Brano: [...]e è il tormento e l'onore del nostro secolo: la questione sociale ».

Due anni più tardi, quando si constatarono i primi risultati deH’impresa di Massaua, subito dopo l’eccidio di Dogali, in un nuovo dibattito parlamentare (3.2.1887) Costa tornava alla carica affermando: « lo non ho

bisogno di insegnarvi la storia; voi la sapete quanto me e più di me, e sapete quante volte questi argomenti siano stati adoperati per fini più o meno ignobili. La patria, ma dove la vediamo noi nelle imprese africane? E la bandiera; la bandiera della patria la vedo sui campi di battaglia per la libertà e la indipendenza, la vedo nelle imprese civili che fanno risalire sempre più la nazione verso le altezze dell’ideale; non la vedo, non la posso vedere nell’impresa africana ».

La parola d’ordine lanciata da Costa in Parlamento: « Né un uomo né un soldo per l’Africa! » venne fatta propria dalle avanguardie operaie di tutta Italia. Nel marzo 1887 i lavoratori degli stabilimenti metallurgici di Terni trasformarono « l’accoglienza » a un reduce da Dogali, preparata dalle autorità locali e dai patriottardi, in una grande protesta contro la politica[...]

Brano: Futurismo

to la caserma comunista. Il genio anarchico deride e spacca il carcere comunista La patria è il massimo prolungamento dell'individuo, o meglio: il più vasto individuo capace di vivere lungamente, dirigere, dominare, difendere tutte le parti del suo corpo ».

Indispensabile però, per la creazione di una cosiffatta patria anarchica, in cui il « dinamismo insurrezionale del libertario Famone » e il « dinamismo artistico novatore del Poeta Idiota », i due personaggi della sua vecchia « tragedia ilare », il Re Baldoria, possano finalmente fondersi, è, secondo Marinetti, l’abolizione della lotta di classe.

« In tutti i paesi, e in Italia particolarmente, è falsa la distinzione fra [...]

Brano: [...] esprimere la volontà degli operai e dei contadini.

L’8 gennaio, in un convegno di dirigenti del partito, Lenin presentò le sue tesi sul problema dell’immediata conclusione di una pace separata, con le quali demolì le argomentazioni dei sostenitori della « guerra rivoluzionaria » e sottolineò l’urgente necessità di stipulare subito la pace con i tedeschi. Il 21 febbraio, a nome del Consiglio dei commissari del popolo, lanciò il decretoappello La patria socialista è in pericolo. Il 23, superando con difficoltà l’opposizione, riuscì a fare approvare la decisione di firmare il trattato di pace con gli Imperi Centrali.

La stipulazione di questo trattato, concluso il 3.3.1918 a Brest Litovsk dal Commissario agli Esteri Leone Trotzkij, confermerà ancora una volta il geniale intuito strategico di Lenin, che in quella circostanza fu disposto ad accettare le brigantesche imposizioni degli imperialisti pur di guadagnare tempo, salvare il potere sovietico e disgregare il fronte avversario.

Tra il marzo e l’aprile 1918 Lenin elaborò le Tesi sui c[...]