Brano: [...]avo io. Era un carattere dolce, diverso dal mio, e Dio sa se ci fu mai un angiolo in terra era proprio lei.
Io dicevo sempre a Rosetta : « Prega Iddio che la guerra duri ancora un par d'anni... tu allora non soltanto ti fai la dote e il corredo ma diventi ricca ». Ma lei non rispondeva, oppure sospirava e alla fine seppi che aveva l'innamorato in guerra, appunto, e temeva tutto il tempo che gliel'ammazzassero. Si scrivevano, lui stava adesso in Iugoslavia, e io presi le informazioni e venni a sapere che era un bravo giovane di Pontecorvo, e che i suoi parenti avevano un po' di terra, e lui studiava da ragioniere e poi per la guerra aveva interrotto gli studi ma contava di riprenderli a guerra finita. Allora io dissi a Rosetta : « L'importante é che torni dalla guerra... poi per il resto ci penserò io ». Rosetta mi saltò al collo, felice. E io allora potevo veramente dirlo : ci penserò io: avevo l'appartamento, avevo il negozio, avevo del denaro da parte e le guerre si sa, un giorno debbono pure finire e tutto torna a posto. Rosetta mi fece anc[...]
[...]ltò al collo, felice. E io allora potevo veramente dirlo : ci penserò io: avevo l'appartamento, avevo il negozio, avevo del denaro da parte e le guerre si sa, un giorno debbono pure finire e tutto torna a posto. Rosetta mi fece anche leggere l'ultima lettera del suo fidanzato e ricordo soprattutto una frase: «Qui si fa una vita proprio dura. Questi slavi non ci vogliono stare sotto e siamo sempre in stato di allarme ». Io non sapevo niente della Iugoslavia; ma dissi egualmente a Rosetta: « Ma che ci siamo andati a fare in quel paese ? Non potevamo starcene in pace a casa nostra ? Quelli non ci vogliono stare sotto e ci hanno ragione, te lo dico io ».
Nel 1943 feci un affare importante: parecchi prosciutti, una decina, da portare da Sermoneta a Roma. Io trovai il modo di mettermi d'accordo con un camionista che portava cemento a
LA CIOCIARA 49
Roma, e lui mise i prosciutti sotto i sacchi di cemento e così i prosciutti arrivarono sani e salvi e io ci guadagnai parecchio perché tutti li volevano. Forse fu questa faccenda dei prosciutti che mi i[...]
[...]i al paese: « Vedrai che ci faranno mangiare fino a scoppiare... ingrasseremo e ci riposeremo... in campagna tutte queste cose che rendono difficile la vita a Roma, non ci sono.., staremo bene, dormiremo bene e soprattutto mangeremo bene... vedrai: ci hanno il maiale, ci hanno la farina, ci hanno la frutta, ci hanno il vino, staremo da papi ». Ma a Rosetta questa prospettiva non pareva bastare a rallegrarla, lei pensava al fidanzato che stava in Iugoslavia ed era un mese che non dava più sue notizie e io sapevo che lei tutte le mattine si alzava presto e andava in chiesa per pregare per lui, affinché non glielo ammazzassero e tornasse e potessero sposarsi. Per farle capire che la capivo le dissi allora, abbracciandola e baciandola : « Figlia d'oro, sta tranquilla, che la Madonna ti vede e ti sente e non permetterà che ti suda niente di male ». Intanto continuavo i preparativi e adesso, passato il momento dell'apprensione, non vedevo l'ora di andarmene. Anche perché negli ultitni tempi, tra gli allarmi aerei, la mancanza di roba da mangiare, l'i[...]