il grido di Spartaco » uscirono due numeri nel 1941 e tre nel

1942. Il primo numero fu stampato tipograficamente da Felice Cassani e da Gaetano Zanardi; altri due furono stampati da Giosuè Casati e Achille Manzocchi. Collaborarono alla sua realizzazione: Piero F ranci ni, Guglielmina Alberganti e Bietolini di Milano; Leo Lanfranco, Rina Picolato e Luciano Mogli a di Torino; Giovanni Vogliolo e Secondo Saracco di Asti; « Mila » di Duttogliano (Venezia Giulia).

La tiratura si aggirava tra le 400 e le 700 copie. La diffusione avveniva nelle fabbriche di Torino, di Milano e di altre province e regioni. Nel corso dell'attività la direzione riuscì a costituire una solida base tipografica a Milano e una sicura rete di corrispondenti e diffusori a Torino, a Milano, nella Venezia Giulia e in altri importanti centri. L’1.7. 1942 la direzione decise di sospenderne la pubblicazione per riprendere quella de l’Unità, organo centr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 635

Brano: [...]ella libertà dei popoli ».

Il 28.2.1943 il n. 4 de « l’Unità » uscì con un titolo a intera pagina che diceva: « Commemoriamo il 25° anniversario dell’Esercito Rosso iniziando la lotta armata per la pace e la libertà ». Nello stesso numero, il giornale e il partito salutavano la nascita del Partito d’Azione (v.) e la comparsa del suo giornale « L’Italia Libera », rivolgendo a quelle iniziative il più caloroso inincoraggiamento.

Il 20.2.1943 Leo Lanfranco, dirigente dell’organizzazione comunista clandestina della Fiat Mirafiori (valoroso comandante di una Divisione Garibaldi, sarà fucilato dai tedeschi nel 1945) ricevette dal partito la direttiva di preparare Io sciopero nel suo stabilimento: la situazione appariva matura e la Fiat si trovava nelle condizioni di dare l’esempio alle altre fabbriche.

Il 5 marzo, al fischio della sirena

635



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 371

Brano: Brigate d'assalto Garibaldi

PIEMONTE

1 I Divisione « Leo Lanfranco »

2 II Divisione

3 III Divisione « Deo »

4 IV Divisione

5 V Divisione « P. Maffei »

6 VI Divisione

7 VII Divisione

8 Vili Divisione

9 IX Divisione « Imerito Alarici »

10 X Divisione « Italia »

11 XI Divisione

12 XII Divisione « NedoPajetta »

13 XIII Divisione

14 XIV Divisione « Capriolo »

LOMBARDIA

15 I Divisione « Fratelli Varai li »

16 II Divisione « Redi »

17 III Divisione « Pajetta »

18 IV Divisione « Mario Flaim »

Le quattro Divisioni indicate dai n. 15 al n. 18, pur trovandosi a operare in territorio piemontese, dipendevano dal Co[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Leo Lanfranco, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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