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Il segmento testuale L.O. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 746

Brano: Svezia

borazione con gli altri paesi nordici per ciò che riguarda problemi politici, sociali ed economici. Nel 1952 è stato costituito tra Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda il Consiglio Nordico che praticamente ha permesso di raggiungere un ampio livello di comunanza nelle legislazioni dei cinque paesi membri. Nel novembre del 1946 la Svezia è entrato a far parte dell’O.N.U..

Cenni storici

Le prime tracce di dimore stabili in Svezia risalgono al 3.000 a.C. circa, ma è dal 500 d.C. che si può parlare di un primo nucleo sociale. Al IXX secolo risalgono i viaggi dei vikinghi svedesi verso Oriente e Bisanzio, attraverso la Russia, e al

lo stesso periodo sono attribuite le pietre runiche, prime espressioni di una cultura autonoma. Nel XII seco

lo iniziò l'unificazione dello Stato, al quale venne annessa la Finlandia. Nello stesso periodo gli svedesi abbracciarono il cristianesimo. Nel 1523 fu eletto re Gustav Vasa, sotto il cui regime assolutistico la Svezia divenne Stato nazionale, ma il paese raggiunse il suo periodo di splendore nel XVII secolo, col re Gustav II Adolf, conquistando sul Baltico ampi territori che poi però dovette abbandonare nel corso del XVIII secolo. Il capostipite dell'attuale dinastia regnante è Giovanni Battista Giulio Bernadotte ( 17631844), maresciallo napoleonico che regnò col nome di Carlo XIV dal 1818 al 1844.

La seconda metà del XIX secolo vide in Svezia grandi trasformazioni sociali, politiche ed economiche dovute alla rivoluzione industriale e un rapido incremento della popolazione, ma in quegli stessi anni una grave crisi agricola indusse più di un milione di svedesi a emigrare verso il Nordamerica. Il suffragio universale venne introdotto nel 1909 e, a partire dagli anni Trenta, la società svedese fu profondamente trasformata dall’avvio di importanti riforme promosse dai governi socialdemocratici che portarono il paese all’avanguardia nel campo della legislazione sociale ed economica.

Il movimento operaio

Alla fine de[...]

[...]ca. Il suffragio universale venne introdotto nel 1909 e, a partire dagli anni Trenta, la società svedese fu profondamente trasformata dall’avvio di importanti riforme promosse dai governi socialdemocratici che portarono il paese all’avanguardia nel campo della legislazione sociale ed economica.

Il movimento operaio

Alla fine dell’ottocento circa il 90% della popolazione svedese abitava nelle campagne, vivendo principalmente di agricoltura. Lo sviluppo demografico era in aumento e la miseria assai diffusa. Gli ultimi anni di carestia si erano avuti nel corso

degli anni Settanta, caratterizzati da una serie di cattivi raccolti, e ciò aveva costretto circa 80.000 svedesi a imbarcarsi su navi dirette ai porti tedeschi e inglesi per raggiungere da lì l’America. Negli anni Ottanta, con l’ulteriore peggioramento delle condizioni economiche, gli emigranti erano saliti a 400.000. Successivamente l’emigrazione diminuì, ma non cessò e divenne di nuovo massiccia nei critici anni Venti del nostro secolo, coinvolgendo più di un milione di pe[...]

[...]l corso

degli anni Settanta, caratterizzati da una serie di cattivi raccolti, e ciò aveva costretto circa 80.000 svedesi a imbarcarsi su navi dirette ai porti tedeschi e inglesi per raggiungere da lì l’America. Negli anni Ottanta, con l’ulteriore peggioramento delle condizioni economiche, gli emigranti erano saliti a 400.000. Successivamente l’emigrazione diminuì, ma non cessò e divenne di nuovo massiccia nei critici anni Venti del nostro secolo, coinvolgendo più di un milione di persone.

Nuove occasioni di lavoro furono offerte dalle industrie nate verso la fine dell’Ottocento, per cui si verificò un notevole spostamento interno di popolazione dalla campagna in città e verso i territori industrializzati. Emigrazione, industrializzazione e spostamenti demografici contribuirono alla nascita dei movimenti popolari, dapprima di carattere religioso (per contestare gli orientamenti della chiesa di Stato), ma influenti anche sulla vita politica del paese. In questi movimenti ebbero una certa influenza anche talune ideologie provenienti [...]

[...]ocento, per cui si verificò un notevole spostamento interno di popolazione dalla campagna in città e verso i territori industrializzati. Emigrazione, industrializzazione e spostamenti demografici contribuirono alla nascita dei movimenti popolari, dapprima di carattere religioso (per contestare gli orientamenti della chiesa di Stato), ma influenti anche sulla vita politica del paese. In questi movimenti ebbero una certa influenza anche talune ideologie provenienti dal Nordamerica, come nel caso della Svenska missionsfòrbundet (Lega missionaria svedese), il cui capo carismatico Paul Peter Waldenstròm, dopo un viaggio compiuto negli Stati Uniti, trasmise alla propria organizzazione le idee delle sette protestanti americane; analogamente, altri gruppi (Unione Battista, Missione di Òrebro, Associazione di Filadelfia) nacquero in Svezia per diretta importazione di emigranti rientrati in patria. Anche i movimenti antialcolisti erano di provenienza americana, in un primo momento collegati a sette religiose, ma in seguito con carattere autonomo. Nel corso degli anni Novanta del secolo fu fondato, ad esempio, il movimento antialcolista Verdandi che si collegò al nascente movimento operaio. Secondo alcuni autori, la nascita del movimento operaio svedese risalirebbe al 1879, quando si ebbe per la prima volta una dimostrazione di lotta popolare: lo sciopero di Sundsvall. Vi parteciparono circa 5.000 operai delle segherie della provincia, ma lo sciopero fu represso dall’intervento militare. Non si poteva ancora parlare di una vera e propria organizzazione operaia, ma la sconfitta subita fu un incentivo a crearla.

Il partito socialdemocratico

Si dovette anche allo sciopero di Sundsvall il successo della predicazione socialista di August Palm nel

1881 a Stoccolma. Nel 1884 nacque un club socialdemocratico che, dall’anno successivo, prese il nome di Socialdemokratiska fòreningen (Associazione socialdemocratica). Nel 1885 fu fondato anche il principale quotidiano del futuro partito, dal titolo Socialdemokraten, che fino al 1917 sarà diretto da Hjalmar Branting.

I sindacati e le organizzazioni dei lavoratori sorte nel paese si ritrovarono al congresso di Stoccolma del 1922.4.1889, nel corso del quale nacque lo Sveriges Socialdemokratiska Arbetarepartie (Partito socialdemocratico dei lavoratori). Lo sviluppo successivo fu rapido e nel 1896 il partito ebbe in Branting il suo primo rappresentante in Parlamento. Negli anni Novanta nacquero gli Arbetarkommuner (organizzazioni sindacali locali) e la Landsorganisation (L.O., Commissione dei sindacati dei lavoratori). Inizialmente tutti i membri del sindacato erano obbligati a entrare nel partito, ma dal 1908 il meccanismo divenne meno rigoroso.

Fin dall’inizio la personalità di spicco nel Partito socialdemocratico fu Hjalmar Branting, astronomo ed economista di estrazione altoborghese; alla sua fama scientifica e al rispetto di cui seppe circondarsi molti attribuiscono il merito dell’emancipazione pacifica e non violenta della classe lavoratrice svedese. La linea seguita da Branting fu di collaborare con i partiti borghesi per promuovere riforme per via parla[...]

[...] e al rispetto di cui seppe circondarsi molti attribuiscono il merito dell’emancipazione pacifica e non violenta della classe lavoratrice svedese. La linea seguita da Branting fu di collaborare con i partiti borghesi per promuovere riforme per via parlamentare, attraverso una stretta unità tra sindacati e movimento politico. La tendenza del partito fu quindi di isolare e addirittura espellere gli elementi estremisti che cercavano di inasprire la lotta di classe compiendo atti di violenza (per esempio, l’attentato del 1909 contro lo zar di Russia in visita a Stoccolma. L’attentato fallì e, al posto dell’autocrate russo, rimase ucciso un generale svedese).

L’ala più radicale del Partito socialdemocratico era raccolta intorno a due organizzazioni giovanili: la Socialistiska Ungdomsfòrbundet, costituitasi nel 1887, e la Socialdemokratiska Ungdomsfòrbundet sorta nel 1903. Nel 1909 una scissione sindacale portò alla formazione della Sveriges Arbetarecentralorganisation (S.A.C., Organizzazione centrale dei lavoratori svedesi), di tendenza anarchica.

Le prime riforme

L’accresciuto interesse verso i problemi politici fu testimoniato da

746



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 643

Brano: [...]lanese, S.N.A.M.: La crocefissione del Partigiano (P. Fazzini, 1958); San Giorgio di Pesaro: ai Caduti (R.A. Schiavone, 1971); San Giuliano Milanese: alla Resistenza (M. Tapia, 1987); Sanremo: ai Caduti della Divisione Acqui (R. Orvieto, 1979); Sanremo: alla Resistenza (R. Orvieto, 1972); Sansepolcro: Sacrario ai Caduti jugoslavi (J. Kratohvil, 1973); Sansepolcro: ai Caduti (M. Mazzacurati, 1963);

Sansepolcro, la Spinella: alla Resistenza (C. Longo, 1985); Sant'Anna di Stazzema: Torreossario (T. Salvatori); San Severino Marche: ai Caduti della Resistenza (A. Bellabarba, 1965); Santa Lucia di Piave: agli Internati (L. Comuzzi—D. Maso, 1983); Sant'Angelo in Vado: al C.I.L. (A. Sassu, 1970); Santuario d'Enza: al Partigiano (L. Grosso, 1963); Sarsina: alla Resistenza (I. Fioravanti, 1983); Sarzana: ai Caduti della lotta partigiana (F. Piccini, 1948); Savona, Lavagnola: alla Resistenza (N. Bignone, 1979); Savona: alla Resistenza (A. Fabbri, 1974); Schilpario: ai Dodici Martiri (L. Gaimozzi, 1946); Senigallia: alla Libertà (ceramiche di E. Treccani, 1984); Serina: a Tre Partigiani sovietici (A. e E. Belotti, 1982); Sesto San Giovanni: alla Resistenza (P. Bottoni—A. Praxmayer, 1963); Serravalle Pistoiese: ai Partigiani (U. Bovi, 1979); Sestri Levante: ai Caduti della Resistenza (F. Messina, 1946); Sestri Levante: allo sciopero patriottico di Riva Trigoso (L. Grande,

1975); Sestri Levante: ai lavoratori della FIT deportati (N. Neonato, 1975); Sestri Levante, Municipio: alla Resistenza (N. Neonato, 1975); Sgonigo: ai Caduti della Resistenza (D. Jagodic, 1969); Sinio, altorilievo (U. Mastroianni, 196075); Solbiate Olona: alla Resistenza (W. Bianchi, 1986); Soliera: al 20 Novembre 1944 (T. Grassi, 1966); Soliera: “Lo specchio” (D. Scarabelli, 1970); Soncino: alla Liberazione (Scuola d’Artigianato d’arte, 1976); Sondrio: alla Resistenza in Valtellina (L. Benetti, 1968); Sorisole: ai caduti di Petosino (A. Milesi, 1949); Sovere: Rifugiomuseo della Malga Lunga (S. Ravasio, 1981); Taino: ai Partigiani (F. Buzzi Ceriani, 1955); Talla: alla Resistenza (D. Purificato, 1986); Tambre: alla Resistenza (A. Murer, 1970); Taormina: il Partigiano (G. Mazzullo, 1979); Taranta Peligna: Sacrario ai Caduti della Maiella (1976); Teramo: all’insurrezione (A. Murer, 1977); Terni: ai Caduti partigiani (A. De Felice, 1980); Toirano: alle Vittime della guerra (P. Fabbri, 1969); Torino: meridiana di strada Settimo (1985); Torino, Cimitero civico, ai Caduti per la libertà (U. Mastroianni—C. Molino, 1945); Trento: ai Caduti partigiani in Albania (S. Manfrini, 1957); Treviso: ai Ca

Monumento al Partigiano in Massa (P. Cascella, 1979)

Monumento alla Resistenza in Cuneo (U. Mastroianni, 1969)

Novara: Memoriale alla Resistenza in piazza dei Martiri (1974)[...]

[...] in Cuneo (U. Mastroianni, 1969)

Novara: Memoriale alla Resistenza in piazza dei Martiri (1974); Novi Ligure: ai Caduti della Benedicta e dei lager (N. Neonato, 1965); Occhieppo Superiore: ai Caduti della Resistenza (F. Nosengo—C. Merlini,

1979); Oderzo: ai Partigiani di Oderzo (S. Benetton—P. Dario, 1970); Oderzo: alla Resistenza (G. Bruno, 1974); Omegna: Monumento Sull’Alpe Quaggione (R. Beltrami, 1978); Orvieto: ai Granatieri internati (L.O. Valentini, 1982); Padova: alla Divisione Acqui (G. Guarneri, 1955); Padova: al Partigiano Masaccio (A. Martini, 1946); Padova: Tempio all’internato (Ceschi—Vinanter— Vucetich, 1968); Parma: al Partigiano (M. Mazzacurati—G. Lusignoli, 1956); Pavia: Mosaico alla Libertà (E. Treccani, 1975); Perloz: ai Martiri della Libertà; Pertica Alta: ai Caduti della Brigata G. Perlasca (L. Fasser, 1965); Perugia: ad Alto Capitini (R. Mancini, 1982); Pescantina: ai Deportati (M. Vucetich, 1966); Piacenza: ai Caduti partigiani (W. Xerra, 1976); Poggio Berni: ai Caduti per la Resistenza (N. Cortesi—A. Giunchi, 1983); Pontoglio: alla Resistenza (G. Ghidotti, 1985); PozzoI Groppo: Sacrario ai Martiri di Pozzol Groppo (G. Codebue, 1978); Prarostino: Torrefaro alla Resistenza (R. Gabetti—A. Isola, 1967); Quart: al Partigiano (N. Neonato—T. Geraci, 1968); Ravenna: Sacrario militare di Camerlona; Ravenna: [...]

[...], 1982); Pescantina: ai Deportati (M. Vucetich, 1966); Piacenza: ai Caduti partigiani (W. Xerra, 1976); Poggio Berni: ai Caduti per la Resistenza (N. Cortesi—A. Giunchi, 1983); Pontoglio: alla Resistenza (G. Ghidotti, 1985); PozzoI Groppo: Sacrario ai Martiri di Pozzol Groppo (G. Codebue, 1978); Prarostino: Torrefaro alla Resistenza (R. Gabetti—A. Isola, 1967); Quart: al Partigiano (N. Neonato—T. Geraci, 1968); Ravenna: Sacrario militare di Camerlona; Ravenna: omaggio alla Resistenza (Giò Pomodoro, 1980); Ravensbriick: Sacrario alla deportata italiana (Ravotti—Bolla—Cavallera, 1964); Reggio Emilia: Parco della Resistenza a Villa Sesso (L. Ferretti, 1976); Reggio Emilia: alla Resistenza (R. Brioschi, 1958); Reggiolo: ai Partigiani (E. Gii ioli,

1974); Revine Lago: alla Madre del Partigiano impiccato (G. Pezzei, 1982); Rimini: alla Resistenza (E. Mori, 1973); Rocca Santa Maria: alla battaglia di Bosco Martese (D. Di Bernardino, 1982); Rocchetta a Volturno: in ricordo di Giaime Pintor (1948); Rocchetta a Volturno: al C.I.L. in Monte Marrone (V. Piotti, 1975); Roma: Fosse Ardeatine (N. Aprile—C. Calcaprina—A. Car

delli—M. Fiorentino—Coccia—G. Perugini_

M. Basaldella, 1949); Roma: Museo in via Tasso; Roma, via Lucullo: per la Libertà (U. Attardi, 1987); Roma: ai Martiri di La

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[...]el Partigiano impiccato (G. Pezzei, 1982); Rimini: alla Resistenza (E. Mori, 1973); Rocca Santa Maria: alla battaglia di Bosco Martese (D. Di Bernardino, 1982); Rocchetta a Volturno: in ricordo di Giaime Pintor (1948); Rocchetta a Volturno: al C.I.L. in Monte Marrone (V. Piotti, 1975); Roma: Fosse Ardeatine (N. Aprile—C. Calcaprina—A. Car

delli—M. Fiorentino—Coccia—G. Perugini_

M. Basaldella, 1949); Roma: Museo in via Tasso; Roma, via Lucullo: per la Libertà (U. Attardi, 1987); Roma: ai Martiri di La

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine L.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Al IX <---Associazione di Filadelfia <---Brigata G <---Brigata G Perlasca <---C.I.L. <---Carlo XIV <---Colle del Lys <---FIT <---Giovanni Battista Giulio Bernadotte <---Gustav II <---Hjalmar Bran <---Hjalmar Branting <---L.G. <---Lucia di Piave <---Madre del Partigiano <---Malga Lunga <---Martiri di La <---Martiri di Pozzol Groppo <---Missione di Òrebro <---Nel XII <---Novi Ligure <---Occhieppo Superiore <---Partigiani di Oderzo <---Partigiano M <---Partigiano in Massa <---Paul Peter <---Paul Peter Waldenstròm <---Poggio Berni <---Pratica <---R.A. <---Resistenza a Villa Sesso <---Resistenza in Cuneo <---Resistenza in Valtellina <---Riva Trigoso <---Rocca Santa Maria <---Rocchetta a Volturno <---S.A.C. <---S.N.A.M. <---San Donato Milanese <---San Giorgio <---San Giorgio di Pesaro <---San Giuliano Milanese <---San Severino Marche <---Sant'Angelo <---Sant'Angelo in Vado <---Sant'Anna <---Sant'Anna di Stazzema <---Santa Lucia <---Santa Maria <---Serravalle Pistoiese <---Sesto San Giovanni <---Taranta Peligna <---Tre Partigiani <---antialcolista <---antialcolisti <---cristianesimo <---d'Enza <---economista <---estremisti <---ideologie <---italiana <---meridiana <---socialista



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