Brano: [...]29 gennaio i nazifascisti, che avevano avuto molti uomini messi fuori combattimento, desistettero dal rastrellamento senza aver raggiunto l’obiettivo. I partigiani subirono tuttavia dolorose perdite, ammontanti a circa 200 tra morti e feriti.

L’ultima puntata nemica in montagna si ebbe il 4.3.1945. Nei combattimenti di Pieve di Zignago caddero Astorre Tanca (comandante della Brigata «Vanni»), il giovanissimo Scopsi (Stiven) e Battisti Marini. In primavera l’iniziativa tornò alle forze partigiane e le Brigate « Gramsci », « Cento Croci », « Giustizia e Libertà » cominciarono a bloccare un lungo tratto dell'Aurelia.

L’8 aprile le formazioni tentarono di far saltare il ponte della Graveglia; nello scontro con una pattuglia tedesca caddero Ricciardi e Marcello Torraca, rispettivamente comandan

te e vicecomandante di un distaccamento della Brigata « Vanni ». Il

12 aprile la compagnia « G.L. » comandata da Ermanno Gindoli, in collaborazione con un distaccamento della « Vanni », sabotò presso Borghetto Vara un lungo tratto dell’Aurelia. Atta[...]

Brano: [...] del 21.9.1941, fu stabilito il seguente piano: la città doveva restare assediata per essere gradualmente distrutta attraverso gli attacchi aerei e i bombardamenti di artiglieria pesante. Col tempo, la popolazione sarebbe stata co

stretta a capitolare. Quando questo risultato fosse stato raggiunto, attraverso varchi nelle linee di assedio si sarebbero fatti uscire i civili disarmati. I resti del presidio sovietico avrebbero svernato in città. In primavera, i nazisti sarebbero entrati a Leningrado, avrebbero catturato tutti i superstiti e li avrebbero deportati in regioni di retrovia. Infine tutto il territorio a settentrione della Neva sarebbe stato ceduto alla Finlandia.

Ma — com’è noto — i fatti si svolsero in tutt’altro modo: il blocco non bastò a determinare il crollo dei difensori, né in queU’inverno né durante il 1942 e nemmeno nel 1943; nel gennaio 1944 toccò invece ai tedeschi dover andarsene. La resistenza di Leningrado fu uno degli elementi determinanti della vittoria sovietica nella battaglia di Mosca (v.). Le forze naziste che, [...]

Brano: [...]alla fine del 1918, ristabilì le repubbliche sovietiche del Baltico. All’inizio del 1919 fu costituita la repubblica bielorussa e gli invasori tedeschi furono cacciati dall’ucraina, ma le truppe anglofrancesi sbarcarono e occuparono quasi tutte le città portuali del mar Nero.

A cavallo fra il 1918 e il 1919 le truppe sovietiche riuscirono a fermare le truppe di Kolciak che avanzavano dalla Siberia e, nel gennaio, liberarono Orenburg e Uralsk. In primavera l’intervento straniero subì una grave sconfitta: nella flotta francese del mar Nero esplose la rivolta guidata da André Marty (v.) che ebbe grande risonanza internazionale e costituì un significativo ammonimento per tutti gli interventisti antisovietici. Fra marzo e aprile le truppe francesi furono costrette a lasciare Nikolaev, Cherson, Odessa e Sebastopoli; gli inglesi dovettero evacuare l’OItre Caspio. Con questi avvenimenti il piano dell’Intesa, caldeggiato da Winston Churchill (v.), di soffocare la Repubblica sovietica nella culla subì un primo decisivo e clamoroso fallimento.

Dal mar[...]