Brano: [...]se di confluire nella K.A.N.U..
Il Kenya indipendente
Un grave problema per la nuova repubblica fu subito costituito dalie aspirazioni secessionistiche delia minoranza somala della provincia nordorientale. Le difficoltà furono superate qualche anno dopo, mediante accordi tra il Kenya e la Somalia.
Sul piano interno, la fusione dei due maggiori partiti provocò una scissione della sinistra che, nel 1966, fondò l’Unione popolare del Kenya [K.P.U.] e si schierò all’opposizione. Leader del nuovo partito divenne Oginga Odinga, già vicepresidente della repubblica.
A una crescente influenza dei comunisti nel paese, il governo rispose con misure vessatorie, fino ad espellere nel 1967 la delegazione diplomatica cinese e a far chiudere, pochi mesi più tardi, l’agenzia di stampa sovietica Novosti. La situazione si aggravò nel 1968, quando il governo intensificò la repressione nei confronti del K.P.U.. Lo scontento popolare si tradusse in gravi tensioni che, nel lugtto 1968, sfociarono nell’uccisione di Tom Mboya, ministro per la pianificazi[...]
[...] e si schierò all’opposizione. Leader del nuovo partito divenne Oginga Odinga, già vicepresidente della repubblica.
A una crescente influenza dei comunisti nel paese, il governo rispose con misure vessatorie, fino ad espellere nel 1967 la delegazione diplomatica cinese e a far chiudere, pochi mesi più tardi, l’agenzia di stampa sovietica Novosti. La situazione si aggravò nel 1968, quando il governo intensificò la repressione nei confronti del K.P.U.. Lo scontento popolare si tradusse in gravi tensioni che, nel lugtto 1968, sfociarono nell’uccisione di Tom Mboya, ministro per la pianificazione economica, considerato tra i più probabili successori di Kenyatta ma anche accanito anticomunista.
Il 25.10.1969 una visita di Kenyatta a Kisumu, roccaforte dell’opposizione, diede occasione a gravi provocazioni: la polizia sparò sui dimostranti causando 11 morti e 60 feriti. Pochi giorni dopo il governo impose lo scioglimento del K.P.U., ordinando l’arresto di Oginga Odinga e di altri dirigenti dell'opposizione.
Alla fine del 1969 si ebbero l[...]
[...]se in gravi tensioni che, nel lugtto 1968, sfociarono nell’uccisione di Tom Mboya, ministro per la pianificazione economica, considerato tra i più probabili successori di Kenyatta ma anche accanito anticomunista.
Il 25.10.1969 una visita di Kenyatta a Kisumu, roccaforte dell’opposizione, diede occasione a gravi provocazioni: la polizia sparò sui dimostranti causando 11 morti e 60 feriti. Pochi giorni dopo il governo impose lo scioglimento del K.P.U., ordinando l’arresto di Oginga Odinga e di altri dirigenti dell'opposizione.
Alla fine del 1969 si ebbero le elezioni che, sulla scia dell’ondata repressiva, riconfermarono Kenyatta per altri 7 anni alla presidenza ma al tempo stesso denunciarono io stato di divisione esistente nel pae
se: il 60 per cento dei parlamentari non venne rieletto.
La situazione del Kenya è tuttora segnata da elementi di tensione e di divisione interna, ai quali può solo in parte far fronte l’abilità politica e il personale prestigio dell’ottantenne presidente Kenyatta.
Kenyatta, Jomo
Presidente della[...]