Brano: [...] indubbiamente straordinario, magistrale, per l'incredibile capacità del poeta di trasformare in sentimento proprio, e quindi in personalissima espressione, le sollecitazioni che gli vengono dalla lettura di quei testi. Non conosco esempi di analogo potere se non in qualche antico o nel Leopardi dell'Imitazione.
Le poesie in questione sono la xxvi e la xxxiv di Chamber Music e A Memory of the Players in a Mirror at Midnight di Pomes Penyeach, e La Conchiglia, Dono e E' ora famelica di Dialogo.
Mi limiterò al semplice accostamento dei testi, di per sé sufficientemente rivelatore, e a qualche sporadico commento. Esaminiamo con ordine. La poesia
xxvi di Chamber Music dice: That mood of thine, O timorous, Is his, if thou but scan it well, Who a mad tale bequeaths to us At ghosting hour conjurable — And all for some strange name he read In Purchas or in Holinshed.
Thou leanest to the shell of night, Dear lady, a divining ear.
In that soft choiring of delight What sound hath made thy heart to fear? Seemed it for rivers rushing forth From the grey [...]
[...] heart to fear? Seemed it for rivers rushing forth From the grey deserts of the north?
200 VARIETÀ E DOCUMENTI
La traduzione che segue è quella di Alfredo Giuliani (in James Joyce, Poesie, Milano, Mondadori, 1961) che Ungaretti ha probabilmente tenuto sott'occhio, come anche indicherebbero alcuni stilemi (« accostare » per to lean; « demente » per mad; « ora degli spettri » per ghosting hour):
Tu accosti un divinante orecchio, Mia signora, alla conchiglia della notte. In quel sommesso coro di delizie Quale suono spaurí il tuo cuore? Rassomigliava a fiumi scroscianti Dai grigi deserti del nord?
Ciò che tu senti, pensaci bene o timorosa,
Sentí pure colui che ci lasciò
Eredi d'una storia demente
Da evocare all'ora degli spettri.
E tutto per qualche strano nome che lesse
In Purchas o in Holinshed.
Della Conchiglia, Ungaretti ha dato due diverse versioni (vedile ora in Giuseppe Ungaretti, Vita d'un uomo, cit.):
1
A conchiglia del buio
Se tu, carissima, accostassi
Orecchio d'indovina,
Per forza ti dovresti domandare:
« Tra disperdersi d'echi,
Da quale dove a noi quel chiasso arriva? »
D'un tremito il tuo cuore ammutirebbe Se poi quel chiasso,
Dagli echi generato, tu scrutassi
Insieme al tuo spavento nell'udirlo.
Dice la sua risposta a chi l'interroga: « Insopportabile quel chiasso arriva Dal racconto d'amore d'un demente; Ormai è unicamente percepibile Nell'ora degli spettri ».
2
Su conchigl[...]
[...]sse / In Purchas o in Holinshed »), con un risultato globale di ironica levità, nella poesia di Ungaretti sono colti e potenziati i soli aspetti drammatici. Ogni immagine distraente (i rivers rushing forth, i grey deserts of the north) è drasticamente soppressa. L'occasione letteraria (i due versi citati) in cui si incentra la poesia dell'inglese, diventa amarissima occasione esistenziale: l'essere vecchio, l'approssimarsi della fine. Cupamente, la conchiglia profetizza al divinante orecchio « un non lontano futuro ».
VARIETÀ E DOCUMENTI 201
Si noti, d'altro canto, come il processo di drammatizzazione sia accelerato dall'uso diverso dei tempi dei verbi (congiuntivo e condizionale in luogo di presente e passato) e il diverso « peso » del vocabolario:
conchiglia del buio
se tu premessi
orecchio d'indovina
tra disperdersi d'echi / tra voci incantevoli
quel chiasso
d'un tremito il tuo cuore ammutirebbe /
d'un tremito improvviso agghiaccia il cuore
al tuo spavento / quella paura
racconto d'amore d'un demente /
d'un amore demente
shell of n[...]