Brano: [...]azione avverrà più tardi e su nuove basi, ma intanto una grande occasione era andata perduta mentre agrari e capitalisti rinsaldarono il loro patto antimeridionalista.
Il « gioìittismo »
I nodi dell’età giolittiana esplosero soprattutto nel mezzogiorno, con ripercussioni dirette e indirette negli assetti economici e sociali, determinando scomposizioni e ricomposizioni di forze prevalentemente funzionali agli indirizzi della nuova politica. In Sicilia il « gioìittismo » ebbe come risultante un movimento che il Marino racchiude nella formula « promozioneespulsione », cioè da una parte l’associazionismo come intermediazione tra capitale bancario e lavoratore, dall’altra l’emigrazione.
Nel Palermitano, la linea TuratiGiolitti smorzò sul nascere una possibile crescita in senso democratico dei lavoratori delle campagne e colpì ineluttabilmente il proletaria
to tipico del latifondo che andava dai « giornalieri » ai « contadini obbligati », dai « mesalori » ai « borghesi » (mezzadri). A questi andarono le attenzioni dell’incipiente moviment[...]
[...]lermitano che, in tal modo, potè sfruttare l’isolamento di dirigenti contadini emarginati dalla nuova politica, su cui poterono abbattersi gli ultimi colpi della reazione agraria e della mafia (a Santo Stefano di Ouisquina nel 1911 verrà assas
sinato Lorenzo Panepinto e a Corleone, nel 1915, il grande dirigente dei Fasci Bernardino Verro),
Movimento socialista
Il caso palermitano è emblematico delle conseguenze del riformismo socialista in Sicilia. Qui, dopo la repressione dei Fasci e toljo Io stato d’assedio, ci fu un primòVtentativo di ricostituzione del Partito socialista a opera di Alessandro Tasca di Cutò e Aurelio Drago. Nel 1896 nacque così un Circolo socialista che ebbe come organo di stampa la Battaglia. Poi, nel 1903, sorse una Federazione socialista palermitana. Questa trovò espressione ufficiale ne II Giornale dei Lavoratori che, in contrapposizione ad Alessandro Tasca e ad altri « socialisti da carrozzella » (come li definiva Garibaldi Bosco), raccolse il gruppo massimalista più direttamente venuto dalle lotte, di cui face[...]
[...]nel 1901, a posizioni di debolezza e smarrimento di fronte al precipitare della crisi economica e all’affermarsi dei forti nuclei di borghesia urbana, quali quelli che controllavano il settore metallurgico della città (la Fonderia Oretea e le altre fonderie di Eugenio Oliveri e Francesco Panzer a, quest’ultimo proprietario anche di uno stabilimento meccanico, o il Cantiere navale e lo scalo di alaggio, o l’im
L’imbocco di una miniera di zolfo in Sicilia (ottobre 1894)
370